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Autore: TheManiae    10/07/2018    1 recensioni
Twilight era destinata a diventare la Principessa dell'Amicizia.
Era destinata a regnare, a governare Equestria.
Ma un destino simile può essere veramente orribile, e lei non intende esserne schiava.
A qualsiasi costo.
Genere: Dark, Fantasy, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Le sei protagoniste, Princess Celestia, Twilight Sparkle, Un po' tutti
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Contenuti forti
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Capitolo 3: Spire Tossiche




«Siamo arrivati?»

«No.»  

«Siamo arrivati?»  

«No.»  

«Siamo arrivati?»  

«No Pinkie! Non siamo ancora arrivati!» Rainbow Dash divenne rossa, con una vena che le pulsava sulla fronte. 

«Capito Dashy» rispose la pony terra con uno dei suoi sorrisi che non si capiva se fossero sinceramente sciocchi o astutamente falsi. Detto questo sospirò sollevata. Pinkie Pie sapeva essere davvero fastidiosa durante i viaggi.

«Adesso siamo arrivati?»  chiese sorridendo.

«IO TI UCCIDO!» Dash esplose, letteralmente. Ci vollero la forza di Applejack e la magia di Rarity per impedirle di fare a pezzi la povera e stramba pasticcera. 

«Ragazze per favore, fate silenzio» disse Twilight, guardandosi attorno. «Non sappiamo che genere di creature vivano nei paraggi.»

«Come se fosse la prima volta che andiamo nella Everfree Forest. Tranquillizzati Twily.»  

«Hai ragione Applejack, ma ci sono state segnalazioni davvero inquietanti. Sono stati trovati animali con la carne disciolta e alberi marcescenti e scuri. Alcuni parlano di una mostruosa creatura informe e orribile.» 

Il racconto fece accapponare la pelle all'alicorno, nauseò Rarity e spaventò Fluttershy, che si nascose sotto Pinkie Pie.

«Sei troppo drammatica Twilight!» esclamò Rainbow Dash. «Abbiamo sconfitto mostri, chimere, draghi, re, regine, nobili e perfino un dio. Due volte. Non sarà una qualunque bestia a batterci. In più ora abbiamo te e la tua potenza da alicorno. Sarà una passeggiata.» 

«Spero tu abbia ragione Dash.» 

«Io ho sempre ragione. Sono o non sono la fantastica Rainbow Dash?» 

«È una carota! No, un sedano! Una cipolla!» urlò Pinkie, e il resto delle pony si battè lo zoccolo sulla fronte.
Sarebbe potuta sembrare una normale gita tra amiche, eccetto per le quattro guardie armate che le accompagnavano, due solari e due lunari.

Man mano che avanzarono gli alberi si fecero sempre più radi, finché non raggiunsero la zona infestata dal mostro. Rimasero a bocca aperta d'innanzi a quell'orrore.

Un'ampia area della foresta era semplicemente morta. Gli alberi erano tronchi secchi e grigi, tanto fragili che un tocco leggero li trasformava in polvere. Il terreno era nero, arido. Carcasse mezze marce erano sparse ovunque, da innocui roditori a una gigantesca chimera dalla carne disciolta e il teschio esplosto. 

Non c'era un suono. 

Non c'era vita.

Solo morte.

Le presenti si portarono lo zoccolo al naso. L'odore era intollerabile, un fetore di decomposizione che faceva rivoltare lo stomaco. Perfino le guardie dovettero trattenere dei conati di vomito. Rarity non ci riuscì, rigettando a terra la colazione, con la gentile Fluttershy ad accarezzarle la schiena e a tenerle la criniera.

«Che... è questo che fa quel mostro?» chiese Applejack, la rabbia crescente nella sua voce. Quando Twilight le annuì sputò a terra.«Dobbiamo fermare questo demonio!» 

 «Rainbow, vola e osserva l'area. Se vedi il...» Che doveva dirle? Nessuno sapeva com'era fatta la creatura. «Se vedi qualcosa muoversi corri a dircelo.»

 «Subito!» esclamò sorridente. Quella distruzione la turbava, ma anche per questo non vedeva l'ora di prendere a calci il responsabile. Due delle guardie, entrambi pegasus, la affiancarono. 

 «La scorteremo. Non sappiamo se quel mostro sappia volare.»  

Rainbow Dash sollevò le spalle. «Come volete, basta non mi rallentiate.» Detto questo batté le ali, e in pochi attimi si ritrovò diversi metri sopra la mortifera foresta. Le due guardie la guardarono basite e confuse qualche attimo prima di volarle dietro più veloci che potevano.

Il resto del gruppo continuò a piedi, avanzando lungo i pallidi tronchi simili a ossa emergenti dal terreno. Passarono accanto a molti cadaveri putrescenti, la carne verdognola più simile a formaggio ammuffito e marcio, con gli scheletri esposti e le orbite vuote. Fluttershy chiuse gli occhi ogni volta che passavano accanto a una carcassa, con Rarity che si sentiva sempre più male. Tuttavia fu proprio la timida pegasus a intuire qualcosa di strano.

«C'è... c'è qualcosa che non va» mormorò, tanto che solo le amiche, abituate al suo bassissimo tono di voce, la udiirono.

«Complimenti per la vista» disse Applejack, senza un minimo di gentilezza. Non voleva essere così dura con l'amica, ma tutta quella distruzione la riempiva di rabbia.

Quella risposta turbò la pony, ma non la fermò dal continuare. «Non ci sono mosche...»

«E allor...»  la cowpony si interruppe, intuendo di cosa stesse parlando l'altra.

«Quando un animale... se ne va, sono le mosche e gli altri insetti a divorarne... il corpo.»  Si avvicinò al cadavere di uno scoiattolo mezzo marcio. Letteralmente mezzo marcio. «Non ci sono larve o insetti di nessun genere. E' stata quella creatura a renderli così.»

«Che razza di demone è capace di una cosa simile?»  

«Non un demone» disse Twilight con un tono così cupo da rabbrividire il resto della compagnia.  «Un Basilisco.» 

Il silenzio calò sulla compagnia, mentre lo spettro della paura si diffuse negli occhi e nei corpi di tutte le giumente. Fluttershy si appallottolò a terra, nascondendo il volto nella criniera rosa, mentre a Applejack tremarono gli zoccoli. Perfino Pinkie perse ogni traccia di allegria, la criniera afflosciata verso terra. 

«Come... che ci fa un basilisco nella Everfree Forest?» balbettò AJ, la voce tremante per la paura che tentava di nascondere. Tutti a Ponyville conoscevano le storie riguardo ai basilischi e ai loro terrificanti poteri. Col semplice sguardo uccidevano qualunque cosa incrociasse i loro occhi dorati, mentre il loro respiro tossico avvelenava aria, terra e acqua per moltissimi anni. Infine, il loro veleno poteva uccidere qualsiasi cosa, perfino un dio.

«Non ne ho idea ma...» stava per dire che non potevano farcela da sole, che dovevano tornare da Celestia e Luna e avvertirle, che dovevano essere loro a occuparsi di questa grave minaccia. Ma sarebbe stata una prova del fatto che lei non era adatta a comandare. 

«Andiamo avanti»  esclamò, cercando di apparire sicura. «Dobbiamo fermare questa bestia prima che si avvicini a Ponyville.»

«Sei sicura Twilight?» chiese Applejack. «Non so se possiamo battere un basilisco. Il suo veleno può uccidere un alicorno!»

«Sono solo leggende. Niente può uccidere un alicorno immortale, niente.» esclamò dura, rivolgendo all'amica cowgirl un'occhiata che la fece arretrare. «Possiamo battere qualsiasi cosa. L'abbiamo già fatto.» Potevano farcela. Poteva farcela. Era un alicorno, una semi-divinità, principessa della magia e una delle più grandi maghe del mondo. 

Twilight avanzò, e il resto del gruppo la seguì, chi più riluttante di altri. Applejack toccò il cappello portafortuna del padre, mentre Fluttershy affiancava Rarity. Le due guardie rimasero ai fianchi, il portamento impassibile tradito dal sudore che colava dalla fronte. 

Pinkie avanzò con uno sguardo spento, vuoto. La criniera strisciava nella terra e nella polvere. Sussurrò alcune parole, talmente piano che nemmeno la pegasus la sentì. «Sei tombe ingioiellate nella desolazione delle lacrime...»  

 

 

Il tempo passò alla svelta mentre cercavano tracce della creatura, ma dopo un'ora non trovarono assolutamente nulla. Avevano segnalato a Dash di tornare a riferire con un incantesimo, ma nemmeno la scattista pegasus aveva visto qualcosa. 

«Stai attenta. Se incroci il suo sguardo morirai» le aveva detto AJ, seguito dall'alzata di occhi al cielo di Twilight. Rainbow si era limitata a fare l'occhiolino e a sparare una battuta prima di ripartire. 

«Riposiamoci»  disse una delle guardie. «Le signorine Rarity e Fluttershy sono stremate.»

La principessa annuì. Dovevano essere in forze per affrontare quella creatura. Guardò in alto, verso il sole che si trovava poco oltre lo zenit. Gli restavano ancora molte ore di luce, ma se entro sera non fossero riuscite a trovare il basilisco avrebbero dovuto ritirarsi. 

Si sedettero all'ombra di un tronco particolarmente ampio i cui rami, simili a pallidi e scheletrici arti, offrivano una lieve copertura dal sole estivo. 

Non passò molto tempo, una decina di minuti.

Pinkie, la testa abbandonata su una roccia, alzò il capo pigramente, guardando un punto imprecisato con occhi spenti. «Arriva» sussurrò con un'inquietante voce. La terra si mise a tremare, mentre un verso simile al vetro che sfrega contro altro vetro si avvicinò da... sotto.

Un'esplosione di terra e roccia gettò diversi pony a terra, mentre una lunga e sinuosa figura emergeva dal buco appena creatosi. Nel ciclone di scaglie e terriccio qualcuno gridò, e il resto del gruppo si allontanò, guardando l'accaduto con orrore. 

Il re dei serpenti era enorme, almeno quindici metri, il torace talmente ampio che avrebbe potuto inghiottire un coccodrillo per intero. I riflessi del sole sulle scaglie verde scuro le facevano apparire simili a smeraldi luccicanti, come il vero rubino incastonato nella fronte del mostro. Quella gemma era grande quanto una testa di pony.

Il basilisco fissò gli intrusi con i suoi grandi occhi dorati. Tra le fauci teneva stretto il corpo di una delle guardie, quella che aveva gridato. Ora penzolava in silenzio, il sangue che colava dalle ferite create dalle zanne affilate del serpente. Le pony abbassarono lo sguardo per non vedere gli occhi assassini del mostro o quelli morti della guardia. 

«Muovetevi stupidi!» gridò Twilight. Troppo tardi. 

Il serpente aveva gettato da parte il cadavere e si era lanciato contro il pony più vicino, Fluttershy. Aveva spalancato le fauci, emettendo un acuto stridio e aprendo le creste dorate ai lati e sopra la testa. La corona del re. La piccola pegasus guardò con orrore quella bocca costellata di zanne andarle incontro.

Qualcosa la spinse di lato un secondo prima che il corpo del mostro colpisse il terreno dove lei si trovava poco prima. La guardia rimanente la prese di peso con la magia e cominciò a correre, mentre il serpentone si voltava per inseguirli. Qualcosa però lo colpì alla testa.

«Non la toccare!» esclamò Twilight, sparando un secondo colpo magico sul muso del mostro. Questi scosse il capo e inarcò il collo. Una nebbiolina verdastra si addensò tra le zanne della bocca chiusa, e lo sguardo di Twilight si riempì d'orrore. «Attenti!»

Il re dei serpenti spalancò le fauci con un ruggito sinistro, vomitando un getto di nebbia verde addosso all'alicorno. Twilight scattò in aria con le ali, evitandolo per poco. L'attacco aveva colpito l'albero dietro di lei, che si deturpò più di quanto non fosse prima, trasformandosi in polvere in pochi attimi. L'alito necrotico dei basilischi.

Lanciò altri due colpi magici contro il mostro, la cui pelle resisteva  quasi con indifferenza. Si guardò attorno, e vide le amiche radunate dietro la guardia, alle spalle  del basilisco. 

"Devo prendere tempo"  

Lanciò una sfera di magia esplosiva verso l'alto prima di caricare la magia nel proprio corno. Il basilisco inarcò il collo, pronto a colpire nuovamente. Twilight lo vide, aumentando la potenza. Il sudore le colò sul viso e sul collo. Il mostrò scattò in avanti, le fauci spalancate e grondanti liquido tossico verde. Non era pronta.

Una macchia color cielo si schiantò sul muso del basilisco, veloce come un fulmine. La testa del mostro colpì alcuni alberi, frantumando il legno marcio col suo peso.

«Oh yeah! Get dunked on stronzo!» esultò Rainbow, eseguendo una strana danza aerea.

«TOGLITI DA LI!»  

Intuendo all'istante le intenzioni dell'amica, Dash scattò verso il resto del gruppo a terra. Un gigantesco raggio d'energia magenta esplose da corno di Twilight, diretto verso il basilisco ancora frastornato. Quando il raggio colpì esplose, frantumando gli alberi marci e spingendo a terra le pony. Perfino Twilight perse il controllo per qualche attimo, complice la stanchezza, e precipitò a terra.

«Twily! Stai bene?» chiesero le pony radunandosi attorno a lei, eccetto Pinkie che restava fredda, indifferente.

«Si... sono solo...» Un ruggito la interruppe. Voltandosi, i pony videro la sinuosa figura del basilisco emergere dalla polvere. Le scaglie verde smeraldo erano nere in parecchi punti, alcune si erano perfino staccate, rivelando la glabra pelle sanguinante. Tuttavia era ancora vivo, gli occhi dorati illuminati da una luce omicida.

«Presto ragazze!» esclamò Twilight, e dalla borsa estrasse cinque collane e una corona, ognuna con una gemma scintillante di colore diverso: Gli Elementi dell'Armonia. Con la magia mise i gioielli al collo delle amiche e si mise la corona in testa.

Si misero in posizione, e la magia arcobaleno cominciò a confluire dai loro corpi alle gemme, che si illuminarono. Il basilisco si lanciò su di loro, la bocca grondante veleno.

Il potere era quasi pronto. Ce l'avevano quasi fatta.

Poi Rainbow cadde a terra, e la magia si spense.

«Rainbow!» gridò qualcuno. Twilight non riuscì a capire chi, riuscendo appena a lanciarsi di lato per evitare il re dei serpenti, il cui corpo si schiantò su di loro. Vide le sue amiche intrappolate in un vortice di spire e veleno. Fluttershy e Rarity furono investite dal liquido tossico, mentre Pinkie venne colpita dalla coda del serpente simile a una frusta, scagliandola a terra. Di Applejack e della guardia nessuna traccia. 

No, non poteva succede. 

Non poteva finire così.

Non l'avrebbe permesso!

L'oscurità strisciò attorno a Twilight, un vortice di ombre  che sciamavano attorno a lei. La sclera divenne nera, mentre le pupille brillarono di una luce viola scuro. Scie nere, viola e rosse si addensarono attorno al corno. 

Il basilisco avvertì qualcosa di strano e si fermò ad osservare l'alicorno. Twilight riconobbe un emozione, no, un istinto primordiale appartenente a ogni creatura, e che perfino il re dei serpenti provava: Paura.

Sogghignò e sparò il colpo. Un ruggito di dolore fece tremare la terra, e il basilisco agitò il capo. Il colpo aveva scavato tra le scaglie e nella carne. Il sangue cadde a litri dalla ferita, ma Twilight non era soddisfatta.

«MUORI MALEDETTO!»  

Altri colpi esplosero sul basilisco, altre ferite, altro sangue. Cinque grossi squarci apparvero nella carne dell'animale, che tentò di ritirarsi e fuggire via. Ombre nere vorticarono attorno al corno di Twilight. Non l'avrebbe permesso.

«Brucia.»  

Una fiamma nera avvolse interamente il corpo del basilisco. Il mostro gridò e si dibatté come impazzito, un vano tentativo di spegnere fiamme maledette. Non vi volle molto che la sinuosa figura del re dei serpenti si accasciasse a terra, completamente carbonizzata e irriconoscibile. Eppure le fiamme continuarono a bruciare, finché non rimasero ossa nere e polvere.

Le tenebre abbandonarono Twilight, e l'alicorna cadde a terra. La testa le scoppiava, gli zoccoli non riuscivano a reggerla in piedi. La vista divenne come annebbiata, scurendosi sempre di più. Prima di essere inghiottita dal buio dell'incoscienza, Twilight Sparkle vide le guardie pegasus avvicinarsi.


 

   
 
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