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Autore: EcateC    15/07/2018    3 recensioni
-Che cosa? Rey e Ben… Insieme?- esclamò Leia, riluttante -Questo sarebbe il vostro piano? Suvvia, non può funzionare, è… Impossibile-
Ma il vento spaziale non fu del suo stesso avviso. La sferzò nel viso come a volerla rimproverare, e il generale della Resistenza dovette cedere.
-D’accordo, d’accordo... Spero solo che sappiate ciò che state facendo-
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ben Solo/Kylo Ren, Kylo Ren, Principessa Leia Organa, Rey
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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Rey si svegliò di soprassalto, ansimante e tutta sudata.

Aveva fatto un incubo, l’ennesimo dopo la morte di Luke Skywalker. Si rigirò sul giaciglio di fortuna che si era costruita in quel pianeta, una sorta di amaca intrecciata, e si guardò intorno. Nella branda sotto la sua c’era Rose e di fianco a loro le altre donne della Resistenza, assopite. C’era perfino Leia Organa, seduta scomodamente su una sedia. La sua espressione pareva addolorata perfino durante il sonno.

Rey si sentiva fragile, debilitata sia nella corpo che nello spirito. Era come se la Forza le avesse rivolto le spalle all’improvviso: gli allenamenti non erano più fruttuosi come prima, la sua concentrazione era debole, precaria, e tutto nella Resistenza procedeva nel peggiore dei modi. La loro speranza andava diminuendo di pari passo all’espansione del Primo Ordine, che con il nuovo, giovane Leader Supremo era diventato inarrestabile. Kylo Ren non guardava in faccia nessuno, partecipava di persona alle battaglie, spaventava con la sua sola presenza, vinceva ed espandeva il suo impero.

E in tutto questo, Rey non l’aveva più visto.

Dopo che le aveva confessato di amarla era come sparito nel nulla, tanto che la ragazza arrivò a pensare che l’assenza della Forza nel suo corpo fosse imputabile a lui, che era causa e origine di tutti i suoi mali.

Non percepiva più la sua presenza intorno a sé, e si sentiva strana, scocciata.

Era come una faccenda da sbrigare che aveva lasciato in sospeso, un qualcosa che continuava ad ignorare ma che, con cadenza quotidiana, si presentava nella sua coscienza ad esigere attenzioni.

Kylo Ren, non riusciva a togliersi dalla testa Kylo Ren. Prima perché lo vedeva troppo spesso, ora perché lo vedeva troppo poco. Prima perché aveva tentato di ucciderla, ora perché aveva tentato di baciarla.

Tentato… Non era stato proprio un tentativo, era stato un bacio vero e proprio, che lei aveva accolto supinamente senza ribellarsi.

“Ero immobilizzata, mi aveva legato con la forza del pensiero” si ripeteva nella testa, come per giustificarsi delle sue stesse paranoie “Non potevo fare altro che accettarlo”

Ma il fatto era che non riusciva a convincere nemmeno se stessa.

Rey decise di alzarsi, stare sdraiata a tormentarsi non serviva a niente, tanto sapeva già che non avrebbe più dormito. Si vestì in fretta e furia -non amava stare nuda troppo lungo, non da quando il Leader Supremo poteva comparire da un momento all’altro- e andò di fronte al pezzo di vetro scheggiato che fungeva da specchio, guardandosi un po’ meno velocemente del solito.

Osservò il suo viso con distacco, come ragazza si sentiva davvero insignificante.

Non sapeva spiegarsi che cosa Kylo Ren avesse visto in lei, lui che era sempre così distinto e ben messo, che profumava di pulito e non di terra come lei… Rey si sentì arrossire, distolse subito lo sguardo dal suo riflesso e prese ad acconciarsi senza cura i capelli per far tacere il cervello.

-BB-8?- chiamò con voce roca il piccolo droide tondeggiante, che subito rotolò verso di lei -Ti va di fare una passeggiata?-

Il droide fece uno squillo affermativo e si avviò verso la porta, insieme alla ragazza malinconica.

 

 

Un altro ragazzo malinconico, sito ad anni luce di distanza, si stava guardando le dita delle mani. Sfiorava i polpastrelli tra di loro con aria contrita, immerso nei suoi pensieri.

-Leader Supremo Ren?- esclamò un sotto generale piuttosto anziano, inchinandosi come se fosse davanti un re. Kylo alzò gli occhi su di lui, senza cambiare espressione.

-Dica, colonnello-

-Leader Supremo, porto buone nuove. Abbiamo localizzato la sede della Resistenza, si trovano nell’orlo mediano, a pochi anni luce da qui- lo informò, fiero e orgoglioso -Dista solo poche settimane di navigazione iperspaziale, se partiamo oggi possiamo raggiungerli e individuare il loro pianeta base senza bisogno di fermarci per il rifornimento atomico-

Quella notizia, apparentemente buona e incoraggiante, non piacque a Kylo Ren. Egli rimase turbato, raddrizzò la schiena e guardò negli occhi il suo sottoposto, cercando di non mostrare la tempesta di emozioni che gli imperversava dentro

-Ne è assolutamente certo, colonnello?-

-Sì, Leader Supremo, non c’è alcun ragionevole dubbio che ci faccia sospettare del contrario- gli rispose -Do l’ordine per partire?-

Kylo esitò e scorse il generale Hux e gli anziani di spicco dell’Ordine, che lo stavano fissando con sguardo esigente sulla soglia della porta. Le loro aspettative lo schiacciavano e inorgoglivano allo stesso tempo, e Kylo era decisamente orgoglioso, l’ultima cosa che voleva era mostrare a quei serpenti debolezza.

-Ma certo- rispose duramente, sfidandoli con lo sguardo -E accertatevi che gli apparati della Star Destroyer siano al massimo delle loro prestazioni. Voglio vedere quel pianeta esplodere-

Sia Hux che gli altri sorrisero malevoli.

 

 

 

_____________________________________

 

 

 

Rey ormai camminava da mezz’ora.

Era mattina presto e tutto in quel pianeta era ancora dormiente, perfino i fiori erano richiusi in se stessi, si sentiva solo il rumore scrosciante dei corsi d’acqua e del vento frizzante che si alzava di tanto in tanto.

-Potrei anche restare a vivere qui, BB-8 - esclamò Rey al Droide, che squittì e roteò la testa in risposta -È un bel posto in cui stare-

Rey gli sorrise e fece un bel respiro, era bello stare lì in mezzo al verde solo che quel silenzio e tutta quella natura selvaggia incrementava la strana sensazione di solitudine che lei sentiva da un po’, una solitudine immotivata dato che non aveva mai avuto così tanti amici come in quel momento.

-Cosa dici, torniamo indietro?- domandò Rey al droide, ma questo non rispose -BB-8? Ci sei?- lo chiamò stranita, ma all’improvviso percepì come una corrente di energia positiva, un vento elettrico che le entrò dentro e la riempì di vitalità e adrenalina, un senso di leggerezza che sfida la gravità e che dà l’impressione di levitare in aria…

La Forza.

Rey aprì gli occhi e lo vide. Kylo Ren, con la divisa nera ma senza l’elmo, che la stava fissando con la medesima espressione sorpresa che aveva lei. Probabilmente, pensò Rey, nemmeno lui si era mai abituato a questi loro bizzarri incontri clandestini.

Si guardano entrambi, impalati.

-Pensavo che non ti avrei mai più rivisto- cominciò Rey con tono amaro, spezzando il ghiaccio -Non in questo modo, almeno-

-Infatti non era mia intenzione rivederti- le rispose, corrucciato. Aveva un’aria afflitta Kylo Ren, sembrava più cupo del solito.

-E allora perché non hai resistito alla Forza?- gli chiese Rey, stancamente. Il vento soffiava su di loro, le loro voci avevano uno strano eco, come se si trovassero dentro a una caverna.

-Volevo sapere se hai pensato a quello che ti ho detto- le rivelò rigidamente, lei sospirò e abbassò lo sguardo -Ho diritto di sapere, Rey-

-Ci ho pensato- gli rispose la ragazza, arrossendo. Ci ho pensato ogni secondo di ogni minuto di ogni ora della mia vita.

-Ma non posso fare niente se tu continui per questa strada- gli indicò la divisa nera -Io combatto per la Resistenza, tu sei il Leader del Primo Ordine e… Non può funzionare se tu…-

-Se io continuo a essere un mostro?- l’anticipò freddamente.

-Non intendevo dire questo-

-Lascia stare. Ho capito- la interruppe, sbrigativo -Scusa per il bacio-

Rey ammutolì, non si aspettava una reazione così netta e negativa da parte sua e tanto meno non era sua intenzione troncare così il discorso… Ma il suo avversario era avventato, ormai l’aveva capito.

-Kylo Ren!- lo chiamò, incredula -Non è certo per un bacio che ti devi scusare!-

-È l’unica cosa di cui sono pentito- mentì lui con fare insolente, al solo scopo di redimere il suo orgoglio.

-Perfetto- decretò Rey, arrossendo -Allora puoi anche andartene-

-Più che volentieri, non voglio rimanere un secondo di più in questa palude-

-Bene- ringhiò lei.

-Bene!- sibilò lui, più forte.

Si diedero entrambi le spalle, arrabbiati e impermalositi, ma quel loro legame dispettoso non si sciolse.

Rey fissava ostinatamente un punto a braccia conserte, ma sentiva chiaramente che la presenza dell’altro era ancora dietro di lei; lo stesso valse per lui, che si irrigidì. Il Leader Supremo si concentrò, arrivò a stringere forte i pugni per spezzare quel collegamento che si protraeva inopportunamente, ma invano.

-La Forza non vuole allontanarci!- sbottò collerico, girandosi verso di lei -Non posso andarmene da questo…- si guardò intorno, perplesso -Che razza di pianeta è questo?-

-È il pianeta di Sc…- Rey si interruppe e si morse la lingua -Puoi scordartelo che te lo dico, Leader Supremo!-

Kylo Ren sorrise inavvertitamente, senza potersi trattenere. Rey lo osservò con sorpresa, il suo sorriso era identico a quello di Han Solo, nessun dubbio.

-Ci ho provato- ammise lui.

-Stai provando a fare fin troppe cose ultimamente-

-Io almeno mi concedo il beneficio del dubbio- la provocò -Ah, Rey? Datti una lavata, odori di gatto selvatico-

La giovane si vergognò di sé, il suo ego ingigantì a umiliazione ciò che voleva essere solo un dispetto -Non sarò bella o profumata come te- gli disse infatti, risentita -Ma almeno ho ancora il coraggio di guardarmi allo specchio-

Il sorrisetto di Kylo sfumò.

-Immagino che tu abbia ragione- accondiscese, atono -Ti rinnovo le mie scuse per quell’episodio increscioso. Volevo solo capire cosa si sente- le confessò a bassa voce -Non l’avevo mai provato prima-

Rey lo guardò alquanto smarrita -Non l’avevi mai provato prima?-

-Mi trovi patetico?-

-No, affatto- gli rispose subito, fin troppo in fretta.

-Grazie, perché io sì-

Il cuore della ragazza fece un tuffo, il suo stomaco era più contratto di un nodo. Il giovane fece per andarsene, ma lei lo fermò all’ultimo momento.

-Kylo Ren!?- lo chiamò agitata, un attimo prima che lui se ne andasse -Neanche io l’avevo mai provato prima- gli disse, arrossendo -Mi trovi patetica per questo?-

Per la secondo volta, lui accennò un sorriso -No- le disse -Grazie- aggiunse.

-Prego…- sussurrò lei, e neanche a farlo apposta, lui sparì dalla sua vista.

Il collegamento si era spezzato, BB-8 aveva ripreso a funzionare e a squittire collericamente per l’inaspettato blackout, ma Rey lo ignorò del tutto: era troppo presa a fissare il punto in cui Kylo Ren era sparito.

 

Intanto, nella base della Resistenza si stava consumando un vero e proprio litigio. Le provviste di cibo, infatti, andavano esaurendosi e il pianeta offriva solo frutti asprigni e di dubbia commestibilità. La fauna selvatica era per lo più composta da piccoli anfibi e invertebrati, per cui anche le fonti di proteine erano pressoché assenti.

-Non possiamo continuare a stare qui!- esclamò un uomo -C’è rimasta solo una settimana scarsa di approvvigionamento-

Rey entrò imbambolata in quello che era stato battezzato il luogo di ritrovo principale della Resistenza, e subito Finn la salutò con la mano e le fece cenno di sedersi vicino lui.

-Ciao- gli sussurrò lei, con ancora la testa tre le nuvole -Che si dice?-

-Che se resteremo qui, molto probabilmente moriremo di fame. Se invece partiamo, il Primo Ordine ci rintraccerà e moriremo comunque- le rispose Finn, come se niente fosse -Il Generale Organa sta cercando di conciliare la lite-

Rey osservò Leia mentre interveniva a riequilibrare la situazione, col volto esausto e segnato. Era davvero una donna encomiabile, la più forte e coraggiosa che avesse mai conosciuto. Ed era sua madre…

-E tu, dormito fino a tardi?- le chiese lui con un sorriso amichevole, facendole spazio.

-No, ho fatto una passeggiata-

-Mmh, chiarificatrice?- le domandò, addentando una sorta di radice.

-Non proprio, ho più dubbi di prima-

-Fantastico- ridacchiò -Su cosa?-

Rey lo guardò combattuta. Poteva fidarsi di Finn? Poteva fidarsi di qualcuno in tutta la dannata galassia? Il ragazzo quasi captò i suoi pensieri.

-Rey? Mi dici una buona volta che cosa ti tormenta così tanto?-

-Finn, tu… Tu sei mai stato innamorato?-

Il ragazzo la guardò sconvolto, restando con la bocca aperta -Wow- esclamò, arrossendo -Questo non me l’aspettavo… Oddio Rey, non dirmi che è Dameron, se no…-

Rey fece una risata imbarazzata -No, figurati, cosa ti viene in mente! La mia era solo… curiosità-

-Curiosità? Un momento- soggiunse Finn, diventando improvvisamente serio. Lei lo guardò allarmata -Ho capito cosa mi nascondi!-

Rey trattenne il fiato, il suo viso si deformò in una maschera di preoccupazione.

-Finn- lo chiamò come per calmarlo, angosciata -Lascia che ti spieghi-

-È Chewbecca!- scherzò lui, ridacchiando. Rey chiuse gli occhi e fece un piccolo sospiro di sollievo -Dai, ammettilo che hai un debole per i Wookiee pelosi-

-Scemo- forzò un sorriso, anche se si sentiva sulle braci ardenti. Sicuramente, pensò, Chewe avrebbe dato meno scalpore del Leader del Primo Ordine.

-Comunque, l’amore è un concetto troppo relativo per essere spiegato, però credo che quando inizi a pensare più spesso all’altro che a te stessa, beh, il dado è tratto-

Lei ci pensò un attimo sopra e poi forzò un sorriso di circostanza.

Pensava più spesso a Kylo Ren che a se stessa? Decisamente e rovinosamente sì.

-Rey, guarda che amare qualcuno non è un reato- le disse Finn, vedendo la sua espressione così contrita e preoccupata -Devi solo andarglielo a dire-

-No, io… Io non sono il tipo che si innamora- parlò, arrossendo -Sul serio, non mi riguarda-

-Sì, diciamo tutti così- ridacchiò Finn -Ma poi ne veniamo attratti come dei droidi alle calamite-

 

 

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Gli allenamenti di Rey procedevano di male in peggio.

Rey si distraeva, dormiva male, mille preoccupazioni le attanagliavano l’anima e questo, insieme alla fame ricorrente e alla stanchezza, le impediva di concentrarsi e di entrare in comunicazione con la Forza. Aveva disperato bisogno di un maestro, non riusciva nemmeno a sollevare un sasso di pochi grammi! Fece un sospiro frustato e calciò col piede quel maledetto sassolino che non si muoveva. Ma ecco che lo stesso sassolino tornò indietro e la colpì su una tempia, come per magia… Rey sobbalzò e si alzò subito in piedi.

-Kylo Ren!?- esclamò innervosita pensando subito a lui, ma un’altra piccola pietra la colpì di nuovo ma dall’altra parte della testa. Rey si girò con uno scatto e azionò subito la spada laser, innervosita -Ti stai divertendo, Kylo Ren!?-

-Al giovane Solo tu altro non pensi!- sentì ridacchiare una voce acuta, che di sicuro non apparteneva al Leader del Primo Ordine -La tua mente troppo occupata è-

-Maestro Yoda- esclamò la ragazza, vedendo lo spirito fluttuante dell’antico Jedi -La Forza mi sta abbandonando… Mi sento bloccata, non so più cosa è giusto. Continuo a parlare con Kylo Ren e ogni volta mi sembra di tradire la fiducia della Resistenza-

-Tradire?- ripeté lui, perplesso -La ricerca della pace tu chiami tradire?-

-Kylo Ren non cerca la pace- gli sussurrò Rey, con le lacrime agli occhi -Lui è ancora accecato dall’odio-

Yoda scosse la testa -E allora aprirgli gli occhi tu puoi! Ciò che il suo cuore conosce oggi, la sua mente lo comprenderà domani. Rey, il lato oscuro della Forza solo in apparenza conforto e ristoro dà, perché la gioia oscura con l’odio e la speranza con la paura ottenebra. Aiutarlo a rivedere tu puoi-

 

Rey spalancò gli occhi, svegliandosi di soprassalto.

Era nella sua branda, nel suo angolino insieme alle altre donne della Resistenza, che dormivano. Un timido raggio di luce era arrivato fino al suo cuscino e proprio di fronte al suo viso c’era un sassolino, quel sassolino, che fluttuava nell’aria come una piuma. La ragazza sorrise e lo afferrò, rigirandoselo tra le dita.

In fin dei conti non era poi così sola. Aveva amici nella Resistenza, nell’oltretomba e con un po' di fantasia, perfino nelle alte sfere del Primo Ordine.

Il maestro Yoda, Leia Organa e, lo sentiva, tutti gli altri Jedi, l’avevano scelta e confidavano in lei. D’altronde chi era lei se non una trovatella, una semplice ragazza che era incappata per puro caso in un droide con una mappa? Non aveva il leggendario sangue degli Skywalker nelle vene, non era particolarmente abile o intelligente, era solo lei, solo Rey.

Eppure, solo lei poteva redimere Ben Solo e riportarlo a casa, doveva solo credere in lui, proprio come aveva fatto Luke con suo padre Anakin… Senza neanche sentirsi dire ti amo, peraltro.

Non era una causa persa, c’era della dolcezza in fondo ai suoi occhi, molta più umanità in lui che in tutti gli strozzini che aveva conosciuto a Jakku.

Ma se voleva che Kylo Ren non si sentisse suo nemico, lei per prima doveva smettere di trattarlo come tale.

Si alzò a sedere, si vestì, prese il suo fidato bastone e iniziò a pensare intensamente a lui, accesa di una nuova speranza.

“Kylo Ren” pensò, allontanandosi dalla zona riposo con passi lunghi e distesi “Parlami, Kylo Ren”

 

 

 

Primo Ordine, Consiglio intergalattico dei pianeti.

 

 

Se gli avessero detto che Rey da Jakku avesse cercato di mettersi in contatto con lui di sua spontanea e incorrotta volontà, il Leader Supremo Ren sarebbe sicuramente scoppiato a ridere. Tutto ciò che la paladina della Resistenza faceva, era evitarlo e riempirlo dei più coloriti insulti che conosceva.

Ma non quella volta.

Quell’eco femminile che sentiva nella sua testa, lontano ma stranamente insistente, era proprio la voce di Rey. Lei in persona lo stava chiamando e lo stava facendo durante l’Assemblea Generale che lui stesso presiedeva. Erano riuniti tutti i più illustri e potenti rappresentanti dei pianeti alleati al Primo Ordine, dai cancellieri ai meri portavoce, e se solo avessero avuto il benché minimo sospetto che il loro Leader Supremo intrattenesse contatti con la mercante di rottami, sarebbe scoppiato il finimondo… E Rey sarebbe stata condannata a una morte brutale.

Kylo strinse forte i pugni, cercando di escludere la ragazza. C’era un cancelliere che stava parlando da venti minuti a due sedute distanti dalla sua, ma lui ormai non ascoltava più neanche una parola.

“No, non ora! Non ora!” ringhiò mentalmente -Smettila!”

Ci mancava solo che Rey comparisse in quel momento davanti a tutti. Il suo viso era accartocciato dallo sforzo, tanto che il Generale Hux lo guardò con un sopracciglio inarcato.

-Si sente bene, Leader Supremo Ren?- gli domandò mellifluo, con un’ombra di sarcasmo.

-Mai stato meglio, Hux- gli sussurrò Kylo tra i denti, con tanto di voce affaticata e pugni chiusi -Ora taccia e ascolti il cancelliere-

Il Generale Hux gli rivolse un’occhiata scettica e cambiò direzione. L’invidia che provava verso il nuovo Leader non era descrivibile a parole, e l’invidia desta i sospetti, oltreché l’odio… Lo guardò, mentre si alzava faticosamente per andare a parlare davanti a tutti sulle prossime mosse dell’Ordine rispetto alla “questione Resistenza”. La sua presenza emanava Forza e la sua figura scura e possente bastava per intimorire chiunque, eppure c’era qualcosa nell’amarezza del suo sguardo che svettava. Rimorso, dolore, sofferenza… Punti deboli palesi ma anche indecifrabili, che erano conosciuti da tutti ma che nessuno poteva colpire.

Hux giurò a se stesso: avrebbe trovato tutti quei punti deboli e li avrebbe sbandierati all'Ordine, a costo di giocarsi la sua stessa vita.

 

 

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Rey si diede per vinta e smise di tentare: Kylo Ren non voleva entrare in contatto con lei. Dopo la morte di Luke, lui con lei ci aveva provato praticamente ogni giorno, tormentandola continuamente con la sua voce cavernosa, e ora che lo chiamava lei, non rispondeva.

“Va bene”  si disse risoluta “Non mi interessa. Anzi, meglio, così non dovrò sorbirmelo e litigare di nuovo”

Ma la sua opera di auto convinzione durò fino al momento in cui se lo ritrovò davanti, confuso, col viso meno duro e cupo del solito. Kylo era come sempre nella Sala del Trono, luogo che ormai Rey conosceva a memoria.

-Ho sentito il tuo richiamo- le disse con curiosità -Che cosa volevi?-

Lei non poté fare a meno di sorridere -Volevo solo vedere se funzionava, se ero capace di raggiungerti come fai tu-

Kylo Ren fu assalito dalla delusione, la speranza svanita che lei lo avesse chiamato per qualcosa di più intimo rabbuiò il suo umore e lo rese scontroso.

-Quindi, hai usato me come oggetto per allenare i tuoi poteri da Jedi… Anzi, da Padawan?- le domandò sprezzante -Impara a sollevare i sassi prima di rivolgerti a me-

Rey arrossì -Volevo vederti, ma come non detto. Vattene via e dato che sei così bravo con la Forza, usala per sparire in un buco nero e non farti più vedere-

-Per tua informazione, ti ho appena salvato la vita- la informò con lo stesso tono litigioso, anche se le sue intenzioni erano altre -Stavi per comparire durante un consiglio del Primo Ordine. Ti ho tenuto lontano per proteggerti-

-Ah- articolo atona, con un nodo al posto dello stomaco -Grazie-

-Prego- le rispose duramente ma senza guardarla negli occhi.

-Una riunione su cosa?- chiese subito per stemperare l’imbarazzo.

-Sulla vostra distruzione- le rivelò Kylo, semplicemente -Avverrà a breve. Siamo a conoscenza di molte cose su di voi, Rey, la Resistenza è destinata inesorabilmente a perire. Ma tu…- si sforzò di guardarla negli occhi -Tu sei ancora in tempo per unirti a me-

-Anche tu sei ancora in tempo per tornare da noi, Ben-

-Io? No, ti ho già detto che è troppo tardi. Nessuno potrebbe… Nemmeno tu riusciresti…-

-Io ci sono già riuscita- lo interruppe dolcemente, prima che finisse la frase -E se ti ho perdonato io che sono un’inutile Padawan, ci riusciranno sicuramente anche gli altri-

Kylo Ren ammutolì, dischiudendo le labbra dalla sorpresa. Era una frase dolce, quella?

Vederla così vicina e così benevola gli provocò una forte tensione emotiva, che lo irrigidì e lo bloccò, ma Rey non se ne accorse, persa com'era nei suoi occhi.

-Hai mai sentito parlare dei droidi e delle calamite?- gli domandò, alzandosi sulle punte degli stivali -Credo che il nostro legame funzioni in questo modo. Tu sei la calamita e io…- lasciò cadere la frase a metà, forse per timidezza, forse per orgoglio o forse, più semplicemente, perché non c’era più bisogno di parlare.

Rey lesse un’intensa incredulità nei suoi occhi scuri, tanto che quasi le dispiacque abbassare le palpebre e non vederli più.

Ma come le loro labbra si unirono, qualcuno nascosto dietro un albero si tappò la bocca per non gridare...

 

 

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-Vi giuro che non sono pazza- si disperò Rose, per la centesima volta quel giorno -Li ho visti dietro quell’albero che si baciavano! E lui era Kylo Ren! Solo che poi è sparito nel nulla, non so come… Ma era con Rey-

-Tu sei pazza- decretò Poe Dameron, alzandosi dalla sedia con fare spazientito. Leia e Finn invece rimasero fermi lì, in religioso silenzio, sopraffatti ognuno per motivi diversi. Finn per evidenti ragioni, Leia invece preferì astenersi da ogni commento. Guardava un punto fisso, avvolta nel suo pesante mantello malgrado il clima decisamente mite e asciutto.

-Io non sono pazza- singhiozzò Rose a Finn -Tu mi credi, Finn, vero? Ti fidi di me, no?-

Il ragazzo sospirò, in difficoltà. Voleva dirle di sì, ma credere a una cosa del genere, per quanto avesse a cuore Rose, era praticamente impossibile.

-Se Kylo Ren fosse stato qui, perché non attaccarci? Generale?- si rivolse a Leia -Cosa ne pensi?-

-Penso che dovremmo parlare con Rey. Dov’è, adesso?-

 

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Era incredibile quante cose avessero da dirsi due ex nemici giurati.

Ed era incredibile quanto il proibito rendesse tutto più invitante e trasgressivo.

Ogni bacio che si scambiavano era come una sfida lanciata all’universo, un atto di follia e coraggio che infrangeva non solo le regole spazio-temporali della fisica più spicciola, ma anche l’equilibrio tra buio e luce, tra bene e male, che vigeva nell’intera galassia.

Certo che quella situazione sembrava surreale. Lei, nella vecchia ammiraglia di Snoke, che conversava con Kylo Ren sdraiata accanto a lui, in un letto grande quanto tutte le brande della Resistenza messe insieme.

Era tutto incomprensibile, come la Forza e il suo modo d’agire.

Parlarono a lungo, senza mai fermarsi e senza mai cadere in momenti di silenzio imbarazzante. Lei gli raccontò le sue amarezze e le sfide quotidiane che aveva affrontato quando ancora viveva a Jakku, mentre lui il duro cammino di preparazione fisica e spirituale che aveva intrapreso per diventare Jedi. Rey rimase sorpresa, a soli otto anni Ben Solo fu allontanato dalla sua famiglia per iniziare il percorso con Luke Skywalker.

-Avevo una paura folle- le disse con voce spezzata, perso nei ricordi -Tutti nutrivano grandi aspettative su di me, sai, il sangue degli Skywalker, l’eroismo di… Di Han Solo- pronunciò faticosamente il nome del padre, come se avesse uno spillo doloroso tra le labbra -Dovevo essere perfetto. Però con Luke era diverso, mi sentivo compreso da lui e mi fidavo, ciecamente. Lo trattavo e lo vedevo come un padre. Quella notte è come se mi avesse ucciso sul serio-

-Mi dispiace- gli sussurrò Rey, prendendogli la mano ancora inguantata.

-Me ne sono fatto una ragione-

-No, invece-  lo contraddisse Rey -Non te ne sei fatto una ragione. E il fatto che sei ancora qui, tra le mura del Primo Ordine, ne è una prova… Ben? Luke era realmente pentito- gli disse commossa -Si vergognava talmente tanto di quel gesto che si è esiliato in un’isola sperduta, chiudendosi completamente alla Forza e rinnegando se stesso, perché devi fare la stessa cosa anche tu?-

Kylo Ren scosse testardamente la testa, ma i suoi occhi erano diventati lucidi. Per non sbattere le palpebre, aveva fissato lo sguardo in alto, nello splendido soffitto a vetri che dava sull’immensità dello spazio.

-Lui ti voleva bene, ha solo avuto un momento di debolezza- insistette Rey, appoggiandosi su un gomito per guardarlo meglio -Perdonalo, provaci almeno-

-Non posso-

-Sì che puoi. Io ti ho perdonato- gli fece notare, lui la guardò di sottecchi -Sai quante volte hai tentato di uccidermi, tu?-

-Non ho mai tentato di ucciderti, non veramente- le accennò un sorriso -Ci sono andato sempre molto piano con te…-

-Sì, certo- ribatté ironica -Lo dici solo perché ti scoccia che ti ho battuto nel bosco-

-Non mi hai battuto. Sono io che ti ho fatto vincere-

Rey lo colpì sulla spalla -Ma smettila, bugiardo!- lo rimproverò scherzosamente -Eri sul punto di crollare!-

Lui trovò la forza di sorridere -Ero ferito mortalmente e avevo appena battuto l’idiota disertore che ti gira sempre intorno, perdonami se non ero nel pieno delle mie forze-

-Finn non è un idiota-

-Finn?- ripeté Kylo, disgustato -Perfino il nome è da idiota-

Rey assottigliò lo sguardo -Sei geloso, Kylo Ren?-

-Geloso di uno che puliva i sanitari delle mie navi? No, affatto-

Rey rise -A me sembra di sì-

-Puoi dubitarne. Ma se ti tocca in modo inopportuno- le disse, accarezzandola dal fianco fino alla coscia -Avrò il piacere di mutilargli entrambe le braccia con la mia spada-

Le diede un bacio più ardito, inducendola a sdraiarsi sotto di lui. Il suo corpo massiccio emanava calore e la sovrastava, Rey cercò di abbracciargli la schiena sopra la trama ruvida e spessa della divisa e di ricambiare quei baci bollenti, sempre più veloci e sempre più bagnati, ma non riusciva a stare al suo passo. Le mani di lui la distraevano, correvano sul suo corpo con bisogno e curiosità, alla ricerca di porzioni di pelle nuda da toccare.

-Ben!- esalò Rey, dato che una di quelle mani si era posata tra le sue gambe.

-Sai che ti amo. Lascia che ti dimostri quanto ti amo- le sussurrò. C’era un bizzarro mix di dolcezza e aggressività nella sua voce, che si confaceva sia a una supplica che a un ordine.

-Ma non sono neanche realmente qui-

-Sì che lo sei, le tue sensazioni, le mie… È tutto reale- le disse acceso, coinvolto -E io ti desidero sopra ogni limite-

Si sdraiò di nuovo sopra di lei, ma Rey scosse la testa e si divincolò

-No, non così-

-Ti prego- insistette lui, baciandola sul mento -Non ti farò alcun male-

-Ma non capisci!?- lo riscosse Rey -Sono dentro al Primo Ordine, nella stessa nave dove Snoke mi ha torturato! Kylo… Ben… non so nemmeno come devo chiamarti-

-Puoi chiamarmi come vuoi- le disse, profondamente deluso -Ti risponderò sempre-

Entrambi percepirono che il contatto stava per svanire, ormai conoscevano il meccanismo, la sensazione di stacco che si provava pochi istanti prima.

-Anche io, sempre. Che la Forza sia con te- fece in tempo a dirgli, stringendogli forte una mano prima di andarsene del tutto.

 

 

 

 

 

 

Note
Ho approfittato di questo momento di libertà per dare un seguito a questa storia e immergermi di nuovo nel romanticismo stellare della Reylo. Spero che abbiate gradito e che il gap temporale non sia stato troppo eccessivo (scusate).
Ah, ho aumentato il rating da verde ad arancione perché non si sa mai dalla vita… Kylo è già nell’ordine di idee (ma va?), Rey ha i piedi di piombo, vedremo più avanti come si evolverà la situation.
Comunque, mancano diciassette mesi, quindici giorni e quattro ore all’episodio IX.
Così, per amor di cronaca…  O_O  ;)
   
 
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