Buon compleanno, papà!

"Ssh, fate silenzio altrimenti si sveglia" il sussurro di Sakura lo fece ridere mentre, con gli occhi chiusi e la testa sotto al cuscino, fingeva di dormire tranquillamente. Lo strusciare delle coperte e l'abbassarsi del materasso gli fecero capire che, in modo del tutto irruento, le tre figure si stavano avvicinando a lui per svegliarlo.
"Come lo svegliamo?" domandò la voce infantile di Mei, la più piccola di casa.
"Semplice, gli facciamo il solletico!" rispose allegro - identico alla madre in tutto e del tutto - Haru, alzando di poco la voce.
"No, da bravi, chiamatelo delicatamente" sussurrò Sakura ridacchiando.
"Papà" cantilenarono insieme, scuotendolo appena, l'odore di qualcosa di dolce gli arrivò alle narici.
"Tanti auguri a te" iniziarono ad intornare, finse di nascondersi maggiormente sotto alle coperte ed il cuscino ma presto gli vennero tirati via "Sei sveglio! Auguri papà!" entrambi gli si gettarono tra le braccia facendolo ridere di gusto.
Da quando aveva conosciuto Sakura la sua vita era cambiata, l'aveva resa migliore, allegra, spontanea, vera.
E con l'arrivo di Haru e Mei la sua felicità non solo si era raddoppiata, ma triplicata.
"Grazie" rispose allegro, carezzando le teste dei figli. Haru era identico alla madre: il colore degli occhi, i capelli chiari e l'allegria che sprizzava da ogni poro.
Poi c'era Mei, timida ma di una dolcezza assurda, dai lunghi capelli racchiusi sempre in due codini alti perché "Così somiglio a Zia Meiling!" e quegli occhi, così scuri ma così espressivi.
Tutti non faceva altro che ripetere quanto la piccola gli somigliasse, ma lui sapeva nel profondo del suo cuore che lei era del tutto diversa da lui, non era dovuta sottostare a regole rigide in famiglia e ciò le aveva permesso la capacità di esternare con estrema facilità le sue emozioni.
"Questo è per te Syaoran, auguri di buon compleanno" disse allegra Sakura, proprio come quando era una ragazzina quella parte di carattere non era mutata nel tempo: la dolcezza, la sbadataggine, l'ingenuità... tutte le cose che l'aveva fatto innamorare di lei le erano rimaste ancorate addosso.
Afferrò il vassoio con la colazione: un piccolo cupcake decorato di verde e con qualche rosellina bianca di zucchero faceva da padrone sul vassoio, accompagnato da una candelina, una tazza di caffè forte e un accendino.
Sakura, sotto lo sguardo suo e dei bambini - così energici come se fosse il giorno di Natale -, mise la candellina sul piccolo dolcetto accendendola "Esprimi un desiderio" urlacchiò Mei sedendoglisi sulle gambe.
Chiuse gli occhi, ispirò profondamente e spense la candelina facendo appludire i tre presenti nella stanza "Cosa hai espresso?" altro particolare di Haru che ricordava tantissimo Sakura, la curiosità incessante.
"Niente di particolare, ho già tutto ciò che voglio" e le sue parole erano sincere. Aveva una famiglia, che amava con tutto il suo cuore.
Aveva un lavoro, aveva una casa a cui tornare la sera, aveva le persone a lui più care sempre al suo fianco.
Sorrise a Sakura, lasciandole poi un bacio sulla fronte "Ho davvero tutto ciò che voglio, non ho bisogno di desiderlo" ripetè nuovamente guardandola negli occhi. E lei gli credette, poteva capirlo dal suo sguardo sereno e dal rossore sulle sue gote.
"Allora bambini, che ne dite di andare a prepararci per uscire?" chiese poi la donna alzandosi e battendo le mani, i deu corsero ridendo a crepapelle dalla stanza urlacchiando un "Tanto vinco io" o "Io sono più veloce, anche più di Zia Meiling" prima di sparire del tutto.
Sakura gli si avvicinò lasciandogli un bacio sulle labbra "Ancora auguri, Syaoran"
"Grazie, Sakura"


Non è una os, non so neanche io cos'è, ma mi ero ripromessa di scrivere qualcosa in vista di questo giorno.
E poi... Syaoran è stato il mio primo amore, non potevo evitare di scrivere qualcosa su di lui. 
Non c'è molto da dire, avevo idea di questo quadretto famigliare e dargli finalmente vita quasi mi commuove.
Spero possa piacervi, grazie per aver letto.

Vera.

Auguri Syaoran!