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Autore: MatsuFla    10/07/2018    3 recensioni
Ho sempre avuto scolpito nella testa un mio personale film su come siano andate "realmente" le cose tra Cam e Noel dietro le quinte di Shameless. Forse perché non riesco ad accettare che la foooorte chimica che c'è tra di loro dipenda solo dalla loro bravura come attori. Ho preso da internet vari spunti, delle loro interviste e tweet etc. e ci ho ricamato intorno. Questa è la mia versione della storia... ma non escludo che sia potuta accadere davvero! ;)
Genere: Angst, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Ian Gallagher, Mickey Milkovich, Sorpresa
Note: What if? | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
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"Sei solo un bastardo! Lo dirò a tutti... dirò a tutti quello che hai fatto! Vattene via! Vai dalla tua puttana!"
Noel si diresse verso la porta, reggendosi a malapena sulle gambe, quando sentì la voce di Layla che lo chiamava e subito tornò indietro. Lei era nell'ingresso, inginocchiata in un angolo, ancora in lacrime, con le mani tra i capelli. Vederla così gli provocò una forte fitta al cuore e a quel punto le sue gambe non ressero più e cadde in ginocchio accanto a lei. In quel momento riuscì solo a pensare di non volerla perdere, di aver commesso un grosso errore.
"Mi dispiace tanto!" Disse lui con la voce tremula.
"Cosa ci è successo?"
"Non volevo che accadesse tutto questo... non avrei mai voluto ferirti."
Fin dal loro primo incontro rimase colpito dal suo sorriso genuino e dalla sua innata gentilezza. Era il tipo di donna che chiunque avrebbe voluto nella propria vita, e lui l’aveva ferita. Non era stato capace di darle l’amore che meritava, non l’aveva trattata come avrebbe dovuto e nonostante tutto lei cercava ancora di andargli incontro, di salvare il loro rapporto.
"Ha significato qualcosa per te? Perché se non è così, possiamo cercare di superarlo senza buttare tutto nel cesso." Sussurrò dolcemente, accarezzandogli la guancia. 
'Cosa ha significato Cam per lui?' Se lo era chiesto centinaia di volte da quella notte ma non era mai riuscito a darsi una risposta, di una cosa però era consapevole, qualcosa aveva significato... aveva significato tanto, molto più di quanto volesse ammettere a se stesso. Noel sapeva di amarla ancora, ma in un modo completamente diverso da come era prima, non aveva nulla di passionale, non c’era quel calore bruciante che lo divorava da dentro, non era l'amore che dovrebbero condividere due amanti, quel sentimento che ora era più simile a quello che provava per Cameron, anche se si guardava bene dal definirlo 'amore'. Non poteva perdonarselo, Layla davvero meritava qualcuno che l'amasse con la stessa intensità con cui era capace di amare lei ed era quello che intendeva fare. Noel sapeva qual'era la cosa giusta da fare, si sarebbe preso cura di lei fino ad innamorarsene di nuovo. Decise di ricominciare da capo mentendo un'ultima volta, chiuse gli occhi per soffocare le lacrime, poi prese la mano di lei dalla sua guancia e la strinse forte.
"No, non ha significato niente." Si sentì come se avesse rinnegato una parte di se.
"E allora provamelo. Dimentichiamo tutto e sposiamoci."
Noel annuì in silenzio.
Le sensazioni provate con Cam erano state indescrivibili, forse irripetibili, le avrebbe portate per sempre con se, nascoste nel suo cuore. Ma perdere Layla per lui era impensabile, era giusta per la vita che desiderava, per i progetti che voleva realizzare, lei era il suo passato, presente e futuro. 
Quello che provava per Cam, qualunque cosa fosse, se lo sarebbe fatto passare.

"Io e Layla ci siamo fidanzati ufficialmente. Mi sposo!"
Noel aveva lanciato la bomba addosso a Cam guardandolo dritto negli occhi e lui sentì tutto il suo mondo crollargli sotto i piedi. Approfittando della confusione della pioggia di congratulazioni che travolse il futuro sposo, andò a rifugiarsi nel suo camerino. Iniziò a respirare in modo affannoso, aveva gli occhi pieni di lacrime che gli appannarono la vista non riuscendo più a distinguere i tratti in modo preciso.
'Come può sposarsi dopo quello che c'è stato tra noi?'
Il rosso afferrava freneticamente tutto quello che gli capitava sotto tiro, spostandolo da una parte all'altra in un caotico tentativo di fare ordine, ma finì per creare ancora più confusione. Quella notizia lo aveva fatto andare fuori di testa. Cam non aveva minimamente considerato che Noel potesse non provare ciò che provava lui, certo, l'ultima volta che si erano visti avevano discusso e si erano detti cose pesanti ma che non pensavano veramente, dettate dalla rabbia del momento.
Nonostante le parole del moro, che si ostinava a negare la loro relazione, il rosso era certo che il sentimento fosse ricambiato, glielo aveva letto negli occhi. 
Almeno così credeva... ma ora iniziava a pensare che forse si era illuso, che Noel non aveva mai provato nulla e che per lui era stato solo sesso. 
No, non ne era convinto! 
All'improvviso gli tornò in mente che poco prima dell'annuncio del suo dannato matrimonio il moro gli aveva detto di aver parlato con Layla e di averle raccontato tutto...
'Ma tutto cosa? Cosa le aveva detto? E lei cosa aveva risposto? Ma soprattutto, come ci si arriva ad una proposta di matrimonio dopo la confessione di un tradimento?' Cam non riusciva a capire.
Sentì la porta aprirsi, poi la voce di Noel.
"Hey."
Cam tirò su con il naso, se fosse scoppiato a piangere davanti a lui non se lo sarebbe mai perdonato.
"Perché sei qui? Non voglio parlarti ora."
"Volevo solo assicurarmi che stessi bene."
Senza neanche voltarsi per guardarlo il ragazzo sbuffò una risata mentre continuava a lanciare roba per aria.
"Volevo parlarne prima con te ma non ne ho avuto il tempo...".
"Si, come ti pare, non importa. Congratulazioni!" Cam lo interruppe Cercava di reprimere la collera che gli ribolliva dentro. Aveva bisogno di risposte, voleva sapere la verità ma era troppo arrabbiato e deluso per parlare con lui.
"Puoi, per favore, fermarti un momento? Vorrei parlarti..."
Il ragazzo si fermò e si voltò verso di lui poi lo interruppe di nuovo.
"Vorresti parlarmi? Bene, allora parliamo... però parliamo di quello che vorrei io... io vorrei che tu stessi insieme a me, dimmi solo che lo vuoi anche tu, dimmi che vuoi me. Voglio che tu mi ami come io amo te!"
Cam voleva baciarlo e toccarlo, ma non poteva farlo, non poteva fare niente, a parte morire di voglia e frustrazione.
"Dimmi la verità... tu che cosa vuoi?"
Noel rimase spiazzato da quelle parole dette con tanta sicurezza e sincerità. 
Avrebbe voluto fare altrettanto, mettendo da parte imbarazzo e incertezza, perché Cameron non meritava che lui gli mentisse, non dopo che almeno lui aveva avuto il coraggio di esprimere i suoi sentimenti senza nascondersi. Non meritava di essere deluso ancora, non con quello sguardo speranzoso in trepidante attesa dipinto sul viso. Il moro capiva la confusione dell’altro, era normale che gli facesse quelle domande, era colpa sua e del suo comportamento se ora si trovavano in quella situazione. In quel momento sentiva di voler stare con lui, lo voleva davvero, ma non si sentiva pronto e probabilmente non lo sarebbe stato mai. L'idea di avere una relazione con Cameron gli sembrava tanto irrealizzabile quanto stupida. Dichiararsi, per Noel, era un’opzione da scartare a priori. Allora, cosa avrebbe dovuto fare?
Non avendo ottenuto nessuna reazione dall'altro, Cam gli afferrò i fianchi e lo inchiodò alla parete. Il moro, mentre sentiva il suo cuore accelerare, non poté fare a meno di pensare che in quel camerino sembrava sempre finire con le spalle al muro. Il rosso si portò in avanti e incrociò il suo sguardo, sfiorò il naso di Noel con il suo, e posò un bacio sulle sue labbra.
"Ti amo." Sussurrò arrossendo fino alla punta delle orecchie mentre aspettava la risposta.
Noel sentì il terremoto scuoterlo dall'interno, una valanga che lo travolgeva e gli toglieva il respiro; voleva piangere di gioia ma allo stesso tempo picchiarlo perché così rendeva tutto ancora più difficile. Con quelle due semplice parole quel ragazzino aveva abbattuto tutte le sue barriere, sentiva le sue difese crollare poco a poco ed era sicuro di non essere riuscito a nascondere i brividi che avevano percorso il suo corpo per quel semplice bacio. Se non lo avesse fermato immediatamente era sicuro di non riuscire a portare a termine ciò che si era prefissato di fare. Rimase paralizzato, la faccia di Cam così vicina, lo stava ancora fissando in silenzio, lo sguardo determinato e imbarazzato al tempo stesso. Il suo respiro caldo che gli solleticava la pelle lasciava percepire un forte eccitamento che il più giovane non intendeva nascondere.
Il moro pensò che quello che gli stava accadendo non era paragonabile a niente di tutto quello che aveva provato in passato, non aveva mai saggiato nulla di simile, non si era mai sentito in quel modo. Desiderava avere tutto di lui, era tutto troppo bello per poterne fare a meno dopo averlo provato. Ma Noel aveva preso la sua decisione, ed era quella giusta, così represse tutto quello che avrebbe voluto dirgli e rimase in silenzio. Cam lasciò a Noel la possibilità di rispondere per qualche minuto, rimanendo con il fiato sospeso, ma il silenzio prolungato del ragazzo al rosso sembrò una risposta abbastanza chiara.
Con un solo sguardo mostrò al moro tutta la delusione e la sofferenza che stava provando. Si sentì patetico e ferito, rabbia e dolore si mescolarono nel suo petto, respirò pesantemente dal naso e si allontanò da Noel che deglutì a fatica. 
Prima di uscire dal camerino diede un'ultima occhiata all'uomo i cui occhi ora erano fissi sul pavimento.
"Non c'è nessun 'noi', giusto?" Fece un'altra pausa cercando di reprimere il tremolio nella sua voce, ma per l'ennesima volta non ottenne nessuna risposta.
"Pensavo che magari avresti riconsiderato l'idea di sposarla, ho pensato che avresti scelto me. Che stupido, eh?!"
'Scegliere lui?' Noel sentiva di non avere la possibilità di scegliere, non c’era niente che potesse fare di diverso. Ferirlo e farsi odiare era l’unico modo per liberare entrambi da quel legame sbagliato. Non aveva scusanti per il modo in cui l'aveva trattato, né per quello che stava per fare, ma era necessario porre fine a tutta quella storia.
"Cam!"
Il rosso si voltò e lo guardò in silenzio.
Noel sentiva una vocina nel suo cuore che gli diceva di non spingersi troppo oltre, di non dire cose che non pensava realmente, ma non l'ascoltò.
"Io voglio stare con Layla."
L’espressione ferita sul volto del più piccolo lo fece sentire in colpa per quella bugia. Non c’era niente di vero in ciò che aveva detto, ma quello era l’unico modo che aveva per allontanarlo, per fargli crede di non provare nulla per lui.
C’era un’immensa tristezza nei suoi grandi occhi verdi e nel modo in cui lo stava guardando, ma era solo per il suo bene se lo stava rifiutando in quel modo.
Cam si sentì svuotato, come se una parte importante di sé lo avesse abbandonato. Rimase con lo sguardo perso nel vuoto per qualche minuto, poi con il volto privo di qualsiasi espressione si rivolse al ragazzo davanti a sé.
"Ci aspettano al trucco." Disse prima di uscire sbattendo la porta. 
Era arrabbiato, Noel non lo biasimava. Avrebbe voluto raggiungerlo, dirgli tutto quello che provava veramente e baciarlo fino a fargli perdere il fiato... invece tirò un calcio al muro per la frustrazione e rimase a fissare la porta.


[Nella foto: Tweet di Cameron
La amo ancora
Non vorrei
Ma non la odio
Per aver scelto lui
E nemmeno
La biasimo
Penso solo
Che si sbagliava]

Cameron era così entusiata di lavorare alla scena del coming out di Mickey, la rissa, il litigio duro con Terry e la pace tenera con Ian. *Studiando il copione, il rosso aveva pensato che in quel momento i loro personaggi avrebbero dovuto sorseggiare un drink, quindi aveva portato una fiaschietta sul set nascosta sotto la giacca, per tirarla fuori a sorpresa durante le riprese, improvvisando come facevano sempre. Aveva pianificato di riportare la fiaschietta a casa tenendola come un ricordo che poi avrebbe condiviso con Noel.
Cam già sognava il momento in cui anche loro due sarebbero usciti allo scoperto, mai avrebbe immaginato che invece alla fine di quella giornata il suo sogno si sarebbe infranto, lasciandolo con il cuore spezzato.

"Sei proprio uno stronzo!" Mickey rise.

Cam era ancora tremendamente arrabbiato ma quel suo sorriso riusciva sempre a fargli dimenticare ogni cosa.
Tutto intorno a loro era finto, la neve, il sangue che gli imbrattava la faccia, le battute e le risate che prevedeva il copione... ma la tristezza nei loro occhi era reale.
Gli mise un braccio intorno alle spalle e poi afferrandogli la testa gli posò un bacio tra i capelli, quel bacio non era previsto nella scena ma Noel assecondò l'improvvisazione del rosso con gli occhi lucidi, sentì in quel gesto tutto il dolore dell'altro e anche il suo.


Non fu difficile per Cameron fingere uno stato depressivo nelle scene successive. Non voleva più avere niente a che fare con lui, desiderava solo che la fine delle riprese arrivasse il prima possibile. 


Il primo di Marzo del 2014 Cameron era stato invitato al 'Secret Room Events Red Carpet Style Lounge'**, nel lussuosissimo Montage Hotel a Beverly Hills in California. 
Il ragazzo non aveva nessuna voglia di partecipare a quello stupido evento, ma cambiò idea quando seppe che ci sarebbe stato anche Noel.
Da quel maledetto giorno non avevano fatto altro che evitarsi, fino a quel sabato quando Cam si ritrovò a guidare verso Beverly Hills, sfidando le piogge torrenziali, nella speranza di incontrarlo.
Quel bastardo gli aveva spezzato il cuore e Cam ancora non era riuscito a rimetterne insieme i pezzi... ma allora perché lo stava facendo? Perché l'unica cosa che voleva era rivederlo?
Una volta arrivato gli ci vollero pochi minuti per trovarlo tra la folla e subito Noel incrociò il suo sguardo come se avesse avvertito la sua presenza. Sembrava esserci una forza superiore che li spingeva l'uno verso l'altro, ma non riuscendo a trovare il coraggio di avvicinarsi si erano limitati a fissarsi di tanto in tanto aspettando che uno dei due facesse la prima mossa finché finalmente non riuscirono a fingere un incontro del tutto casuale, ma non era stato facile.
"Allora…" Iniziò titubante Cam.
"Come va?"
"Bene, grazie. Anche tu, mi pare."
"Si, si, bene." Accennò un sorriso.
L'atmosfere era un po' tesa, l'imbarazzo era palpabile, così il rosso pensò di dover evitare a qualunque costo di far calare il silenzio.
' Dì qualcosa, qualsiasi cosa!' si ripeteva nella testa.
"Come sta..." Gli riuscì impossibile pronunciare quel nome.
"Layla?"
"Si."
"Bene." Fece una pausa, quasi fosse indeciso se continuare a parlare.
"Abbiamo avuto un periodo... è stato un po'... adesso è passato." Balbettò Noel.
"Oh uh, bene."
"Sono qui con lei. Non so dove sia in questo momento ma... è in giro."
Il rosso pensò di aver tirato fuori l'unico argomento che avrebbe invece dovuto evitare... e il silenzio calò comunque. 
Furono interrotti da una ragazza che chiese un'intervista ai due attori di Shameless per MBN Newsvideoweb. 
Dopo pochi secondi di titubanza entrambi iniziarono a comportarsi tranquillamente, a ridere e scherzare, come avevano sempre fatto per le telecamere. Come se gli fosse stato concesso per quei pochi minuti di tornare ad essere quello che erano un tempo, senza drammi. Si scambiarono battute, sguardi complici e pacche apparentemente amichevoli ma ogni tocco nascondeva molto di più, risvegliava in Noel ricordi e sensazioni che si era imposto di dimenticare. Continuava a guardarlo mentre l'altro parlava gesticolando e sorrideva... a Noel era mancato tremendamente quel sorriso così dolce che il rosso non gli rivolgeva più ma sapeva di non poter fargliene una colpa.
Non si accorsero che dietro di loro qualcuno li stava osservando. Neanche a Layla, la ragazza di Noel, sfuggirono quegli sguardi impossibili da fraintendere e all'improvviso tutto le fu chiaro.

[Nella foto: Cam e Noel durante l'intervista e Layla che il guarda da lontano.]
Video dell'intervista.

Layla aprì la porta della loro casa a L.A. lentamente, lo guardò con aria gelida e lo fece entrare senza dire una parola. Era rimasta in silenzio per l'intero tragitto fino a casa anche se il suo ragazzo non se ne era nemmeno accorto preso dai suoi pensieri.
"Qualcosa non va?" Chiese Noel quando alla fine quello sguardo di ghiaccio catturò la sua attenzione.
Lei si diresse in salotto con passo deciso, afferrò un bicchiere dal carrello da cocktail e sedutasi sul grande divano si preparò un Martini.
"Cameron Monaghan..."
Noel sobbalzò nel sentirle pronunciare quel nome.
"È lui, non è così?" La sua, più che una domanda, sembrava un’affermazione sarcastica.
Il cuore del moro iniziò a battere violentemente, quasi stesse per saltargli fuori dal petto.
"Non c'è bisogno che tu risponda, vi ho visti questa sera, è talmente evidente..." Bevve tutto in un sorso. Si sentì una vera stupida per non averlo capito prima.
Layla fissava il bicchiere vuoto con aria assorta e di tanto in tanto sul viso le spuntava un sorriso che non riusciva a nascondere la sua disperazione.
"Te lo sei scopato davvero?" Posò la coppa triangolare e si alzò.
Noel sentì una fitta al cuore sentendo la donna sminuire in quel modo quello che c'era stato tra lui e Cam e quello che aveva provato quella notte.
Era stata molto di più di una scopata, averlo dentro di se, sentire le sue mani su tutto il corpo, ascoltarlo sussurrare il suo nome e annusare il suo odore aveva lasciato un segno indelebile dentro di lui.
Sentire i loro cuori battere alla stessa velocità petto contro petto e desiderare di rimanere così per sempre senza muoversi di un millimetro. 
Aveva detto di amarlo, e sì, doveva essere vero per forza, quegli occhi non potevano mentire.
Noel avrebbe solo voluto baciarlo e farla finita con le vocine e tutti i tabù che si era ficcato in testa pur di non rovinare le cose.
Quel turbinio di emozioni erano troppo difficili per lui da gestire al punto da spaventarlo a morte e spingerlo a scappare per trovare rifugio in qualcosa di più semplice e sicuro.
"Cristo Santo, Noel, è un ragazzino!"
"Lui non è..." Iniziò senza finire "È successo solo una volta, è stato un errore!"
Nonostante tutto Noel lo pensava davvero.
"Stai dicendo che da quella volta non è più successo?"
"No, mai. Gli ho detto che voglio stare con te ed è finita!"
"Perché dovrei crederti?"
"Perché... perché è la verità. Contrariamente a quello che pensi ora, l'idea di ferirti ancora mi fa star male."
Layla lo guardò con gli occhi iniettati di sangue, era furiosa.
"Troppo tardi! Vuoi il mio perdono per aver voluto lui e non me? Vuoi solo alleggerirti la coscienza!"
"No, non pretendo che mi perdoni, perché so di non meritarlo." Rimase a guardarla senza dire altro, vederla in quello stato per la seconda volta lo faceva stare male, ma allo stesso tempo sapeva che tutto quello ormai era inevitabile.
"Lo avevo fatto, ti avevo perdonato, ma poi ho scoperto che vai a letto con gli uomini! Da quando, Noel? Io non ti riconosco più, non so più chi sei! Per te il nostro rapporto era solo una copertura? Mi hai mai amata davvero?" Anche se si sentiva più ferita che mai quell'idea le pareva quasi ridicola. Il suo ragazzo non era capace di azioni del genere, era troppo sincero, troppo giusto per comportarsi da bastardo. Eppure era successo, l'aveva tradita e il modo in cui Noel si comportava la confondeva, sembrava quasi non essere pentito per quello che aveva fatto.
Lo guardò con occhi freddi, come se niente avesse potuto scalfirla, anche se dentro aveva la tempesta, se il ragazzo fosse stato un bicchiere fra le sue mani lo avrebbe scagliato sul pavimento per frantumarlo. Fece un passo verso di lui, racchiuse tutta la sua collera e disperazione in uno schiaffo che lo colpì forte in pieno volto.
Dopo quel gesto la ragazza ritrovò un po' di lucidità, la rabbia lasciò il posto alla rassegnazione. Conosceva bene Noel e sapeva che non avrebbe mai fatto qualcosa di simile solo per capriccio. Non aveva dubbi su cosa aveva visto negli occhi del suo ragazzo mentre guardava Cameron, uno sguardo che non le rivolgeva ormai da anni o forse non lo aveva fatto mai. 
Ma aveva troppa paura di chiedere perché sentirselo dire lo avrebbe reso reale e a quel punto non sarebbero potuti più tornare indietro.
"Lo ami?"
Per Noel quella domanda fu come un pugno nello stomaco che lo lasciò senza fiato. Rimase in silenzio per qualche istante, sapendo che qualsiasi cosa fosse uscita dalla sua bocca non sarebbe stata comunque quella giusta.
"Io non lo so." Disse disperato, consapevole che non averlo negato equivaleva ad una confessione.
"Sei un figlio di puttana, Noel! Avevi detto che non aveva significato niente e ora parli di amore? Quello che io e te abbiamo avuto per più di otto anni è amore. Questo potrà essere divertente, potrai anche esserti divertito con lui, ma non osare chiamarlo amore! L'amore ha bisogno di tempo per crescere, è normale che per noi le farfalle nello stomaco se ne siano andate, ma l'amore rimane. Con lui ci hai solo scopato una volta, se ne andranno anche con lui."
"Non l'ho fatto per divertirmi! E questo vale anche per Cameron, non è quel tipo di persona." Provò a dire il moro, ma, improvvisamente, non ne era più sicuro. Non era più sicuro di nulla.
"Che cosa ha da perdere lui, Noel? Lui è così giovane! Scommetto che non ha una relazione, vero?
Ma tu si... e piani per il matrimonio e bambini. E adesso butteresti via tutto per un ragazzino?
Ma non lo capisci? Lui vuole divertirsi, fare nuove esperienze, sei solo questo per lui!
Forse si renderà conto che preferisce le ragazze, e poi?
Tu avrai rinunciato a tutto, per cosa? Per compiacerlo per un po'?
Non essere sciocco, Noel, per favore! Sai che ti amo! Pensa a cosa hai intenzione di rinunciare, una vita stabile e facile."
Noel si sentì preso in fallo e la guardò senza fiatare, Layla aveva ragione, su tutto; la sua ragazza non aveva fatto altro che dare voce a tutte le sue più grandi paure che fino a quel momento aveva cercato di nascondere.
'Per Cameron è tutto un gioco? Le loro vite sono troppo diverse? La loro differenza di età è troppo grande? Anche le loro visioni per il futuro sono discordanti? Lasciare Layla sarebbe stato un grosso errore?'
"Non dici niente, vero? Sai che è così, sai che ho ragione."
Il peso nel petto che il ragazzo aveva sentito per tutti quei mesi gli sembrò un macigno troppo grande da poter sopportare ancora.
"Vuoi fare coming out? Non è una cosa da nulla, ti renderebbe la vita difficile! Rischi di perdere tutto e compromettere anche il tuo lavoro! Ci hai pensato?"
No, a questo non ci aveva mai pensato. Noel si strofinò il viso con i palmi delle mani, inspirò ansimando. Non c'era aria nei suoi polmoni, solo panico.
Guardò fuori dalla finestra, aria, aveva bisogno di aria, non riusciva a respirare.
Si diresse verso la porta a passo svelto, sentì la voce di Layla che lo chiamava, come un déjà-vu, ma questa volta non tornò indietro.

Dopo aver lasciato la sua casa Noel permise alle sue gambe di muoversi libere, non aveva una meta precisa e non era sicuro di dove dovesse andare in quel momento, sapeva solo di dover camminare nonostante l'acquazzone che si abbatteva su di lui. 
Ogni volta che chiudeva gli occhi vedeva il volto di Cam, la sua bella faccia pallida con tutte le lentiggini a cornice di quel sorriso che lo stava facendo impazzire. Dopo quelle che sembrarono ore si ritrovò davanti alla casa del rosso ma non se ne stupì poi molto. Non sapeva di preciso che ore fossero ma era molto tardi, nessuno si sarebbe sognato di suonare a casa di qualcuno a quell'ora, ma a Noel non importava, non dopo quella notte orribile che sembrava non finire mai.
Si sentiva vuoto e privo di emozioni. Voleva provare qualcosa e sapeva che vedendo Cam ci sarebbe riuscito. Avvertiva l'urgenza di capire se quello che aveva provato con lui era reale e se nel rivederlo avrebbe pensato ancora che stare insieme fosse una cosa sbagliata.
Fanculo!
Suonò.
Nonostante l'ora tarda Cam era sul divano a guardare un film, non riusciva a dormire perché l'agitazione per aver visto Noel poche ore prima ancora non lo aveva abbandonato. Preso com'era dal vecchio film horror che passava in tv, trasalì quando all'improvviso sentì suonare il campanello.
Chi poteva essere a quell'ora?
Pensò subito al peggio. Corse al videocitofono e rimase shockato nel vedere Noel rannicchiato davanti al portone sotto la pioggia battente.
Esitò per un momento, poi rispose.
"È successo qualcosa? Stai bene?"
"Non è successo niente."
"Allora vai via, potrebbe vederti qualcuno."
"Non c'è anima viva qui intorno. Ho bisogno di vederti."
Cam non rispose, forse a causa del forte scossone che gli provocarono quelle parole. Appoggiò la cornetta del citofono su una tempia e rimase a guardarlo in silenzio dal piccolo schermo.
"Cam, so che sei ancora lì, riesco a sentire il tuo respiro. Ti prego, fammi entrare, c'è il cazzo di diluvio universale qui fuori! Muoio di freddo!"
Il più giovane rimase in silenzio ancora per qualche secondo.
"Sali." Gracchiò la voce dal microfono, poi il portone si spalancò.
Quando aprì la porta d'ingresso più interna se lo ritrovò sul pianerottolo, bagnato fradicio, con le braccia conserte che tremava come una foglia.
"Ciao!" Gli disse sbattendo i denti.
"Ciao?" Gli rispose lui sorpreso.
Cam guardò ancora una volta l’uomo sulla soglia chiedendosi se i suoi occhi non gli stessero facendo qualche brutto scherzo o se quell'incontro stesse accadendo davvero. Non erano sicuri di cosa si sarebbero dovuti dire, di cosa avrebbero dovuto parlare, per cui rimasero in silenzio a fissarsi. Noel sembrava volergli chiedere tante di quelle cose da non sapere da dove cominciare, i suoi occhi sembravano lucidi e continuava a deglutire, probabilmente tentando di far scendere giù quel magone che lo stava soffocando.
Il rosso non sapeva come sentirsi, credeva che rivedendolo sarebbe crollato nuovamente, invece era felice di vederlo... si malediva per questo e si impose di non cedere per nessun motivo.
"Che diavolo..." Provò ad esordire, ma Noel lo interruppe subito.
"Devo parlarti." Le sue labbra erano viola.
"Non ho intenzione di parlare con te."
"Ok, allora puoi stare in silenzio ad ascoltare." Fece per entrare ma il braccio teso dell'altro gli impedì di varcare la soglia.
"Hey, hey, dove credi di andare?" 
"Voglio solo... E-e-etciù!" Starnutì all'improvviso e poi tirò su con il naso.
Noel sembrava un pulcino bagnato e Cam non riuscì a trattenere un tenero sorriso, ma cercò di nasconderlo. Dando un'altro sguardo al ragazzo però la sua attenzione si soffermò sugli abiti bagnati che gli aderivano al corpo, lo trovò tremendamente sexy. Ok, forse quello era un motivo abbastanza valido per cedere, ma non l'avrebbe fatto. Si malediva anche per questo!
Pensò che era abbastanza arrabbiato con lui da potergli resistere, così decise di farlo entrare.
"Aspetta qui." Cam sparì nel corridoio per qualche minuto, poi tornò con un accappatoio e una vaschetta tra le mani.
"Spogliati." Disse severo porgendo l'accappatoio a Noel.
"Fai sul serio?"
"Dipende... non ti faccio entrare in casa tutto sgocciolante. Vuoi rimanere sul pianerottolo?"
Il ragazzo ripose i vestiti bagnati nella vaschetta e lasciò le scarpe fuori dalla porta. Rimasto con la sola biancheria esitò.
"Non fare tanto il prezioso, non c'è nulla che non abbia già visto." Cam rimase fermo davanti a lui ma girò comunque la testa per non guardare.
Noel indossò l'accappatoio, decisamente troppo lungo per lui, e una volta legatolo si sfilò i boxer. Finalmente il rosso lo lasciò entrare.
"Vieni, metto i vestiti nell'asciugatrice."
Noel chiuse la porta e lo seguì.
"Quello è il bagno, l'asciugacapelli è nel mobiletto sopra il lavandino." Disse indicando una porta in fondo al corridoio.
"Ci vorrà un po', ti porto qualcosa di asciutto."
Mentre era in bagno ad asciugarsi, Noel continuava a tremare ma non più per il freddo. Aprì la porta quando Cam bussò e gli diede della biancheria pulita e una tuta verde scuro.
"A me non sta più quindi..." Disse il rosso con un filo di voce e Noel fece un cenno per ringraziarlo. A lui stava grande comunque e dovette fare due risvolti sia alle gambe che alle braccia.
'Maledetto spilungone!'
Quando uscì dal bagno raggiunse Cam che era seduto sul divano. Alzò il viso verso l’alto, non era sicuro di come dover cominciare quella conversazione.
"Mi dispiace di essere piombato qui all'improvviso... a quest'ora..." Disse rimanendo alle spalle del divano.
Cam non rispose, continuò a guardare la tv.
"Stavi dormendo?"
Ancora silenzio.
"Cam!"
"Potresti lasciarmi vedere il film in pace? Ti ho già detto che non voglio parlare con te. Prenditi una birra se vuoi, ma chiudi il becco!" Disse mentre beveva l'ultimo sorso dalla sua.
"Ho già visto questo film, l'assassino è il maggiordomo. Ora puoi starmi a sentire?"
Noel lo sentì ringhiare qualcosa di incomprensibile a denti stretti mentre si portava le mani tra i capelli rossi. Il biondo accennò un sorrisetto provocatorio e per sua fortuna Cam, di spalle, non poté vederlo. Il rosso spense la tv e lasciò cadere il telecomando accanto a se, poi raggiunse il frigo e prese due birre, le aprì e ne posò una sul tavolo. Noel lo raggiunse e Cam, appoggiandosi alla cucina, gli fece un cenno invitandolo a sedersi, ma lui rimase fermo.
"La tua promessa sposa sa che sei qui?"
"Lei... sa di noi. Non sono stato io a dirglielo, l'ha capito da sola. Dice che è evidente."
"A quanto pare è più sveglia di te." Sbuffò una risata.
Noel aveva desiderato baciarlo dal primo momento in cui l’aveva rivisto e non aveva smesso di pensarci neanche quando era con Layla, sembrava non poterlo evitare.
Ripensava a come tutto era cambiato dopo un bacio, un piccolo minuscolo bacio aveva scatenato l’inferno fra loro. Ricordava ancora il modo in cui Cam era entrato in camera sua quella sera, con le guance rosse e la faccia di un condannato a morte, era tutto così diverso da quel giorno. Si guardò intorno e si ritrovò ad immaginare una vita insieme a lui in quella casa, serate passate sul divano a guardare un film, vederlo cucinare la colazione la mattina, tenere il suo spazzolino in bagno e dei vestiti nell'armadio, ma soprattutto amoreggiare in ogni angolo per giornate intere; a pensarci non sembrava una cosa così sbagliata da doverla nascondere. 
D'un tratto prese consapevolezza di quello che stava facendo, aveva lasciato la sua ragazza, no... la sua promessa sposa in lacrime per suonare a casa di Cameron nel cuore della notte in preda al desiderio di vederlo, aveva fantasticato su una vita insieme e, come se non bastasse, in quel momento la cosa che voleva di più al mondo era liberare il rosso dal suo pigiama a quadri e trascinarlo sul divano.
Un brivido lo scosse dalla testa ai piedi, fu spaventato dall'irruenza dei suoi stessi pensieri. Le parole di Layla, scolpite a fuoco nella sua mente, presero il controllo su di lui, tutti i dubbi e le incertezze lo travolsero come un treno in corsa e si lasciò prendere dal panico. Si mise le mani tremanti nei capelli e strinse forte nel tentativo di mettere ordine nella sua testa. 
"Sono venuto per dirti che voglio finirla qui." Disse impulsivamente.
Cam si pietrificò sul posto, non riusciva a credere a quello che aveva appena sentito.
"Grazie per esserti disturbato a venire fin qui in piena notte per ribadire il concetto, stronzo! Lo avevo già capito! Perché continui a ripetermelo? Vuoi convincere me o te stesso?"
"Dico sul serio Cam, non credo ci sia altro da fare. È stato un errore, lasciamoci tutto alle spalle. È meglio così per tutti. È giusto così in fondo." Nel dirlo non riuscì a guardarlo negli occhi, non credeva nemmeno lui in quello che stava dicendo.
Cam rimase interdetto per un attimo, poi gridò improvvisamente.
"Sta zitto!" Non voleva sentire altro, per lui quelle non erano altro che menzogne, un mucchio di inutili scuse senza alcun valore che l’altro non aveva smesso un attimo di rifilargli da quando aveva deciso per entrambi che quella relazione era sbagliata. Lo diceva solo per allontanarlo e per convincersi di aver preso la decisione giusta, ma lui non era così stupido da cascarci. Questa volta non gli avrebbe permesso di fuggire, se voleva davvero rinunciare a loro, avrebbe dovuto affrontarlo e non c’era miglior modo se non metterlo davanti all'evidenza.
"Perché hai tutta questa paura? Te lo leggo negli occhi e in quelle mani che tremano, il terrore di vivere una vita che non vuoi. Perché non riesci a lasciarti andare a quello che provi?"
Noel sentì un senso di oppressione schiacciargli il petto impedendogli di respirare.
"Sei solo un codardo!" Disse con rabbia Cam prima di prenderlo per le spalle e baciarlo.
Le labbra di Cam risvegliarono le sue emozioni, tutte quante, mescolate nel suo petto.
Sentiva qualcosa, finalmente! Ma si rese conto che ciò che provava erano paura e angoscia.
Lo amava, ne era sicuro, e questo lo spaventava da morire, perché non poteva averlo, quel legame avrebbe distrutto le loro vite, ne era convinto al punto di respingere tutti i suoi sentimenti per Cameron, incapace di mostrargli quello che provava, incapace di dirgli quanto significasse per lui.
Cam aveva ragione, era un codardo.
Questa era l’unica cosa a cui riusciva a pensare, c’erano altri motivi a spingerlo a rigettare quell'amore in quel modo e Cam lo aveva capito ma, a differenza sua, era sempre stato convinto che qualsiasi ostacolo valesse molto meno di quello che provavano l’uno per l’altro. Noel non era sicuro di chi dei due avesse ragione, l’unica cosa che desiderava era che il più piccolo vivesse una vita il più normale possibile, con qualcuno da amare, per lui desiderava il meglio, voleva che fosse felice e credeva con tutto se stesso che non sarebbe mai riuscito ad esserlo se avessero iniziato una relazione insieme.
Sì, sentiva qualcosa finalmente, ma ora desiderava non averlo fatto...
La confusione interiore di Noel aumentò a dismisura, era come un uragano che passando distruggeva ogni cosa dentro di lui. 
Se fosse esistito un pulsante per spegnere tutto, anche solo per un breve momento, lo avrebbe premuto senza pensarci due volte.
Cam continuava a baciarlo, sentendolo arrendevole e disperato, come cera tra le sue mani.
"Parlami! Sono io, non devi nasconderti con me! Cerca almeno di spiegarmi le tue reali motivazioni senza scuse inutili che non convincono nessuno." Disse dopo aver rotto il bacio.
Vedendo Cameron così triste sentì il senso di colpa opprimerlo... dannazione, il rosso continuava a dimostrargli il suo amore mentre lui era freddo come il ghiaccio.
"Cazzo, Cam!" Sbottò all'improvviso.
"Io non sono adatto a te, non potrei mai darti quello che vuoi, non sono la persona con cui vuoi stare! Per te non sarebbe un grosso problema se le cose dovessero finire tra di noi, saresti ancora in tempo per andare avanti, tornare a frequentare le ragazze, sposarti e avere dei bambini, come se non fosse successo niente. Sarà stata solo un'esperienza per te, che va bene, perché alla tua età è normale fare stupide cazzate e poi passare oltre. Ma per me è... è completamente diverso. Ho finito di fare nuove esperienze, so cosa voglio. Ma tu non puoi saperlo, perchè hai vent'anni, hai tempo per arrivare a realizzare quello che vuoi veramente." Parlò velocemente senza mai fermarsi "E se la verità su questa storia venisse a galla non immagini quali sarebbero le conseguenze!"
Cam inspirò profondamente prima di scoppiare in una risata sarcastica.
"Le nuove esperienze di merda di nuovo? Davvero, Noel? Ma ti senti quando parli? Non puoi veramente credere in tutte le stronzate che dici! Non me ne frega niente delle conseguenze, in nessun caso potrei considerare un errore stare con te!"
"Io... io ora voglio solo vivere una vita stabile, con qualcuno al mio fianco, che vuole sposarsi e avere dei figli. Perché, cazzo, ho ventinove anni, Cam! Ho nove cazzo di anni più di te! Sto con la stessa ragazza da otto anni e abbiamo già pensato al matrimonio e ai bambini. Sono ad un passo dall'essere un marito e un padre. E cazzo... voglio diventare padre, l'ho sempre voluto. Avere una famiglia è sempre stata una delle mie priorità." Noel fece una pausa drammatica "Ma poi sei arrivato tu... e tutto è cambiato. Ho pensato di rinunciare ad ogni cosa per te, dopo un solo bacio, dopo una sola notte non mi importava più di nulla. In così poco tempo tu..." La voce gli tremò e deglutì a vuoto prima di continuare con più foga di prima "Faccio dei pensieri su di te che non riesco a controllare. Hai una vaga idea dell’effetto che hai su di me!? Come posso non avere paura!" Dopo un respiro profondo in cui ripercorse ancora una volta i suoi pensieri arrivò alla conclusione del suo discorso "Non posso mandare per aria il mio intero piano per il futuro, rompere dopo otto anni, annullare il matrimonio, rinunciare ai figli, deludere le aspettative della mia famiglia, ritrovarmi improvvisamente in una relazione gay con uno più giovane di dieci anni."
Le parole sembrarono fuoriuscire dalla sua bocca senza controllo, Noel non sapeva nemmeno che fossero nella sua testa ma ora le sputava come se non riuscisse più a trattenerle. Lui stesso non fu pienamente consapevole di ciò che provava finché non ebbe ascoltato le sue stesse parole piena di rabbia, dolore, tristezza, disperazione e paura.
"Cazzo, Cam, non posso farlo!"
Cam rimase in silenzio per alcuni minuti, Noel gli aveva finalmente esternato i suoi veri sentimenti ma il rosso non si aspettava nulla del genere, sentì il proprio cuore andare in pezzi. Poteva capire la sua paura per come questa storia avrebbe sconvolto le loro vite, i cambiamenti, i problemi e le difficoltà a cui sarebbero andati incontro. Sapeva che Noel avrebbe avuto bisogno di tempo per accettare ed affrontare la situazione, ed era disposto ad aspettarlo. Ma non poteva accettare quello che pensava su di lui, dopo tutto quello che avevano passato insieme.
"Quindi è questo quello che pensi realmente, uh? Che sono troppo giovane per sistemarmi? Che voglio passare la vita a divertirmi invece di stare con te? Che non voglio sposarti e avere figli perché sono troppo giovane per queste cose? E che ti lascerò per tornare a frequentare le donne perché questa è solo una brutta esperienza per me?"
Noel annuì e con gli occhi disperati chiese perdono senza dire una parola, il sorriso amaro che ricevette in risposta dal ragazzo fu come una pugnalata dritta al cuore.
Cam era stanco di dover ancora provare a Noel che i suoi sentimenti erano reali e sinceri, ci aveva provato in tutti i modi ma aveva finito ogni volta con lo sbattere contro un muro. Noel lo aveva spinto sempre più lontano non lasciando che si avvicinasse mai a lui.
"Sai cosa Noel? Forse hai ragione, non sei proprio l'uomo con cui voglio stare adesso." Sussurrò spezzato, mordendosi forte le labbra, mentre le lacrime cominciavano ad offuscargli la vista.
Noel incassò il colpo improvviso e doloroso. Sapeva che il rosso non avrebbe più sperato in qualcosa da parte sua, perché Cameron aveva imparato dai suoi errori. Noel no, così continuò a mentire e tradire i suoi sentimenti.
Noel rimase in silenzio mentre Cam sparì nel corridoio per poi tornare dopo pochi minuti con i vestiti del moro tra le mani.
"Chiudi la porta quando te ne vai." Disse poggiando tutto sul tavolo.
Senza mai voltarsi si diresse in bagno e chiuse la porta dietro di sé. Appoggiato al lavandino, provò a stabilizzare il suo respiro, mentre si guardava allo specchio. Si bagnò il viso con dell'acqua fredda mentre continuava a respirare a fatica.
'Non sono l'uomo con cui vuoi stare!' Le parole di Noel echeggiavano ancora nella sua testa, Cameron si sentiva soffocare. 
'Perché lo pensa? Noel sa che lo ama, glielo ha detto chiaramente, gli ha dimostrato tante volte quanto è importante per lui, ma sembra non aver convinto Noel, perché?'
Si asciugò la faccia e fissò di nuovo lo specchio. Rimase immobile finché non sentì la porta d'ingresso chiudersi, solo in quel momento ricominciò a respirare. Uscì dal bagno e raggiunse la cucina dove trovò la tuta verde e i boxer ordinatamente piegati sul tavolo, li raccolse e andò nella camera da letto. Scivolò fuori da tutti i suoi vestiti e indossò quelli appena smessi da Noel, poi crollò sul letto in lacrime. La tuta, di almeno una taglia più piccola, stringeva sul tutto il suo corpo e la stoffa aveva ancora il suo odore, così Cam chiuse gli occhi e immaginò di perdersi nel suo abbraccio. 
Lo aveva perso e già sapeva che sarebbe stato il rimpianto più grande della sua vita. Non avrebbe smesso di amarlo, ne era sicuro, e questo gli avrebbe distrutto l’esistenza. L’avrebbe guardando amare qualcun altro senza poter far nulla, incapace di riprenderselo. Ma non c’era niente che potesse fare.
Il biondo scese le scale lentamente con il cuore stretto in una morsa. Era successo, Cameron lo aveva lasciato, quindi non c'era più bisogno di portare con se quell'enorme fardello di angoscia. Finalmente era libero.
Fanculo, non è così che si sentiva!
Non avrebbe mai voluto perderlo, non avrebbe mai voluto lasciarlo andare. Il pensiero di amare Cam sempre più ogni giorno per poi doverci rinunciare lo strappò in due. Noel desiderava che Cam fosse felice, che realizzasse tutti i suoi sogni, ma c’era anche una piccola parte di sé che non riusciva a fare a meno di sperare che non lo lasciasse indietro.
Noel voleva, anche se non riusciva a dirlo ad alta voce, rimanere al suo fianco per sempre, nonostante tutto.


[Nella foto: Tweet di Cameron
Oggi è il primo giorno del resto della mia vita.]

*Dettaglio aggiunto dopo l'intervista a Cam del 31 Gennaio 2019 dove ha raccontato questo particolare. L'intervista è lunghissima e la potete leggere QUI, ma vi serve una VPN.
Questa è la parte a cui fa riferimento la storia:



**Da quello che ho capito in onore delle 86 nomination all'Oscar, Secret Room Events ha ospitato il Red Carpet Style Lounge, ovvero un evento in cui vengono presentate le ultime novità in fatto di abbigliamento, gioielli, accessori, arredamento, elettronica, prodotti per la cura della pelle, destinazioni di viaggio di lusso e altro ancora. A questo evento partecipano solo i media e celebrità su invito.


Note dell'autrice:
Ringrazio di cuore chi segue la mia storia!






   
 
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