Serie TV > Smallville
Segui la storia  |       
Autore: Ily18    07/07/2009    1 recensioni
ATTENZIONE:SPOILER per l'ottava stagione! (Clois) Clark si ritrova nel fienile a riflettere e Lana, dopo il suo ritorno, lo raggiunge lì. I due parlano un po' di tutto quello successo in sua assenza e Clark arriva a capire che può fare benissimo a meno di lei, perchè nella sua vita c'è già la sua "Wild Cherry".
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Clark Kent, Lana Lang, Lois Lane
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
A/N: Ecco la seconda parte della storia. Prima di tutto, un grazie speciale a Cosmopolitan ed Enya per i commentini che mi hanno lasciato.
Veramente grazie mille a tutt'e 2| :) Spero questo secondo capitolo vi piaccia!


Clark raggiunse velocemente casa sua. Era giunto il momento di mettere in pratica il fiume di parole e pensieri che aveva avuto nel fienile, con Lana.
Prese dalla tasca dei jeans il suo cellulare e iniziò a sfogliare la rubrica in cerca del suo nome.

‘Lois.’

Eccolo lì. Il solo leggerlo gli causò un notevole nodo alla gola. Cosa le avrebbe detto una volta che lei avesse risposto?
Di certo non poteva confessarle quello che provava con una telefonata. No, aveva bisogno di averla davanti, di guardarla negli occhi, di intrecciare le mani con le sue, di stringerla forte a sé e finalmente baciarla, quando lei gli avrebbe risposto-

‘Wooo, frena le fantasie, Smallville!’ Clark immaginò la sua voce che lo riprendeva affettuosamente, interrompendo i suoi pensieri. Sorrise al solo pensiero.

Alla fine, decise che quella telefonata sarebbe servita solo a farla precipitare alla fattoria, per poter finalmente parlare a quattr’occhi.

‘Sperando che questo non mi si ritorca contro.’ Pensò Clark sbuffando e riferendosi a tutte quelle innumerevoli volte in cui erano andati vicini a parlare seriamente di quello che provavano l’uno per l’altra, per poi essere interrotti da qualcuno o qualcosa, o prima che uno di loro due, in preda all’imbarazzo, cambiasse volontariamente discorso.

Prese un ultimo respiro e premette il tasto sul cellulare che iniziò la chiamata.

Una mano in tasca e l’altra a reggere il cellulare vicino all’orecchio, Clark camminava nervosamente su e giù per il salone di casa Kent, in attesa di sentire il primo squillo.
Quando questo avvenne, in contemporanea sentì la suoneria del cellulare di Lois, -‘una canzone degli White Snakes, la sua preferita.’ Pensò Clark con un sorriso sulle labbra- provenire dalla cucina.

Incuriosito, seguì il suono, per poi ritrovarsi davanti una Lois distratta e sovrappensiero, che fissava il vuoto di fronte a lei, quasi il treno di pensieri che le occupava la mente fosse più importante del cellulare che continuava a suonare prepotentemente di fianco a lei.

Clark rimase immobile a qualche passo da lei, a fissare i suoi occhi verdi persi nel vuoto.
Aveva quell’espressione che aveva sempre quando qualcosa di importante le frullava in testa. Quella stessa espressione che Clark le aveva sempre visto in faccia quando una grande notizia da prima pagina le era stata assegnata al Daily.
A cosa diavolo stava pensando Lois Lane?

Clark venne riportato alla realtà dalla voce nell’orecchio che gli suggeriva di lasciare un messaggio, in quanto Lois Lane non poteva rispondere in quel momento.

“Hey Lois, sono Clark.” Riprese a parlare, lasciando il messaggio in segreteria, sperando che facendo quel gesto stupido, Lois si rendesse conto che lui era lì. “In questo momento sei in una sorta di trance giornalistica e stai sorseggiando una tazza di caffè seduta al tavolo della mia cucina.” Continuò a parlare alla segreteria del suo cellulare. “Per quanto abbia terrore a farlo, dovrò farti uscire da questa trance. Mi raccomando, dì a mia madre che l’ho voluta bene, ciao!” Finì il suo messaggio e chiuse il cellulare, rimettendolo in tasca.

Non appena riportò lo sguardo su Lois, notò come la sua collega aveva alzato le sopracciglia e lo guardasse quasi incredula per quello che aveva appena visto.

“Hai veramente appena lasciato un messaggio nella mia segreteria, Smallville?” Disse divertita, scuotendo la testa.

“Beh, non volevo disturbare la grande Lois Lane mentre un titolo da prima pagina le veniva in mente.” Disse avvicinandosi un po’ di più a lei, appoggiando le sue grandi mani al bancone a cui lei era seduta.

“Credimi Smallville, pensavo a tutto tranne che ad un titolo da prima pagina.” Gli rispose, sorseggiando un po’ di caffè dalla tazza che stava di fronte a lei.

“Sul serio?” Chiese Clark sorpreso. “Eppure avevi quell’espressione che hai sempre quando scrivi un articolo importante.” Continuò, piegando leggermente la testa di lato, come a farle capire quanto fosse sorpreso di essersi sbagliato.

“E da quando in qua Clark Kent, sai che espressioni faccio quando scrivo un articolo?” Chiese con quel tono malizioso che ormai Clark aveva imparato a conoscere e che ogni volta lo lasciava senza parole.
Ogni volta che faceva così, gli toglieva le parole di bocca. Come avrebbe potuto anche solo pensare di riuscire a trovare una scusa plausibile al fatto che lui conoscesse ogni minima espressione del suo viso? Per quanto Clark fosse diventato un maestro delle bugie, con Lois si ritrovava spesso a dover pensare a dirle la verità. Su tutto.
Ma come ogni volta, alla fine si salvava, trovando una scusa banale e rimandando ancora una volta il giorno in cui Lois Lane avrebbe scoperto la verità su Clark Kent.

“Forse l’hai dimenticato, ma al Daily lavoriamo uno di fronte all’altro. E’ ovvio che qualche volta,” Clark sottolineò le ultime due parole, “mi ritrovi a guardarmi intorno.” Dirle che durante una giornata di lavoro, si ritrovava parecchie volte ad osservarla mentre lei era concentrata sul suo articolo, avrebbe solo peggiorato le cose, per cui optò per una specie di verità camuffata da bugia. O così si disse.

“Fatto sta che mi guardi, Smallville.” Continuò maliziosa, portandosi nuovamente alle labbra la tazza di caffè.

Clark deglutì a fatica, disarmato ancora una volta da Lois Lane. Come riuscisse a fare una cosa del genere all’uomo più forte della Terra, rimaneva un mistero.
Un minimo sguardo; un suo sorriso; il suo spostarsi il ciuffo dagli occhi con quella delicatezza e grazia che solo Lois Lane aveva; le sue battutine che colpivano sempre nel segno. Ogni suo minimo gesto lo rendeva… umano.
Era come se Lois fosse della Kryptonite verde. Eccetto il fatto che Lois non faceva male come il pezzo di roccia.
Lei era l’unica cosa indolore che lo facesse sentire umano.
Niente superforza, niente vista a raggi X, niente superudito. Con Lois nei paraggi, lui era semplicemente Clark Kent, il ragazzo di campagna diventato l’uomo delle fotocopie.

E lui questo lo adorava.
Aveva sempre voluto sentirsi un umano, essere come tutti gli altri e finalmente con Lois questo era possibile.

Come succedeva spesso tra loro, dopo quello scambio di battute era sceso il silenzio.
Clark notò ancora una volta la tazza di caffè che Lois teneva tra le mani.

“Vedo che hai fatto come se fossi a casa tua.” Indicò prima la tazza tra le sue mani, poi la caffettiera piena di caffè, il tutto cercando di suonare serio, ma fallendo miseramente a causa del sorriso sulle sue labbra.

“Non temere Clark, c’è abbastanza caffè per tutt’e due.” Gli fece notare.

Clark sorrise nuovamente, andò a prendere una tazza di caffè e la riempì.

“Allora Smallville, ti decidi a dirmi come mai mi stavi chiamando?” Gli chiese mentre le dava le spalle, ancora intento a versarsi del caffè nella tazza.

La mano che reggeva la caffettiera risentì di quelle parole e per poco Clark non rovesciò del caffè in terra.
Non gli era mai successa una cosa del genere. I suoi poteri gli permettevano di avere una coordinazione eccellente e non gli era mai capitato di inciampare per caso –‘se escludiamo lo strozzino coi super poteri che mi voleva far perdere la partita.’ Ricordò Clark.

“Uhm, avevo bisogno di parlarti.” Disse infine girandosi e guardandola negli occhi. Lentamente tornò nella posizione di qualche istante prima. In piedi al bancone, con lei seduta di fronte a lui, dall’altra parte.
Poggiò la sua tazza di caffè sul bancone, vicino a quella di Lois e le sorrise.
Clark alzò leggermente il viso e incrociò i suoi occhi chiari con quelli di Lois, dando vita ad uno di quegli sguardi che erano da sempre stati una loro abitudine.

Nessuno dei due sembrava voler rompere il silenzio che si era creato ed entrambi riuscivano a sentire la tensione tra loro due.
In momenti come questi entrambi sapevano che ci sarebbe stato tanto da dire, ma tutt’e due erano consapevoli che, in fondo, quegli sguardi non erano altro che un modo di far capire all’altro che c’era molto di più tra loro due di quanto loro stessi non volessero ammettere.

Lois fu la prima ad interrompere quel momento, fintamente incuriosita dallo stupido disegno che c’era sulla tazza di fronte a lei. “Ah sì?” Disse distaccata. “E di che si trattava?” Continuò, vinta dalla curiosità.

Clark prese un respiro profondo. ‘Ora o mai più.’ Si disse.

“Ho parlato con Lana.” Lo sguardo basso sulla sua tazza del caffè, gli impedì di vedere la reazione nel viso di Lois.

“Oh…” Fu quello che rispose Lois.

“E’ stata una sorpresa rivederla,” vide di sfuggita Lois che annuiva, “però mi ha aiutato a capire delle cose importanti.” Clark sorrise, ripensando alla conversazione nel fienile, di qualche minuto prima.

Alzando lo sguardo, notò che qualcosa era cambiato in Lois rispetto a qualche istante prima. Ora evitava di alzare lo sguardo per incrociarlo con il suo e il suo sorriso era completamente sparito dalle sue labbra, lasciando una strana smorfia, quasi di dolore sul suo viso. Clark ne fu colpito, ma allo stesso modo non seppe darsi una spiegazione e per riempire il silenzio, questa volta imbarazzante, che si era creato, pensò velocemente a qualcosa da dire. “Comunque… Come mai sei qui alla fattoria?” Le chiese, sperando di sciogliere l’iceberg che si era creato tra loro.

Lois respirò profondamente, prima di indossare la maschera da ragazza forte di cui portava il peso da anni e guardarlo brevemente negli occhi. “Niente di importante, Clark.” Sorrise per qualche secondo, per poi abbassare nuovamente lo sguardo e tornare a quell’espressione spenta di qualche secondo prima. “Ma son contenta che tu e Lana abbiate risolto tutto. Vi auguro il meglio.” Detto questo, prese il cellulare di fianco a lei e tenendo lo sguardo basso, si allontanò da Clark, in direzione della sua borsetta. Doveva andarsene e doveva farlo in fretta.

Clark, quasi stesse aspettando un gesto simile da parte di Lois, la afferrò per il polso destro non appena passò di fianco a lui, con dei riflessi degni dell’uomo più forte della Terra e le impedì di allontanarsi.
Lois evitò di girarsi e, continuando a dargli le spalle, restarono in quella posizione per quello che sembrò un tempo infinito.

Entrambi ripensarono all’ultima volta che si ritrovarono in una situazione del genere. Il matrimonio di Chloe e Jimmy. Quella notte che sembrava perfetta, ma che finì nel peggiore dei modi. In tutti i sensi.

Clark decise di parlare per primo. “Lois, sei saltata alle conclusioni, come tuo solito.” La ammonì dolcemente, nessuna traccia di un tono severo nei suoi confronti. “Sembra che il tuo istinto da reporter faccia cilecca ultimamente, Lane.” Scherzò, non ricevendo nessuna risata o risposta da parte di Lois.

Fece scivolare la sua mano dal polso di Lois, alla sua mano. Notò come dei brividi gli salirono per tutta la schiena al solo sentir Lois sussultare per quel suo semplice gesto. Per quanto Clark e Lois si fossero negati la verità a lungo, l loro corpi non erano intenzionati a fare altrettanto. Entrambi avevano mostrato un chiaro bisogno di un contatto fisico e quando questo c’era stato, la reazione era stata palese ad entrambi.

Clark riprese a parlare. “Il punto è, Lois, che io e Lana non abbiamo avuto la conversazione che pensi tu.” Restò sempre immobile a qualche passo da lei. L’unico gesto che si permetteva era quello di fare dei piccoli cerchi col pollice sul palmo della mano di Lois, quasi a rassicurarla mentre parlava.

“Certo, ammetto che rivederla sia stato uno shock e che dei vecchi ricordi mi siano tornati a galla.” a quelle parole gli sembrò che Lois cercasse quasi di liberarsi dalla sua presa, che però rimaneva salda, deciso a non farla scappare via da lui. Non questa volta che stava riuscendo a dirle tutto quello che sentiva per lei. “Ma, Lois, la verità è che io avrei voluto finire quel ballo con te.” Si avvicinò un po’ di più a lei, prima di continuare. “Non sai quante volte mi sia tornato in mente quel momento, il sax in sottofondo, tu bellissima in quel vestito arancione, la tua mano sul mio petto, i nostri visi che si avvicinano…” Un mare di farfalle sbatterono le ali in contemporanea nel suo stomaco, al solo ricordo di quella notte che sarebbe potuta –‘dovuta.’ Pensò Clark- finire diversamente.

“Il punto è, Lois, che Lana è il mio passato.” Si avvicinò ancora un po’ a lei. “Tu sei il mio futuro.” Con queste parole, Clark tornò con la memoria a quel S.Valentino, in cui la stessa Lois, sotto l’effetto del rossetto alla Kryptonite rossa, le pronunciò. La stessa Lois Lane di fronte a lui in questo momento, che però era ignara di avere pronunciato lei stessa quelle parole, qualche tempo prima.

Lois si girò finalmente per guardarlo in faccia, stringendo un po’ più forte la mano di Clark che ancora teneva la sua.

Clark notò come il suo viso fosse rigato da qualche lacrima. Nonostante avesse cercato di asciugarle mentre gli dava le spalle, delle nuove continuavano a cadere anche ora che lo guardava negli occhi.

“Però, Smallville, sono parole forti queste.” Sorrise tra le lacrime, mentre con la mano libera cercava ancora di asciugarsi le guance bagnate. “Sicuro che poi non te le rimangerai?” Disse sempre con un tono scherzoso, ma Clark sapeva bene che nascosta in quella battuta, si nascondeva una delle paure più folli di Lois. L’essere lasciata indietro.

“Sicurissimo Lois.” Rispose subito, sguardo serio a farle capire che ogni singola parola che pronunciava e che aveva pronunciato, era la pura verità.

E dall’espressione distesa che vide sul viso di Lois, Clark capì che Lois era certa che tutto quello che aveva sentito negli ultimi minuti, non era nient’altro che la pura verità.

I due si avvicinarono lentamente l’un l’altro, quasi come se volessero assaporare nuovamente il momento e ancora una volta, questo gesto li riportò alla sera del matrimonio. Quello stesso movimento, quell’incontrarsi a metà strada per dare vita alle scintille che preannunciavano di scoppiettare ogni volta che loro due venivano a contatto.
E questa volta, finalmente, le loro labbra si toccarono, dando vita ad un bacio di disarmante dolcezza, quasi entrambi avessero paura di far del male all’altro se si fossero lasciati andare come volevano.

Clark fece salire le sue mani sul viso di Lois, mentre le mani di Lois riposavano sul petto di Clark. Il tutto mentre le loro bocche continuavano quella danza sensuale che entrambe avevano sognato a lungo.

Quando il bisogno d’aria si fece impossibile da rimandare, i due si staccarono lentamente l’uno dall’altro, entrambi con un’espressione rilassata in viso.

‘Almeno questa volta non ci ha interrotto nessuno.’ Pensarono entrambi allo stesso tempo.

Passandosi l’indice sinistro sulle labbra e corrugando leggermente la fronte, quasi a far capire a Clark la sua sorpresa, Lois realizzò che una cosa del genere era già successa tra loro due, ma come?! E quando?!

“Ma… Io ti ho già baciato!” Esclamò sorpresa, una volta allontanatasi leggermente da Clark, dopo aver interrotto il bacio per riempire nuovamente i polmoni d’aria.

Clark sorrise nel constatare come la frase di Lois non fosse una domanda, ma un’affermazione. Tornò alla memoria a quando Chloe lo chiamò dicendogli di correre al Talon perché doveva sentire cosa Lois aveva da dire a proposito di Freccia Verde. ‘Potrebbe insegnare una cosetta o due ad Ollie.’ Clark sorrise ripensandoci, fiero che il suo bacio l’avesse scossa a tal punto.

“Uhm, Lois… Credo che io e te abbiamo un’altra conversazione da fare.” Disse Clark imbarazzato, con uno strano sorriso sulle labbra.

“Sì.” Disse poggiando le mani sui fianchi. Clark sapeva che quando Lois faceva così, era irremovibile e sarebbe crollato il mondo, piuttosto che Lois Lane lasciasse perdere una questione del genere. “Però è anche vero che abbiamo tempo per quello, Smallville.” Sorrise maliziosa avvicinandosi nuovamente a Clark e poggiando le mani sulle sue spalle. Avvicinò il viso a quello di Clark ma poco prima che i due si baciassero nuovamente, Lois si fermò a qualche millimetro da Clark, quasi un dejà-vu per entrambi. Allontanò leggermente il suo viso da quello di Clark, prima di parlare nuovamente. “Quindi devo ringraziare Lana se ora io e te abbiamo finalmente avuto questa conversazione rivelatrice?” Chiese Lois sorridendo, con un’espressione tra la sorpresa e lo shock, la testa leggermente piegata di lato e le sopracciglia alzate a formare un perfetto arco sopra i suoi vispi occhi verdi.

Clark sorrise divertito. “Beh, potresti metterla in questo modo.” Continuò, stringendola un po’ più a sé e sentendo le mani di lei salire dalle sue spalle, fino ad intrecciarsi dietro al suo collo.

“Direi che è il colmo!” Esclamò scuotendo la testa.

“Direi che era ora…” Sorrise Clark, prima di abbassare leggermente il viso e baciarla nuovamente. Questa volta un bacio più passionale, -sempre dolce e sensuale come il precedente- quasi volesse farle capire quanto avesse bisogno di sentirla così vicino.

E lì, nella cucina dei Kent, fu dove Clark Kent e Lois Lane, divennero finalmente, semplicemente Lois e Clark.



A/N: Ed ecco qua, finalmente il lieto fine che vorrei tanto vedere in Smallville!!
Premetto che in teoria avrei voluto finire questa storia con questo secondo capitolo, ma alla fine il racconto ha preso una piega diversa da quella che avevo in mente, per cui sicuramente ci sarà un terzo capitolo che sarà una sorta di epilogo e penso sarà scritto dal punto di vista di Lois. Ovviamente, mi prendo la libertà di fare una roba tutta diversa, sorprendendovi nel prossimo capitolo! :)
Grazie mille per aver letto, alla prossima! :)
   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Smallville / Vai alla pagina dell'autore: Ily18