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Autore: ThorinOakenshield    15/07/2018    3 recensioni
"Improvvisamente avverto un rumore alle mie spalle, un suono molto simile alla pietra che viene intagliata.
Il mio cuore fa un salto, esattamente come me. Quando mi volto, noto che si sta formando una scritta sulla parete della grotta, e la paura in me aumenta sempre di più: nessuno sta incidendo la roccia, sono assolutamente sola in questo luogo misterioso, deve trattarsi per forza di un fantasma."
Seguito di 'Just a dream?' Lo si può leggere e comprendere anche senza aver letto la mia vecchia fanfiction.
Genere: Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Compagnia di Thorin Scudodiquercia, Nuovo personaggio, Thorin Scudodiquercia
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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Ritorno a casa con il sorriso sulle labbra, dopo essermi fatta accompagnare da Balin, ovviamente.
Tutte queste notizie mi hanno messa di buonumore, inoltre è sempre un gran bel piacere fare nuove amicizie.
Chiudo la porta canticchiando fra me e me, per poco non saltellavo anziché camminare.
Il mio entusiasmo sparisce quando mi volto, dal momento che mi ritrovo un Thorin a dir poco imbronciato davanti.
Il mio cuore ha fatto un salto, mentre io ho smesso improvvisamente di emanare gioia da ogni poro della pelle.
Il nano ha le braccia incrociate sul petto e ho come l’impressione che sia rimasto qui tutto il tempo, fermo ad aspettarmi.
Avete presente quei genitori che aspettano infuriati i loro figli a casa, dopo che questi sono andati a una festa senza il loro permesso? Ecco, siamo là.
Pare proprio che voglia farmi una bella ramanzina.
“Oh, ciao Thorin!” esclamo dopo essermi ripresa dallo stupore e dallo spavento. Detto ciò, gli do un bacio sulla guancia, sperando di ammansirlo un po’.
“Glenys, dove sei stata?” Di solito, quando faccio ciò, il Re sotto la Montagna si addolcisce, ma non è questo il caso.
Il tono di Scudodiquercia è stato gelido, proprio come il suo sguardo.
Non posso fare a meno di chiedermi perché mi abbia fatto questa domanda. Spero proprio che non sia come temo…
“Dove mi hai lasciata, a Dale” rispondo con la classica aria da finta tonta.
Il nano, continuando a tenere le braccia conserte, sospira. “Mi è stato riferito che hai fatto una passeggiata con quell’uomo, Rhunyc.”
Il mio cuore fa l’ennesimo salto.
Proprio come temevo…
Spero proprio che non stia pensando che l’abbia tradito, non lo farei mai e poi mai, con nessun uomo.
“Chi… chi te l’ha detto?”
“Dwalin.”
Mi verrebbe quasi da dire che si faccia gli affari suoi! Non posso crederci che Dwalin abbia dubitato di me, non posso crederci che sia andato a dire a Thorin di avermi vista in compagnia di un altro uomo, nel timore che potessi tradire il suo re e migliore amico.
“Rhunyc voleva passeggiare e chiacchiere del tutto innocentemente con me, mi sembrava scortese rifiutare” rispondo con sicurezza. “Nel caso te lo stessi chiedendo, no, non ci ho fatto niente, così come non ci farò niente in futuro. Io amo solo te.” Dicendo questo, salgo le scale, ma Thorin Scudodiquercia mi ferma.
“Dove credi di andare? Per me la conversazione non è ancora finita.”
Sbuffo spazientita, alzando gli occhi al soffitto. Come al solito ho agito d’impulso e ho fatto le cose del tutto spontaneamente, senza prima pensarci. Dopo questo mio gesto, potrei farlo arrabbiare ancora di più.
“Ripeto: io amo solo te, non ti tradirei mai e poi mai! Mi fa schifo solo il pensiero!” Cerco di essere il più chiara possibile, non voglio in alcun modo che pensi questo. “E mi ferisce tutta questa mancanza di fiducia, come ti salta in mente che io possa fare una cosa del genere?!”
Credo di aver usato le parole giuste, perché ora Thorin sembra seriamente dispiaciuto.
“Hai ragione, scusa.”
Sgrano gli occhi. Seriamente Thorin mi ha chiesto scusa?! Ma è il Thorin che io conosco quello che ho davanti? Oppure ha preso un colpo in testa?
“Di te mi fido” dice passandomi una mano sulla guancia, imbambolandomi un’altra volta. “È degli altri che non mi fido.”
Poso la mia mano sulla sua, chiudendo gli occhi. Non voglio che la levi dal mio volto, voglio ancora sentire il calore della sua pelle sulla mia.
“Rhunyc è innocuo, fidati, non vuole niente da me” gli dico con tono rassicurante.
Thorin mi sorride lievemente, a quanto pare sono riuscita a tranquillizzarlo.
Quando ne ho la certezza, lascio che la sua mano si allontani dal mio viso, dopodiché salgo finalmente al piano di sopra.

***

“KILIII! VIENI QUA!”
Queste sono le prime parole che sento, rientrando in casa.
Mentre il mio futuro marito lavorava per le solite riparazioni di Erebor e Dale, ne avevo approfittato per andare a fare un giro con Bilbo… cercando di nuovo di convincerlo riguardo al Governatore e le tre gallinacce.
Veramente piacevole rientrare in casa e, anziché ricevere un ciao o il buongiorno, sentire Thorin gridare come un ossesso.
Dopo il grido di Thorin, Kili lo raggiunge immediatamente in camera.
Seguo il giovane nano, curiosa di sapere cosa diamine sia successo adesso.
“Sì, zio?” gli chiede Kili, senza nascondere che sta morendo di paura.
Thorin Scudodiquercia lo guarda malissimo, proprio come aveva guardato me prima di chiedermi cosa stessi facendo con Rhunyc.
Non vorrei essere nei panni del giovane nano.
“Dwalin mi ha detto che ti ha visto in compagnia di quella tale, Tauriel.”
Il mio primo pensiero, anziché: “Accidenti! L’ha scoperto! Ora è fritto!”, è: “Ma Dwalin ha abbandonato il suo mestiere di guerriero per dedicarsi allo spionaggio? Prima me con Rhunyc, e adesso Kili con Tauriel!”
Ovviamente il mio amico ci rimane di sasso. Superato lo smarrimento, Kili, invece di mentire, decide coraggiosamente di dire la verità: “Sì, è vero. Mi vedo con Tauriel… c’è qualche problema?”
Al suo posto non credo proprio che avrei risposto così, adesso temo che lo zio possa ucciderlo.
Il Re sotto la Montagna sospira, cercando di mantenere la calma. “Sì, Kili, c’è qualche problema” risponde, faticando a non mettersi a urlare di nuovo. “Il problema è che un’elfa… per giunta al servizio di Re Thranduil!”
“Non dici sempre che sono grande ormai?” Credo di non aver mai visto Kili affrontare così il nano, di solito, sia lui che il fratello, si sentono un po’ in soggezione in sua presenza, specialmente lui. “Ebbene, sono grande anche per decidere con chi stare e con chi no.”
“A quanto pare ti ho sopravvalutato!” Thorin Scudodiquercia sta esplodendo di nuovo. “Evidentemente non sei grande abbastanza, se cominci a frequentare gli elfi. Lo sai come sono fatti!”
“Pensala come ti pare.” Kili gli sta rispondendo sempre più male. “Ora vorrei andare da mio fratello, con permesso.”
“Kiliiii!” Lo chiama lo zio, cercando di fermarlo, ma ormai egli è uscito. “Non ho ancora finito, torna qui!”
Mi mordo le labbra per non ridere: sembra un genitore che sgrida il figlio adolescente e indisciplinato.
Il giovane nano se n’è andato sbattendo la porta.
Il mio futuro marito si appoggia al muro e sospira, come se non avesse più le forze di sgridarlo e di cercare di farlo ragionare.
Devo dire che gli è andata bene, mi aspettavo di peggio. Probabilmente ora è stanco per il lavoro, magari più tardi, quando si sarà ripreso, saranno per davvero cavoli amari.
Io nel frattempo sto ancora cercando di trattenere le risate.
Purtroppo per me il nano nota questa cosa.
Il mio sforzo si fa più immenso.
“Scusami un attimo.” Thorin si leva dal muro per avvicinarsi a me. “Tu sapevi di questa cosa?”
“No” rispondo cercando di sembrare seria.
Il Re sotto la Montagna mi guarda con più attenzione, temo proprio di non essere riuscita a convincerlo.
Ormai non riesco più a esercitare forza sulle mie risate.
Ecco fatto, quasi dieci anni di recitazione improvvisamente buttati nel cesso…
“Per Durin, Glenys!” ringhia Thorin, allontanandosi da me. “Perché non me l’hai detto?!” Va a sedersi alla sua scrivania, mettendosi le mani nei capelli.
“Nemmeno io approvo la relazione di Kili, quell’elfa non piace neanche a me, ma non volevo tradire la fiducia di un amico” cerco di difendermi, raggiungendolo.
Il nano non mi risponde, pare quasi che non abbia né le forze né la voglia di discutere, inoltre pare anche piuttosto deluso.
Lo sapevo io che non dovevo immischiarmi in questi affari! Già prima Thorin era arrabbiato con me, proprio adesso che abbiamo fatto pace doveva saltare fuori questa cosa?
“Mi dispiace davvero non averti detto niente.” Mi metto dietro di lui e comincio a fargli un massaggio alle spalle, in modo sensuale. Di solito, quando faccio così, l’arrabbiatura gli passa. “Sappi che mi sento in colpa.” Utilizzo pure il classico tono di chi ha una certa voglia di fare certe cose a letto…
Ho come l’impressione che il nano si sia un po’ calmato.
“Mi perdoni?” gli chiedo con aria contrita, faccio pure gli occhi da cane bastonato, anche se lui non può vederli.
Passa un attimo, prima che Thorin, costringendomi sulle sua ginocchia, mi dica: “Vieni qui!”
Per fortuna il tono del re dei nani è stato affettuoso, mentre egli sta sorridendo.
Mi sistemo sulle sue gambe, sorridendo anch’io.
“Lo sai che sei veramente una piccola peste?” Mi mette un ricciolo dietro all’orecchio.
“Uhm… sì, me l’hanno detto in molti.”
Thorin Scudodiquercia mi bacia la mano.
A quanto pare, la questione di Tauriel, può aspettare.

   
 
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