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Autore: Elisir86    11/07/2018    1 recensioni
Infine si accorse che quell'immagine che lo stava fissando con occhi sgranati non era la sua.
Certo il viso era simile al suo -forse con qualche chilo in più- ma i capelli erano di un castano scuro e gli occhi erano di un tenue verde...
...un colore che non vedeva da secoli.
Si portò una mano al petto e il riflesso eseguì lo stesso movimento e forse -ma solo perché ancora non aveva metabolizzato tutte le stranezze- quello fu il momento più spaventoso della sua vita.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: 2p!Hetalia, Austria/Roderich Edelstein, Danimarca, Sud Italia/Lovino Vargas, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo XXIX

Alfred

 

 

 

 

 

 

Alfred non era abituato a stare zitto eppure in quel inizio di meeting non aveva spiaccicato parola troppo sconcertato per quel cambio di rotta sia di Danimarca sia di Sud Italia.

C'era da dire che Romano era quello che aveva fatto un cambio più che evidente, a parte l'allegria -che gli stava contorcendo lo stomaco- sentiva che le sue parole non erano i soliti vaneggiamenti fatti per proteggersi.

Decise di alzarsi nel momento in cui Feliciano tornò a singhiozzare con forza, lo guardò con un misto di pietà e nervosismo, stufo che tutto diventasse una tragedia sbatté con forza le mani per attirare l'attenzione.

Cosa che avvenne visto che tutti, perfino Sud Italia, si erano voltati verso di lui, sorrise raggiante “Direi che oggi siamo tutti un po' tesi...” spostò lo sguardo su Matthias “...Abbiamo tirato fuori qualche sassolino dalla scarpa, pareri completamente personali e che non saranno presi in considerazione in questa assemblea, ma che a quanto pare dovevate sputar fuori.” incrociò le braccia iniziando ad annuire con la testa “Vi capisco, non è facile dover tenersi dentro ciò che provate e annullare i vostri pensieri per dover solo esporre i fatti scelti dai vostri parlamentari...” assottigliò lo sguardo, gli occhi azzurri diventarono per un attimo malinconici “...Credetemi, ne so qualcosa...”

Alzò di nuovo lo sguardo questa volta su Romano che se ne stava a fissarlo con occhi sgranati e una smorfia di disgusto “Direi che il caso di fare una pausa, calmarci e tornare qui come rappresentati del nostro governo.” voltò la testa verso il palchetto, Arthur e Ludwig lo ascoltavano in silenzio ma vedeva chiaramente le loro vene del collo pulsare con rabbia, per due persone che esprimevano solidità nei momenti di crisi erano anche quelli più inclini alla rabbia -anche se il tedesco era decisamente più bravo a reprimersi-.

 

Santa pazienza...

 

Si portò due dita alla narice, spostando leggermente gli occhiali e sospirò. Sperò con tutto se stesso che tutti lo ascoltassero, così da poter andare a bersi una cocca-cola e tranquillizzare Inghilterra su quella assurda situazione.

Dai, era ovvio che nessuno lì avrebbe sterminato e torturato, parlavano di Sud Italia e Danimarca due Nazioni che non avevano voglia di sprecare il loro tempo in una guerra.

“E una volta rientrati in questa stanza tutte le frasi offensive, razziste e le varie minacce verranno cancellate.” continuò guardando i Paesi Arabi che stavano borbottando qualcosa nei vari dialetti “Si ripartirà da zero. Che ne dici Germania?” il tedesco annuì “Si. Mi sembra un'ottima idea.”

America sorrise raggiante “Bene, facciamo un break di venti minuti!” si stiracchiò le braccia “E vedete di non far scoppiare una terza guerra nei corridoi!” ridacchiò con la coda dell'occhio vide Tunisia fare il dito medio a Matthias con tanto di linguaccia, doveva ammettere che Issam era l'unico di quei Paesi a infiammarsi quasi subito...non che Marocco fosse da meno visto che in quel momento seguì il fratello mandando a quel paese Danimarca nello stesso identico modo.

Rise ma si andrà tutto bene!

 

Fece appena tre passi verso il palchetto dove Arthur stava ancora tentando di sbriciolare il microfono quando fu fermato da Sud Italia “ASPETTA AMERICA!” si voltò giusto per vederlo scendere velocemente le scale, non erano soliti a parlare loro due al massimo si salutavano la mattina durante i meeting -o meglio era lui a salutare l'italiano visto che l'altro borbottava un “Mmm...”-

Romano lo raggiunse con il viso rosso dallo sforzo della corsa e con un fiatone che avrebbe messo k.o. un qualsiasi essere umano.

“Ehi, marmocchio!” Arthur decise di spostare la sua attenzione dall'oggetto che teneva in mano all'italiano, era quello che temeva America, “Spero per te che le tue parole siano le solite cazzate per dar aria alla bocca!”

 

A volte mi domando se sia sordo...

 

“Ma cosa vuoi che m'importi, non vedi che abbiamo una cosa ancora più importante su cui dover rimediare?!?” Alfred sbatté le palpebre e guardò perplesso il proprio compagno che di tutta risposta corrugò la fronte.

“Cosa intendi?” Romano lo abbracciò, improvvisamente, come se fosse la cosa più normale del mondo per lui “Non riesco a circondarti la vita con le braccia!” l'esclamazione fu talmente alta che tutte le Nazioni, comprese quelle che stavano nel corridoio la sentirono “COME HAI FATTO FARTI VENIRE UNA PANCIA DEL GENERE????”

America arrossì di botto sentendo la risata di Russia proprio alle sue spalle “N...non è vero! Ho le ossa robuste!” si difese come un bambino “Dillo anche tu Arthur!” il britannico storse la bocca. “Da una parte ha ragione, sono vent'anni che ti dico di metterti a dieta...” si sentì gelare da quella affermazione, non poteva credere che il suo amato stesse dando ragione a quell'italiano impazzito “...dall'altra non vedo perché deve interessare a te, Romano...”

Se non avesse avuto cinquanta chili in più attaccati all'addome si sarebbe lanciato a baciare il suo ragazzo, peccato che però furono proprio quei chili a parlare “Come posso far finta di niente davanti a questa devastazione?!” puntò i suoi occhi azzurri su quelli verdi di Sud Italia “Eri così virile quand'eri magro...” mugolò facendolo diventare ancor più rosso “...Non riesco a capire perché ti sei rovinato così tanto!”

Fu in quel momento che Ludwig decise d'intervenire, “Smettetela di parlare e uscite da qui!” Alfred lo guardò, se ne stava seduto sconfortato sul palchetto con in braccio un Feliciano in piena crisi, si vedeva che era stanco -eh non poteva certo biasimarlo, quella mattinata era stata carica di strani avvenimenti-, decise di seguire l'ordine e di andarsene fuori da quella stanza.

 

Nonostante non fosse magro come un tempo, -ma era comunque in splendida forma!- riuscì a spostare se stesso e Sud Italia che ancora non si era staccato dalla sua camicia.

“Psss...” istintivamente guardò in basso verso l'italiano “Non trovi che Germania sia figo quando fa così?” per un attimo la saliva gli andò di traverso facendolo tossire. Da quando Romano parlava così liberamente con lui? E soprattutto da quando riteneva Ludwig figo?

“Senti, non potresti scendere? Vorrei andare da Iggy...” l'altro di tutta risposta si strinse ancor di più “NO! DEVI FATICARE PER TOGLERTI TUTTA QUESTA CICCIA!” strofinò il volto sul tessuto “HAI UN ARNESE DEGNO DI NOTA TRA LE GAMBE E TU VUOI NASCONDERLO CON QUELLA PANCIA!”

Alfred si gelò sul posto, rosso come un pomodoro e sul punto di emettere fumo dalle orecchie.

 

Lo so, sono un eroe, non posso fare un omicidio...Conterò fino a dieci e mi calmerò...

 

Russia rise ancora più forte fermandosi accanto a loro, gli occhi chiari pieni di lacrime lo guardarono ilari.

“E TU!” Romano si voltò con sguardo omicida verso Ivan, non sembrava temerlo e America iniziò a pensare che qualsiasi cosa avesse preso l'italiano non fosse propriamente legale “COME HAI FATTO A FARLO DIVENTARE COSI'? AVETE SMESSO DI SCOPARE?!?”

In quel momento si sentì benissimo il tubo di ferro di Russia cadere a terra -ma lui era troppo scioccato per accorgersene- e il tossicchio di Inghilterra alla loro sinistra -ma lì era Alfred troppo scioccato per poter dargli ascolto-.

“INSOMMA IO MI ACCORGEREI SE IL MIO RAGAZZO DIVENTASSE UNA MONGOLFIERA!

 

 

Io il cosa di Russia???

 

 

 

Note:

 

Visto che non ho avuto recensione continuerò così come al solito alternando i capitoli.

 

Alla prossima

Elisir

  
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