Nagumo si avvicinò ancora di più a Suzuno. Possibile che l’attaccante dei ghiacci potesse sciogliersi sempre in quel modo davanti a quello del fuoco? In fondo è naturale no? 
Sempre meno distanza li separava dalle loro labbra, fino a ridursi a zero. Un bacio, di quelli che si davano sempre, colmo d’amore... ed interrotto, come sempre da un terzo incomodo.
“Che bei piccioncini abbiamo! Non vi avevo mai visti così attaccati... sapevo che stavate insieme, ma non vi avevo mai colti durante un bacio! Che carini~” sorrise il capitano della Zeus Academy.
Afuro Terumi, colui che aveva rovinato più e più momenti tra i due, infilandosi nei loro momenti più intimi e non solo. Una bestia di cui non potevano liberarsi.
“Zitto, fai il bravo angioletto una volta!” gli urlò dietro Haruya staccandosi leggermente dal viso di Fuusuke e squadrando l’amico. Che poi non era tanto suo amico. Touchè, ad Afuro non improtava proprio.
“Che sto facendo di male?” chiese ironico quello avvicinandosi alla coppia.
E se Nagumo era già un fuoco di solito, nessuno osava immaginare com’era diventato dopo il seguente gesto del biondo. Due dita sotto il mento di Suzuno. Le labbra che coincidevano. Ed il bianco che, poverino, aveva un’espressione di chi sta venendo strozzato all’improvviso.
“ADESSO IO PRENDO UN COLTELLO E TE LO FICCO NEL COL-” tentò di urlargli di nuovo, e cosa ottenne? Il secondo round. Anche a lui fu dato un bacio. E Suzuno era ancora scioccato.
“Che intenzioni hai con me e Nagumo?” ribattè Fuusuke mollando uno schiaffo sulla guancia di Afuro.
“È che vi voglio tanto tanto bene, quindi voglio assicurarmi che anche voi me ne vogliate!” sorrise ingenuamente quello, mentre il rosso fumava dalla rabbia. Fermato però da Suzuno, che riprese a baciarlo per evitare altre catastrofi. 
“Se non vi va di rivivere ciò che avete fatto prima, allora vi consiglio di non staccarvi per le prossime cinque ore” concluse Terumi con una di quelle sue risate dal tono cancerogeno che tutti e due odiavano. E se quella era la condizione, le prossime cinque ore le avrebbero passate sul divano del salotto di Nagumo.