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Autore: Messy    09/07/2018    0 recensioni
''Io ti amo.
Davvero.
Non credere che perché me ne sto andando, che perché ti sto lasciando, io non ti ami più.
Io amo profondamente, sinceramente, con tutta me stessa, ogni cosa di te.
Ma ho bisogno di andare, per me stessa, senza di te.
Vivi a pieno, senza limiti.
Perché tu non hai limiti, puoi essere tutto ciò che desideri.
Ti meriti una vita straordinaria.
Perciò buona fortuna per tutto,
ti voglio bene e ti amo,
arrivederci amore.''
Chi era il Dottor Hemmings prima della scoperta che ha rivoluzionato il mondo della medicina?
Genere: Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Luke Hemmings
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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< Quello che una volta doveva essere un foglio bianco era ingiallito e l'inchiostro era ormai sbiadito.
C'erano i segni concentrici di lacrime cadute sul foglio.
''L'acqua si raggruppa in goccioline a causa della sua prima proprietà: la tensione superficiale. Responsabile anche del fenomeno della capillarità e motivo per il quale sulla superficie dell'acqua si forma una pellicola sottile ed elastica.'' Pensai.
In quegli anni mi preparavo per i test di ammissione a medicina, quindi qualsiasi cosa mi riportava a ripetere nozioni di chimica, biologia, fisica.

Avevo diciannove anni; Lucas ne aveva ventitré, era al suo secondo anno alla facoltà di medicina e io non sapevo ancora cosa l'avesse spinto a lasciare la musica per intraprendere un percorso di studi così complesso, in ogni caso è evidente che ce l'abbia fatta con grandi risultati, sorprendendo chiunque. D'altronde, quando le motivazioni sono così profonde...

Comunque, la lettera.
La lettera ha cambiato radicalmente la mia vita; la persona che la scrisse l'ha fatto.
Grazie alla lettera la mia vita monotona ed estremamente normale è stata travolta da una serie di avvenimenti che non è possibile definire. 

Ma partiamo dal principio.
Dovevo trasferirmi da Lucas. La scuola era finita e avevo finalmente l'età per decidere per me stessa. La casa doveva viveva Lucas era carina, ma non molto grande, per cui serviva una sistemata, una cernita, insomma, dovevamo capire cosa era possibile buttare e cosa era necessario conservare, dovevamo trovare un po' di spazio per le mie cose.

In realtà Lucas non si faceva neanche chiamare così a quei tempi, tutti lo conoscevano semplicemente come Luke.>>

Flashback

Il caldo è incredibile. 

Questa è forse l'estate più calda degli ultimi dieci anni e io ho avuto la fantastica idea di trasferirmi invece di spendere le mie giornate nell'acqua della mia piscina. 
Ora che mi sto trasferendo posso ancora definirla mia? O è automaticamente diventata la piscina della villa dei miei genitori?

Salgo le scale mentre Luke porta fuori degli scatoloni pieni di cianfrusaglie da buttare ed entro in camera sua.
Apro l'armadio e penso a che tipo di abilità abbia quel ragazzo: come diamine fa a conservare così tante cose? In una casa così piccola, poi.
Mi siedo per terra e inizio ad aprire qualche scatolone, rimetto dentro l'armadio quelli contenenti libri di scuola e oggetti personali, metto invece da parte quelli con dentro cose per me stupide e tutte da buttare perché so per certo che Luke riuscirà a trovare qualcosa da salvare anche tra tutte quelle demenzialità.

Vedo uno scatola rosa. Apro anche quella.
Dentro però non ci sono libri, non ci sono oggetti personali né album di famiglia. Ci sono foto buttate a caso, molte delle quali polaroid, di piccole e grandi dimensioni, e una lettera.
Incuriosita la srotolo. 
È stata ripiegata mille volte in mille modi diversi.
È stropicciata, consumata.
La leggo.

"Io ti amo.
Davvero.

Non credere che perché me ne sto andando, che perché ti sto lasciando, io non ti ami più. 
Io amo profondamente, sinceramente, con tutta me stessa, ogni cosa di te.
Ma ho bisogno di andare, per me stessa, senza di te.

Ho bisogno di vivere una vita nuova, una vita dove nessuno sa chi sono, dove nessuno abbia paura di spezzarmi accarezzandomi, dove nessuno viva accanto a me con la paura di vedermi sparire lentamente.
Anche se ora sto letteralmente sparendo.

Non odiarmi, comunque.
Se mi odierai, però, lo capirò.
Tranquillo.
Hai il diritto di odiarmi.

Magari un giorno ci rincontreremo, magari l'universo si divertirà ancora a prenderci in giro e ci rimetterà sulla stessa strada senza neanche farcene rendere conto e un giorno, semplicemente, andremo a sbattere l'uno contro l'altro in mezzo alla folla.

Tu avrai una moglie stupenda e dei bambini meravigliosi e io... non so.
No, forse accadrà prima che tu possa avere dei figli.
O forse l'universo sarà stanco e riterrà più opportuno tenerci lontani.
Tu che dici?

Tu credi in noi?

Io comunque credo in te, credo che tu possa essere la miglior versione di te stesso, sempre.

Non so se siamo destinati, ma tu comunque non domandartelo troppo a lungo.

Voglio che tu viva.

Vivi a pieno, senza limiti.
Perché tu non hai limiti, puoi essere tutto ciò che desideri.

Ti meriti una vita straordinaria.
Perciò buona fortuna per tutto,
ti voglio bene e ti amo,
arrivederci amore.

E.''

Con le sopracciglia aggrottate inizio a riflettere.
Luke mi ha mai parlato di una sua ex il cui nome iniziasse per E?
No, aspetta, ma Luke ma mi hai mai parlato di qualche sua ex in generale?

Poso accanto a me la lettera e prendo tra le mani qualche foto.

Ritraggono Luke assieme ad una ragazza decisamente bella.
Sembra essere poco più bassa di me, ha gli occhi chiari, ma non riesco a capire di che colore si tratti, comunque i capelli sono di sicuro castani... anzi no, forse rossi... sì, un castano ramato, credo. Sono ricci, meno curati dei miei.

<>

Mi giro verso la porta della camera, da dove proviene la voce e scoppio a ridere. 
Luke mi guarda con la faccia da cucciolo, sperando che io accetti di continuare questo lavoro più tardi.
A volte dubito seriamente dei suoi ventitré anni.
Poi però abbassa lo sguardo verso la scatola ai miei piedi e il suo sguardo cambia completamente.

<>

Non posso dire che il suo tono sia sempre dolce come quello che ha usato per pregarmi di prenderci una pausa, ma di sicuro mai così duro.
Lo guardo perplessa.
Insomma, cosa dovrei star facendo? Quello che stiamo facendo entrambi da stamattina: controllare scatoloni.

Sbuffa, si avvicina e mi strappa le foto dalle mani, prende la lettera, ripone tutto nella scatola rosa, la richiude ed esce con quella.

 

<>

< Era sempre stato gentile con me, con tutti a dire il vero. 
Certo, tutti abbiamo le giornate no, ma lui sapeva essere dolce anche quando era incredibilmente incazzato, perdonatemi il francesismo.
Insomma, se la cosa lo aveva irritato a tal punto, non volevo saperne nulla.>>

   
 
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