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Autore: Lory221B    15/07/2018    1 recensioni
La GCPD ha un'operazione importante da compiere e niente deve ostacolarli. Per evitare intromissioni da parte di Oswald, Harvey ha il piano perfetto: trovare qualcuno che possa distrarlo. Ma le cose non vanno esattamente come previsto.
(Gobblepot)
Genere: Commedia, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harvey Bullock, Jim Gordon, Oswald Cobblepot
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Questi personaggi non mi appartengono, ma sono proprietà della DC Comic, Warner Bros, Bruno Heller ecc.; questa storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro per il mio puro divertimento e spero che non ne ricordi altre, in tal caso non sarebbe voluto, ma fatemelo sapere!


Prologo

« D’accordo facciamolo » affermò Jim Gordon. Mani in tasca e una certa perplessità in quello che si accingeva a mettere in atto. Si girò più volte verso la porta d’ingresso dello studio di Oswald per controllare che effettivamente fosse chiusa. Gli sembrava che Cobblepot avesse girato la chiave appena entrati, ma non ne era del tutto sicuro. Spiegare quello che stavano facendo sarebbe stato alquanto imbarazzante, soprattutto se fosse entrato qualcuno dei killer di Oswald o peggio, un agente do polizia.

Fece per avvicinarsi ma non riuscì a trattenersi dal ridere. Oswald se ne stava goffamente rigido, evidentemente teso, in piedi con la schiena rivolta alla scrivania, occhi chiusi in attesa. Jim lo trovò stranamente tenero e si stupì della fiducia che stava riponendo in lui .

« Perché stai ridendo? » chiese Oswald, leggermente infastidito e ora decisamente meno tenero.

« Perché non puoi limitarti a chiudere gli occhi, inclinare leggermente la testa e restare in attesa » rispose divertito.

« Beh, credevo dovessi fare qualcosa tu »

« E tu te ne stai lì, passivo? Questa è la tua idea di “baciare qualcuno”? »

Oswald sbuffò e roteò gli occhi « Va bene, professore. Mi insegni lei » rispose, allargando le braccia in segno di resa.

Jim si fece serio e nel fare qualche passo verso Oswald si morse istintivamente il labbro « Ti avvicini e senti l’elettricità nell’aria, qualcosa che sta per accadere. State occhi negli occhi, c’è quell’attimo che precede un bacio che ci si ritrova a sorridere, un misto di imbarazzo e aspettativa »

Si accorse che Oswald aveva serrato le mani sul bordo del costoso legno della scrivania, quasi a sorreggersi, ma non aveva mai tolto gli occhi da quelli di Gordon. Oswald stava tremando, era una sensazione nuova, era tutto nuovo e non aveva idea di quello che sarebbe successo.

Jim pose delicatamente una mano su un fianco dell’altro e Oswald si ritrovò a fissare quella mano come se non stesse accadendo a lui, per poi riportare velocemente lo sguardo verso Jim, in un misto di terrore e desiderio che quel qualcosa finalmente accadesse.

« Cosa fai? » chiese Oswald, con la voce spezzata e leggermente più alta del solito.

Jim si morse nuovamente il labbro. Anche se lo stato di panico di Oswald faceva più ridere che aumentare l’interesse, Gordon ormai sentiva che aveva avviato una tempesta che non poteva fermare « Dove pensavi di tenere le mani? In tasca? »

« Beh, no… non lo so » rispose Oswald velocemente, guardando le sue mani ancora rigidamente bloccate sulla scrivania e pensò, che in effetti, poteva spostarle da qualche altra parte, ma non sembrava in grado di staccarle, come se fossero state incollate al legno.

« Quando sarete a questo punto, così vicini da sentire il respiro dell’altro e il cuore che martella nel petto, beh in quel momento potrai inclinare la testa… ma non chiudere ancora gli occhi » fece in quella maniera autoritaria che a Oswald tanto piaceva, nonostante non lo avrebbe mai ammesso a Jim, nemmeno sotto tortura.

« Ok… » rispose in un sussurro, cercando di respirare mentre il viso di Jim si avvicinava terribilmente. Avrebbe voluto vedersi allo specchio perché temeva di avere un’espressione assurda, occhi sgranati e labbra tremanti, eppure a Gordon non sembrava dare fastidio.

Finalmente furono labbra su labbra, un primo approccio leggero, sembrava più l’anteprima di quello che sarebbe accaduto. Jim passò il braccio sinistro dietro alla schiena di Oswald mentre la mano destra aveva abbandonato il fianco ed era lentamente salita fino ad accarezzare i capelli. Cercava di farlo rilassare, lo sentiva tremare tutto e per un attimo pensò di staccarsi per controllare che fosse tutto a posto, ma proprio quando stava per ritirarsi indietro, Oswald decise di rispondere al bacio, cercando di imitare quello che Gordon aveva fatto fino a quel momento.

Jim prese la sua mano destra e finalmente Oswald decise di abbandonare la posizione di difesa per lasciarsi andare ed entrambe le mani finirono su Gordon.

Jim si era completamente dimenticato perché era lì, tutto quello che era accaduto nelle ultime settimane, il fatto che non sarebbe mai dovuta accadere una cosa del genere, il fatto che aveva un’operazione da coordinare dall’altra parte della città.

Lo stava baciando con un certo trasporto, finché non si rese conto che stava facendo una cosa orribile. Stava ingannando Oswald, non si era soffermato più di tanto sui suoi sentimenti e su cosa implicasse quello che stavano facendo. O forse, non aveva voluto ragionarci perché si sarebbe reso conto che nelle ultime settimane si era ritrovato molto più coinvolto di quanto avesse voluto ammettere.

In ogni caso, non poteva ingannarlo oltre. Si staccò improvvisamente, lasciando Oswald boccheggiare, come se improvvisamente gli mancasse l’aria. Si tirò indietro con l’espressione che nascondeva colpa e qualcos’altro. Oswald, che fino a un attimo primo stava sorridendo, sentì gli occhi inumidirsi leggermente.

« Jim? » provò, incerto, senza ricevere risposta.

Jim non aprì bocca, lo guardò sconvolto, si voltò e uscì dalla porta che scoprì non essere stata chiusa a chiave, lasciando Oswald da solo a chiedersi cosa avesse sbagliato.

***** * ****
Tre settimane prima

Harvey entrò nell’ufficio di Gordon senza troppe cerimonie, una scatola di ciambelle in una mano e un ingombrante fascicolo nell’altra. Chiuse la porta dietro di sé con il piede, stando ben attendo che nessuno potesse sentirli.

« Questa operazione è troppo importante. Non possiamo permetterci errori » fece, appoggiando il fascicolo sul tavolo. Gordon fissò quelle carte, erano mesi che progettavano nei minimi dettagli come stanare la banda che stava terrorizzando i quartieri poveri e finalmente sembrava essere arrivato il momento di porre fini ai loro traffici.

« Soprattutto non possiamo permetterci che Pinguino interferisca in qualche modo » commentò Jim « Non penso gli interessi ma non vorrei che reclamasse una qualche forma di controllo »

« E’ quello che ho pensato anch’io e per questo ho la soluzione, Capitano » fece Bullock, allegro, mentre prendeva una ciambella e iniziava ad addentarla.

« Sentiamo » rispose Gordon, prendendo una ciambella a sua volta.

« La distrazione perfetta. Cosa sappiamo di Oswald? Sappiamo che quel pazzo maniaco si adopera tanto per avere il potere come affermazione personale, per essere rispettato e amato »

« Sì, e quindi? »
 
« Sofia lo aveva distratto con un orfano da accudire, prima ancora c’era stata la vicenda di Nygma. Se gli trovassimo qualcuno che possa distrarlo il tempo che noi portiamo a termine l’operazione saremmo a posto »

Gordon lo guardò perplesso, non era sicuro di dove andasse a parare il piano di Bullock « Cosa stai suggerendo, Harvey? »

« Cobblepot ha bisogno di un nuovo contabile e io ho mandato uno dei nostri agenti del reparto amministrativo, Ben Smith. Somiglia un po’ a te ma è più magro e con gli occhiali, stile Ed. Il mix perfetto »

Gordon non poteva credere a quello che aveva appena sentito « Aspetta, cosa? Hai mandato un agente sotto copertura senza chiedermi il permesso? Hai idea di cosa farà Oswald quando lo scoprirà? »
« Quando lo scoprirà il nostro agente sarà già lontano. Finita questa missione, si sposterà a New York dai genitori, il padre sta molto male. Dimmi che non è perfetto! »

« Non lo è, Harvey. Ma ormai hai messo in moto questa cosa e bloccarla potrebbe solo attirare l’attenzione. Spero solo che Smith sia un attore abbastanza credibile »

« Andrà bene, Capitano »

   
 
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