Anime & Manga > Card Captor Sakura
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Autore: Teddy_bear    13/07/2018    0 recensioni
[…] thànatos e zoí: morte e vita. Al di là di tutto, ci sono queste due realtà, che sono come due mondi a parte, due mondi che non si vogliono mai incontrare, che hanno astio e conflitto tra di loro, ma che hanno il loro dovere da compiere. […]
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AU Fanfiction, dove Shaoran Li è la morte che deve fare i conti con la vita di Sakura Kinomoto.
Genere: Dark, Fantasy, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Li Shaoran, Sakura Kinomoto, Un po' tutti | Coppie: Shaoran/Sakura
Note: AU | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Triangolo
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SHAORAN

 

Dover imparare le varie stagioni che ci sono nel pianeta terra non è stato facile per me, così come i mesi. Ho capito dopo tempo che esistono periodi più freddi e periodi più caldi. E, guarda caso, stavolta la mia missione è proprio in una stagione fredda. Dovrebbe essere autunno, eppure non ce la faccio già più a tollerare quest’aria per me fin troppo gelida. Sbuffo sonoramente, mentre ammucchio le foglie aiutandomi con un rastrello. Capisco il fatto che Sakura sia la mia vicina di casa, però non mi piace per niente vivere in un posto così grande. Non riesco a gestire tutto, e non posso nemmeno aiutarmi con i miei poteri. Mi chino a terra, raccogliendo le foglie per poi buttarle nel secchio. Quando mi rialzo, sento due occhi verdi che mi stanno fissando. Sono voltato di schiena, quindi non posso vederla, ma so che è lei. Riconoscerei la sua anima pura ovunque. 

“Sakura.” mi volto immediatamente, e lei sobbalza, come un piccolo cerbiatto. 

“Shaoran, ciao.” balbetta appena. Giudicando dalle ore che sono, dovrebbe aver appena finito di lavorare. Un giorno di questi, dovrei andare a spiarla sul lavoro, sfruttando la mia invisibilità. 

“Hai perso qualcosa? Magari cercavi il tuo gatto. L’ho visto rientrare in casa tua poco fa.” dico, guardandomi in giro. Lei spalanca gli occhi, ed un lieve rossore invade le sue gote. Poi scuote la testa e deglutisce. Sento la sua tensione arrivarmi dritto al petto. Non so quanto riuscirò a reggere ancora senza nemmeno sfiorarla. 

“No, no. Sono uscita a prendere una boccata d’aria. Sono tornata da poco dal lavoro, quindi…” mi spiega, lasciando la frase in sospeso.  

Lo so, dolcezza. Lo so. 

“Vuoi che ti aiuti?” mi chiede. 

Scuoto il capo. 

“No, sei gentile. Ma me la cavo.” 

“Dai, lo faccio volentieri.” insiste “La tua casa è molto grande, ed il tuo giardino non è da meno. Lasciati aiutare, almeno finisci il lavoro prima.”

Vorrei terminare presto anche un altro lavoro, come quello di ucciderti. Non mi fa neanche formulare una risposta, che ha già invaso il mio giardino, presentandosi davanti a me, con quei suoi occhi giganti ed un sorriso troppo… troppo. Dov’è finita la sua timidezza? Sospiro, lasciandola fare. 

“Preferisci che ammucchi le foglie, o io che le tiri su?” 

Mi mordo la lingua. 

“Direi che io ammucchio le foglie. Il lavoro difficile lascialo a me.” cerco di essere gentile, probabilmente ci riesco anche, visto il modo in cui mi sorridere, dicendomi un semplice "va bene".

“Allora…” inizia, raccogliendo qualche foglia “come mai ti sei trasferito qui? Sempre se non sono indiscreta.”

Sakura Kinomoto: timida all’inizio, smielata e fin troppo gentile, occhi grandi, ficcanaso. Nuovo aggettivo aggiunto. 

“Ho un lavoro che mi fa viaggiare spesso. Per ora sono qui, poi chissà dove andrò.” resto sul vago, nonostante è come se le avessi detto qualcosa di vero nel mezzo.

“Di cosa ti occupi?”

Merda. Di cosa mi occupo? 

“Uhm… di…”

Ragioniamo. Come si chiamava quella scusa che aveva usato il numero 642 dei cacciatori? Che lavoro era? Rammentalo, 350. Sforzati. 

“Di ricerche nel campo biologico.” proferisco, tentennante. È giusto? Lei annuisce convinta, complimentandosi. 

“Dev’esser dura non stare mai in un posto fisso.” storce la bocca. 

“Non come si pensa.” ammetto. Lei continua il suo operato, sorridendomi ancora. 

“Io sono educatrice all’asilo nido della città. Mi sto laureando in scienze dell’educazione.” 

Mi sta rendendo partecipe di qualcosa che le dovrò togliere. 

“Ti piacciono i bambini?”

Annuisce energicamente, raccogliendo le ultime foglie. 

“Morirei per loro.” 

Spalanco gli occhi. 

“In realtà per far del bene, sarei disposta a rinunciare alla mia vita.” guarda il vuoto, poi sembra ricomporsi. Si schiarisce la voce, e torna a posare l’attenzione su di me. Questa ragazza ha qualcosa di… strano. Sì, strano. Ed è ancora più bizzarro che sia io a dirlo. Andiamo avanti a sistemare il giardino, ed a renderlo di un’estetica migliore. Quando abbiamo finito, lei sospira alzandosi. 

“Bene, guarda che meraviglia!” esclama, indicando l’area circostante. Mi guardo attorno, e constato che è davvero mille volte migliore rispetto a prima. 

“Grazie.” mi esce spontaneo dirle. Non doveva aiutarmi. In realtà, se sapesse, starebbe lontano da me, per ovvie ragioni. Di certo non mi guarderebbe in questo modo così dolce. Improvvisamente, allunga una mano sulla mia spalla, con cautela, in modo lento. 

No, non farlo. Non farlo. Non riesco a spostarmi, sono quasi bloccato. La sua corsa verso il mio corpo non si arresta, anzi, continua e mentre la sua mano è sospesa nell’aria, come a rallentatore, a me viene voglia di andarmene, ricordandomi che non deve toccare la mia persona, il mio essere. Perché io sono la morte, sono un cacciatore, ma questo Sakura non lo sa. Quindi la sua mano piccola si posa sulla mia spalla, ed il suo tocco dura pochissimi secondi. 

“Ah!” grida quasi, portandosi una mano al centro del petto. Deglutisco, nervoso, mentre vedo il suo viso mostrare una smorfia di dolore che non ha uguali. Non ho mai visto qualcuno soffrire così a causa mia. Sakura è di una bellezza rara, ne sono consapevole, me l’hanno confermato anche gli altri cacciatori. Oltre che per la sua esteriorità, il suo essere così pura ed innocente la rende una preda affascinante. Ed ora che è qui, davanti a me, con gli occhi serrati ed il labbro inferiore fra i denti, a lamentarsi del dolore che ha alla mano, io mi sento potente. Mi sento perso in quello sguardo sofferente. Mi sento invincibile, indistruttibile, grande. Tutto il mio sadismo non è mai stato a questi livelli prima di incontrare Sakura. Lei è troppo. Lei mi fa provare un piacere pari a quello di quando uccidi una grande quantità di persone. Mi è successo solo una volta, ma è stato così appagante che volevo ripetere l’esperienza. E con lei è come se fosse anche meglio. Ucciderla sarà un piacere, me lo sento. 

“Scusami, mi sono fatta male.” 

Le ho fatto del male io, e mi chiede perdono lei? Sta scherzando?

“Sono sempre così imbranata.” si rimprovera. Aggrotto le sopracciglia. Lo ripeto: sta scherzando? Scuoto il capo, riprendendomi dal mio stato di trance. Ci vorrà un bel po’ prima di abituarsi al fatto che non devo perdermi troppo tra i miei pensieri, che sono un essere che esiste, adesso. 

“Probabilmente hai fatto qualche movimento brusco mentre raccoglievi le foglie.” sto sulla difensiva. Lei annuisce, sorridendomi. Poi, mi chiede ancora scusa. Non è possibile questa cosa. 

“Ti conviene andare a casa a mettere su un po’ di ghiaccio.” allungo una mano verso di lei, poi rammento che non posso, e faccio finta che la mia intenzione fosse quella di metterla in tasca. Devo trattenermi. 

“Hai ragione. Allora, ci vediamo nei prossimi giorni. Grazie per la compagnia, e scusami per… questo.” dice, indicandosi la mano dolorante. Le rispondo di non preoccuparsi. Dopo aver ricevuto un suo sorriso, la vedo sparire dal mio giardino, diretta verso casa sua. Seguo il modo in cui si muove il suo corpo, sono di nuovo tentato di procurarle dolore, ma non posso. Per oggi ho già avuto abbastanza, e devo accontentarmi. Tuttavia, un’ultima cosa posso farla. 

 

***

 

La camera di Sakura è il classico clichè delle ragazzine che ho già visto: pupazzi, lenzuola con i fiori, pareti color violetto appena accennato. Roteo gli occhi. Davvero, un classico. Non poteva fare di meglio. Lei ora è sul suo letto, ha messo del ghiaccio sul polso, il quale è rossissimo. Non ho mai visto una pelle di una tonalità così accesa di rosso. Mi lecco le labbra, mentre mi ripeto mentalmente di no. Il fatto che Sakura ora, non possa vedermi, gioca a mio favore. Posso spiarla in ogni azione che fa, in ogni gesto che compie, il che è inebriante. È come una droga, per me. Quando questa si alza, io me ne sorprendo, perché lo fa di scatto. Sospira, posando il ghiaccio sulla sua scrivania. Guarda l’orologio appeso alla parete, e bofonchia che è l’ora che deve farsi una doccia. Mi brillano gli occhi al suono di quel suo sussurro: è la mia occasione per vedere il suo corpo, per capire dove devo colpirla. Meraviglioso. Dopo aver riportato il ghiaccio nel posto apposito, si dirige nel bagno di casa sua, ed io la seguo a ruota. Quando inizia a spogliarsi, io seguo attentamente ogni suo gesto. I suoi vestiti cadono a terra, e lei si affretta a raccoglierli, per poi metterli in un cesto. Ora è completamente nuda, davanti a me. Riesco a vedere le sue ossa, evidenti come non ne ho mai viste prima. Completamente mie, da frantumare se solo volessi allungare un dito. Sarebbe una sensazione fin troppo appagante. La biondina si guarda allo specchio, e di colpo succede qualcosa che non mi aspettavo: i suoi occhi si fanno lucidi. Prende un respiro profondo, poi sale su un oggetto. Mette prima su di esso il piede sinistro, poi il destro. Aggrotto le sopracciglia: è un oggetto di forma quadrata, piatto, con uno piccolo schermo al centro che mostra dei numeri. Accanto ad essi c’è una scritta "kg". Cosa sono i kg? Leggo il numero scritto, ed è un numero piccolo. Cosa significa? Sakura non lo guarda tuttavia, ha gli occhi chiusi. Poi li riapre e, quando guarda verso il basso, scoppia a piangere quasi istericamente. Mi chiedo se abbia del dolore fisico, se sente che la morte è vicina a lei, che io sono vicino a lei, perché altri motivi non ne trovo. Perché gli umani piangono, se non quando hanno un dolore? Subito dopo, scende da quell’arnese, ed entra in doccia, dopo aver aperto il rubinetto dell’acqua calda. Quando è dentro di essa, la sento chiaramente lamentarsi in modo più sonoro. Non capisco cosa ho fatto stavolta, ma sono pronto a scoprirlo. E devo parlarne assolutamente con qualcuno. 

 

***

 

“Mi hanno detto che volevi vedermi.” mi dice il numero 700 dei cacciatori. Annuisco. 

“È così.” confermo. 

“Come mai?” mi domanda. Il numero 700 è colui con cui io mi confronto sempre, quando ho dei dubbi. Ha una grande esperienza con gli uomini, e gliene do atto.  Perciò, gli racconto di quanto è successo in quella giornata, e lui ascolta attentamente ogni mia parola. Attorno a me ci sono anche altri thanàtos, il che mi facilita il compito. Essere nel mio luogo d’origine mi trasmette sempre molta calma. 

“Be’, è evidente che a quella ragazza non hai fatto del male fisico. Noi non possiamo fare del male se non tocchiamo, e lo sai. Quindi… penso che abbia un grande dolore emotivo. In questo tu, però, non c’entri nulla. Non è una conseguenza ad una tua azione.” mi spiega brevemente. Rifletto. Un dolore emotivo?

“Dolore emotivo?” domando, non capendo. 

“Gli umani hanno questa cosa che provano sentimenti ed emozioni, come ben sai. È qualcosa che nasce dall’interno, non posso spiegartela. Quella di Sakura, che hai visto tu, si chiama tristezza.” 

“Tristezza.” ripeto. 

“La capirai solo vedendola, non posso davvero illustrartela.” 

Annuisco alle sue parole. 

Tristezza. Cos’è la tristezza? Avrei dovuto comprenderlo il prima possibile, se volevo portare a termine la mia missione. Ed ero intenzionato a farlo.

ANGOLO AUTRICE: prima cosa prima che io me ne dimentichi: TANTI AUGURI SHAORAAAAAN! <3 bene. Ora passiamo al capitolo. Ho deciso di metterlo in prima persona, quindi, d’ora in avanti, scriverò tutto sotto il punto di vista di Shaoran. E sistemerò anche i capitoli precedenti. Secondo, la morte conosce solo il dolore fisico degli uomini (sarà spiegato poi nel prossimo capitolo) per questo, Shaoran, è così sbigottito di fronte al pianto di Sakura, la quale anche lei ha le sue sofferenze, che sicuramente da qua si capiscono, ma verranno affrontate più avanti, in modo abbastanza importante. Non sarà assolutamente leggero, vi avviso. Detto ciò, ditemi cosa ne pensate :3 grazie di tutto! Bacioni x.
   
 
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