Fanfic su artisti musicali > Bangtan boys (BTS)
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Autore: _MartyK_    10/07/2018    2 recensioni
Jisoo è una fan accanita dei BTS fin dal loro debutto: la sua vita è interamente incentrata sugli Idol, in particolare su Jeon Jungkook. Li segue ovunque, si sorbisce lunghe file per i fansign, urla ai concerti e viaggia oltre i confini coreani pur di stare sempre a contatto con loro.
Il suo scopo? Farsi notare dal suo beniamino e rubargli il cuore.
Jungkook è oppresso dalla sua vita frenetica e stressante. Cinico, apatico e con buone dosi di egocentrismo e sarcasmo, riesce comunque ad apparire perfetto sotto i riflettori e a nascondere il suo vero carattere. Non sa, però, che la sua sasaeng preferita è disposta a tutto pur di scoprire ogni lato della sua personalità, persino... intrufolarsi nella sua stanza del dormitorio.
Dal capitolo 1:
[...]
Il misterioso ragazzo voltò il capo in direzione del rumore e si coprì subito portandosi la maglietta verso il petto, manco fosse una donna nuda colta in flagrante. Sussultò con un salto all'indietro.
- E tu chi sei?!- urlò assatanato. Dalla voce acuta e leggermente graffiata, Jisoo capì di aver fatto centro. Era la stanza del tenero Kookie.
- Per ora il mio nome non è importante, ti basta sapere che sono la tua futura jagiya-
Genere: Comico, Demenziale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jeon Jeongguk/ Jungkook, Jung Hoseok/ J-Hope, Kim Seokjin/ Jin, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Lime, Nonsense, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Si sa, la fortuna è una ruota che gira: potrebbe fermarsi a 0 come potrebbe puntare l'area con la scritta '1.000.000 $' a caratteri cubitali; potrebbe permetterti di vincere migliaia di soldi alle slot machine oppure ridurti sul lastrico e con un cervello bisognoso dello psichiatra perchè malato di gioco.
Insomma, per chi ci crede, la fortuna va e viene per i fatti propri, indipendente come i felini selvatici.
E questa volta Jisoo si era avvicinata al karma e l'aveva travolto in pieno, cogliendolo quasi di sorpresa, perchè doveva trattarsi per forza di lui se Kim Soo-Yeon non gironzolava più nei dintorni della BigHit.

Non ricevette molte informazioni a riguardo, i Bangtan si erano limitati - caso strano - alla discrezione e lo stesso avevano fatto le sue colleghe, le quali la liquidavano con un sorriso bonario ogniqualvolta si azzardava a chiedere.
Voci di corridoio (vere con tutta probabilità) affermavano che il signor Bang l'avesse allontanata dal posto di lavoro con l'accusa del cosiddetto mobbing, ovvero spingere una persona ad autolicenziarsi. Una sorta di bullismo da adulti, ecco.

Ovviamente la siliconata dalle gambe chilometriche si era opposta alla decisione del produttore, implorandolo affinchè le ridesse l'impiego e promettendo di non ripetere più gli stessi errori. Ciò non fece che complicare la situazione, Bang era un uomo piuttosto esigente e pignolo e se c'era una cosa che pretendeva dai suoi dipendenti, beh, quella era il rispetto.
Non ci pensò due volte a cacciarla fuori dal suo ufficio e anzi, dato che la piccoletta non voleva collaborare, chiamò un paio di segretari con uno schiocco di dita e Soo-Yeon sparì magicamente.
Inghiottita nel vortice di un buco nero creato dalla mente perversa ed eccessivamente creativa quale era quella di Bang Si Hyuk.

I ragazzi rimasero indifferenti nell'apprendere la notizia, solo Jimin parve vacillare un pochino.
Si beccò occhiatacce da parte di tutti i membri, poi si dettero una calmata: era Jimin, e lui aveva la capacità di affezionarsi pure ad una capra.

- Yah, dico solo che è stata con noi per più di tre anni. Ci conosce più di chiunque altro- mormorò con voce piccola, giusto per evitare che le orecchie di Min Yoongi decifrassero la sua opinione. E per evitare di risvegliarsi al mattino senza un braccio, ma questo è sottinteso.

- Anche Min Hye, Ye Eun e Yoon-Hee ci conoscono da tanto tempo, non vedo dove sia il problema- disse di rimando Namjoon, il tono di voce era incredibilmente atono, noncurante.
Jimin era troppo buono, ecco il problema.

Poi Hoseok si avvicinò alla testa rosa con le mani impegnate a tenere una miriade di dolcetti e allora ogni insicurezza svanì come polvere dissolta in aria.

- Jiminie, guarda cos'ho qua!- esclamò tutto pimpante. Il nanetto assottigliò gli occhi e potè mettere a fuoco quelli che erano i manggaettok, prelibatezze che non gustava da ormai una vita.

- Addio Soo-Yeon, è stato un piacere conoscerti. Uuuh che carini, venite da papino!- ridacchiò in maniera stridula e andò incontro al compagno levandogli senza esitazione il peso che sosteneva sulle braccia.
State attenti quando Park Jimin non è nel periodo di dieta estrema, potrebbe divorare l'intero frigorifero in una nottata e poi dare la colpa al cane del vicino.
Che magari è partito in vacanza e si è portato appresso pure l'amico a quattro zampe, precisiamo.





Tornando quindi al discorso del karma che trotterella qua e là beffandosi delle debolezze umane, sì, in qualsiasi cosa sono presenti lati positivi e lati negativi e beh, Jisoo aveva beccato il lato sbagliato.
In tutti i sensi.

Lei e Jungkook passavano più tempo insieme ultimamente e ogni scusa era buona per allontanarsi dal gruppo, ritagliarsi un paio di minuti in camera e spenderli a sbaciucchiarsi manco fossero i protagonisti di una commedia melensa di serie C.
Provava a tirare fuori l'argomento cosa diamine siamo diventati io e te?, ci provava davvero, poi però quel mocciosetto esperto di un Jeon la zittiva con due dita ben piazzate sulle sue labbra, qualche raccomandazione con voce rauca che nemmeno appena sveglio e via alla gara a chi riesce a mangiare la faccia dell'altro!

Ebbene, tra un morsetto innocente al labbro inferiore, un bacino leggero sul naso e sorrisi senza senso Jisoo era riuscita a fare un succhiotto al collo immacolato di Jeon. Pure bello grande, tra l'altro.
Si era ripromessa di andarci piano con le smancerie, sapeva quanto il ragazzo tenesse alla salute della sua pelle e alla reputazione - essendo in simbiosi coi paparazzi le rare volte in cui osava mettere piede al di fuori della limousine stracolma di bodyguards -, e adesso con quell'enorme ematoma violaceo sembrava l'ennesima vittima di Edward Cullen.

Così in una tranquilla giornata di inizio Gennaio un quotidiano occupò la visuale del maknae, che sbattè ripetutamente le palpebre prima di rendersi conto di ciò che era successo.

- Esclusivo: il maknae dei BTS Jeon Jungkook passeggia per le strade di Seoul con una macchia rossastra al collo! Un incidente col vampiro della mezzanotte o l'indizio di una possibile relazione non ufficiale? Siamo sicuri che è innocente come dicono?- Bang ripetè a memoria ogni singola sillaba presente nell'occhiello, il corvino andò a sfiorarsi il collo di riflesso.
Se proprio doveva ammetterlo non ci aveva fatto caso, davvero. Poi osservò il suo viso allo specchio posto dietro l'uomo e sbiancò: era messo così male che sembrava una scottatura.

Arrossì sentendo addosso lo sguardo insistente del produttore e puntò gli occhi al suolo, trovandolo molto più interessante di quella faccenda.
Si disse che stava avendo troppi colloqui indesiderati con PD-nim e non andava bene per niente.

- Allora che mi dici? Hanno ragione i rumors, stai frequentando qualcuno?- esordì con calma apparente. Jungkook deglutì, deciso a coprire l'identità di Jisoo.

- E' solo uno stupido giornale per ragazzine- bofonchiò grattandosi il braccio. L'uomo rise piano, la sua espressione mutò alla velocità della luce.

- E tu sei solo uno stupido Idol che deve accontentare quelle stupide ragazzine. Dimmi la verità, marmocchio. Chi è lei?- sbattè le mani sulla scrivania e si avvicinò pericolosamente al volto pallido del giovane, con l'intenzione di triturargli la lingua se non si fosse deciso ad emettere suoni diversi da brontolii preistorici.
Fu a quel punto che Jeon sbottò.

- Oh, non c'è nessuna lei! Mi... mi sono scottato, ecco. Mi sono scottato con la piastra- sparò le prime parole che gli vennero in mente, ricordandosi dell'incidente capitato a Jisoo due mesi prima.
Si trattenne dal sorridere come un imbecille davanti al suo signore, Jisoo sapeva come condurlo sull'orlo del fallimento.

- Con la piastra? E come hai fatto?- Bang era curioso.
Non che non credesse a Jeon, sia chiaro, la fiducia prima di tutto, solo si domandava quale razza di staff avessero i Bangtan per rischiare di compromettere il proprio fascino invece che migliorarlo.

- Beh... una ragazza ha poggiato al collo la parte bollente e mi sono scottato. Non è niente di grave, andrà via in un paio di giorni- assicurò l'altro.
Bang incrociò le braccia al petto.

- Me lo auguro. E vedremo di non fare usare mai più la piastra a questa ragazza birbantella!- esclamò con fare esagerato, Jeon scrollò le spalle e si inchinò.

Abbandonò l'ufficio, non prima di aver udito le ultime parole famose.

- Non gliela faremo usare nemmeno in camera tua, la piastra!-

La puntualizzazione del produttore non fece che alimentare dubbi e al contempo certezze in Jungkook: quel demone sapeva.
O forse era lui a farsi troppe paranoie e magari Bang si riferiva sul serio alla piastra.

Sempre se una piastra avesse le stesse labbra di Park Jisoo.
























































* * *






























































 Vagabondò su e giù per i piani dell'agenzia prima di rientrare definitivamente in camera, i sudditi del suo fottuto creatore che correvano da una parte all'altra cercando di evitare problemi con lui gli scatenavano un moto di divertimento in pancia.
Poi dopo una decina di minuti trascorsi a pigiare tasti a caso in ascensore si decise ad affrontare a testa alta il mostriciattolo di compagna di stanza che si ritrovava.
Il perchè si facesse ancora complessi mentali riguardo ai rumors era sconosciuto al suo telencefalo malfunzionante.

L'amore rende insicuri, gli aveva detto eomma Jin quando aveva sì e no quattordici anni, e a distanza di cinque pensava sempre la stessa cosa: quello non era amore, lui non aveva nessuna cotta. Discorso chiuso, andate in pace.

Jeon non era immaturo, forse un po' orgoglioso - ai livelli del signor Darcy descritto dalla Austen, ma questi son dettagli.











Mise piede all'interno della sua stanza e si richiuse la porta dietro la schiena con estrema delicatezza, essendosi accorto del silenzio regnante.
Si avvicinò ai piedi del letto e prese a spogliarsi come la sacra routine comandava, alla ricerca di un pigiama decente e meno infantile.
Jisoo era assorta nella lettura di uno dei mattoni che aveva da studiare per il prossimo esame e sorrise ingenuo nel notare come fosse appollaiata su se stessa in mezzo alle coperte.

Per non parlare della cipolla in testa e degli occhiali neri in stile secchiona, nonostante fosse nella sua versione comoda rimaneva pur sempre di bell'aspetto.

- A causa tua ho dovuto sorbirmi una paternale lunga un'ora e mezza- sentenziò il castano, buttandosi a peso morto sul letto. Jisoo parve svegliarsi dal coma scolastico.

- Cosa?-

- Vedi questa macchiolina qui? L'hanno vista milioni di persone- tuonò sarcastico, l'indice puntato sul lato martoriato del collo.
La ragazza intuì ciò che voleva dire e arrossì leggermente, distogliendo l'attenzione dal libro di chimica.

- Mianhae, non credevo potessi fare una cosa del genere- brontolò imbronciata. Jeon la prese in giro.

- Mi hai sbranato il collo e non me ne sono accorto fino a questa mattina, ti rendi conto?-

Jisoo s'intristì, convinta di averlo fatto arrabbiare. Dopo un'intera giornata di studio non aveva capito appieno l'ironia del compagno, il suo sistema nervoso stava andando in cortocircuito.
Fece per scusarsi meglio, Jeon interruppe sul nascere la parlantina con un bacio a fior di labbra.

- Tranquilla stavo scherzando- rise piano.

Si distesero orizzontalmente rispetto al letto e lasciarono penzolare le gambe verso il parquet, talmente erano impegnati a reggere gli sguardi desiderosi con le mani sotto il mento.
Jisoo non smise di fissarlo nemmeno quando cambiò posizione per sdraiarsi sotto di lei, trovò spontaneo seguire i suoi movimenti fino ad avere le palpebre che implorano di toccarsi con le gemelle almeno per un mezzo millisecondo. Jeon, d'altro canto, la colse ugualmente di sorpresa e unì le labbra alle sue posandole la mano dietro la nuca, così da approfondire il contatto.

La castana si sentì presa alla sprovvista, non ci pensò due volte a concedergli il libero arbitrio e il bacio improvviso si trasformò in un cercarsi di labbra più intimo, passionale, guidato dalle leggi dell'istinto e del bisogno fisico che entrambi celavano nel profondo dei sensi.

Se si allontanarono fu ad opera di lei, cosciente del fatto che non potevano andare avanti in quel modo. Sembravano due arrapati, due coniglietti in calore... due quasi-scopamici e non voleva che il loro rapporto degenerasse senza spiegazioni.

- Jun... Jungkook- mugugnò tra un bacio e l'altro, lo stronzetto l'aveva intrappolata fra le sue braccia.

Una risposta sensata e degna di Jeon Jungkook, insomma.

- Jungkookie... oppa!- si lasciò sfuggire, inutile dire che l'Idol scattò in un salto all'indietro che non reggeva il confronto con quello di un giaguaro.

Sebbene trovasse adorabile l'accento di Jisoo quando pronunciava quell'onorifico, rimaneva comunque uno dei termini più odiati.
In cima alla lista, sempre.

- Che c'è?-

- Noi... non possiamo continuare. Non in questa maniera. Dovremmo parlarne, ti pare?- si fece viva la parte razionale di Jisoo.
Anche Jeon sembrava d'accordo.

- Certo, parliamone-

- Perfetto-

- A te va bene scambiarci baci?- chiese lui, la giovane annuì.

- A me va bene pure. Ne abbiamo parlato, dov'eravamo rimasti? Oh già, devo contemplare le tue dannatissime labbra piccole e graziose. Mi mandano in bestia- ridacchiò e le si avvicinò nuovamente, Jisoo era seria.
Mise una mano davanti alla bocca, così da tenersi lontana da mister Tentazione.

- Jungkook, quello non è parlare. Dovremmo darci appuntamento e uscire come una coppia normale, mettere in chiaro i propri sentimenti... è questo che intendo con 'parlare'-

Il castano biascicò un 'oh' di stupore, non si aspettava che Jisoo potesse proferire un discorso del genere.
Non si aspettava neanche che desse così tanta importanza alla loro relazione... semplicemente non si aspettava di essere amato.

Una luce malinconica attraversò le pupille scure di Jeon, la ragazza se ne accorse dal cambio repentino di umore.

- Se non ti va aspetterò, non è un'urgenza- aggiunse. L'altro scosse la testa.

- Yah Park Jisoo, la smetti di trarre conclusioni affrettate? Voglio sorprenderti- dichiarò con un sorriso dipinto in viso.

- E come?- ricambiò il sorriso lei.

- Tu lascia fare a me-

E Jisoo lo lasciò fare, sapeva di potersi fidare di Jungkook e molte volte ne aveva avuto conferma.
Solo sperava di non ritrovarsi vittima di chissà quale trama malefica tessuta da quel pazzoide del suo molto-più-che-migliore amico.





































































* * *










































































La mattinata successiva Jungkook si ritrovava a passeggiare avanti e indietro in sala da ballo, inquieto fino all'iperbole. Jin lo squadrava di sottecchi dalla testa ai piedi mentre faceva stretching e anzi, aveva gli occhi fissi sul maknae da così tanto tempo che non si accorse di avere la visuale sottosopra.
Quasi gli veniva da ridere, Kookie aveva la testa ciondolante verso il soffitto.

Il resto del gruppo provava pigramente alcune canzoni di comeback precedenti, Taehyung e Yoongi ballavano svogliati I Need U, Jimin tentava di fare il sexy con Tomorrow, Hoseok e Namjoon si prendevano in giro a vicenda con le note di War of Hormone in sottofondo.

L'intera sala era un'esplosione di musica, suoni sconnessi e parole intraducibili, l'unico concentrato sui suoi passi era proprio il signorino Jeon.
Essere o non essere? Questo è il problema Piombare senza preavviso all'università di Jisoo oppure organizzare un'uscita decente? Questo era il dilemma.

Se si fosse cimentato nella stesura di un romanzo avrebbe battuto di gran lunga Shakespeare, ne era certo.






Dopo aver combattuto col suo ego smisurato, con i suoi demoni mai completamente annientati, col suo fottuto orgoglio e con i sentimenti che provava nei confronti di Jisoo, tirò un profondo sospiro e pregò affinchè Gesù Cristo - almeno una volta - fosse dalla sua parte.
Fece per abbandonare gli hyung, poi si ricordò di dover loro una spiegazione.

- Esco fuori un attimo- annunciò vago. Catturò l'attenzione dei Bangtan come un pokémon.

- E dove vai?- Jimin e la sua vocina scoiattolosa.

- A fare un giro-

- Un giro dove?- ripetè Taehyung. Jeon si stava già stancando.

- Vado a prendere Jisoo all'università- ammise roteando gli occhi al cielo.

- Jisoo può ritornare da sola in agenzia, nessuno le farà del male- Yoongi e la sua inconfondibile apatia verso gli esseri umani.

- Me l'ha chiesto lei- mentì poi Jungkook.

Il motivo per cui avesse detto quella fesseria non lo conosceva manco lui, non sapeva cosa inventarsi. Non era bravo nelle bugie lunghe.

- Jisoo è solita fare aegyo e chiede sempre favori- allo pseudo-interrogatorio si unì anche Jin, il quale si fece largo nella cerchia e affrontò Jeon faccia a faccia.

Il castano si sentiva in trappola, volgeva gli occhi a destra e a manca alla ricerca di una via d'uscita ma non c'era niente da fare.
Che avesse peccato nel dire sei la mia religione, quindi ti chiamo She-sus nella canzone Beautiful?
Forse il Signore non gradiva le battute squallide, chissà.

Sta di fatto che comunque Jeon si scocciò di quelle palle al piede e li piantò in asso.

- Ah, siete impossibili! Io vado, ci vediamo tra un po'- alzò una mano in segno di saluto e sgattaiolò via dal covo di psicopatici.

Scese le scale della BigHit a grandi falcate, mancava poco che ruzzolasse culo a terra perchè le percorreva a tre a tre.
Oltrepassò le porte scorrevoli della Hall e il suo viso dovette scontrarsi con la brezza invernale, gelida come non mai. Nascose le guance nella sciarpa e si sistemò meglio il berretto in testa, nel mentre era partito in quarta verso la destinazione da raggiungere.

Tirò spintoni, si beccò qualche gomitata e si annoiò davanti ai vecchietti che dovevano attraversare la strada... il tutto per bearsi del sorriso sincero di Jisoo.
Che non durava più di due secondi, sia chiaro.

Arrivò davanti ai cancelli dell'università col fiatone, dall'altro lato delle sbarre una marea di studenti rincoglioniti si accalcava all'uscita scolastica e faticavano a liberarsi gli uni degli altri, appiccicati come fossero sardine in scatola.
Jungkook osservò in incognito le anime vaganti, fin quando una nana dai capelli a cespuglio non rientrò nel suo raggio visivo.

Era accompagnata da altre due ragazze, non poteva non essere lei.
Ridacchiò internamente al momento dell'apertura dei cancelli e si infilò nella mischia, un po' gli dispiacque strattonarla via dalle sue amiche.

La prese d'improvviso per il polso e la condusse al di fuori della marmaglia caotica, correndo per i marciapiedi di una Seoul grigia e musona.

- Ma che fai! Levati!- urlò indignata Jisoo.

Avendolo scambiato per un maniaco sconosciuto, attivò la modalità emergenza nel cervello e il corpo si mosse da solo: un potente calcio nelle palle arrivò forte e chiaro ai recettori sensoriali del povero malcapitato Jeon, il quale sgranò gli occhi all'inverosimile e si portò le mani sulla zona colpita, accasciandosi al suolo.
K.O. Al tappeto.
Round terminato, Jisoo è la nuova John Cena.

- Oh mio Dio, Jungkook!- esclamò lei non appena si rese conto di chi era in realtà il malvagio mascherato.

S'inginocchiò accanto al giovane e gli accarezzò i capelli con apprensione, sperando di farsi perdonare in qualche modo.

- Come... come ho fatto a non riconoscerti? Dio, stai bene? Ti ho fatto troppo male?- domandò a raffica, non sapeva che pesci prendere e i passanti non miglioravano di certo la situazione.

Quegli insensibili dei suoi connazionali si limitavano a sbuffare e a sorpassarli, nessuno si degnava di chiedere riguardo all'accaduto.
Qualcuno lanciava occhiatacce e borbottava al compare, poi il governo aveva il coraggio di lamentarsi del fatto che fosse un popolo poco unito.

- N-no... sto bene. Almeno conosci i punti deboli di noi uomini, in casi estremi. La prossima volta evita di sterilizzarmi senza anestesia- balbettò con non poco fastidio. Jisoo si voltò di scatto e abbozzò un sorriso.

- Sei incredibile, riesci a fare battute anche in casi come questo-

Il petosecondo successivo alla frase della ragazza Jeon sostava già all'impiedi di fronte a lei, la mano tesa aspettando di essere afferrata.
Jisoo cercò di alzarsi da terra correttamente, ma Jeon ebbe la brillante idea di vendicarsi. La tirò verso di sè, la castana inciampò sui suoi stessi piedi e gli finì addosso con una guancia spiaccicata contro il suo cappotto.

Le avvolse la schiena in un caldo abbraccio stritolante e scostò alcune ciocche dall'orecchio.

- Perchè sei venuto qui?- chiese lei col cuore in gola.

- Non posso fare una sorpresa alla mia ragazza?- chiese di rimando lui, marcando il tono di voce sulle ultime due paroline magiche.

Jisoo alzò il viso giusto per vedere la sua espressione, rimase confusa nel constatare che era serio. Incredibilmente serio.

Percorsero la via del ritorno passeggiando lentamente, le spalle minuscole di Jisoo erano circondate dal braccio di Jeon, che le regalava carezze anche alla vita.

- Sai, qualche sera fa ti confessasti senza sapere che ti stavo ascoltando- esordì Jungkook, suscitando la curiosità della compagna.

- E che ho detto?-

- Mi hai pregato di non giocare con i tuoi sentimenti e poi hai detto che ti piaccio-

Jisoo avvampò all'istante, com'è che quella peste ascoltava i suoi monologhi notturni invece di dormire?
Si girò i pollici e annuì, il danno era fatto.

- Quindi..? Cosa vuoi dirmi?-

- Che non ho intenzione di giocare con te, non l'ho mai avuta e mai sarà un pensiero che attraverserà l'anticamera del mio cervello-

L'aveva detto? Ci era riuscito? Sì, l'aveva finalmente ammesso.
Jeon sentì di essersi liberato di uno dei pesi che gli torturavano lo stomaco, poi si fermò a pochi passi da casa BigHit.

- Ho aspettato così tanto per averti, non credi sia uno spreco mandare tutto in frantumi?-

Jisoo aveva le lacrime agli occhi. Jeon non si era ancora dichiarato per bene, eppure quella valeva più di mille dichiarazioni contorte.


***
oh ehm... annyeong, popolo di efp!! Okay, lo so, volete uccidermi, in pratica è trascorso un altro mese dall'ultimo aggiornamento. FACCIO SCHIFO, GRAZIE LO SO GIA' NON AGGIUNGETEVI PURE VOI PLS O MI SOTTERRO----- *si ricorda di togliere la maiuscola o sembra che urli come una pazza... virtualmente magari, ma sempre urla sono... lol (?)*. Allora che dirvi, scartando una prima parte dell'estate che è andata a farsi benedire con i suoi acquazzoni da quattro soldi e qualche giorno di mare e relax, contrariamente a quanto mioneperdraco si aspettava, Soo-Yeon è out. Sisi, O U T . Non romperà più, non è come le pazze assatanate degli anime o dei videogiochi che ritornano più stronze di prima, è davvero out. Andate in pace tutti, la messa è finita------ nnnnno, stavo scherzando *gocciolina di sudore mode on*

ORA. Il problema resta uno e uno solo: Jungkook. Jisoo. La coppia, insomma. Perchè credetemi, se pensavate che Soo-Yeon poteva essere l'unico impiccio, beh, vi sbagliate *faccino malefico*. Qui l'antagonista problematico sta proprio dietro l'angolo  *spoilerino innocente: E' JUNGKOOK COFF COFF*
X: che significa che è lui? Ma che stai dicendo? Waddafuk?
me: ormai ho parlato. ho sganciato la bomba e da brava stronzetta mi ritiro a fare yoga assieme al mio gruppetto di amici buddhisti. sayonaraaaa
V: quello è giapponese
me: e allora? .-. mi piasa...
V: ah... oookay...

MEGA AVVISO: dal 24 luglio al - credo - il 13/14 agosto mancherò. Di nuovo. Altra 'gita scolastica' all'estero - 'mmazza due paesi stranieri in un anno. sto recuperando il tempo perso in questi quattro anni, insomma. lol - eeeee niè, sono tipo strafelicissima di essere stata scelta. In pratica si tratta - no aspe, ma che ve frega a voi? sì vabbe, mi comporto come se l'angolo autrice fosse un mini blog. vabbe, fatevi pure i cavoli miei, vi voglio bene lo stesso lol - di un progetto/selezione per cui sceglievano chi aveva la media più alta dell'istituto in tutte le materie e in inglese, e guess what? ovviamente la sottoscritta - grandissima secchia - è stata sceltaaaaa *-*

nulla, siccome mancano 4 capitoli, cercherò di aggiornare molto più frequentemente, so stay tuned ;)

ringrazio ovviamente tutti i lettori silenziosi che apprezzano questo sclero, le anime buone che la seguono - chi dall'inizio, chi da poco, mi fate felice lo stesso ahah :') - e i miei cari recensori - ormai - fedeli:  francess225, carissima ma quanto sei pucciosa dbwovbrpw-----
mioneperdraco che, yah! mi fa crepare coi suoi scleri e i suoi finti discorsi con la combriccola
querr_ che è risorta dalle ceneri come le fenici LOOOL

bene, scappo come al mio solito (?). Mo' mando i messaggi subliminali come Namjoon ai BBMAs, ricordate 'love myself, love yourself', no? Ecco. Sappiate che tra non molto accadrà una cosuccia un po' triste.... già.... e beh.... Jungkook ripenserà sul serio alla sua relazione con Jisoo D:
chiunque: tradimento? la fama? lei lo sputtana ai quattro venti? ne combina una delle sue? litigano di brutto? Ma wae?
me: IO NON PARLO PIU', VI LASCIO COL PALLINO IN TESTA. CIAONE <3
yes, vado via sul serio. bacioniiiiii    _MartyK_ <3
   
 
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