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Autore: Nao Yoshikawa    16/07/2018    4 recensioni
“Il suo nome sarà Fiamma. Perché, con la fiamma che arde dentro di lei, un giorno ci salverà tutti”.
Cinque anni dopo la battaglia di Alvarez, una nuova minaccia incombe non solo su Fairy Tail, ma su tutta Earthland. Una maledizione verrà scagliata, mandando i nostri eroi in un mondo senza magia e impedendo loro anche solo di ricordare delle loro storie e dei loro legami.
La loro unica salvezza risiede in una bambina appena nata.
Fiamma ha dodici anni, è orfana ed è sempre stata convinta di non essere niente di speciale. Un giorno, però, le cose cambiano drasticamente quando incontra Happy.
Sarà allora che inizierà il viaggio verso la scoperta delle sue origini. Perché solo lei è la Salvatrice che potrà salvare la sua famiglia.
Genere: Avventura, Fantasy, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Acnologia, Human!Acnologia, Natsu, Natsu/Lucy, Nuovo personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!, Triangolo
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- Questa storia fa parte della serie 'Fairy Tail Next Generation'
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22 - Filtro d’amore

August guardò truce la giovane donna che gli si era presentato davanti. In un primo momento pensò che si trattasse di uno stupido scherzo di Acnologia. Cosa ci faceva quella, una loro rivale, lì? E perché l’altro si era riferita a lei chiamandola “alleata”?
“Di che cosa stai parlando?”, domandò seccato. Minerva allora si fece avanti, a braccia conserte. Un lungo abito nero e aderente le fasciava perfettamente il corpo, i guanti attorno alle braccia magre e le labbra carnose riempite di rossetto scuro. Una bellezza dallo sguardo di ghiaccio che gli fece immediatamente intendere la serietà della situazione.
“Quindi è così. È per te che ho perso tutto. Se non fosse stato per il tuo sortilegio, adesso non mi troverei in questo guaio”, poi schioccò la lingua. “Tuttavia, Acnologia ha detto che puoi aiutarmi”.
Il ragazzo guardò il suo alleato, il quale sembrava estremamente divertito dalla faccenda.
“Io dovrei aiutare te? Sbaglio o ti sei appena contraddetta”
“Praticamente sì. Io dovrei stare dalla parte dei “buoni”, tuttavia c’è una cosa che solo tu puoi darmi. Anzi, sarebbe meglio dire che me la devi”, puntò gli occhi sui suoi. “Dammi una pozione d’amore”.
August inizialmente non capì.
“Guarda che io non faccio incantesimi su richiesta”
“Suvvia, August”, Acnologia prese a parlare con tono mellifluo. “Un incantesimo è un prezzo equo, considerando che adesso Minerva è dalla nostra parte”.
Il giovane guardò la donna, non sentendosi del tutto convinto.
“E io come faccio ad essere certo che tu non stia mentendo?”, chiese giustamente.
Minerva allora prese a camminargli intorno, come se uno squalo prima di addentare la propria preda.
“Tu devi sapere cos’è il dolore, dico bene? Perché è la stessa cosa che è successa a me. Questa maledizione mi ha allontanato dalla persona che amo. E questa è una cosa che mi lacera l’anima. Il destino è stato avverso con me e c’è qualcosa che devo fare. Te lo sto chiedendo per favore. So che non ti costa nulla”.
Il ragazzo alzò gli occhi al cielo, guardando poi Acnologia. Avere una terza alleata non era esattamente nei suoi piani, ma forse le sarebbe tornato utile.
Sospirò, per poi indietreggiare.
“E va bene. Io posso anche darti una filtro d’amore, tuttavia devi essere consapevole di una cosa. Non potrà mai essere paragonabile all’amore vero”
“E io farò in modo che Rogue si innamori di nuovo di me. Ma non posso farlo se neanche vuole starmi accanto. Quindi mi serve una mano”.
Sbuffò. Che situazione, adesso si era anche abbassato a tanto. Era stata una giornata abbastanza piena, fra incontri e scontri, ma sapeva di non avere altra scelta. Minerva era una donna ferita e tutto quello che poteva fare era accontentarla.

Al pub di Cana intanto si respirava un’aria piuttosto pesante. Adesso che i ragazzi erano stati “scoperti”, sicuramente ci sarebbe stata una battaglia ben peggiore da affrontare.
“IGNEEL DRAGNEEL, VIENI SUBITO QUI!”.
L’adolescente tentò di scappare dalle grinfie di un furioso Natsu, malgrado sapesse di non avere alcuna speranza.
“Aspetta, ti prego, posso spiegare!”
“Tu non devi spiegarmi niente! Per come ti ho creato, ti distruggo!”
“Natsu, calma!”, tentò di tranquillizzarlo Happy. “Brucerai tutto così!”
“Chi se ne infischia!”.
A Rayn e Yuki non stava infatti andando tanto meglio. Juvia e Gray sapevano essere piuttosto pericolosi quando si infuriavano.
“Voi siete in un mare di guai!”, proferì la prima. “Juvia non vi perderà di vista mai più, neanche un attimo!”
“Ma non è giusto!”, esclamò Yuki stringendo i pugni. “Non ci è successo niente! Io sto benissimo, anche se fosse c’era Syrio a proteggermi!”.
Solo qualche secondo dopo la bambina si rese conto di aver detto, probabilmente, qualcosa di troppo. Gray si voltò a guardare Lyon, il quale stava aspramente rimproverando Syrio insieme a Meredy, per poi afferrarlo e strattonarlo.
“Tu! Dì a tuo figlio di stare lontano dalla mia bambina, chiaro? La porta su una cattiva strada!”
“Ah, è così?!”, domandò l’altro. “Caso mai è tua figlia che deve stare lontano da Syrio, lei gli fa fare cose pericolose!”.
Di lì a poco i due presero a darsele di santa ragione, e le loro mogli furono costrette a intervenire.
Ad avere anche qualche piccolo problema del genere era Freed, il quale stava cercando di tenere a bada Laxus.
“Laxus, io...”
“Sei un idiota!”, sbraitò lui. “Ti avevo detto di tenerla d’occhio! E tu cosa fai?! Le vai dietro! Ti spacco la faccia!”
“Ti prego, pietà!”
“Papà, aspetta, non è stata colpa sua…!”, Alecta tentò di intervenire, ma ovviamente fu zittita immediatamente.
“Silenzio! Freed, tu stai giocando troppo con il fuoco”
“Io avrei detto con i fulmini…!”
“TI AMMAZZO!”.
Mentre Mira cercava di andare in aiuto di Freed, anche Will era costretto a sorbirsi la ramanzina dei suoi genitori.
“Will, non farlo più, chiaro?!”, fece Evergreen.
“Un uomo deve anche sapere quando fermarsi!”, rincarò la dose Elfman.
Lui sbuffò.
“Non è successo niente. Ho perfino potuto utilizzare i miei poteri, come le ali di fata. E lo sguardo di pietra. Cioè, credo, non ho avuto modo di provarlo del tutto”.
Nel sentire quelle parole, Evergreen dimenticò di essere arrabbiata. Era così felice che suo figlio avesse ereditato le sue stesse abilità, era una cosa che non si aspettava!
“Oh mio Dio! Will, sono così fiera di te!”
“Ma Ever!”
“Eh? Ah, volevo dire… non devi farlo lo stesso. Ma sono comunque fiera di te!”.
Lucy si massaggiò la testa. A cosa sarebbe servito arrabbiarsi? Oramai era fatta, l’importante era che nessuno si fosse fatto male. Prese poi a parlare con Wendy, la quale si sentiva ovviamente molto in colpa.
“È anche con me che dovreste prendervela. Io ho dato loro corda”
“È vero, ma penso sia un bene che tu fossi con loro. Almeno li hai protetti”
“Non ho fatto tutto da sola. Con me c’era Gildarts”.
Quest’ultimo, con una fiaschetta di whisky in mano, si fece avanti.
“La gioventù è magnifica, ma questi ragazzini mi uccideranno. Comunque sia, non possiamo sperare di tenerli lontani da una battaglia, ce l’hanno nel sangue!”
“Sono d’accordo, ma buttarsi così a capofitto è da pazzi!”, fece Lucy, ricordandosi poi di abbassare la voce poiché Fiamma, seduta dietro di lei, sembrava stare ascoltandolo.
Ed effettivamente ciò era anche vero, ma era talmente sconsolata e giù di corda che non avrebbe trovato comunque la forza per parlare.
Che idea geniale che aveva avuto, eh?
Per colpa della sua bramosia di agire e dimostrare qualcosa, aveva rischiato di mettere tutti loro in pericolo. Esattamente l’opposto di ciò che avrebbe voluto.
Sua madre allora si avvicinò cautamente a lei.
“Allora”, cominciò a dire. “Che è successo, Fiamma? Capisco che l’impulsività ce l’hai nel sangue, ma direi che questo è decisamente troppo”
“Mi dispiace”, si scusò, muovendo le gambe. “Pensavo che ce l’avremmo fatta, tutti insieme. Però mi rendo conto che non è così facile. Io ho anche provato a parlare con August, a farlo ragionare. Ma non ha voluto ascoltarmi. Perché deve essere tutto così difficile?”.
Lucy allora sospirò. L’ingenuità dei bambini alle volte era davvero sorprendente.
“Purtroppo le cose non funzionano così. Possiamo provare a salvare gli altri, ma alle volte ci sono persone che non possono essere salvate”
“Questo… questo è triste”, mormorò lei.
Questo voleva forse dire che o lei o August dovevano morire? Non c’era altra soluzione? Per una della sua età, essere messa davanti ad una scelta del genere era abbastanza pesante.
Natsu interruppe le due, trascinandosi dietro un Neel molto malconcio.
“Questo qui l’ho sistemato. E tu, Fiamma… giuro su Dio che non combatterai mai più”
“Aspetta, cosa? Ma questo non è possibile. Sono io la Salvatrice!”
“Tu sei ancora troppo giovane e inesperta per affrontare il mondo là fuori. Quindi lascia la questione agli adulti!”.
Fiamma rimase sorpresa da tanta severità da parte sua. Poteva anche capire, ma solo in parte.
“E lo stesso vale per te”, indicò Neel. “Happy, ti prego, da tu un occhio a questi due. Io sono stanco”.
“Aye, sir!”, lo tranquillizzò l’Exceed.
Il Dragon Slayer del Fuoco a quel punto aveva bisogno di staccare la spina. Qualche anno prima avrebbe agito in modo diverso, ma adesso le cose erano cambiate, adesso aveva una famiglia da proteggere, non poteva permettersi errori o disattenzioni come quelli del giorno stesso. E poi, non poteva accettare il fatto che la sua bambina dovesse andare incontro a pericoli simili, era una cosa a cui non riusciva proprio a rassegnarsi.
Lucy gli si avvicinò cautamente. Ben conosceva Natsu e poteva quindi scorgere la preoccupazione nei suoi occhi. Lo abbracciò da dietro, poggiando il viso sulla sua schiena.
“Ehi...Sei stato duro con i ragazzi, eh?”
“Scusa, Lu. Ma non avevo altra scelta. Loro non capiscono ancora quanto pericoloso tutto ciò sia”
“Oh, ma pensa, mi ricordano tanto qualcuno”, lei sorrise. “Anche io sono preoccupata come te. Ma sai, questa è una cosa che riguarda anche loro, soprattutto Fiamma. Sin da quando è nata il suo destino è stato quello di salvarci tutti, lo hai detto anche tu”
“Sì, ma non se il prezzo è morire. Al massimo sono io quello che dovrebbe morire. Se solo qui ci fossero mio fratello e il primo master, sarebbe tutto diverso...”.
Nell’udire quelle parole, Lucy ebbe una sorta di illuminazione.
Anzi, più che un’illuminazione era un ricordo. Era successo esattamente un anno dopo la battaglia di Alvarez. La ragazza aveva potuto scorgere due persone tra la folla, due persone praticamente identiche a Mavis e Zeref. Era stato solo un breve e fugace attimo, un’immagine che era rimasta impressa nella sua mente.
Quella volta non si era soffermata troppo sulla veridicità di ciò che aveva visto. Però, effettivamente, se ciò che aveva avuto davanti fosse stato reale, allora i loro problemi avrebbero potuto risolversi.
Natsu la sentì irrigidirsi.
“Lu, cosa c’è?”.
Lei si schiarì la voce.
“Natsu… c’è una cosa che in tutti questi anni non ti ho mai detto. E non l’ho fatto per il semplice motivo che non la credevo una cosa possibile. Credevo di averlo immaginato. Ma se così non fosse, allora i nostri problemi sarebbero risolti”
“Io non capisco di cosa stai parlando”.
La bionda allora sospirò, alzando poi lo sguardo.
“Forse c’è una possibilità che Zeref e Mavis siano vivi”.


“Hikari, come hai potuto fare una cosa tanto stupida?”.
L’adolescente sbuffò a braccia conserte, alzando gli occhi al cielo. Questo perché non solo doveva sopportare la ramanzina dei suoi genitori, bensì anche quella di Rogue.
“Sentite, ne avete ancora per molto? Sarei stanca”
“Ah, adesso sei stanca? Dovevi pensarci prima di rischiare la vita!”, esclamò Sting furioso.
“Ehi, rilassati”, intimò Rogue.
“Non dire a me di rilassarmi, anzi, non dire niente e basta!”.
Perfetto, quei due avevano preso di nuovo a litigare. Non sarebbe finita bene. I pensieri di Hikari furono distratti dall’entrata in scena di Minerva, la quale, elegante e impettita, si stava avvicinando a loro.
La donna aveva un’espressione estremamente seria.
“Ragazzi… scusate se interrompo i vostri diverbi, ma c’è una cosa che vorrei dirvi”
“Certamente!”, Yukinò tirò le orecchie ad entrambi. “Ascoltiamo volentieri”.
La corvina allora sospirò.
“Mi dispiace per come sono andate le cose, mi rendo conto che non è colpa di nessuno, certamente non di Hikari. Certo, la situazione è strana, ma questo non vuol dire che voglio allontanarmi dai miei compagni di gilda”.
Hikari si lasciò andare ad un sospiro di sollievo. Sapere che Minerva non ce l’avesse con lei era un grande sollievo, anche se, certamente, era tutto abbastanza assurdo.
“Vuoi dire che per te tutto ciò non è un problema?”, domandò Rogue.
“Cosa posso dire? I miei sentimenti per te esistono ancora, ma non posso costringerti a provare altrettanto. Forse c’è un motivo se tutto ciò è accaduto, non ti pare?”.
Dire quelle parole le costò un’enorme sforzo. Tuttavia gli altri parvero crederle. Per Hikari fu istintivo abbracciarla.
“Sono così felice di sapere che non mi odi, nonostante tutto!”.
Minerva spalancò gli occhi, costretta a ricambiare l’abbraccio.
“Oh, ma io non potrei mai...”, disse ad alta voce. “Comunque sia, vi va un brindisi per la nostra riappacificazione?”
“Veramente eravamo impegnati a rimproverare Hikari”, ammise Sting. Minerva però non lo ascoltò, prendendo dei calici.
“Su, su, non fate storie, solo un momento!”.
Girata di spalle per com’era, nessuno di loro avrebbe potuto accorgersi del suo gesto: si era infatti chinata leggermente e aveva fatto cadere in uno dei calici una goccia di un liquido rosa e denso.
Una sola goccia sarebbe bastata, o almeno così August le aveva detto.
E gli aveva anche dato un avvertimento: non finirà bene.
Ma ovviamente lei non aveva voluto sentire ragioni. Poi riempì i calici di vino, ne prese uno e lo porse a Rogue.
“Ad un nuovo inizio”, sussurrò. Lui la guardò sorpreso, trovava curioso quel suo cambiamento tanto repentino, ma non si fece troppe domande e mando giù il liquido, mentre Sting intimava sua figlia a non bere, in quanto minorenne.
Il corvino non avvertì né un sapore né un odore diverso in ciò che stava bevendo. Quando Minerva lo guardò negli occhi, non vide alcun cambiamento. Probabilmente c’era bisogno di un po’ più di tempo.
Avrebbe avuto modo in seguito di pensarci, perché Lucy e Natsu erano rientrati con sul viso l’espressione di chi doveva dire qualcosa di importante.
“Ascoltate tutti, dobbiamo dirvi una cosa”, affermò il Dragon Slayer.
Igneel alzò gli occhi al cielo, portandosi le mani sulla testa.
“Ancora? Abbiamo capito che abbiamo sbagliato, basta così!”
“Non è di questo che dobbiamo parlarvi. È una cosa che riguarda August. Lucy, puoi?”.
La bionda annuì, compiendo poi un respiro profondo. Ottenuto l’attenzione di tutti i suoi compagni di gilda, iniziò a raccontare di ciò che tanti anni fa aveva visto e dell’esimia ma importante probabilità che Zeref e Mavis fossero ancora vivi.
Notizia che ovviamente portò molto shock e ulteriori domande.
“Lucy, ma tu sei proprio sicura di quello che hai visto?”, chiese Levy.
“Non sono sicura di quello che ho visto. Il fatto è che non mi spiego come entrambi possano essere vivi, ma se davvero c’è una possibilità allora dobbiamo cercarli”
“Come?”, chiese Gajeel impaziente.
“La maledizione ha colpito l’intera Earthland. Di conseguenza, anche loro potrebbero essere finiti qui”
“Ma a Magnolia non ci sono, sai, ce ne saremmo accorti”, fece notare Laxus.
“Certo, perché questa città è stata creata appositamente per noi. Ma come i nostri figli che sono stati praticamente sbalzati da tutt’altra parte, lo stesso potrebbe valere per loro”.
“D’accordo, ho ben capito ciò che volete dire”, affermò a quel punto Gildarts. “Ma anche se questa cosa fosse vera – e non ne abbiamo la certezza – come potremmo trovarli? Potrebbero essere ovunque”
“August è bravo con gli incantesimi”, disse Natsu. “Lui saprà come fare”.
Fu a quel punto che il master spalancò gli occhi.
“Tu vuoi chiedere a lui di aiutarci? Devo ricordarti che vuole uccidere tua figlia?”
“Se riusciamo davvero a ritrovare la sua famiglia, non vorrà più farlo”
“Sì”, borbottò Cana. “E se non riuscite a trovarla se incavolerà ancora di più”
“Però vale la pena provare”, sospirò il Dragon Slayer. “Andrò a parlarci io”
“Tsk”, fece Gajeel. “Allora siamo fregati”
“Sei proprio certo che ti ascolterà?”, domandò Lucy preoccupata.
Lui allora la attirò a sé, rassicurandola.
“ È una cosa che solo io posso fare. Dopotutto è una mia responsabilità. Non preoccuparti, non mi farò ammazzare”.
Il suo solito sorriso spavaldo. In certe cose Natsu non cambiava mai.
“Allora, master. Mi dai il tuo consenso?”
“E da quando in qua ti serve il mio consenso? Faresti comunque come vuoi”, sospirò lui.
Natsu pensò effettivamente che fosse vero. Adesso, tutto ciò che doveva fare era andare a parlare con August.


Quest’ultimo si trovava nella calma e nella quiete di casa sua, adagiato su uno dei divani in pelle, mentre sorseggiava del vino. Acnologia come sempre non c’era, quel tipo preferiva di gran lunga allenarsi in mezzo ai boschi, a differenza sua che aveva imparato anche ad apprezzare le comodità moderne. E poi, dopo tutto quello che aveva passato, si meritava di certo un po’ di riposo. Prima la battaglia con quei pazzi, poi il preparare la pozione d’amore per Minerva. Alle volte si sentiva più uno zerbino che un potente mago.
E, senza che potesse saperlo, le cose stavano per cambiare ancora una volta.
Natsu si presentò alla porta di casa sua senza paura. Era certo che quel tipo lo avrebbe ascoltato. Anche perché altrimenti sarebbe stato un problema.
Quando Agust se lo ritrovò davanti fece una smorfia.
“Oh, Natsu Dragneel in carne d’ossa. Se sei venuto qui per vendicarti dei problemi che ho causato ai tuoi figli, sappi che sono abbastanza stanco. Magari domani, eh?”
“No, sono qui per parlarti. Posso entrare?”.
L’altro batté le palpebre. Ma chi si credeva di essere? E soprattutto, che cosa voleva da lui?
Nonostante ciò gli permise comunque di entrare. Natsu si guardò intorno con fare spaventato.
“Non c’è Acnologia, vero?”
“Se fosse qui, tu saresti già morto. E ti conviene sbrigarti, prima che torni. Che cosa vuoi da me?”
“D’accordo”, sospirò. “Senti, lo so che tutto questo potrà sembrarti assurdo, ma abbiamo bisogno che ci dai una mano. Esiste una piccola… piccolissima possibilità, e ti prego di metabolizzare bene la cosa, che la tua famiglia sia ancora viva”.
August allora spalancò gli occhi, balzando in avanti.
“Che cosa stai dicendo? Loro sono morti, e tu lo sai!”
“Sì, è quello che pensavamo tutti!”, Natsu tentò di tenerlo lontano da sé. “Ma Lucy oggi ci ha detto una cosa. Ci ha detto che dopo la battaglia di Alvarez, per un breve istante, ha visto due persone identiche a Mavis e Zeref. Magari erano proprio loro, magari in qualche modo sono sopravvissuti. Non lo so, non lo sappiamo, m se davvero è così… probabilmente li hai mandati in questo mondo senza che ne sapessi nulla”.
L’espressione del giovane era adesso indefinita. Quello che Natsu diceva non aveva senso. Aveva cercato a lungo la sua famiglia, ma non era mai riuscita a trovarla, era per questo che aveva lanciato la maledizione, per colmare il suo vuoto!
Che senso aveva adesso tutto ciò?
Lanciò a Natsu un’occhiata truce.
“Perché mi stai dicendo questo?”
“Perché?”, rispose il Dragon Slayer con molta calma. “Perché per la famiglia si fa sempre di tutto. E che ti piaccia o no, tu fai parte di questa famiglia. Se non vuoi, puoi anche dimenticare quello che ho detto. Altrimenti, puoi cercare di renderti utile e venire con noi. Sai, Fiamma crede che ci sia del buono in te. E magari forse ha ragione, chissà...”.
Non riusciva a credere che quel tipo, che adesso gli stava voltando le spalle, avesse osato parlargli in quel modo.
Oramai era incattivito da tutto ciò che era successo. Ma se davvero c’era una piccola possibilità di ottenere la felicità tanto ricercata, rinunciarvi a priori sarebbe stato assurdo.
No, assurdo sarebbe stato accettare! Quelli erano i suoi rivali, li detestava, questo non sarebbe cambiato. Senza contare che la fiducia di Acnologia nei suoi confronti era già abbastanza debole, dopo aver “salvato” Fiamma.
Già, Fiamma. Quella ragazzina sciocca che era stata capace di scalfire il suo cuore all’apparenza di pietra.
E adesso Natsu veniva lì a fargli una richiesta. Magari era tutto un inganno.
Ma voleva sapere.
“Che cosa devo fare?”.
Il Dragon Slayer sorrise. Quello era già un grande passo in avanti.



NDA
Ok, QUESTO è un punto molto importante, in cui mi sono ricollegata all'ultimo capitol del manga. Avete presente quando, un anno dopo, Fairy Tail sta festeggiando allegramente e Lucy vede in lontananza le figure di Mavis e Zeref che parlano?
Ecco, la cosa non viene molto approfondita, ma dubito si trattassero di spiriti [?], comunque, per mia interpretazione sono vivi, solo che non ci crede nessuno. E hanno ragione.
Comunque, questa sarà l'occasione per poter August di capire veramente quello che vuole.
Minerva invece è passata al lato oscuro. Il filtro d'amore funzionerà? Ci saranno delle conseguenze?
   
 
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