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Autore: SweetLuna    08/07/2018    1 recensioni
Vi siete mai chiesti se, dopo Breaking Dawn, Bella ha mai rivisto sua madre Renée?
Stephenie Meyer ci ha lasciati con questo dubbio, io ho provato a dare una risposta.
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Questa one shot fa parte della mia storia "Eternity" (pubblicata nel 2014), il mio personale proseguimento della Saga di Twilight incentrato su Renesmee e Jacob. Dopo qualche anno ho finalmente deciso di revisionare questa parte introduttiva e di pubblicarla anche come storia breve.
Non mancheranno le sorprese, e spero di aver dato giustizia alla tenera e svampita mamma di Bella.

(Prima versione: 2014 - Revisionata e pubblicata a luglio 2018 - Ultima revisione errori: maggio 2020)
DISCLAIMER: La seguente storia non è a scopo di lucro. I personaggi originali di Twilight e il materiale fotografico appartengono ai rispettivi proprietari.
Genere: Fantasy, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Isabella Swan, Phil Dwyer, Renèe
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Successivo alla saga
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Difficili Verità (cosa accadde dopo Breaking Dawn)



Bella
Sono seduta sul pavimento della cameretta di mia figlia.
Renesmee ultimamente ha il sonno leggero e non voglio svegliarla, tra poche ore arriverà Charlie e lei vorrà passare un po' di tempo con il nonno.
Mi fermo a pensare alla mia vita... la mia eternità.
È così strano pronunciare nella mia mente queste parole, fino a poco tempo fa temevo di perdere tutto, mi ero quasi abituata all'idea che i Volturi ci avrebbero attaccato e che saremmo morti tutti. Tutti tranne Nessie, so che Jacob l'avrebbe protetta per l'eternità, gliel'avevo affidata. La guardo, è bellissima. Mia figlia, il mio miracolo.
Ricordo come se fosse ieri la prima volta in cui aveva chiamato me ed Edward "mamma" e "papà", aveva solo una settimana di vita e già temevo di perderla. Ora so di non aver niente di cui aver paura.
Nessie si rigira nel letto, i suoi bellissimi riccioli color bronzo ormai le arrivano quasi alle ginocchia. La somiglianza con suo padre si fa sempre più evidente, ma sorprendentemente somiglia più a me! La lascio dormire e vado da Edward.
Squilla il telefono... è Renée, mia madre. Per la prima volta dopo mesi di silenzio e bugie, decido di rispondere...
È un nuovo inizio.


Renée
«Mamma... Sono così felice di sentirti!».
Che emozione riascoltare la voce di mia figlia dopo così tanti mesi... La trovo leggermente cambiata, ma forse è solo una mia impressione. In fondo l'ultima volta in cui l'ho vista era il giorno del suo matrimonio. Tanti, troppi mesi fa.
«Mamma, Charlie ti avrà detto che ho passato un periodo difficile... Edward ed io ci siamo trovati male al college in Alaska, e abbiamo deciso di prenderci un periodo solo per noi due».
Mi sento così in colpa a non esserle stata vicina in un periodo così difficile per lei, così pieno di cambiamenti... Ma per fortuna ha Edward, e ha suo padre. Charlie mi ha sorpreso molto durante questi anni, ha dimostrato di essere un buon padre ed è stato vicino a Bella quando io non l'ho fatto...
«Tesoro, non sai quante cose ho da raccontarti! Phil ed io ci siamo stabiliti definitivamente a Jacksonville! E sai, Bella, ho una cosa molto importante da dirti. Ma lo farò in modo speciale, un modo che non ti aspetti!», le dico cercando di non apparire troppo emozionata. Perché Bella non può neanche immaginare quello che sto per rivelarle. 
«Non fare sciocchezze, mamma!», risponde Bella dall'altro capo del telefono. È felice, riesco a sentirlo perché la sua voce è rotta dall'emozione.
Tra noi due era sempre stata lei la più matura, e questo lo sapevo bene. Ho sempre avuto una grande fiducia in tutte le sue scelte. Anche la scelta di andare a vivere a Forks da suo padre, sulla quale ero stata molto scettica, si era rivelata la migliore per lei. Aveva trovato la persona giusta, quella che io avevo trovato in Phil quando ormai neanche ci pensavo più.
Edward e Bella, nelle poche volte in cui li avevo visti insieme, erano esattamente come due calamite. Lui si muoveva insieme a lei, come se fossero uniti da fili invisibili che li legano l'uno all'altra. Quando lei ed Edward erano venuti a trovarmi a Jacksonville prima del diploma di Bella, avevo detto chiaramente a mia figlia ciò che pensavo. Non volevo che ripetesse i miei errori di gioventù. Ma Edward aveva l'aria di uno che l'avrebbe protetta a qualsiasi costo, che le avrebbe fatto scudo col suo corpo prendendosi il proiettile al posto suo. È vero, io mi ero legata a Charlie quando avevo più o meno la sua età, ed ero ancora troppo giovane e inesperta sull'amore. Avevo fatto le cose troppo in fretta, senza rendermi conto che forse stavo facendo la scelta sbagliata. Inizialmente ero felice con Charlie, nella nostra casa, quando avevo scoperto di aspettare Bella. Ma poi quelle mura avevano cominciato ad opprimermi... Volevo viaggiare, vedere il mondo, vivere in una grande città. E invece ero rimasta imprigionata a Forks, il posto più umido e piovoso degli Stati Uniti, che a poco a poco aveva fatto ingrigire anche me.
Charlie mi amava ancora quando, di punto in bianco, avevo preso Bella e me l'ero portata via, lasciando quel posto che per me era diventato terribilmente opprimente.
Sapevo di averlo fatto soffrire portandogli via nostra figlia, concedendogli del tempo con lei solo per un breve periodo durante la stagione estiva. Bella si era a poco a poco distaccata da lui, sviluppando un rapporto sempre più forte con me. Viaggiavamo insieme, la coinvolgevo nelle mie pazzie, e Bella era sempre stata una bambina speciale, mi riportava sempre con i piedi per terra.
Fin quando non ho incontrato Phil, e ho deciso di risposarmi. Bella e Phil andavano più che d'accordo, ma, per quanto non lo desse a vedere, era stufa di doversi trasferire continuamente a causa del lavoro di Phil.
Ogni volta era costretta a cambiare casa, ambiente, scuola, amici. Con il risultato di ritrovarsi sola, e infelice.
Così aveva preso questa decisione, anche se un po' sofferta. Le sarebbe mancata la sua "tenera e svampita mamma", ma almeno avrebbe trovato un po' di stabilità. L'avevo lasciata andare a malincuore, ma adesso so di aver fatto la scelta giusta. 
Di certo non si immagina la mia sorpresa... Fra una settimana esatta prenderò un aereo e la raggiungerò a Forks. Verrà anche Phil, perché questa cosa riguarda tutta la famiglia.
Non ho neanche avvertito Charlie, deve essere una cosa del tutto inaspettata.
Voglio recuperare il mio rapporto con Bella...

È passata una settimana esatta dalla telefonata con Bella, e lei non immagina minimamente la sorpresa che sto per farle.
È la prima volta che faccio una cosa del genere... Ad essere sincera non so se sia la cosa giusta, ma d'altra parte sono sempre stata un po' pazza, me lo diceva sempre anche lei.
Phil ed io stiamo quasi per prendere l'aereo, siamo in fila al check-in con le nostre due valigie in mano... Tra poche ore finalmente sarò da mia figlia!
Mi sembra passato un secolo dall'ultima volta in cui l'ho vista, e forse farle una sorpresa è stata la decisione migliore che potessi prendere.
«Renée, sei proprio sicura di volerlo fare? Nelle tue condizioni non è proprio l'ideale prendere un aereo...». Phil è sempre il solito apprensivo, si preoccupa troppo.
«Phil, smettila. Sono solo incinta, non malata! E poi ci sei tu, no?».
Phil annuisce, ormai lo sa che non c'è modo di tenermi testa. Ha insistito tanto affinché telefonassi a Bella, o che almeno avvertissi Charlie del nostro arrivo.
«Potrebbero non essere a casa», mi aveva detto Phil, continuando ad insistere.
Ma io volevo che fosse tutto una sorpresa, non c'era stato modo di farmi cambiare idea.
È dal giorno del matrimonio che non vedo Bella, e dopo c'è stato solo il silenzio. Niente telefonate, niente messaggi, niente e-mail. Niente di niente, fino a una settimana fa. E in questi lunghi mesi sono riuscita ad avere sue notizie solo tramite Charlie.
So che Bella è rimasta molto delusa dall'esperienza del college in Alaska, e - come mi aveva detto lei stessa al telefono - voleva prendersi un periodo per riflettere sul suo futuro e per stare un po' da sola con Edward.
L'avrei sicuramente trovata a casa, il mio intuito non sbaglia mai quando si tratta di mia figlia.
Ma c'è un motivo ben preciso per il quale ho deciso di compiere questa pazzia... Alcuni mesi fa ho scoperto di essere incinta. Phil mi aveva detto che gli sarebbe piaciuto diventare padre, avere un figlio tutto suo a cui insegnare a giocare a baseball... E alla fine il suo desiderio si era avverato, stentavo a crederci anch'io.
Questa nuova gravidanza, del tutto inaspettata, mi ha fatto comprendere quanto sia importante recuperare il mio rapporto con Bella. In questi anni ci siamo perse di vista, è inutile negarlo. Ma voglio tornare ad avere il rapporto che avevamo prima della sua partenza.
Deve conoscere suo fratello, far parte della sua vita. So già che sarà un maschietto, si chiamerà Robert. Nascerà tra cinque mesi esatti. Volevo essere certa che andasse tutto bene per dirlo a Bella... Lo stesso Phil l'ha saputo dopo i fatidici tre mesi. In fin dei conti non sono più una ragazzina, ho superato i quarant'anni!
L'aereo sta per decollare, decido di fare un pisolino. Phil mi sveglierà appena saremo all'aeroporto, devo essere pronta per dopo.

Dopo qualche ora di riposo in albergo, Phil ed io prendiamo un taxi.
«Fa freddo per essere giugno», mi fa notare.
Ha ragione... Non sarei mai potuta restare in questa cittadina fredda e umida, non faceva proprio per me. Completamente diversa dalla mia amata Jacksonville e da Phoenix, calde e assolate.
Il tassista ci informa che siamo quasi arrivati all'indirizzo di casa Cullen: 420 Woodcroft Ave. C'ero stata una volta sola, proprio il giorno del matrimonio di Edward e Bella. Era una bella casa a vetri, spaziosa ed elegante. Un buon posto dove stare, fin quando non troveranno una loro sistemazione. La casa è grande, e nonostante la numerosa famiglia di Edward riusciranno sicuramente ad avere un po' di privacy. Esme è adorabile, difficile accostarla all'appellativo di "suocera".
Mi sposto per poggiare la mia testa sulla spalla di Phil. Sento il bambino scalciare dentro di me, non vede l'ora di conoscere sua sorella...
Siamo arrivati a destinazione. Phil ed io saliamo le scale e ci avviciniamo alla porta di casa Cullen.
Mi fermo un attimo, la mia euforia viene interrotta dalle voci di due persone che discutono... Una è la voce di Bella, l'altra non riesco a identificarla, è una voce maschile ma non appartiene a Edward.
«Lascia che entri prima io», mi dice Phil cercando di tranquillizzarmi. 
«Phil, aspetta. Proviamo a sentire ciò che dicono. Se non è il caso torneremo domani, telefonerò a Bella. Addio sorpresa, pazienza». 
Nel frattempo le voci si fanno sempre più forti, sovrapponendosi.
«Jacob, smettila! Ti rendi conto che non posso permettere che mia madre metta a rischio la sua vita? Hai pensato ai Volturi? E hai pensato che non crederà alla storia dell'adozione di Renesmee, così come non ci ha creduto mio padre? Non puoi sempre risolvere tutto a modo tuo!».
«Bells, adesso calmati. Era solo un'idea... in fondo con Charlie ha funzionato! Ti ricordi la sua reazione? "Bella, tu non ti trasformi in un animale, vero?". Dai, Charlie l'ha presa bene!».
«Dimentichi un piccolo particolare, Jacob. Mio padre non ha voluto sapere tutta la verità... Mia madre non è come lui, e non posso di certo dirle che sua figlia ora è un vampiro... Ho sentito un rumore, c'è qualcuno alla porta».                                                                   
Phil mi stringe tra le sue braccia, il mio viso viene rigato dalle lacrime.
Che significa tutto questo? Mia figlia è un vampiro, è possibile? Dove sono finita?
E ho appena scoperto di avere una nipote... Bella non mi vuole nella sua vita, ormai non ne faccio più parte. Ecco perché ha cercato di evitarmi, in tutti questi mesi...
Sento il bambino agitarsi dentro di me, percepisce la mia agitazione. Il cuore mi batte a mille.
«Voglio entrare», dico a Phil.
«Renée, sono... sconvolto. Ma sappi che ti sono vicino, qualunque scelta tu faccia. Ora chiariremo tutto».
Mi sembra di essere in un incubo, tutte le mie certezze stanno andando in frantumi... Il mondo non è ciò che credevo.
Mia figlia, neanche lei è più umana.
«Renée, c'è una cosa che non ti ho mai detto. Una cosa che non avrei mai potuto dirti, ma a questo punto è inutile nascondertela. Quando ero solo un ragazzo ho rischiato... di essere trasformato in vampiro. Sapevo della loro esistenza», mi dice.
«Tu stai scherzando, non è vero?».
Qualcuno sta venendo ad aprirci. Mi viene quasi da svenire, ma non posso. Devo essere forte per il mio bambino.
«Charlie, che bello veder... Ops! Mi sono sbagliato. Tu devi essere Renée, la madre di Bella. E tu suo marito Phil, giusto? Io sono Jacob, il migliore amico di Bella. Lei non è in casa, adesso». 
Dunque era Jacob. Bella mi aveva parlato spesso di lui, nelle sue e-mail. La voce maschile che discuteva con Bella era la sua.
«Jacob, vi abbiamo sentiti. Lasciaci entrare», interviene Phil.
È arrivato il momento di affrontare la realtà, per quanto difficile possa essere.
Jacob ci fa entrare, ha capito subito che è inutile continuare a fingere.
«Edward non c'è, e neanche gli altri. Sono fuori per... motivi familiari. Ci sono solo Esme... e Bella».
Esme ci fa accomodare sul divano, e ci offre da bere. Ci tenevano davvero, a mantenere un'apparenza umana. Al matrimonio avevo visto tutti i Cullen bere e mangiare di gusto tutte le portate. Era finzione, ovviamente... 
Il succo di frutta alla pesca mi fa subito sentire meglio.
«Mamma».
Senza neanche accorgermene vedo entrare nella stanza mia figlia, con passi troppo veloci e al tempo stesso aggraziati per essere umani. Non è poi così diversa da come l'avevo vista l'ultima volta... Ma è inutile negare che non sia cambiata. Il suo fisico è diventato molto più asciutto e snello, il che la fa anche sembrare più alta del suo metro e sessanta. I capelli sono di un castano molto scuro, quasi tendente al nero. Bella non si era mai fatta una tinta in vita sua, ricordo bene il suo colore naturale. I capelli contrastano con una pelle chiarissima e perfetta, che le conferisce un pallore quasi lunare, etereo ed elegante. Il viso è più affilato, è come se i suoi tratti si fossero ingentiliti. Ma ciò che mi colpisce di più sono gli occhi. Non più castani, ma dorati. Come Edward, come tutti i componenti della famiglia Cullen.
Ma la riconosco. È MIA FIGLIA, non un mostro.
Senza neanche parlare ci capiamo entrambe, e corriamo ad abbracciarci. Bella non è più morbida, e la sua pelle è fredda. Ma non mi importa, lei è mia figlia e questa è l'unica cosa che conta davvero.
«Bella, ora so tutto... Ma non mi importa che cosa sei. Tu sei mia figlia, e questa è l'unica cosa importante. Non voglio perderti mai più. A costo della mia stessa vita, davvero».
«Mamma, io volevo proteggerti. Non volevo rovinare la tua vita. Ho fatto la mia scelta, non sono più umana, è vero. Sono... un vampiro, ma non un mostro. Noi non uccidiamo, abbiamo trovato un'alternativa... E riguardo a papà, anche con lui è successo tutto per caso. Volevo tenerlo all'oscuro, ma non ci sono riuscita».
«E ne sono felice, Bells», rispondo io.
«Adesso se non ti dispiace vorrei conoscere una persona... Sono la nonna, giusto? Non devi spiegarmi niente, non adesso».
Sento il rumore di una macchina. «È Alice. Sarà andata a prendere Renesmee da Charlie», mi dice Bella.
«Come hai detto che si chiama? Renes...mee?».
«Sì, mamma. Renesmee. Ho unito il tuo nome a quello di Esme. Ho pensato anche a te, visto? È una bambina speciale, te ne innamorerai. L'unica cosa è... non sorprenderti del suo aspetto. Renesmee cresce in fretta, e sembra molto più grande di una bambina di dieci mes... Lasciamo stare, ne riparleremo!».
Alice entra in casa, dietro di lei sento una voce di bambina chiamare la mamma. È Renesmee, mia nipote.
«Renesmee, tesoro, voglio presentarti una persona. Lei è nonna Renée, ed è come nonno Charlie. E lui è Phil, il tuo nonno acquisito». Renesmee si avvicina a me, e si fa prendere in braccio da Phil. È bellissima... un mix perfetto tra Edward e Bella.
I suoi occhi sono grandi e color cioccolato, come lo erano quelli di Bella. È meravigliosa.
«Ciao Renesmee, sono la tua nonna». Le accarezzo i capelli, sembra una bimba di circa quattro anni e mi accorgo presto che sa parlare perfettamente.
«Ciao, nonna! Sono così contenta di conoscerti! Ho ereditato il mio nome anche da te, oltre che da nonna Esme, lo sai? Mi prendi in braccio?».
«Tesoro, non posso...», le rispondo con dispiacere.
«Mamma, che succede? Se hai bisogno di riposare...».
Mi tolgo il cardigan, e la mia pancia appena accennata rivela il mio segreto.
«Bella, ero venuta qui da te per farti una sorpresa... Aspetto un bambino. Voglio che tu faccia parte della vita di tuo fratello, e che ne faccia parte anche Renesmee».
Tutti i presenti corrono ad abbracciarmi, la prima a farlo è Esme.
«Non saranno troppe tutte queste emozioni insieme?», interviene Phil, avvicinandosi di nuovo a me. È preoccupato, anche se non vuole darlo a vedere.
«Quindi sappiamo che è un maschietto?», mi domanda Esme, mentre Phil ed io rispondiamo "sì" insieme. 
«Robert nascerà tra cinque mesi... A ottobre, un mese dopo il compleanno di Bella».
«Quando torneranno gli altri ci saranno un bel po' di novità da raccontare», interviene Alice.
Nel frattempo mi accorgo che Bella e Jacob stanno ricominciando a discutere, se pur a bassa voce.
«I Volturi. Devo proteggere mia madre, ed ora anche mio fratello...».
«Non ce ne sarà bisogno». È Phil che ha preso la parola, sorprendendomi. Chi sono questi Volturi? Riguarda ciò che mi ha detto prima, a proposito della sua "esperienza" con i vampiri in gioventù?
«I Volturi non possono far del male alla mia famiglia. Abbiamo un patto».
«Alt. Un momento. Phil, tu come fai a sapere dei Volturi? Che significa questa cosa del patto??? Io... io... non capisco, spiegati!». Bella è rimasta del tutto sconvolta dalla risposta di Phil. Be', lo sarei anche io se sapessi chi sono questi Volturi e se fossi ancora capace di meravigliarmi... Ma nel giro di poche ore il mio mondo è stato del tutto stravolto, e ormai credo di aver perso la capacità di sorprendermi. Se ho reagito "bene" a questo, posso sopportare tutto.
Bella si sbagliava, non sono tanto fragile come lei credeva. Forse è Robert a darmi tutta questa forza, facendomi sentire la sua presenza scalciando dentro di me.
Ancora non può sapere che la famiglia in cui verrà al mondo è unica nel suo genere...
I miei pensieri vengono interrotti dalla voce squillante di Alice: «Phil, dicci tutto. Dio, come è possibile che io non abbia previsto nulla?».
Previsto? C'è ancora qualcosa che mi sfugge, evidentemente. 
Tutti ci mettiamo seduti in cerchio, chi per terra, chi sul divano... Anche Renesmee - in braccio a Jacob - sembra interessata ad ascoltare, ha uno sguardo così consapevole! Credo di non aver mai visto una bambina straordinaria come mia nipote. Tutti sono pronti ad ascoltare, e Phil comincia il suo racconto.
«Avevo vent'anni appena compiuti quando venni a sapere dell'esistenza dei vampiri. Era estate, io e il mio gruppo di amici avevamo deciso di fare una vacanza in giro per l'Italia.
Già allora facevo parte di una piccola squadra di baseball, i miei compagni di squadra ed io eravamo molto uniti, non stavamo mai da soli. Ma una sera decisi di uscire da solo, per comprarmi un pacchetto di sigarette. Da allora ho smesso di fumare...
Ci trovavamo a Montepulciano. Da lì a Volterra la strada è "breve"... Mentre camminavo venni aggredito da un uomo, e credo di aver perso i sensi. Soltanto dopo, scoprii che si trattava di un vampiro.
Mi risvegliai in un luogo strano, che puzzava di vecchio. Erano i sotterranei di Volterra, la sede dei Volturi. Al mio risveglio mi trovai davanti una ragazza bionda e minuta, con un aspetto quasi da bambina, ma con due grandi occhi rossi. Un rosso vivo, acceso... da brividi. Per il mio bene capii subito che dovevo mantenere la calma.
"Io sono Jane. Sei stato aggredito da un vampiro", mi disse la ragazza dagli occhi rossi. "Saresti morto, se solo non fossimo intervenuti. Ti abbiamo pulito il sangue dal veleno. C'è un motivo ben preciso per cui abbiamo deciso di non trasformarti in uno di noi"». 
Mi intrometto nel discorso, sembra quasi di stare ad ascoltare un racconto dell'orrore. «Phil, ma chi sono i Volturi? Sono dei... vampiri, okay. Ma chi sono di preciso?».
«Renée... i Volturi sono una sorta di "famiglia reale" dei vampiri, coloro che decidono le leggi del mondo immortale. Mi spiegarono che tenevano d'occhio la mia famiglia da centinaia e centinaia di anni. Sono l'ultimo discendente della famiglia di Jane e Alec, i terribili gemelli. Mi dissero che avevo un potere unico, che però mi avrebbero rivelato soltanto se avessi deciso di unirmi a loro, al loro corpo di guardia. Come potete vedere, ho rifiutato la proposta. Mi hanno concesso di scegliere, privilegio che è dovuto solamente al mio legame con i gemelli. 
La mia famiglia è intoccabile, mi hanno promesso che né io né i componenti della mia famiglia saremo mai attaccati da un vampiro. Quindi anche Renée e nostro figlio sono al sicuro, nonostante siano umani».
«Mio Dio. Sono sconvolta, davvero». Bella è rimasta impietrita dal racconto di Phil... E lo sono anch'io, devo ammetterlo.
«E così tu sei l'ultimo discendente della famiglia di Jane e Alec?!». Anche Esme si alza in piedi improvvisamente, con lo stesso movimento fulmineo che ho visto fare a Bella poco fa. 
«Sì, Esme. Non puoi capire quanto io sia rimasto sconvolto, quando l'ho saputo... Se anche non fossi stato attaccato da un vampiro, i Volturi sarebbero venuti a cercarmi. Mi hanno spiegato che la mia famiglia era sempre stata piena di "talenti naturali", per questo non avevano mai smesso di tenerla sotto controllo. Nel corpo di guardia dei Volturi ci sono altri tre membri della mia famiglia. Loro non hanno avuto scelta, sono stati presi e trasformati contro la loro volontà. Solo a me è stato concesso il diritto di scegliere... "Perché se ti trasformiamo contro la tua volontà, il tuo dono è così potente che potrebbe ritorcersi contro di noi", mi aveva detto Caius». 
Restiamo a parlare per un'altra ora, ognuno chiede chiarimenti sul racconto di mio marito.
Inizio a sentirmi stanca, ho bisogno di dormire ed elaborare tutto questo... probabilmente sono sotto shock, e neanche me ne sono accorta.
«Mamma, Phil, vi accompagno io in albergo. Anzi, se volete vado a recuperare i vostri bagagli e vi preparo una stanza. La casa è grande, c'è spazio!».
«Grazie Bella, ma per questa sera sarà meglio andare in albergo, Phil ed io abbiamo bisogno di stare un po' da soli». Bella ci accompagna in albergo, ed io sono così stanca da addormentarmi in macchina.
Questa è stata la giornata più strana di tutta la mia vita.

La mattina dopo mi sveglio di soprassalto. A Forks il sole non c'è quasi mai, quindi non saprei dire con esattezza che ore sono.
Phil mi dice che sono le due del pomeriggio, e che ha preferito non svegliarmi.
«Come ti senti? Ieri in macchina sei crollata...». 
«Ho mal di testa, Phil. E mi sento strana... Tutta colpa di quel maledetto incubo».
«Ti va di raccontarmelo?», domanda Phil, visibilmente preoccupato.
«Be'... se devo essere sincera riguarda il tuo racconto di ieri. C'erano degli uomini nascosti da lunghi mantelli neri e grigi. E c'era un bellissimo ragazzo biondo, un viso familiare... All'improvviso gli occhi azzurri del ragazzo diventano rossi, lui si gira verso di me e mi dice qualcosa del tipo "Mamma, io ho fatto la mia scelta. Sto con i Volturi''.
E la vampira di cui hai parlato nel tuo racconto... Jane... lo prende per mano dicendogli qualcosa come "Benvenuto tra noi, Robert". Capisci, Phil? Il ragazzo del sogno era Robert, nostro figlio! Che cosa significa tutto questo? I Volturi verranno a prendere anche lui?».
«Ehi, calmati. È solo un incubo, okay? Ricordi ciò che ti ho detto? La mia famiglia è intoccabile. Robert è intoccabile. Non farti suggestionare, ci sono io con te».

Nel pomeriggio chiamiamo Bella e ci facciamo venire a prendere. Voglio stare il più possibile con mia nipote. Non so proprio come farò a lasciarla fra due giorni, quando Phil ed io torneremo a Jacksonville. 
Arrivati a casa Cullen veniamo subito accolti da Esme e Jacob, che tiene Renesmee in braccio. Jacob deve essere molto legato a lei, non la perde mai di vista neanche per un secondo. E Renesmee lo considera una specie di zio, da ciò che mi sembra di capire.
«Alice è andata all'aeroporto a prendere gli altri, sono tutti di ritorno», mi spiega Esme.
«Gli altri?», dico io, agitata.
«Tranquilla, mamma... Sanno tutto. Di te, di Phil, tutto quanto. Dopo avervi riaccompagnati in albergo, Edward ed io abbiamo fatto una lunga telefonata. È tutto risolto, e grazie a Phil non abbiamo nulla da temere». 
«Saluti da Denali! Abbiamo belle notizie, Garrett e Kate si sposano!». È Emmett.
«Ma dai! Che bella notizia! Ci avrei scommesso che quei due sarebbero stati una bella coppia», interviene Bella. 
«Sono amici di famiglia, mamma. Sono... come noi». E così anche i vampiri si sposano, ed hanno una vita normale, a modo loro. Tutto ciò che avevo sempre creduto sui vampiri è falso. I vampiri non sono il frutto dell'immaginario popolare, esistono davvero... E la storia dell'aglio, dei crocefissi, dei paletti nel cuore, del dormire nelle bare, dei castelli diroccati, della luce del sole... quella è tutta leggenda. 
Mi piacerebbe vedere l'aspetto di mia figlia alla luce del sole, e ce ne sarà modo, ne sono certa. La parte che più mi aveva sconvolta era il fatto che non avessero bisogno di dormire. 
Io impazzirei, il sonno è un modo per "evadere" almeno per qualche ora dalla vita quotidiana, bella o brutta che sia. Ma il loro cervello non ha mai bisogno di riposare, al pari del loro corpo. E a dire il vero anche il fatto che vadano a caccia di animali selvatici mi fa rabbrividire. Certo, sempre meglio che sacrificare vite umane... 
«Nonna Renée, posso toccare la tua pancia? Voglio vedere se riesco a sentire Robert!», mi domanda Renesmee avvicinandosi a me. 
«Ma certo, tesoro mio», le rispondo, invitandola a poggiare la sua manina sul mio pancione. 
La dolcezza di mia nipote non finirà mai di sorprendermi. Robert sarà suo zio, ma nonostante la poca differenza di età, Renesmee sembra già avere quasi cinque anni.
Bella ieri mi aveva mostrato le sue foto, la bambina cresceva a velocità inaudita. Non aveva voluto rivelarmi quanto fosse durata la sua gravidanza, mi aveva detto soltanto che era stata difficile, e la trasformazione in vampira era stata l'unica maniera per farla sopravvivere al parto. Io stessa non ho voluto chiederle i particolari, ora mia figlia è felice e non voglio farle ricordare i momenti difficili passati. Non aveva neanche voluto dirmi quando Renesmee avrebbe terminato la sua crescita, e neanche questa è una cosa che desidero sapere. So soltanto che è una bambina speciale, e che lo sarà anche da adulta. Il fatto che sia una mezza vampira, per me è solo un dettaglio. 
Renesmee appoggia la sua manina sulla mia pancia, sorridendo. Il suo tocco è caldo e delicato, e Robert si fa sentire tirando un calcetto. 
Bella fa la stessa cosa. Il tocco della sua mano è leggero, ma freddo come il ghiaccio. 
«Sbrigati a nascere, Robert. Sono proprio curiosa di conoscere mio fratello. Sai, mamma... non mi ero mai vista nei panni di una sorella maggiore. Ma la nascita di Renesmee ha cambiato molto il mio modo di vedere le cose. Su due figli almeno uno dei due sarà normale, no?».
Bella si mette a ridere della sua battuta scema, e mi abbraccia.
Domani è l'ultimo giorno a Forks, e già mi manca. Ma ora che conosco tutta la verità non riesco ad essere triste per le scelte che ha fatto. Non è più umana, è vero, ma resterà sempre la mia piccola Bella.


Il giorno dopo

Oggi è l'ultimo giorno a Forks per me e Phil, e so già che sarà dura salutare mia figlia, mia nipote e la famiglia Cullen. Ma stavolta è diverso, la certezza che ora faccio di nuovo parte della sua vita mi dà forza. L'aereo parte alle tre e un quarto del pomeriggio, perciò dopo la colazione Phil ed io andremo subito da Bella.
Ma dopo aver mangiato inizio a sentirmi strana, e mi viene la nausea. Stamattina mi sono svegliata male, dopo aver fatto di nuovo quell'incubo su Robert e i Volturi. Siamo in taxi, quando perdo i sensi...
«Renée! Mi senti?!? Stiamo andando in ospedale, tranquilla!». Sono svenuta, ma riesco a sentire la voce preoccupata di Phil. Il taxi cambia direzione...

Quando mi risveglio sono all'ospedale. 
«Renée, sei solo svenuta. Tu e il bambino state bene». È Carlisle a parlarmi, Phil mi tiene la mano. 
«Grazie, Carlisle... Per aver interrotto la tua visita ed esserti occupato di mia moglie».
«Non devi ringraziarmi, Phil! Voi fate parte della mia famiglia. Ah, Renée... ti ho fatto un'ecografia, quando sarai a casa la guarderete insieme tu e Phil. Il tuo piccolo Robert è sano come un pesce».
Mi sono presa un bello spavento, così decidiamo di spostare il volo alla sera. 
All'aeroporto vengono proprio tutti a salutare me e Phil, Renesmee mi regala un disegno.
«Le ho dato una tua fotografia e lei ti ha fatto un ritratto», dice divertita Bella, notando che il ritratto è così perfetto da sembrare una foto. Io e Bella restiamo abbracciate a lungo...
«Mi mancherai, Bells». 
«Dai, mamma. Io sono qui, e ti aspetto», mi risponde lei.
«Sempre», aggiungo io.
 

Cinque mesi dopo - 27 Ottobre 2007

Oggi è il grande giorno, fra poche ore stringerò tra le braccia il mio bambino. Non riesco ancora a crederci, mi sembra di aver aspettato una vita... Questa notte mi si sono rotte le acque, e Phil mi ha portata subito in ospedale.
«Devo chiamare Bella», gli dico voltandomi in cerca del cellulare, forse l'ho lasciato in borsa.
«La chiamo io, non ti preoccupare», risponde Phil, tirando fuori il telefonino dalla tasca dei suoi pantaloni e mettendo il vivavoce.
«Bella, sono Phil! Ho portato Renée in ospedale, il bambino sta per nascere!».
«Ciao Phil! Sbaglio o il bambino sta nascendo con una settimana di anticipo?» risponde lei.
«Non sbagli, Bella. Ma è tutto sotto controllo, non ti preoccupare. Renée sta bene!». 
«Chiamami appena sarà nato, e fammi parlare con lei. Dille che qui la salutano tutti, e che Renesmee le manda un bacio...». 
«Okay, a dopo, Bella!».

È nato. Robert Philip Dwyer, mio figlio.
Phil ha voluto assistere al parto, è stato molto coraggioso! Ricordo che quando nacque Bella, Charlie non se la sentì di accompagnarmi in sala parto.
Le infermiere me lo portano dopo avergli fatto il bagnetto, ed ora posso finalmente ammirarlo. Robert ha un leggero strato di capelli biondi chiarissimi, e i suoi grandi occhioni azzurri sembrano sorridermi. Con la manina stringe il dito di Phil.
Robert inizia a piangere non appena il cellulare di Phil inizia a squillare.
«È Bella, rispondi tu», mi dice.
«Phil, allora come procede?». 
«Bella, sono io! È nato, e stiamo bene!», rispondo impaziente.
«Ero così agitata, non ce la facevo più ad aspettare, dopo tutte queste ore! Allora? Com'è mio fratello, mi somiglia?».
«In realtà no! Tu somigli molto di più a Charlie, Robert è uguale a me. È biondo, ha gli occhi azzurri. Un bel bimbo di tre chili... Non vedo l'ora di fartelo conoscere». 
«Anche io non vedo l'ora. Senti, mamma, ora ti passo una persona... Renesmee vuole parlare con te!».
La mia nipotina mi dice che ha in mente una sorpresa per me. Vuole venire a conoscere Robert il prima possibile, sarà Jacob ad accompagnarla. Non potrebbe esserci sorpresa più bella...

Il giorno dopo Phil ed io possiamo finalmente portare Robert a casa.
La cameretta che inizialmente sarebbe dovuta essere di Bella, è diventata ufficialmente la cameretta di Robert.
Il bambino si addormenta, e mentre sto uscendo dalla stanza l'occhio mi cade su una "vecchia" foto di Bella, vestita da ballerina per il saggio di danza.
Ora è di nuovo nella mia vita, e presto inizierà a far parte anche della vita di Robert. Mi importa relativamente di tutto ciò che ho scoperto nei mesi scorsi riguardo alla sua nuova... condizione. Ho capito che tutto ciò che voglio è averla nella mia vita, e sono sicura che per Robert sarà la stessa cosa.
È una buona madre, sarà anche una perfetta sorella maggiore. E sono certa che lui e Renesmee avranno un rapporto speciale, lei si è molto legata a me in questi mesi, ed io a lei.
Questo figlio è venuto al mondo in una famiglia particolare, ma non la cambierei per nessun motivo.
Benvenuto, mio piccolo Robert.

Bella
Continuo a guardare la foto che mi ha inviato mia madre. È Robert, il fratello che mai avrei pensato di avere e che adesso sono impaziente di conoscere... La vita di mia madre ha preso una strada diversa da quella che avevo scelto per lei. Avrei voluto tenerla al sicuro, nel suo normale e felice mondo umano. E invece, per puro caso, era venuta a conoscenza della verità su di me, sulla mia nuova famiglia. Su mia figlia.
Robert le ha dato la forza per affrontare il mio mondo, e ne sono felice. E grazie a Phil e il suo patto con i Volturi, loro sono al sicuro per l'eternità. Da un po' di tempo la fortuna aveva iniziato a girare dalla mia parte.
Fra dieci giorni Renesmee partirà con Jacob per Jacksonville, andranno a conoscere Robert. Sono impaziente di conoscerlo anch'io, non appena Robert potrà affrontare un viaggio in aereo. Chissà come sarà il nostro rapporto... una sorella maggiore vampira e un bambino umano. Ma per lui questa situazione sarà normale... È un po' come quando un gattino viene allevato da un cane: inizia a considerare i cagnolini come suoi fratelli, e crescendo non ne avrà paura. Per lui sarà del tutto normale crescere in una famiglia mista umani/vampiri.
Tra l'altro Renesmee e mia madre hanno legato fin da subito. Mia figlia aveva conosciuto Charlie dopo la sua nascita, e spesso mi chiedeva perché non potesse conoscere anche la nonna. Mi diceva di aver capito, ma in realtà sapevo quanto ci soffriva.
Robert è suo zio... Che cosa buffa, secondo me saranno un po' come cugini, Renesmee non lo chiamerà mai "zio"! Mi viene da sorridere, pensando a questo.
Finalmente ho risolto, nel migliore dei modi, tutte le questioni in sospeso della mia vita da umana. Adesso sono una vampira, una moglie, una madre... e una sorella maggiore!
La mia eternità può cominciare davvero, e non potrebbe essere più bella di così...


 
NOTA: Alice non ha previsto l'arrivo di Renée, perché non ritenendola un pericolo non l'ha tenuta d'occhio. Non ho ignorato i super sensi dei vampiri: la discussione tra Bella e Jacob dura massimo un minuto, tanto che Bella avverte subito un rumore e Jacob va ad aprire.

Nota dell'Autrice
All'interno di "Eternity", il mio personale proseguimento della saga di Twilight, questa parte è distribuita tra il prologo e il capitolo 2, un antefatto della vicende. La fanfiction è incentrata principalmente su Renesmee e Jacob, ma se la storia del legame tra Phil e i Volturi vi ha incuriosito, lì troverete altre risposte. Renée, Phil e Robert continueranno a far parte della vita di Bella e di Renesmee... Il resto, scopritelo voi!
Greta 

 
Ultima revisione errori effettuata: Maggio 2020
  
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