Anime & Manga > Inazuma Eleven
Segui la storia  |       
Autore: Happy_Ely    16/07/2018    2 recensioni
Sei capitoli per raccontarvi la storia di come Yuuka si innamora di Atsuya, una storia che segue passo per passo il rapporto, dalla più tenera età fino alla più adulta.
Perchè si sa, l'amore non ha età.
Con qualche accenno alla Shuuya×Shirou ( perché non si può vivere senza di loro!)
-------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
#1: Il primo incontro( Yuuka/ Atsuya pov’s) ( per vedere la cover cliccare all'interno del testo su Atsuya and Yuuka fanfiction)
#2: La prima gelosia (Atsuya pov’s) ( per vedere la cover cliccate all'interno del testo su Atsuya and Yuuka Fanfiction! Second Chapter! )
#3: La prima cotta (Yuuka pov’s) ( per vedere la cover cliccate all'interno del testo su Atsuya and Yuuka Fanfiction! Third Chapter!)
#4: La prima dichiarazione (Atsuya pov’s) ( per vedere la cover cliccate all'interno del testo su Atsuya and Yuuka Fanfiction! Fourth Chapter!)
#5: Il primo appraccio (Yuuka pov’s)( per vedere la cover cliccate all'interno del testo su Atsuya and Yuuka Fanfiction! Fhith Chapter!)
Dal testo:
- Non so, forse sebrerà qualcosa di banale, forse… -Risposi io mentre guardova fisso il pavimento di sicuro, avrebbe riso di me.
Genere: Comico, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yaoi | Personaggi: Axel/Shuuya, Hayden Frost/Atsuya Fubuki, Shawn/Shirou, Shuu, Yuuka Gouenji/Julia Blaze
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
#3: La prima cotta (Yuuka pov’s)

Atsuya and Yuuka Fanfiction! Third Chapter!

 
In fondo è normale no?

Provare così di punto in bianco uno strano senso d’impotenza, rabbia, frustrazione, delusione solo perché alcune ragazze si sono messe a parlare con Fubuki?

Quelle sottospecie di ragazze – i capelli sparati in alto e tenuti fermi da immense quantità di chili di lacca andavano contro le leggi di gravitazione universale di Newton, il trucco sparato e troppo acceso e i vestiti che non coprivano niente – erano pur sempre più carine di me.

“ Più belle, più disinvolte, più tutto…” mi portai le mani sugli occhi e me li strofinai con forza, cercavo in ogni modo di scacciare quella sensazione sgradevole che si stava sviluppando dentro di lei.

- Forza Yuuka, non è nulla! – Mi dissi guardandomi allo specchio cercando anche di sorridere un po’.

Più mi guardava più il mio sguardo si rattristava.

Non ero bella.

Il mio fisico non era nulla di che, possedevo una seconda scarsa, i miei fianchi erano troppo larghi e la mia pelle era troppo chiara. Per non parlare poi del colore – troppo comune – dei miei occhi e dei miei capelli, marrone scuro come la terra più profonda.

“ Mi odio… Mi odio!”

- NON MI AMERAI MAI! – Il mio tono di voce era troppo alto, avevo gridato con tutto il fiato che possedevo nei polmoni, avevo battuto i pugni sul lavello e dentro di me una strana sensazione si stava facendo largo.

Era una sensazione di consapevolezza, perché quelle strane emozioni che stavano provando potevano essere benissimo riassunte in una parola: gelosia.

***

- Fubuki quei bambini mi hanno distrutto il mio castello di sabbia! – Piangevo ed ero pure tutta sporca di sabbia, non avevo avuto il coraggio, di dirgli che mi avevano pure fatto male.

Poi lui si era girato verso di me, sorrise e poi mi prese in braccio.

- Ora ti porto da Shirou, così ti dai una ripulita e poi insieme costruiamo un altro castello di sabbia okay? – Era stranamente calmo però, a quel tempo ero ancora molto piccola e non ci diedi peso.

Solo in seguito scoprii che Fubuki aveva conciato per le feste quei bambini cattivi, da quel giorno non mi diedero più problemi.

***

Lui c’era sempre stato per me, anche quando al ballo delle medie nessuno mi aveva invitato.
Per quel motivo non ci volevo andare e mi ero rinchiusa nella mia stanza ad ascoltare musica, ero abituata alle delusioni ormai.

Poi di punto in bianco era arrivato lui, come un fulmine a ciel sereno – color rosa salmone -  era piombato nella mia stanza, con tanto di vestiti eleganti per entrambi, e dopo avermi fatto preparare mi aveva, letteralmente, trascinato alla festa.

Tutte i miei compagni provarono una tale invidia, mi lanciavano continuamente sguardi di fuoco e battutine poco carine, ma io non ci davo più peso.

Ero con lui e questo mi bastava.
***

Mi guardai di nuovo allo specchio, sorridevo come una scema disperata.

- Non posso farci niente, io ti amo. –

E in quel momento iniziai a ridere come una pazza isterica.

L’avevo sempre amato, sin da quando ero bambina! Anzi, forse è meglio dire che sin da bambina avevo provato qualcosa per Fubuki, ma era un sentimento infantile, puro e semplice.

Col tempo poi era cambiato tutto, avevo provato in ogni modo ad illudermi che fosse solo qualcosa di passeggero.

Provavo ad innamorarmi di altri ragazzi, solo per illudermi che quello che provavo per lui non fosse nulla di che.

Ma più mi illudevo più la consapevolezza di amarlo continuava a crescere.
L’amore è qualcosa che non si può comandare. È stravolgente, ti da la vita e te la toglie, ma ti fa comunque vivere.

- Mi hai sempre protetto. – Dissi mentre mi sciacquavo la faccia e respiravo profondamente per calmare i battiti del mio cuore.

- Mi hai sempre sostenuto. – Mi asciugai velocemente e presi poi la pochette dalla mia borsa.

- Mi sei sempre stato vicino. – Estrassi quei pochi trucchi che avevo con me e mi iniziai a truccare.
***

- Come stai scricciolo? – Il tuo sguardo è preoccupato questa volta.

- Bene, ho solo dei forti crampi allo stomaco e al basso ventre. – Rispondo mentre stringo a me la borsa dell’acqua calda che Shirou mi ha preparato prima.

- Il porcospino torna tra poco, è sceso giù in farmacia. – Dici mentre ti siedi a terra accanto al mio letto con le spalle poggiate.

Eri diventato tutto rosso, ne ero certa e anche io lo ero.

- Dici che è una cosa normale questo… - Noto subito che ti irrigidisci, poi ti calmi e tiri un lungo sospiro. Quello era uno di quei discorsi che non avresti mai voluto affrontare  forse perché volevi che, ancora per un po’, restassi ancora bambina.

- Il ciclo? Si, viene a tutte le donne, indica che puoi avere bambini. – Dici senza voltarti, sei ancora rigido.

- E le donne che non lo hanno? – Noti la mia curiosità, dovrei essere imbarazzata ma non ci riesco, si nota che mi è mancata una presenza femminile per molto tempo.

- In genere sono sterili, ma credo che sia qualcosa di molto raro, sai oggi con le nuove medicine non c’è più questo problema. – sembra che ti stai rilassando.

- Sarà sempre così… imprevedibile il ciclo? –

Sussulti, ti giri e questa volta lo vedo, sei rosso come un pomodoro.
Respiri per calmarti di nuovo. Poi mi guardi e il tuo sguardo per un attimo si fa dolce.

- Per un po’ si, stai crescendo cambieranno molte cose d’ora in poi, per primo il tuo corpo e dovremmo iniziare a fare discorsi più seri. – Ore il tuo sguardo è triste, da piccola non sapevo il perché poi con il tempo l’ho capito.

- Fubuki... non dico sempre, però ogni tanto potremo giocare al… -

- Cavaliere e a madamigella scricciolo, si, ogni volta che vorrai. – Rispondi tu sorridendo e posandomi una mano sui capelli.

In quel momento credo di aver camminato dieci metri sopra il cielo.
***

Osservo il mio lavoro, non sono mai stata brava a truccarmi. Ho seguito le indicazioni che una volta mi aveva dato Rika.
Non ho messo chi sa quali colori,solo un po’ di matita nera, fondotinta e mascara per allungare le ciglia.

Mi guardo allo specchio e poi con calma e stando attenta sistemo il lucido sulle labbra.
Sembrano più carnose e più grandi, però non sono troppo eccessive.
Mi guardo ancora e inizio a sistemare il mio look.

Sciolgo le trecce e lascio i miei capelli sciolti, tolgo la giacca di pelle e sistemo meglio la camicetta arrotolo le maniche, mi sistemo i pantaloni e poi mi guardo allo specchio.

Sono semplice nel complesso però mi va bene così, non riesco a vedermi vestita e truccata come una di quelle ragazze là.

Mi guardo ancora per un po’ e per una volta mi trovo carina, non bella, ma carina sì.
Sorrido tra me e me, ripongo tutta la mia roba nella borsa e poi esco dal bagno.

Ti cerco con lo sguardo, vedo che quelle due sono ancora con te e tu le guardi esasperato; poi ad un tratto mi noti, strabuzzi gli occhi,credo di sapere cosa gira per la tua testa in questo momento.

Ti alzi velocemente e mi raggiungi sorridendo, sorrido a mia volta.

Mi porgi la mano e sempre sorridendo mi dici: - Vieni a ballare con me? Raggiungiamo poi gli altri. –

Annuisco e sorrido a mia volta, ti conosco non sei tipo da complimenti, non sei mai stato una persona spontanea. Prendo la tua mano e andiamo a ballare nella mischia.

La musica che mettono è così alta che a poco non ti sento quando parli solo in rarissimi momenti – quando si cambia base – sento quello che dici.

- Sei bellissima sta sera! –

Una sola frase e il mio cuore inizia a battere più forte, forse pensi che non ti ho sentito ma ormai quelle parole sono scolpite nella mia mente.

La musica è di nuovo alta, mi fai segno di raggiungere gli altri e così facciamo, mi prendi di nuovo per mano e portandomi vicino a te attraversiamo la sala da ballo.

E solo in quel momento, mentre tu cerchi gli altri e mi tieni stretta a te e con la musica che ci sovrasta totalmente urlo nella sala, conscia che tu non mi puoi sentire:

- ATSUYA TI AMO! -
 
***

Sono quasi le sei del mattino, la serata è appena finita e tutti quanti ci siamo fermati in un bar che ha appena aperto per prendere un caffè.

- VOGLIO… - Fudou sta per urlare qualcosa ma crolla quasi subito a dormire sulla spalla di Yuuto, ha bevuto troppo.

- Ei scricciolo ma oggi tu hai scuola? – Ti stropicci gli occhi e sbadigli senza coprirti la bocca.

- Si, e tra un po’ mi devo pure preparare, mi accompagni a casa? – Rispondo mentre lego i capelli in una treccia morbida sulla spalla.

- Va bene, ma sei pazza a volerci andare con neanche un ora di sonno. – Rispondi mentre prendi il casco e me lo porgi, il suo tono è un po’ incazzato forse per la mancanza totale
di sonno.

- Posso resistere, fratellone io Fubuki precediamo te e Shirou per andare a casa. – Dico mentre lo saluto con la mano. Una volta uscita dal locale un brivido di freddo mi percorre tutta la schiena.

- Mettitelo o assidererai in moto scricciolo. –
Sei sempre così, impulsivo e poco cortese, ma ormai quello è il tuo marchio e dietro ogni tuo gesto c’è una gentilezza che nessuno immagina.

- Grazie, ma tu non senti freddo? – Lo guardo attentamente mentre toglie la catena dalla sua moto per poi riporla dentro il sedile.

- No, tranquilla, sono abituato a temperature ben peggiori. – Sembri essere troppo teso e no riesco a capire il perché, prima mentre ballavano con gli altri eri felice, spensierato e ora di punto in bianco sei cambiato improvvisamente, forse è per la mancanza di sonno.

- Tieniti forte ok! – Dicci e poco dopo partiamo come una saetta. Hai sempre amanto andare in moto sin da quando ho memoria, e ho smepre notato che ti rilassa, lo riesco a percepire anche se mi dai le spalle.

Ami la velocità ma al tempo stesso sei un eterno pigrone mio caro Fubuki.

In poco tempo raggiungiamo casa, aspetto che tu parcheggi e metta catena alla moto e poi andiamo entriamo dentro casa.

- Di un po’ ho il trucco rovinato? – Ti giri sorpreso verso di me, non ti aspettavi di certo una simile domanda.

- Forse devi passarti un po’ di… come si chiama, quella cosa color carne sotto gli occhi, hai delle occhiaie spaventose. – Rispondi mentre ti abassi a guardare il mio trucco poi aggiungi: - Perché non resti qui a dormire?  Non perdi nessuna lezione importate oggi. –

- Non posso fare tante assenze lo sai, già basti tu che mi vieni a rapire ogni mercoledì dopo la ricreazione. – Rispondo mentre le porte dell’ascensore si aprono.

- Lo faccio solo per salvarti, non puoi pulire tu la classe ogno volta e poi tronare a casa tardi! – Dici mentre ti passi una mano sugli occhi come per cercare di svegliarti.

Non rispondo, pigio il mumero del piano e mi appoggio su di te mentre aspettiamo di salire, tra di noi cala il silenzio, ma nessuno di noi due c’è abituato.

- Ti sei divertita alla serata? –

- Si, la musica era bella e stranamente tu non ti sei fatto cacciare fuori. – Rispondo sorridendo, ripendsando alle innumerevoli volte che ci buttavano entrambi fuori per una tua rissa con qualcuno.

- Sta sera non ti ho visto bere tanto, non ti piacevano i drink? – Chiedo poi mentre guardo il numero dei piani cambiare.

- Dovevo guidare la moto, e avevto te dietro non potevo rischiare di essere ubriaco. – Rispondi secco, ti sei improvvisamente irrigidito e forse capisco il motivo.

- Lo sai che ormai è acqua passata vero?  - Aggiungo mentre ti stringo il braccio.

- Scricciolo, sei dolce a dire così ma non mi perdonerò mai per lo spavento che ti ho fatto prendere quella sera, non dimenticherò mai i tuoi occhi. – Dici mentre fissi il vuoto.

Mi stringo più forte a te, so benissimo che quella sera avevi esagerto con l’alcool per un qualcosa che non  mi vuoi ancora spiegare, ma allo stesso tempo so benissimo che da quella volta in poi non sei più riuscito a dormire sereno.

- Siamo arrivati, dai forza corri a metterti la divisa. – Sorridi beffardo, mentre apro la porta come a voler scacciare qualche brutto pensiero.

Vado in camera mia e cerco la mia divisa mentre tu entri così all’improvviso e ti butti a dormire sul mio letto.

- FUBUKI! – Cerco di svegliarti e di farti alzare ma tu per tutta risposta mi prendi e mi butti sul letto insieme a te e mi stringi forte.

- Madamigella scricciolo abbiamo fatto una lunga cavalcata sta notte, la prego di rinunciare ai suoi impegni verso la regina di trifogli e restate a dormire con me, ve ne prego. – Il suo sguardo era quello di un cucciolo di lupo e io non riusci a resistervi.

- Va bene mio prode cavaliere… - Notai che tu ti eri già addormentato e costi ti strinsi più forte a me e aggiunsi: - Per una volta sarò io a vegliare su di te Atsuya. – E con il cuore che batteva a mille mi addormentai con lui.

***

- Tesoro stanno solo dormento assieme e vorrei farti notare che sono entrambi vestiti. – Shirou cercava vanamente di trattenere il suo fidanzato dall’urlare.

- Shirou lasciami andare o… -

- Shuya a letto ora! Per una volta approfittiamone! – Shirou l’aveva letteralmente trascinat nella loro stanza da letto e aveva chisuo la porta chiave.

- E se si svegliano… devo andare a fare una ramanzina a quei due! – L’istinto del fratello maggiore non voeva demordere.

- Dormono come due orsi in letargo non si svegliaranno neanche con le bombe. – Detto ciò Shirou lo baciò con passione e mettendosi a cavalcioni su di lui.

- Da quando siamo così intrapendenti? – Rispose il numero dieci dell’inazuma mentre contiunva a baciarlo.

- Tesoro sta zitto e lasciati amare! -




Angolo autrice che finisce sempre nello scrigno di Davin Jones(?)
Lo so, non mi facevo viva da un po' eh?
Tranquilli che io non dimentico le mie storie, e lo so mi spiace non aver aggiornato prima ma che vi debvo dire?
Ho passato un brutto periodo rischiando di perdere una persona a me molto cara e non riuscivo a distrami in nessun modo, ve lo dico ho passato l'inferno.
sono risciuta ad uscirne e ora sto meglio, molto meglio e voglio scrivere per liberamri da tutti i miei pensieri.
Ma tornando ad essere più allegri e positivi!
Spero che il capitolo vi piaccia! Spero di averlo reso interessante e sopratutto spero di aver caratterizzato sia Yuuka che Atsuya al meglio! E spero che la cover vi piaccia un sacco ci ho penato per farla bene!
Siamo ormai a metà storia e vi giuro sono stra mega felice di questo! 
Detto questo vado ai ringraziamenti:
 Per aver messo la storia tra le seguite:
1 - Lila May
2 - sugamama
Per aver recesito la storia ringrazione specialemte, spero con tutto il cuore che questo capitolo ti piaccia!
 
 
 
   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Inazuma Eleven / Vai alla pagina dell'autore: Happy_Ely