Ron si svegliò di soprassalto
trattenendo a stento un urlo.
Aveva sognato sua zia Muriel in costume
da bagno che ballava la macarena su un tavolo in Sala Grande. Si era
svegliato in quel modo perché lei improvvisamente si era
avvicinata e aveva tentato di baciarlo.
Il ricordo delle vecchie lonze
raggrinzite che oscillavano, e delle labbra spellate e umidicce che
si avvicinavano lo fece rabbrividire.
Si alzò e andò a prendere
un bicchiere d'acqua dalla brocca vicino alla finestra.
Si fermò un attimo a contemplare
il parco illuminato dalla luna, poi prese un libro e scese in Sala
Comune.
Il silenzio della stanza era interrotto
solo dallo scoppiettare del fuoco e dal ronfare sommesso di
Grattastinchi accoccolato sul tappeto.
Ron prese la sua poltroncina preferita,
l'avvicinò al fuoco e si sedette.
Aprì il libro e cominciò
a leggere con poca voglia.
Dopo poco il sonno lo assalì di
nuovo e si riaddormentò con il libro ancora in mano.
Fece un sogno molto simile al
precedente, solo che al posto di zia Muriel, c'era Hermione.
Bellissima nel suo costume blu
pervinca, i capelli che le ricadevano morbidi sulla schiena. Ballava
benissimo, con movimenti perfetti e sensuali. Ron era seduto a
guardarla, estasiato.
Poi Hermione scese lentamente dal
tavolo, si avvicinò, si sedette a cavalcioni sulle sue gambe e
lo baciò.
Un bacio lento, dolce, ma passionale.
Ron le strinse i fianchi avvicinandola a se e rispose al bacio con
entusiasmo. Lei gli mise le braccia intorno al collo continuando a
muovere le labbra sulle sue, le dischiuse un poco e gli passo la
lingua sui denti, facendolo eccitare.
Poi si staccò, rimanendo sempre
seduta su di lui, e gli tolse la camicia.
Cominciò a baciarlo sul petto,
dolcemente, facendo scivolare le mani lungo i suoi fianchi.
Ron si abbandonò sulla sedia,
con la sola consapevolezza che lei era lì, bella e vogliosa.
Hermione tornò su, e lo baciò
di nuovo.
Ron rispose sempre più eccitato,
era decisamente in estasi, in paradiso.
Uno schiaffo, forte, violento, lo
riscosse.
Hermione era sparita e al suo posto era
comparsa Ginny che lo schiaffeggiava con forza urlando.
Stava per chiedergli cosa stesse
facendo, quando ricevette una secchiata d'acqua gelida che lo punse
come tanti spilli.
Ron si svegliò spaventato e
infreddolito, scattò in piedi facendo cadere il libro addosso
a Grattastinchi, che corse via soffiando.
Si guardò intorno e vide un
piccolo Elfo Domestico con un secchio in mano che lo guardava
sconvolto.
-Che...che vuoi?- chiese Ron
asciugandosi con la magia.
-Mi scusi, signore. Polly era venuta a
pulire, e ha visto lei che aveva bava alla bocca. Polly si è
preoccupata e ha svegliato il signore- spiegò velocemente
l'elfa.
-Sbavavo? Oddio...be, grazie di avermi
svegliato Polly- disse Ron imbarazzato.
L'Elfa domestica fece un profondo
inchino e asciugò tutto con un semplice movimento della mano.
Ron borbottò un “Ciao” e
tornò nel dormitorio.
Erano le cinque del mattino, e Ron
ormai aveva perso completamente il sonno.
Andò in bagno e si infilò
sotto la doccia.
Era un po' sconvolto, non erano i sogni
più strani che avesse fatto, ma erano almeno terzi in
classifica.
Si lavò per bene, anche i
capelli, e poi stette una buona mezz'ora sotto il getto caldo,
rilassandosi.
Quando uscì si sentiva
decisamente meglio. Si asciugò bene e tornò in
dormitorio a vestirsi.
Erano le sei e mezzo, troppo presto per
scendere.
Quindi tornò in Sala Comune e
vide Ginny seduta vicino al fuoco con sguardo assente.
Le si sedette accanto e chiese:
-Ehi Gin, che hai?-
Lei lo guardò e rispose a voce
bassa:
-Ho fatto un sogno strano...non brutto,
anzi era molto bello...ma strano. Non è da me fare questi
pensieri-
-Anche io ho fatto un sogno molto
bello, e molto strano. E non è da me pensare quelle cose-
disse Ron
-Che hai sognato?- chiese Ginny
curiosa.
Ron indugiò un attimo, poi
decise che Ginny non gliel'avrebbe detto e le raccontò del
sogno su Hermione.
La sorella lo guardò sconvolta,
ma poi assunse un espressione un po' triste e le raccontò del
suo sogno.
C'erano Ginny e Harry che stavano
ballando un tango. Harry le ha fatto fare un chaschè e l'ha
baciata. Si sono buttati a terra e l'hanno fatto.
Toccò a Ron guardarla sconvolto
dopo il racconto, ma anche lui cambiò espressione in fretta e
disse:
-È confortante sapere che non
sono l'urico pervertito qui...- sorrise.
Ginny lo guardò male per un
attimo, poi scoppiò a ridere.
Ron la imitò.
Parlarono del più e del meno
finché Harry e Hermione non li raggiunsero.
Ginny si buttò tra le braccia di
Harry e prese a baciarlo con passione.
Hermione salutò Ron con un dolce
e semplice bacio.
Scesero tutti insieme a fare colazione,
poi, dato che era sabato e non c'era lezione, Harry e Ginny andarono
chissà dove a sbaciucchiarsi un po' e Ron e Hermione tornarono
in Sala Comune.
Fecero il tema di Pozioni e di
Trasfigurazione.
Poi si misero davanti al fuoco a
parlare.
Ad un certo punto Ron le chiese:
-Ti va di divertirti un po?-
-Emh...sì- rispose Hermione un
po' titubante.
Ron si alzò, la prese per mano e
la trascinò nel dormitorio dei maschi.
Era vuoto, tutti erano fuori nel parco
a godersi la bella giornata.
Ron la fece distendere sul letto e
quando le chiese cosa voleva fare, le disse semplicemente di stare
tranquilla.
Montò a cavalcioni sopra di lei
e la baciò dolcemente.
Hermione continuava a non capire, ma
rispose al bacio.
Ron le mise le mani dietro la schiena e
continuò a baciarla stringendola a se.
Poi si alzò a sedere su di lei,
e le sbottonò metà della camicetta.
Allora Hermione capì e cercò
di spostarsi richiudendosi intanto la camicia.
-Tranquilla tesoro, resta qui...-
mormorò Ron con fare rassicurante.
Hermione lo guardò male, ma non
resistette a lungo Lui la baciò così teneramente che si
sciolse e decise di assecondarlo, almeno finché la situazione
non fosse degenerata.
Ron le sbottonò di nuovo la
camicia, ma stavolta del tutto, e la aprì mostrando la
camiciola bianca.
-Vestita a strati, eh?- sussurrò
Ron, e lei gli sorrise maliziosa alzando le braccia e iniziando a
sbottonare anche la sua di camicia.
Ron la lasciò fare, e le lasciò
anche sfilargliela completamente.
Quando ebbe finito porto le mani sul
bordo della camiciola, ma lei lo fermò.
-Prima la gonna- disse.
Ron ubbidì e le sfilò la
gonna dai piedi, accarezzandole le gambe lisce.
La baciò di nuovo, e lei rispose
con entusiasmo.
Hermione gli sbottonò i
pantaloni e glieli tolse con un po' di difficoltà.
Ron le abbassò le spalline della
camiciola, e mentre le dava rapidi baci sul collo e sulle spalle
gliele sfilò dalle braccia.
Si staccò per far passare la
canottiera dalla testa e la gettò a terra.
Erano rimasti entrambi in intimo.
Qualcosa dentro la testa di entrambi
scattò dicendogli di fermarsi, ma ormai avevano superato il
limite di non ritorno.
Ron si chinò di nuovo a
baciarla, un bacio, lento, passionale, come quello del sogno.
Hermione gli passò la lingua sui
denti, e si lasciarono trascinare nella passione.
Due ore dopo si erano appisolati,
abbracciati sotto le coperte.
Si erano divertiti come non mai, era
stato fantastico per tutti e due, era stato perfetto, tutto bene, non
un incertezza, non un errore, doveva arrivare qualcuno a rovinare la
situazione.
Harry entrò nel dormitorio e
inizialmente non li vide.
Sentì solo un vago russare e
penso che Ron si dovesse essere addormentato.
Ma quando si avvicinò sentì
un altro respiro, più leggero, ma ben percepibile.
Guardò curioso e vide Hermione.
Sconvolto, si pulì gli occhiali
alla divisa e si stropicciò gli occhi, certo di aver visto
male.
Poi si rimise gli occhiali, e riguardò
il letto di Ron.
Erano loro, senza ombra di dubbio,
abbracciati, con un espressione beata sul volto.
Harry deglutì, incerto su cosa
fare.
Li sveglio o me ne vado? si
chiese.
Aveva appena deciso
per la seconda quando Ginny entrò per vedere dov'era finito e
vide Ron e Hermione.
Cacciò un
urlo facendoli svegliare di soprassalto.
Hermione che si era
messa a sedere, si porto il lenzuolo fino al collo per coprirsi.
Ron ci mise qualche
secondo a realizzare l'accaduto, e quando capì cos'era
successo si arrabbiò.
-Che ci fate voi
due qui? Perché hai urlato, Ginny?- chiese.
-Io ero venuto a
prendere la borsa, volevamo fare un po' di compiti- disse Harry
sinceramente rattristato
-Io ero giù,
ho visto che ci metteva tanto a tornare e sono venuta a vedere che
faceva. Vi ho visto, e ho urlato perché ero sconvolta- spiegò
Ginny senza il minimo rimpianto.
-E perché
dovevi essere sconvolta?- chiese Ron sempre più infuriato con
la sorella.
-Perché voi
due manna se vi date un bacetto al giorno. È abbastanza
sconvolgente sapere che avete fatto l'amore-
-Cosa te lo fa
pensare che l'abbiamo fatto?- chiese Hermione imbarazzata, stringendo
convulsamente il lenzuolo rosso.
-Be, siete nudi,
abbracciati su un letto, espressione beata, vestiti a terra. È
lampante, ragazzi- spiegò come se fosse la cosa più
ovvia del mondo.
-In
effetti...-mormorò Harry timidamente.
-Vabbè, ora
uscite, dobbiamo rivestirci- disse Ron reprimendo la rabbia che lo
invitava a cruciare la sorella fino alla morte.
Ginny era
riluttante ad andarsene, ma Harry la prese quasi in braccio e la
portò fuori.
Si rivestirono in
fretta e prima di scendere, Hermione lo abbracciò e disse:
-È stato
bellissimo, davvero. Mi sono divertita tantissimo, spero di rifarlo
presto- sorrise e lo baciò dolcemente.
Ron rispose al
bacio e disse:
-Anche io. È
stato fantastico. Ti amo-
-Anch'io ti amo-
mormorò Hermione.
Poi gli prese la
mano e scesero insieme.