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Autore: Ram92    16/07/2018    0 recensioni
Sono passati circa dodici anni dall'inizio della Grande Era della Pirateria. Tra pirati e Marina lo scontro è aperto. Nel frattempo, su una remota isola del Mare Occidentale, una bambina dai capelli rossi cresce con un piccolo, grande sogno.
(Storia ideata ai tempi di Punk Hazard)
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Benn Beckman, Ciurma di Shanks, Nuovo personaggio, Shanks il rosso, Yasopp
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'La leggenda del fantasma rosso'
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Capitolo quarantasette.

- E pensare che sono io quello che di solito passa per bugiardo. – borbottò Yasop.
- Speriamo solo che non ne parlino con Midori… - disse a mezza voce il capitano, allontanandosi a larghi passi dal villaggio dove ancora il comitato era riunito a discutere la vicenda.
Il sole stava ormai calando e le cose sembravano essere tornate alla loro calma abituale. Sin troppo in fretta, non poté fare a meno di pensare Shanks sentendo già la mancanza del mare da cui si era appena separato. Sospirò mestamente.
- Chissà cosa stanno facendo gli altri… - mormorò ad alta voce, e non senza una punta di invidia.

- L’accordo è molto semplice. – disse Benn rinunciando a cercare le sigarette che Midori doveva avergli nascosto da qualche parte. – Mettici in contatto con il tuo quartier generale e potrai tornare un uomo libero.
Il giovane rivoluzionario si irrigidì.
- Prima che tu dica qualcosa di molto nobile e valoroso, - aggiunse Benn indovinando i suoi pensieri. - sappi che non abbiamo altro interesse se non negoziare una certa discrezione. Purché Governo e pirati non sappiano di Midori, siamo persino pronti a concordare un’alleanza. E credo che i Rivoluzionari abbiano tutto da guadagnare, da questa situazione.
Kanba deglutì a fatica. Quello che il pirata proponeva era ai limiti dell’altro tradimento, ma del resto…
- Datemi un den-den mushi ed una stanza vuota. – si decise alla fine. – E che nessuno spii. – aggiunse guardando con diffidenza Ryoku che lo fissava in modo inquietante da un angolo dell’affollata cucina.
- E come facciamo a sapere che non dirai ai tuoi di Midori? – chiese subito quest’ultimo con scherno.
- Non lo farà. – sentenziò Ben. – Non ha ragione di farlo. Perché rischiare la vita quando basterebbe un semplice accordo? – aggiunse fissando Kanba dritto negli occhi.
Il Rivoluzionario colse decisamente l’antifona e si affrettò ad annuire.
Osservandolo uscire scortato in silenzio da Vargas, Benn sospirò profondamente sentendo più che mai la mancanza del sapore del tabacco.

Riku era ancora immerso nei suoi pensieri quando sentì il legno della porta cigolare. Balzò in piedi di scatto recuperando il bastone che aveva lasciato cadere a terra accanto alla carcassa del cinghiale.
A quel rumore improvviso, Aki sembrò riscuotersi riemergendo da sotto il cappello con un’aria decisamente assonnata.
- E’ pronta la cena? – mormorò con voce impastata.
Davanti a quello spettacolo imprevisto, Shanks non poté a fare a meno di sorridere.
- Ehi, Yasop! – chiamò allegramente. – Pare che abbiamo ospiti.
Il cecchino si affacciò alla soglia sforzando gli occhi nell’oscurità che regnava nella piccola casa.
- Cosa ci fate qua dentro al buio, voi due? – chiese semplicemente, senza dare particolari segni di sorpresa e affrettandosi piuttosto ad accendere il fuoco.
Sentendo di star perdendo terreno, Riku strinse più forte la presa del bastone.
- Dove sono i due pirati che erano qui?- chiese a denti stretti.
- Diciamo che sono ripartiti. – riassunse Shanks ignorando il bastone puntatogli addosso e interessandosi invece a ben altro. – Che bel cinghiale! Questo forse potrebbe bastare addirittura a sfamare persino Lou.
Alla luce del fuoco, Aki si strofinò gli occhi.
- Shanks? – mormorò incredula.
A quella voce, i tre smisero di interessarsi rispettivamente al fuoco, al cinghiale e ai nuovi arrivati e si voltarono verso di lei, incerti su quel che sarebbe accaduto.
Per qualche istante padre e figlia si fissarono intensamente. Poi la bambina tirò su col naso e cedette ad un pianto disperato, gettandosi su Shanks.
- Pensavo… che non saresti più tornato. – singhiozzò tra le sue braccia.
- E perché mai? – ribatté lui prontamente. – Lo sai che non sarei mai ripartito senza il mio prezioso cappello.
Riku abbassò leggermente la guardia, provando un improvviso imbarazzo e cominciando a studiare un modo per uscire da quella casa il più in fretta possibile. La cosa non passò inosservata.
- Ora perché non la smetti di piangere e non inviti il tuo amico a rimanere a cena? – disse Shanks, cogliendo il ragazzino alla sprovvista.
- Io veramente… - provò a rispondere questi.
- Ci hai procurato così tanta buona carne, il minimo che possiamo fare per sdebitarci è invitarti a mangiare insieme a noi. – insisté Shanks. – Scommetto che hai una gran fame.
Un quanto mai inopportuno gorgoglio di stomaco frenò ogni possibile rifiuto.
- Oltretutto avrete la rara fortuna di assaggiare la strepitosa cucina di Yasop. – annunciò parlando di sé in terza persona il cecchino. – Spesso oscurata dalla predisposizione al cibo ed una poco saggia distribuzione dei ruoli a bordo della Red Force, ma non per questo meno gustosa o invitante.
Aki era già completamente conquistata.
- Senza contare, - aggiunse in tono serio Shanks. – che ci sono un paio di cose che dovremmo discutere tra capitani.

- Zanka?
- Pare sia una piccola isola disabitata sempre nel Mare Orientale. – spiegò Benn sedendosi stancamente. – Gale sta tracciando la rotta a partire dalle coordinate, ma comunque non sembrerebbe volerci più di qualche giorno di navigazione da qui.
Midori non rispose, lo sguardo perso chissà dove verso l’orizzonte ormai buio. Poi, dal niente, Benn sentì arrivargli addosso qualcosa di piccolo e leggero. Sorrise, trovandosi tra le mani il tanto sospirato pacchetto di sigarette.
- Ormai stai cominciando a migliorare. – disse la donna senza voltarsi.
Riconoscente, il pirata accese la sigaretta e aspirò profondamente.
- Una volta sistemata questa faccenda con i Rivoluzionari, si tratterà soltanto di tornare nel Mare Occidentale.
- Senza chiglia di kairouseki. – mormorò Midori con un velo di pessimismo.
- Ci inventeremo qualcosa.
Un nuovo silenzio cadde tra i due. Benn continuava a godersi le sue boccate di fumo senza alcuna fretta, mentre Midori continuava a fissare il mare adagiata mollemente alla bordata della nave.
- Ammettilo, un po’ ti era mancato, fare il pirata.
Suo malgrado, Midori sorrise. Non lo avrebbe mai ammesso davanti a nessun altro.
- Non dirlo a Shanks, però.
Le prime luci del mattino cominciavano a risplendere sulle onde e, con loro, sbucarono i gabbiani viaggiatori carichi di notizie.
Per una moneta, lasciarono cadere uno dei giornali freschi di stampa.
Dopo una sola occhiata alla prima pagina, Midori si irrigidì.
Nave pirata fantasma torna dall’abisso e sconfigge la Marina nel Mare Occidentale’, recitava il titolo.
- Shanks. – sibilò tra i denti.
Benn si preparò al peggio.
  
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