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Autore: MaryFangirl    06/07/2018    1 recensioni
La nuova cliente di Ryo e Kaori è apparentemente il solito stereotipo: una bellissima modella che si trova a Tokyo per lavoro e ha bisogno di essere protetta dai fan troppo seccanti. Ma c'è di più e questa volta l'abilità di Ryo Saeba potrebbe non essere sufficiente.
Genere: Azione, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kaori Makimura, Nuovo personaggio, Ryo Saeba
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: City Hunter
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Mahoko disse a Ryo e Kaori che sarebbe stato meglio non smascherare il killer dalla sua invisibilità, altrimenti avrebbero perso il grande vantaggio che avevano.
"Se dovessi mettermi nei suoi panni, cercherei un grande evento per scagliare l'attacco...adesso si sta semplicemente divertendo come un illusionista. Credo di poter affermare con certezza che si manifesterà durante la sfilata, approfittando del trambusto che ci sarà...sicuramente pensa che Saeba abbasserà la guardia. Ma noi saremo preparati" aveva detto ai due sweeper con sicurezza, Ryo e Kaori non avevano potuto fare altro che annuire, per una volta non erano loro gli esperti!
I giorni seguenti proseguirono con relativa calma, Mahoko però doveva correre da una parte all'altra...aveva dovuto incontrare nuovamente i marchi dei costumi da bagno e dell'intimo per cui aveva lavorato per dare un'occhiata alle foto e discutere su quali sarebbe stato meglio pubblicare. Kaori si stupì della fama sempre crescente della modella, e della moltitudine di fan che si raddoppiavano col passare del tempo. I fan giapponesi impazzivano a vedere una ragazza così bella che aveva in comune la lingua e alcuni tratti, anche se i suoi lineamenti erano perlopiù occidentali, e ogni giorno era sempre più difficile fare in modo che Mahoko non venisse bloccata all'entrata di un edificio. Era diventato arduo anche andare al Cat's Eye, anche se a Miki non dispiaceva perché grazie a Mahoko l'affluenza era ancora più folta. 
Un pomeriggio a pochissimi giorni dalla sfilata – la seconda settimana volò! - Mahoko dovette presentarsi per girare lo spot di un profumo. Kaori rimase affascinata dalla storia che c'era dietro: lo spot sarebbe durato cinque minuti, ma per la televisione sarebbe stato ridotto a trenta secondi circa. Era stata scritta una vera e propria storia, era un piccolo film, di due innamorati costretti a separarsi, ma l'uno avrebbe ricordato per sempre il profumo dell'altra...Kaori si commosse, non avrebbe mai pensato di poterlo fare per una pubblicità, e non pensava che una persona potesse cambiare tanti abiti per un progetto così breve! 
Inoltre, gli ultimi pomeriggi della settimana Mahoko dovette trascorrerli alla boutique di Eriko per le prove generali della sfilata, sarebbe stata la madrina d'onore e voleva fare la migliore figura possibile.
Quella sera, Eriko telefonò a Kaori, chiedendole immediatamente se avesse scelto uno degli abiti che le aveva portato.
"Ehm...ho scelto un abito, sì..." disse Kaori, imbarazzata all'idea di dirle che non era tra le opzioni decise da Eriko. Non voleva offenderla, ma il vestito che le aveva 'creato' Mahoko era semplicemente perfetto per lei, e aveva deciso che avrebbe indossato quello senza alcun dubbio.
"Che c'è? Perché quel tono? Ti conosco, qualcosa non va, dimmelo" fece subito Eriko, spiccia e diretta come sempre.
"Non ti arrabbiare, però. I tuoi vestiti erano tutti bellissimi, e avevo fatto un pensierino per quello con i pantaloni, e quello con gli Swarovski sarebbe perfetto se dovessi sposarmi..."
"Bene, te lo metto da parte per quando Saeba si sarà dato una mossa" la interruppe Eriko, e Kaori roteò gli occhi. "Insomma, che c'è? Hai rovinato qualcosa?" chiese poi, non con tono arrabbiato perché conosceva la goffaggine dell'amica e la sua inesperienza con gli abiti eleganti.
"No, no...solo che...beh, Mahoko mi ha mostrato un altro abito, uno dei suoi" si affrettò a precisare, "e me ne sono innamorata a prima vista. Vorrei mettermi quello. Ti prego, non odiarmi!" serrò gli occhi, pronta alla sfuriata, che però non arrivò.
"Beh, in condizioni normali mi sarei imbufalita, ma Mahoko sarà la punta di diamante della sfilata e ha sicuramente ottimo gusto. Sono anzi contenta che ti abbia convinta, io ci metto sempre secoli..." disse la stilista con molta calma. Sentendo silenzio dall'altra parte, precisò, "Non sono un'arpia, Kaori, puoi mettere quello che vuoi! Ti avevo portato quei vestiti perché so che il tuo armadio non abbonda di certo di buon gusto..."
"Ehi!" 
"...ma se una modella del calibro di Mahoko Booth è riuscita a trovare qualcosa che ti piace, ne sono più che felice. Anzi, ancora meglio, almeno saprai stupirmi...sono proprio curiosa di sapere cosa ti ha rapito il cuore" continuò Eriko dando segno di non averla minimamente ascoltata.
Kaori sospirò, contenta che non si fosse offesa. 
"Senti, ora devo proprio scappare, negli ultimi giorni va perfezionato ogni minimo dettaglio...ci vediamo, Kaori! E non c'è sempre bisogno che ti sforzi per non far rimanere male qualcuno, pensa a te stessa, una volta tanto!" esclamò, per poi buttare giù la cornetta, sapeva che Kaori non se la sarebbe presa, e infatti fu così. Kaori sapeva che quell'occasione era unica per la sua amica, la sua boutique sarebbe diventata famosissima, e quella serata era fondamentale per lei. Le scappò un sorriso, non vedeva proprio l'ora di rimettersi quel vestito – o meglio, che Mahoko glielo ridisegnasse addosso.


Ryo aveva fatto fatica a ignorare di essere seguito, durante tutti quei giorni. Aveva ben capito le intenzioni di Mahoko e le condivideva anche, ma far finta di non provare un enorme fastidio a causa dell'ennesimo idiota che si era deciso a farlo fuori era estenuante. Che egocentrico, poi, avrebbe rovinato la sfilata e fatto un gran casino. Era comunque strano che ancora non avesse tentato di rapire o far del male a Kaori, ma questo diceva a Ryo di stare attento. Probabilmente il killer sapeva che molti altri avevano cercato di ucciderlo in quel modo...si chiedeva che cos'avesse in mente per lui, ma non aveva buone sensazioni e, cosa più spaventosa, non si sentiva fiducioso come al solito. Poteva ringraziare di avere un'alleata in Mahoko, anzi le era davvero riconoscente, ma uno che aveva sempre contato su se stesso faticava non poco a dover affidare la propria pelle a qualcun altro, per quanto degno di fiducia fosse. 
Per il resto, quel lavoro era stato semplicissimo, accompagnare una modella avanti e indietro non era certo l'esperienza più elettrizzante della sua vita, ma poteva accettare un caso meno adrenalinico degli altri, per una volta. 


La sera della sfilata giunse in un lampo. Ryo sbuffò e fece una smorfia mentre osservava il completo che avrebbe dovuto indossare. Non era proprio nelle sue corde...ma se lo mise addosso senza indugiare troppo, e guardandosi allo specchio si lanciò un breve sorriso. Gli venne in faccia un ghigno da maniaco al pensiero di tutte le modelle che sarebbero state presenti, oltre che le sue amiche vestite e truccate alla perfezione...insomma, quel piccolo sacrificio non era poi la fine del mondo. Si domandò brevemente come si sarebbe presentata Kaori...Mahoko l'aveva rapita per una mattinata di completo relax tra massaggi, manicure e pedicure, poi al ritorno si erano chiuse in camera e non ne erano ancora uscite. Che diamine, neanche dovessero sposarsi...! Si pentì subito di aver pensato a quel paragone, perché la parola 'matrimonio' gli tornò in mente insieme a quelle che tutti i suoi amici gli stavano ribadendo da eoni affinché si desse una mossa con Kaori.
-Più facile a dirsi che a farsi- pensò sbuffando, ormai quell'atteggiamento da passo avanti e poi tre indietro era diventato troppo radicato in lui per riuscire semplicemente a cambiare ritmo. 
'Avere la felicità a un palmo e non afferrarla...siete pazzi.'
Sospirò. 


"Allora, ti piaci?" chiese dolcemente Mahoko, piazzando finalmente Kaori davanti allo specchio. Quel giorno le aveva permesso di ricevere lo stesso trattamento che per lei era consueto, e si era sentita tra il divertito e il dispiaciuto che Kaori non avesse mai messo piede in una spa. Ma se ne era pentita, perché le era piaciuto da matti farsi coccolare come una principessa...il massaggio con le pietre calde l'aveva estasiata, ed era rimasta stupita di scoprire i piedi lisci e levigati come quelli di un neonato dopo la pedicure, dopo averli rovinati con anni di corse per via dei vari rapimenti e inseguimenti.
Erano rimaste tutto il pomeriggio in camera a decidere quale trucco e quali accessori sarebbero stati migliori per la serata, oltre che a spettegolare sui vari vip che Mahoko conosceva – ma anche lei aveva avuto la sua dose di curiosità, facendo un sacco di domande a Kaori sui suoi amici, di certo persone su cui si sarebbe potuta scrivere un'intera saga di libri. 
Mahoko, dopo aver parlato tanto, aveva capito perfettamente ciò che sarebbe piaciuto a Kaori. Allora, con la sua magia le aveva rimesso l'abito che le aveva fatto provare, ma si era occupata anche di truccarla in base alle idee di cui avevano discusso e di sistemarle i capelli.
Kaori rimase a bocca aperta, sbarrando gli occhi come una bambina che vedeva il mare per la prima volta. 
Non aveva mai pensato all'aggettivo 'bella' riferito a se stessa, ma per la prima volta accadde. Il vestito era perfetto, sublime. Mahoko lo sapeva. Kaori era una donna sensuale ma a cui non piaceva stare al centro dell'attenzione, che non stava mai ferma ma che aveva anche un corpo magnifico. 
L'idea era stata ovvia. L'abito che aveva scelto per lei era bianco, affascinante ed elegante. Il corpino aderente e sagomato, senza maniche né spalline, era impreziosito dalla decorazione in pietre scintillanti a forma di infinito, subito sotto il seno. La gonna, in tessuto impalpabile e drappeggiato, era movimentata dal taglio asimmetrico più lungo sul retro. In questo modo, le gambe di Kaori – il suo punto forte – erano scoperte ma senza il bisogno di qualcosa di troppo corto né volgare. Mahoko le aveva messo ai piedi due scarpe color argento dal tacco non troppo alto cosparse di diamanti sintetici. 
Kaori si fissò basita, notando il colore più intenso dei suoi capelli, le ondate di mogano erano più vivide e sensuali che mai, sembrava aver trascorso ore sotto le mani dei migliori parrucchieri. Kaori non avrebbe mai pensato di poter ritenere le orecchie sexy, ma ornate com'erano da piccole perle, si ricredette. 
"Oh, un ultimissimo tocco" disse Mahoko, non distogliendo comunque Kaori dalla sua contemplazione. Al collo apparve una catenina molto sottile con un pendente a goccia estremamente raffinato. La pochette era nera, per staccare dal resto. Il trucco era leggero ma perfetto.
Kaori non si era mai piaciuta tanto e guardò Mahoko con una tale gratitudine che la modella non poté fare altro che sorriderle dolcemente.
"Sei splendida, nessuno potrebbe dire o pensare il contrario" le disse sinceramente. "Mi dispiace davvero di dovermene andare, sono stata benissimo qui con voi. Tornerò di sicuro a trovarvi" aggiunse poi prendendole le mani, ma scorgendo gli occhi lucidi di Kaori, si ricompose subito. "Niente lacrime, ti ho appena detto che sei perfetta! Adesso tocca a me!"
Mahoko sparì dietro un bagliore, per poi ricomparire e lasciare Kaori senza parole per l'ennesima volta nel giro di pochissimo tempo. Non l'aveva mai vista così bella, e non si sentì invidiosa ma ammirata. 
Mahoko si era sbarazzata della tinta ai capelli e ora la sua chioma le cascava sulla schiena, priva delle solite treccie ingarbugliate, bionda e tendente al ramato. "Questo è il mio colore naturale. Ne ho parlato con il mio manager ed Eriko prima di ricevere l'ok" disse strizzando l'occhio. Indossava un lungo abito color verde acqua, monospalla, con la manica sinistra a campana. Era essenziale ma bellissimo. 
"Non c'è da stupirsi che tu sia così richiesta..." disse Kaori con voce un po' strozzata, se Mahoko in quei giorni le era parsa bella, ora le sembrava quasi che la dea Afrodite fosse scesa dall'Olimpo.
Mahoko le sorrise. 
"Grazie...ma bando alle ciance, signorina Makimura, è pronta a far venire un infarto al signor Saeba?"
Kaori arrossì, in realtà le ginocchia le tremavano, ma decise di sentirsi sicura di sé e insieme alla sua nuova amica, uscì dalla stanza.
  
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