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Autore: niny95    05/07/2018    16 recensioni
Il Detective Roger Jones, vive a Seattle con la moglie Eloise e la figlia Alice, quando la situazione con Eloise diventa insostenibile decide di andare a Storybrooke nel Maine a chiedere aiuto a suo fratello Killian.
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Killian Jones ha tutto quello che si può desiderare dalla vita, il lavoro che ha sempre sognato, una moglie che ama infinitamente e due splendidi figli Henry e Hope.
Quando suo fratello gemello irrompe improvvisamente nella sua vita insieme alla figlia Alice la sua vita cambia improvvisamente.
Cosa cambierà nelle vite dei due fratelli?
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Dal testo:
«Abbiamo un po’ di problemi, possiamo entrare?» chiese Roger con voce cupa.
Killian abbassò lo sguardo nelle valigie strette tra le loro mani «Il genere di problemi che ti fa lasciare la città?» sbottò.
«Killian siamo in viaggio da tre giorni, tutto quello che ti chiedo è un po’ di compassione.» chiese Roger con voce flebile.
«Roger, ti ho avvertito riguardo a quella donna, quindi cosa vuoi che ti dica adesso?» chiese Killian con voce dura, ma si spostò facendo passare i due.
[I paragrafi relativi a Roger, Eloise e Alice sono stati modificati]
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Emma Swan, Henry Mills, Hope Jones, Killian Jones/Capitan Uncino, Tilly/Alice
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 2.
Alice non era stupida, questa storia della vacanza non se l'era mica bevuta.
No, per niente. Magari aveva solo quattordici anni, ma era abbastanza intelligente da saper unire i puntini.
Le crisi di sua madre erano state improvvise, nessuno se lo sarebbe aspettato.
Alice non ricordava di aver visto sua madre in quelle condizioni. La ragazza non aveva potuto fare a meno di notare lo sguardo smarrito nel viso di suo padre.
E poi, poi all'improvviso lui le aveva detto che avrebbero fatto una vacanza insieme e non fu difficile capire che in realtà suo padre aveva solo bisogno di staccare la spina ma aveva deciso di non dire niente per non ferire il suo orgoglio.
Era persa in questi pensieri quando Hope si piazzò davanti, i suoi lunghi capelli biondi erano acconciati in una treccia e tra le mani aveva una bambola.
«Alice, vuoi giocare con me?» chiese la bambina con un sorriso.
Alice s’inginocchiò per essere della stessa altezza della bambina «Ma certo, non mi presenti la tua amica?» disse sorridendo.
Hope sorrise «Lei è Penny.»
«E’ un bel nome Penny.»
«Il suo nome è Penelope, come Penelope quella con la faccia da maialino, hai mai visto Penelope?».
Alice sorrise, certo che quella bambina parlava veramente tanto «No. Ti va di raccontarmelo?»
«La mamma mi ha detto che non si raccontano i film a chi non li ha visti perché rovini la sorpresa.»
Alice sbatté le palpebre, sorpresa «Oh, allora come vuoi giocare?»
«Abbiamo un tea party in corso.» disse Hope con serietà.
«Fammi strada allora.» rispose Alice facendo un occhiolino.

 Erano già passati due giorni da quando Roger era arrivato a Storybrooke insieme ad Alice e Killian non sapeva come comportarsi.
Il suo rapporto con Roger si era incrinato poco dopo la nascita di Alice, avevano conosciuto Eloise a una festa e per Roger che era da sempre molto espansivo con tutti, era stato facile fare amicizia con Eloise.
Non che Killian avesse qualche problema con lei, no sia chiaro.
Ma dopo aver visto le sue crisi pensava che la cosa migliore fosse non alimentare i suoi sentimenti. Ma figuriamoci se quel testone gli aveva dato retta.
«Ma è sempre così sola, deartháir. Non sopporto le ingiustizie, il minimo che posso fare è esserle amico.» aveva risposto lui.
Beh non che lui avesse preteso che smettesse di parlarle, del resto lui stesso aveva sentito le voci che giravano in paese ma esserle amico non voleva dire flirtare di continuo con lei!
E come dimenticare la mattinata in cui gli aveva confessato di aver bevuto troppo ed esserci finito a letto? Killian stava per sentirsi male, poteva un uomo essere così stupido? Ma lui l'aveva rassicurato dicendo che aveva chiarito le cose con Eloise, quella era stata una cosa da una notte non sarebbe più capitato.
Killian si era aspettato che Eloise non si desse per vinta invece le loro strade in breve si erano divise. Questo finché ... la donna non aveva bussato alla loro porta con una neonata tra le braccia pregando Roger di prendersi le sue responsabilità, che Alice aveva bisogno di un padre.
Roger non si era preso poi tanto a pensarci, gli era bastata una settimana.
Aveva sposato Eloise senza dare ascolto a nessuno, poi marito e moglie erano volati a Seattle per cominciare una nuova vita.
Non si erano più visti fino a quando Roger non bussò alla sua porta cinque anni dopo, Eloise era peggiorata all'improvviso e lui non sapeva come comportarsi.
Killian scosse la testa: insomma non resti sposato quattordici anni con una donna solo per il tuo senso del dovere, era ovvio che Roger doveva tenere a sua moglie.
Solo che ...
Killian si passò una mano sul volto con un sospiro, se avesse continuato a pensare così tanto le sarebbe venuto un gran mal di testa, forse era meglio parlarne con Emma, sua moglie era una gran ascoltatrice e sapeva sempre cosa consigliare.
L'uomo annuì convinto dirigendosi verso casa.

Henry guardò sua madre attentamente «Quindi … com’è che non sapevamo niente di Roger? Perché Killian ce lo teneva nascosto?» chiese alzando momentaneamente gli occhi dai compiti che stava facendo.
Emma ricambio l’occhiata di suo figlio «Non lo so, a quanto pare i rapporti tra loro sono piuttosto freddi.» disse mentre metteva davanti a suo figlio un bicchiere di spremuta e qualche biscotto.
Henry addentò un biscotto con foga «Oh? E non ha pensato di parlarne con sua moglie? Davvero curioso.»
«Henry non giudicarlo, non sappiamo le sue motivazioni.»
Henry ridacchiò con sarcasmo «Si suppone che tu abbia conosciuto la sua famiglia, avrebbe dovuto per lo meno menzionare suo fratello.».
«Henry – »
«Sono preoccupato per te mamma!» la bloccò Henry facendole segnale con la mano «Hai già sofferto tanto con papà non voglio che soffri ancora. Non te lo meriti.»
«Henry quello è che è successo con tuo padre non dovrebbe essere affar tuo. Hai quattordici anni dovresti pensare a divertirti e non alla mia felicità.» rispose Emma. Non si aspettava che suo figlio stesse così attento alla sua felicità «Ma per rispondere alla tua domanda, sono felice Henry. Tu, Hope e Killian siete la mia felicità quindi non preoccuparti troppo okay?»
«Va bene.» rispose Henry prendendo un altro biscotto dal piatto.
«Quindi come va con … come si chiamava quella ragazza?» disse Emma.
Henry tossì e per poco non si soffocava, il suo viso talmente rosso da poterlo scambiare facilmente per un pomodoro poi bofonchiò qualcosa di incomprensibile prima di abbassare lo sguardo nuovamente sui i libri.

«Ehi Ems.» disse Killian quella sera sdraiato a letto lo sguardo fisso a guardare il tetto.
«Sì?» rispose Emma mentendosi a sedere per ascoltarlo meglio.
«Sei arrabbiata con me?» chiese Killian «Per non averti detto di Roger?»
Emma sospirò «Penso di esserlo stata per i primi cinque minuti, insomma sono tua moglie e tu non mi avevi detto che avevi un fratello. Ma poi ci ho pensato e sai che c’è? Tutti noi abbiamo dei segreti che vorremmo rimangono tali e sicuramente avrai avuto le tue motivazione per non parlarmene.»
Killian si mise nella stessa posizione della moglie, le mani che s’intrecciavano nervosamente tra di loro «È complicato, io non avrei mai voluto mentirti, lo sai, vero? Ma non sapevo come affrontare l’argomento.»
«Vuoi parlarne adesso?» gli chiese Emma dolcemente.
Killian scosse la testa «Preferirei di no, ma suppongo che è quello che devo fare, aye?».
«Se non sei pronto, va bene così. Sappi che quando sarai pronto a parlarmi di tuo fratello io sarò qui pronta ad ascoltarti.» disse Emma poggiando delicatamente una mano nel ginocchio di Killian.
Killian annui «Non so come comportarmi con Alice.» sbottò poi.
«Oh?»
«Lei mi ha visto trattare suo padre in modo orribile, mi odierà di sicuro!» sospirò Killian.
«È una ragazzina, basterà prenderla nel modo giusto e non ti dico che ti amerà, ma di sicuro ti tollererà.» rispose Emma con un lieve sorriso.
«Grazie, Ems. Sei sempre la mia Salvatrice.» Killian sorrise prima di scoccare un lieve bacio nella guancia di Emma.
 
 
 
 Note: (*) Penny ha diciamo un duplice significato per me, sta sia per Penelope che è appunto un film per ragazzi del 2006 io l'ho visto da ragazzina, ma Penny è anche Penny Wildmore uno dei personaggi che più mi piace di LOST.
Deartháir: fratellone in irlandese. 
Adesso ho guardato e riguardato il testo non dovrebbero esserci errori ma visto che a quanto pare gli errori sono il mio marchio di fabbrica se ne notate non esitate a farmeli notare, non preoccupatevi che non mi offendo.
Penso di aver detto tutto, non mi dilungo che è arrivata la mia cuginetta!
Al prossimo capitolo.
Niny:)

 
   
 
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