DIPINGERMI
Senza voglia
di far nulla
disteso me ne sto,
senza pensieri
senza falsi desideri
il mio domani accetterò.
Che domani sarà?
Sarà come la finale di un mondiale,
o come una bustina di plastica
spazzata via dal maestrale?
Lasciamo perdere,
che è meglio.
L’indolenza mia
potesse tramutarsi in un’eterna
amaca,
immersa in un eterna tarda primavera
quando l’estate ancora non appare
così vera,
e gli uccellini cinguettano d’amore
lontani dal solleone.
All’ombra di una palma da cocco
mi dolgo e mi raccolgo
in un attimo di profondo sconforto;
vorrei essere qui a morire,
che quest’ultima onda di un mare in
tempesta
mi lasciasse morto.
Sono senza una parte di me,
solo contro un intero reame
di buzzurri e di bugiardi
che vogliono regalare cose d’altri
per fingersi i migliori.
Sono su un atollo deserto, in fondo.
E lo sono, e lo fui,
e mai amore conobbi,
solo dire sì a quel che mi veniva
detto,
piegarmi al sistema come un inetto;
inetto che sono,
restano solo poesie e parole nascoste
a dipingermi.
NOTA DELL’AUTORE
Grazie di cuore per essere qui.