Prologo - Le sorelle Evans.    

    Nella minuscola Cokeworth tutti conoscono le sorelle Evans: Lily pochi giorni prima del suo undicesimo compleanno è la più alta tra i bambini della sua età, ha dei meravigliosi capelli che cadono sulle sue spalle come una cascata di fuoco e occhi verdi come i prati in cui ama tanto perdersi nei pomeriggi d’estate. La maggiore delle sorelle Evans è vivace, gentile e bellissima al punto che tutti in città sono certi che diventerà qualcuno una volta cresciuta. Gli operai della grande fabbrica che troneggia sul centro abitato come una cattedrale concordano sul fatto che una creatura così eterea non sia certo nata per passare la propria vita all’ombra delle sudicie costruzioni nere di fuliggine di Spinner’s end.

Petunia ha un anno in meno di Lily eppure è già abituata a vivere nell’ingombrante ombra della sorella maggiore: nonostante sia sempre stata la prima della sua classe le insegnanti le ripetono in continuazione che non sarà mai intelligente quanto sua sorella, i suoi coetanei la tollerano nella speranza di potersi avvicinare a Lily tramite lei e i suoi genitori pur amandola profondamente la lasciano spesso da sola perché Petunia è mite e pacata come un ruscello silenzioso, rispetta le regole alla lettera e non ha bisogno di tutte le attenzioni che invece sono richieste quotidianamente da uno spirito impetuoso come quello di Lily.

Sono tutti così occupati ad ammirare Lily che nessuno si è ancora accorto delle strane cose che accadono costantemente intorno alla minore delle sorelle Evans, nessuno si è ancora accorto che Petunia è una strega particolarmente dotata per la sua età: ha solo tre anni e mezzo quando compie la sua prima magia, ma i suoi genitori sono troppo presi dal lavoro e dalle preoccupazioni quotidiane di una famiglia proletaria come tante altre per accorgersene. Già a sei anni è in grado di spostare gli oggetti senza toccarli, di intrecciare corone di margherite per sua sorella e sua mamma e di aggiustare con uno sguardo il vecchio carburatore della macchina di suo papà.

Harry e Kate Evans pensano che la loro bambina sia introversa e riservata di natura, ma la verità è che Petunia passa la maggior parte del suo tempo da sola perché è terrorizzata all’idea che qualcuno possa scoprire il suo segreto, che i suoi genitori la possano fare ricoverare in un ospedale molto lontano da casa per colpa di quello che è capace di fare. Lei ama profondamente la sua magia perché la rende speciale, ma non è sempre in grado di controllarla soprattutto quando è spaventata o arrabbiata e così passa le sue giornate nascosta dietro la chioma abbagliante di Lily così da proteggere gli inconsapevoli abitanti di Cokeworth da sé stessa.

    La nostra storia inizia il dieci febbraio 1970 - pochi giorni dopo l’undicesimo compleanno di Lily - sulla riva di uno stagno ghiacciato poco fuori città dove le sorelle Evans ridono e volteggiano sui loro pattini blu oltremare. Le temperature non sono abbastanza rigide da formare uno strato di ghiaccio abbastanza spesso da sostenerle, ma Petunia ha incantato l’acqua solo per vedere il sorriso raggiante di Lily.

Poco lontano un ragazzino con il naso aquilino le osserva nascosto dietro una siepe. Severus aveva atteso per mesi che Lily ricevesse la sua lettera il giorno del suo undicesimo compleanno, ma il trenta gennaio era arrivato ed era passato senza che nessun gufo planasse sulla soglia della piccola villetta a schiera dove viveva la famiglia Evans. Così, quella mattina spostò per la prima volta lo sguardo dalla ragazza che amava così appassionatamente alla figurina bionda ed insignificante che la accompagnava sempre e proprio in quel momento quando gli occhi di Petunia si spostarono colpevoli su di lui tutto gli fu chiaro.

“È lei non sei tu!” sputò furioso avvicinandosi allo stagno.

“Sev di che cosa sai parlando?” rispose Lily incerta frapponendosi istintivamente tra lui e Petunia per proteggerla.

“Per tutto questo tempo ero sicuro che fossi tu ed invece è lei, è sempre stata lei… sono stato così stupido”.

“No che non sei stupido, adesso cerca di calmarti e dimmi cosa c’è che non va”.

“Pensavo che tu fossi come me..” mormorò il ragazzo mentre Petunia iniziava a tremare terrorizzata all’idea di essere stata scoperta. “Ma tu non sei come me, Petunia lo è.. lei è una strega.”

Le fronde del platano che si affacciava sullo stagno iniziarono a muoversi minacciosamente nonostante non ci fosse un alito di vento nell’aria. Petunia trattenne il respiro e guardò sua sorella con gli occhi sbarrati.

“Tunia non è una strega non essere sciocco, che razza di scherzo è questo?”.

A quel punto Petunia uscì allo scoperto con gli occhi lucidi e la gola che bruciava “Io non sono una strega” disse cercando inutilmente di negare la realtà.

“Si lo sei anche se non lo meriti, ti comporti come una babbana e hai l’aspetto di una babbana. Doveva essere tua sorella non te..” le abbaiò contro Severus guardandola con un odio quasi innaturale per un ragazzino così giovane.

“Smettila!” urlò allora incapace di trattenere oltre le lacrime “Smettila!”.

“Che cos’è un babbano? Che cosa sta succedendo Severus?” chiese impaziente Lily stringendo forte il corpicino tremante di sua sorella che aveva appena iniziato a singhiozzare.

Un sibilo si fece strada tra i denti serrati del ragazzo “Io sono un mago. La magia è reale, io posso fare cose che i babbani - le persone senza magia come mio papà i tuo genitori e..” si fermò per prendere fiato, le guance rosse e lo sguardo iniettato di sangue.

“E te - cose che voi non potete fare. Mentre lei è una strega e non è giusto, dovevi essere tu”.

“Pensi che io sia uno spostato vero Petunia? - proseguì Severus ormai incapace di controllarsi - lo hai sempre pensato, ma tu sei anche peggio, sei un mostro. Mia mamma è una strega la magia scorre nelle mie vene dal giorno in cui sono nato, mentre tu sei solo una piccola sangue sporco”.

Nessuna delle sorelle Evans aveva mai sentito quella parola, ma il disgusto con cui Severus si era scagliato contro Petunia non lasciava spazio ad equivoci. In quel momento il tronco del platano sembrò accasciarsi sullo stagno così da frapporre un fitto intreccio di rami tra le due sorelle e Severus.

“Stai lontano da noi” disse freddamente Lily iniziando a trascinare una Petunia ancora scossa verso casa e ignorando le suppliche del ragazzo.

Poco più di un anno dopo, nell’estate del 1971 Petunia ricevette la sua lettera.

Dopo anni di assenza sono tornata su EFP! Non con il nuovo capitolo di "Quando il destino bussa alla tua porta" (che arriverà nelle prossime settimane), ma con il prologo di una nuova storia che spero vi possa interessare. Ancora una volta mi domando se il destino delle sorelle Evans sarebbe potuto essere diverso, ancora una volta Sirius e Petunia finiranno l'una tra le braccia dell'altro.