Fumetti/Cartoni europei > Code Lyoko
Segui la storia  |       
Autore: DeltAmb3r    10/07/2018    1 recensioni
Ambientata qualche mese dopo la quarta stagione.
William e Aelita hanno visioni ricorrenti che riguardano avvenimenti mai accaduti.
Jeremy, per essere certo che Xana sia stato definitivamente distrutto, riaccende il supercomputer.
Solo che questo comporterà avvenimenti impossibili da prevedere.
Genere: Avventura, Malinconico, Science-fiction | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Aelita, Anthea, William, X.A.N.A.
Note: OOC, Otherverse | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
La giornata era terminata per il meglio, e il tramonto del sole lasciò spazio alla sera. 
I compagni di scuola avevano deciso di tornare ai dormitori, mentre Xana e Aelita, prima di rientrare, avevano deciso di restare con Franz Hopper all'hermitage almeno per dare una pulita in modo che l'uomo potesse passare la notte in modo confortevole. Del problema del cibo e di altri argomenti importanti se ne sarebbero occupati più tardi. 
Il problema più grande fu togliere quella fastidiosa moltitudine di polvere da sopra il letto matrimoniale e cambiare tutte le lenzuola, in modo che l'uomo potesse dormire tranquillo.
"Grazie mille per l'aiuto, ragazze mie. Ci vediamo in settimana." fece lui, salutando a malincuore le due ragazze "Xana. Aelita. Occupatevi l'una dell'altra come meglio potete."
"Senz'altro." replicò la corvina, prima di andarsene a braccetto con l'amica verso la scuola, stanchissime. Fecero attenzione ad aprire il portone ormai chiuso per il coprifuoco, senza farsi vedere e percorsero i corridoi silenziosamente per non essere beccate, e si chiusero a chiave nella stanza.
"Uff." Sospirò Aelita "Che faticaccia. Fortunatamente ce l'abbiamo fatta prima che arrivasse notte fonda."
Entrambe risero.
"Faremo meglio ad andare a dormire, prima che ci scoprano. Se vuoi un resoconto accurato, Jim gira per i corridoi nell'arco di un' ora e mezza alla volta." borbottò Xana "I prossimi giorni saranno molto duri se vogliamo sapere di più sui nostri nemici."
"Ma tu non sai esattamente chi ti ha tenuto prigioniera?" domandò Aelita.
"Non l'ho mai visto di persona. Ma ho sempre sentito la sua voce." rispose "Quell'odiosa voce..." la corvina si ricompose "Dai, andiamo a letto."
"Si, hai assolutamente ragione. Meglio andare subito a dormire. Domani ci aspetta una giornata veramente faticosa." rispose la rosa, che aveva l'aria di dover svenire dal sonno in qualsiasi momento.
"Bene."
Dovettero cambiarsi velocemente in modo che fossero pronte per la notte. Si imbacuccarono ognuno nel proprio lettino ma non riuscivano a dormire per il troppo caldo. Le due ragazze trascorsero il resto della serata a parlare a bassa voce riguardo a vari argomenti. 
"Credo che tu ti sia ambientata bene nella scuola, ho ragione?"
"Abbastanza." la corvina rispose "Anche se avevo occasione di girare per i corridoi da spettro poliforme tempo fa."
Aelita ridacchiò "Sai..."
Xana si voltò verso di lei.
"All'inizio è stato strano approcciarmi con te." iniziò a raccontare "Per due anni hai attentato alla vita dei miei amici e della mia, hai fatto molte cose discutibili, ma io sono qui a parlare amichevolmente con te."
L'altra sospirò "Mi dispiace."
"Non è colpa tua. Erano loro, quelle persone, che ti hanno portato verso una strada sbagliata." rispose la rosa.
"E pensare che avremmo potuto evitare di scontrarci, se avessi ragionato meglio, ma avevo la testa completamente annebbiata dall'odio." 
Aelita pensò che forse avevano toccato il fondo, decise allora di cambiare discorso.
"Allora... Per caso c'è qualcosa di interessante che ti piace di questa scuola?"
"Uhm..." Xana ci pensò su "Non molto. È solo un'ordinario collegio."
Non stava funzionando. 
"Quindi... C'è qualcuno nella tua classe che di piace?"
Xana rimase interdetta per un po' di tempo.
"Cos- no, certo che no." si limitò a rispondere "Aelita..." la corvina parlò "Posso andare a dormire?"
"Ah! Allora c'è qualcuno che ti piace!"
"N-no!" però la corvina arrossì "Non ho tempo per pensare ai ragazzi, specialmente per la situazione in cui siamo messe."
"Allora è qualcuno che conosco." arrivò alla conclusione giusta, dato che Xana iniziò ad agitarsi.
"Aelita, per favore." sospirò lei. "Non posso permettermi altre distrazioni come questa, davvero. Ho troppo a cui pensare..."
Ma la rosa non ci stava "Devi anche imparare a prendertela comoda, però. Non sei più una macchina."
"Ma vorrei solo che tutta questa storia finisca in fretta." confessò "Ho sempre paura che io in realtà sia in coma e che questo sia tutto un bellissimo sogno." tacque per un secondo "Un sogno da cui non vorrei più svegliarmi."
Aelita si sollevò. "Va bene, va bene. Scusami." rispose "Ma sappi che se hai un problema o qualcosa di cui vuoi parlare, io ci sarò sempre." sorrise.
Xana ricambiò "Beh, se adesso me lo chiedi così..." enreambe passarono una serata tranquilla parlando del più e del meno prima di cadere in un sonno profondo a causa della stanchezza. 
Nel buio della notte, dove tutti dormono, c'è sempre qualcosa, anzi qualcuno, che agisce indisturbato.


Aelita trotterellava nel bosco illuminato, vestita come un incrocio tra un'elfa pucciosa e cappuccetto rosso, con il cestino pieno di deliziose leccornie. La ragazzina canticchiava allegramente mentre era in cammino per la stradina di casa.
Dove andava? E che ci faceva in un luogo del genere?
Il bosco era fitto, ma bellissimo, lussureggiante e pieno di fiori e frutti.  
C'erano diversi animaletti che scorrazzavano in giro, e c'erano anche farfalle colorate che si posavano sui fiori bagnati dal ruscello e dai raggi del sole.
Un posto felice insomma.
Forse un po' troppo. 
Ma nei boschi non ci sono solo quelli.
Che stà succedendo?
Davanti a lei apparve una casuccia piccola e un po' rovinata.
"Finalmente a casa!" esultò la rosa con forte emozione, correndo verso l'abitazione.
No, aspetta. 
Non andare.

Si avvicinò sempre di più alla casa, ma di conseguenza il bosco era sempre più cupo e sinistro.
Anche Aelita cominciava a dare segni di preoccupazione, mentre si accingeva ad avvicinarsi alla porta.
Avvertiva un brutto presentimento.
"Mamma, sono a casa. Ho portato le cose buone che mi hai chiesto di comprare al mercato."  disse lei, bussando alla porta. Ma non ricevette mai risposta.
Torna indietro.
"Mamma?" poggiò la mano sul chiavistello e aprì la porta.
Con orrore vide traccie di sangue ovunque. Il cadavere della donna ergeva al di sotto di un lupo gigantesco e affamato, con le fauci color cremisi e un ringhio minaccioso sul muso. 
Aelita era così in preda al terrore che non riusciva a muoversi.
Ebbe solo il tempo di scorgere i suoi piccoli occhi rossi, prima che esso balzasse su di lei e la facesse a pezzi. Si udì un urlo straziante. 
E a quel punto Xana si svegliò di colpo.

La corvina balzò in piedi sul letto, spaventatissima e con il cuore in gola. Ci vollero almeno dieci minuti per calmarsi abbastanza da tornare cosciente e capire che si trattava solo di un sogno.
"Menomale" si disse.
Si voltò verso Aelita che era girata di spalle e dormiva profondamente. Era mattina presto.
Solo dopo si accorse che Aelita stava mugugnando qualcosa nel sonno "Urghhh....no. no." 
Forse altri incubi? Sarà per quei frammenti di memoria che ancora non aveva riavuto?
"Aelita?" La scosse dolcemente, chiamando il suo nome "mi senti?"
"No...  non..." la rosa si stava agitando nel sonno.
Xana si bloccò. Cosa voleva dire? Ebbe un sospetto molto fondato. Stava sognando lo stesso delirio onirico? Com'era possibile?
"Aelita, svegliati! Ti prego svegliati!!" Provò a scuoterla nuovamente, chiamandola ad alta voce, anche gridando. Ma la ragazza non si svegliava. Era tormentata dagli incubi.
Le venne un'illuminazione. Non era un caso. Perchè una cosa del genere agli esseri umani poteva farlo anche lei.
Spaventata per la situazione, uscì dalla stanza e corse verso le camere dei suoi compagni al piano di sopra. Entrò nella camera di Odd e Ulrich. 
"Forza, sveglia!" scosse entrambi ma non ci fù nessun tipo di risposta. Entrambi si lamentavano e si dimenavano vonvulsivamente nel sonno Corse verso la stanza di Jeremy, trovandolo a dormire e a lamentarsi dallo spavento con la testa sulla tastiera "Forza, è mattina!!" 
Ma nessuno rispondeva. Lamenti di agonia si udivano in ogni stanza. Sicuramente erano tutti nelle stesse condizioni. E con tutti, intendeva tutti. Corse per le stanze ma nessuno le rispose. Solo borbotti e lamenti.
Erano tutti intrappolati nei loro stessi sogni, anzi, nei loro incubi. E chissà, forse non era solo la scuola, ma anche l'intera città.
Non c'era nessuno in grado di darle una mano. Che fossero balbini o adulti. Nessuno.
"Io... Sono sola..." cadde a terra sulle sue ginocchia "Io non avrei mai potuto creare un danno simile. Solo a poche persone. Quale programma può mai fare così tanto?" si chiese. Tornò affranta e a piedi scalzi nella sua stanza. Aelita si agitava nel sonno, richiusa nel suo incubo e incapace di uscire fuori.
Xana ai mise le mani tra i capelli.
"Che... che cosa faccio adesso? Non voglio andare, ma non posso nemmeno lasciarvi così."
Nessuno poteva aiutarla, era in balia di qualsiasi attacco. 
"Già mi manchi, sorellina." sospirò "Mi mancate tutti. Ho paura." cominciò a ripetere "Ho tanta paura, ma devo essere forte."
Accese il computer. Sapeva che la torre attiva si trovava nella sua ex prigione. Il Cortex. E che lì ad aspettarla c'erano parecchi Avatar.
"Posso provare ad Hackerare il sistema di sicurezza e controllare la mappa." prese a pigiare sulla tastiera, e rimase attaccata allo schermo per almeno mezz'ora, cercando di entrare.
"Finalmente." era riuscita ad entrare dentro la struttura fisica del mondo virtuale, e come sospettava, in un punto preciso di essa, gli Avatar pululavano da ogni parte. 
"Ora so l'esatta posizione della torre, ma..." c'era un altro punto poco più lontano dalla destinazione in cui vigeva un cerchio di mostri.
"Mi aspettano lì. Sicuramente. Questo vuole dire che alla fabbrica qualcuno mi stà attendendo."
Doveva trovare un rimedio. Doveva tornare laggiù e disattivare la torre. Aveva paura di tornarci, si, ma avrebbe fatto di tutto per i suoi amici. Si vestì in fretta e si diresse verso il tombino che porta alla fabbrica. Il lugubre spazio di alberi adesso le sembrava terribilmente quel boschetto del suo sogno, ed aveva paura di ritrovarsi davanti all'entrata, un lupo famelico in cerca di carne fresca "Cavolo, spero di no." si disse.
Prima passò dal capanno del giardiniere, trovando quest'ultimo addormentato come tutti, disteso sul prato delirante e col cellulare stretto in mano "Certo, è ovvio." sbuffò.
Entrò nel capanno per poi uscirne pochi minuti dopo con sguardo interrogativo e con una grossa mazza chiodata "Che ci fa una cosa del genere in un capanno per giardinieri?" Volse lo sguardo verso il giardiniere ronfante "Dopo tutto questo devo documentarmi sulla vita privata di quest'uomo..." aggiunse, temendo qualche trascorso malavitoso.
Fortunatamente quando giunse a destinazione non c'era nulla a bloccare il percorso, tranne le foglie cadute dagli alberi. Ma chissà, magari un lupo si trovava nelle fogne pronto a sbranarla in qualsiasi momento. Xana deglutì "Devo smetterla con questi pensieri negativi. Concentrati!" si ripetè.
Scese nelle fogne attraverso il passaggio segreto. Prese uno skateboard e si diresse immediatamente verso la fabbrica abbandonata. Da fuori si sentivano lamenti di ogni tipo. Sembrava un film dell'orrore di quelli che vedeva Odd. Varcò l'entrata e scese nel montacarichi. Il supercomputer era acceso.
"Bene bene. Guarda chi è arrivata." si espresse qualcuno che giaceva seduto sulla sedia "Ti stavo aspettando." non  fu sorpresa di vederci sé stessa, una copia digitale che la fissava con quel suo sorrisetto maligno.
"Lo so." rispose Xana "Ma non sono qui per parlare." 
"Se è per questo nemmeno io, ora che ho tolto di mezzo l'intera città." spiegò il clone "E tra non molto per loro non rimarrà davvero nulla."
"Stai lentamente uccidendo degli innocenti solo per me, lo sai?" domandò Xana "Le persone possono morire nel sonno per la troppa paura. E tu lo sai! Perchè lo stai facendo!?"
"Semplice." rispose l'altra "Perchè secondo i miei calcoli è il modo giusto per toglierti di mezzo."
"Che vuoi dire?" La corvina domandò.
"Se torni indietro io disattiverò la torre immediatamente, lasciando tutti liberi. In caso contrario ti costringerò con la forza e vedrai i tuoi amici agonizzare fino alla morte!" esclamò il sadico programma.
"Sei un mostro." mormorò Xana.
"Chi sei tu..." rispose il clone "...per dirmi di essere un mostro?" sorrise maliziosamente "Se non sbaglio, anche tu avresti voluto vedere gli umani soccombere sotto i nostri programmi." 
"Io non sono come te."
"Lo vedremo." si alzò dalla sedia verso la sua direzione "Avanti, che cosa scegli?"
"Andrò a Lyoko, ma non tornerò mai indietro con voi."
"E come pensi di riuscirci? Sei da sola e ho il computer dalla mia parte. Ti ho in pugno."
Ed era vero. Non c'era nessuno che potesse aiutarla. Come avrebbe fatto ad uscirne inerme? 
Tacque per un minuto.
"Visto? Sei davvero patetica." si avvicinò a lei "Muoviti, vai allo scanner e torna indietro." la prese per il collo.
"Non dirmi quello che devo fare." Xana strinse il polso contro quello del clone "Non me la fai tanto facilmente. Non hai attivato una torre per programmare questo spettro non è vero?"
"Che sciocchezz-"
Xana la colpì con il bastone chiodato sul braccio, che si infranse in piccoli pezzettini digitali. Lo spettro urlò dalla sorpresa.
"Vuol dire che posso distruggerti solo qui nel mondo reale. Mi sembra strano che tu non abbia pianificato questo." 
"Maledetta..." sussultò il clone "Ma non la scamperai!" esclamò e con il braccio ancora integro lanciò fulmini verso la sua direzione. Xana si scansò e si lanciò contro di lei.
"Hai fatto un errore gravissimo" disse Xana "Hai speso così tanta energia in una torre che hai creato un clone imperfetto." sorrise "Ora, grazie a te, posso andare direttamente nel Cortex senza la nave." sghignazzò "Non sei tanto sveglio come sembra."
"Non la passerai tanto liscia." rispose ciò che rimaneva del clone "Hai sconfitto me, ma ci sono ancora i miei giocattoli che penseranno a te." cominciò a ridere "Un giorno di questi riderò davanti al te, ridotta a un misero cadav-" la ragazza diede il colpo di grazia e lo spettro scomparì in una nuvola che si dissolse velocemente in un mare di pixel.
"Questo si vedrà." disse Xana in tono minaccioso. Anche se, in realtà era parecchio nervosa.


Trasferimento.
Scanner.
Virtualizzazzione.
In un attimo Xana fu circondata da una grande quantità di Avatar pronti all'attacco per catturarla. Fortunatamente non era da sola.
"Non ho più paura di voi adesso." la corvina aveva portato con sé la cavalleria: almeno cinque Krab e una quindicina di Hornet. Più una manta volante come mezzo di trasporto. 
In poco tempo si scatenò il putiferio, in cui Xana trovò il momento giusto per lasciar giocare i suoi mostri tra i nemici e svignarsela volando a cavallo della manta, ma voltandosi vide le sue creazioni che vennero facilmente fatte a pezzi dagli Avatar. I nemici corsero nella sua stessa direzione.
Fantastico, nemici in più da battere.
"Cavolo, avrei dovuto farne di più." si disse.
Qualcosa però andò storto.
Un campo energetico si abbattè sulla manta volante, la quale precipitò assieme alla corvina, sbattendo rovinosamente contro il pavimento e distruggendosi. Xana schizzò di un paio di metri più in là.
"Ma cos-" la ragazza dai capelli bianchi si alzò da terra solo per vedere Aelita colpirla con un altro campo energentico e farla ribaltare per terra. 
"Pensavi veramente di farmela così? Tu non hai la più pallida idea di cosa io sia capace di fare e che tu non puoi." disse minacciosamente la rosa, che ergeva sopra quella matassa di creature verdognole "È completamente illogico sprecarsi a tanto per delle persone che non molto tempo fa avrebbero potuto ucciderti. Pensi veramente che ti accettino davvero dopo tutto quello che hai fatto passare loro? Ma per piacere, docresti essere contenta di vederli finalmente morire."
Xana si rialzò. Non era Aelita, ma solo un mero clone che le stava davanti ai piedi, ridacchiando "Sei tu che non capisci. Anche io ero come te, ma adesso sono libera." si volse a lei "E anche se fosse, anche se loro non mi volessero, a me stà bene così, perchè mi hanno dato una seconda possibilità, e combatterò per loro finchè potrò!" dalla sua mano, emerse una bolla nerastra che a poco a poco assunse la forma di una gigantesca falce nera e grigia, con in bella viata il suo simbolo rosso "Perciò, fatti sotto!"
Con un gesto della mano, il clone di Aelita ordinò ai nemici di circondarla "Non dirmi che non ti abbia avvertito." 
I mostri si lanciarono verso di lei, ma Xana dimostrò una velocità incredibile nel respingerli, anche contemporaneamente. 
Purtroppo, anche da sola non poreva farcela. Si era subito stancata.
"Bene. Tempo di provare i miei nuovi poteri." dopo aver respinto un'orda di nemici, incluso i campi energetici del clone, congiunse le mani e richiamò a sé le ombre degli Avatar, creando in questo modo delle vere e proprie copie al suo servizio. Venne circondata da essi, atti a proteggerla da ogni pericolo.
"Mi stai prendendo in giro." si irritò lo spettro "I tuoi rinforzi scadenti non possono competere con i miei potenti mostri."
"Questo lo vedremo! Carica!" E le ombre balzarono a raffica contro i mostri avversari, mentre la stessa Xana si ritrovò contro la falsa Aelita. Il clone era molto abile a schivare i colpi della bianca ma non aveva occasione di colpirla in nessun modo, quindi si scostò lontano da lei e assunse una nuova forma: William, con la sua enorme spada.
Caricò Xana con tutta la forza che potè e oa fece balzare abbastanza indietro. Intanto mostri e ombre cadevano come mosche. L'esito era abbastanza incomprensibile.
"Troppo pesante." disse il clone. La lama si rivelò più lenta del dovuto, quindi si vide costretto a cambiare forma, prendendo quella di Ulrich.
"Hai finito di copiare i miei amici per corrompermi! Non funziona, fammi vedere chi sei veramente!" gli urlò contro Xana frustrata. L'altro ridacchiò, rispondendole: "Un giorno, magari, quando tu sarai tornata dietro le sbarre!"
Xana si lanciò all'attacco in contrmporanea con lo spettro, ma nel momento dello scontro, un grosso polverone nero  si levò, accecando il nemico.
"Dove sei, codarda?! Fatti vedere! Ti faccio a oezzi con le mie mani una volta che le avrò nel tuo collo!"
Ma Xana era completamente scomparsa. Il clone si fece prendere dal panico.
Con un colpo ben assestato, la bianca decapitò il fantasma senza nessuna pietà, facendolo devirtualizzare immediatamente "Ti stà bene così? Togliti dai piedi la prossima volta."
Prima che anche gli altri mostri potessero inseguirla, Xana corse verso la torre attiva più in fretta che potè, portandosi dietro un piccolo plotone di ombre, capace da sè di occuparsi delle guardie restanti. Un mostro fu quasi vicino al devirtualizzarla, ma lei fu più svelta e riuscì a entrare in tempo nella torre. Le venne l'affanno, ma esultò. Ce l'aveva fatta! Aveva combattuto le sue paure con sangue freddo? Con emozione e mani tremanti disattivò finalmente quella maledetta torre.


"Aelita! Aelita svegliati! Vieni a Lyoko!" 
La rosa sobbalzò fuori dalle coperte come una pazza. "Xana!" esclamò. Ma nella stanza non c'era nessuno.
L'ultima cosa che ricordava era la chiacchierata di sera prima. Poi si era ritrovata in un orribile incubo in cui vedeva gli uomini in nero portare via tutta la sua famiglia e i suoi amici. L'unica cosa che sentiva erano i richiami della sua amica che tentava di svegliarla.
"Lyoko." sussurrò "Devo andare a Lyoko." 
Non pensò agli altri, non si vestì neanche. Il suo unico punto fisso era la fabbrica. Corse più in fretta che potè, prima che si svegliassero tutti. Era tremendamente in ansia. Appena mise le mani alla consolle del computer, prese a chiamarla.
"Xana! Xana mi senti!? Sei qui? Xana!"
"Aelita!" rispose lei "Che ci fai qui?" Xana era a Lyoko, nella torre di servizio di Cartagine "Non importa! Sono così contenta di sentirti!" Sembrava sul punto di piangere.
"Aspettami, arrivo!" e decise di trasferirsi a Lyoko anche lei, dove trovò ad aspettare la bianca nella torre protetta da alcune mante. Non appena entrò Xana le saltò addosso abbracciandola fino al quasi trozzamento.
"Aelita! Non sai quanto sia stata in pensiero per tutti voi! Ho disattivato la torre tutta da sola! È stato terribile ma sapevo di farcela!" disse tutto d'un fiato. "Ti piace la mia nuova uniforme?"
Aelita si diede del tempo per alzarsi e squadrarla. Era uno stile quasi identico al suo, ma con un pattern di colori diverso, e con il suo simbolo rosso che non può mai mancare, raccolto in una forma romboidale e con una gonna abbastanza particolare che ricordava delle ali da pipistrello. Indossava anche degli stivaletti decorati con delle gemme rosse e un bracciale romboidale sul braccio sinistro.
"Particolarmente carino." rispose la rosa.
"Aww, ma come?" disse Xana "Ci ho messo tanto per prepararlo. Spero che almeno agli altri piaccia. A proposito, dove sono?"
"A dormire." 
Rimasero in silenzio.
"Cosa? Ancora?"
Aelita sorrise. Per la prima volta dal suo arrivo vedeva Xana comportarsi come una ragazza normale e sopratutto divertita. E questo la riempiva di gioia.
Era dannatamente felice.
 
 
 
Ehilà!
Innanzitutto dovete scusarmi se è così piccolo in confronto al precedente, ma in questo momento presento un blocco. E dovete anche scusarmi se non posto una pic decente del nuovo design di Xana su Lyoko, ma mi rifarò nel prossimo capitolo, non temete. Cercherò di farmi sentire prestissimo!
Ciao e alla prossima!

 
   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fumetti/Cartoni europei > Code Lyoko / Vai alla pagina dell'autore: DeltAmb3r