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Autore: Sognatrice_2000    17/07/2018    2 recensioni
" Non esiste aldilà, che sia Paradiso o Inferno, che possa tenerci separati.
“Portami da te, Zoisite…”
Le mie ultime parole sono per te.
E in un attimo il mio corpo si dissolve e io non sono più niente.
C'è un posto, oltre questo mondo, dove non esiste oscurità, dove regnano solo pace e felicità, un luogo privo di odio e dolore, un mondo in cui potremo avere il tempo che non abbiamo avuto in questa vita, un mondo in cui potrò essere sicuro che non mi lascerai mai.
Incontriamoci lì, amore mio."
I pensieri di Kunzite poco prima di morire, la sua speranza di ricongiungersi al suo unico amore nell'aldilà.
Perché a volte gli adii non sono così tristi, se sono necessari per potersi rivedere di nuovo.
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Altro Personaggio, Kunzite/Lord Kaspar
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Prima serie
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Note dell’autrice:

 

Ciao a tutti!

Questo è il mio primo tentativo nel fandom di Sailor Moon, un anime di cui sono appassionata fin dall’infanzia e che ha davvero significato molto per me.

La coppia ZoisiteKunzite è la mia preferita in assoluto, quella che ha saputo trasmettermi più emozioni, anche più di Usagi e Mamoru, perciò ho deciso di cimentarmi con una one-shot su di loro, anche se non sono molto sicura del risultato.

Prima di lasciarvi alla lettura ci tengo a fare giusto un paio di precisazioni.

In questa storia Zoisite è un maschio come nella versione originale ,anche se non è rilevante ai fini della storia, volevo solo mantenermi fedele il più possibile all’anime giapponese.

Dato che questa storia partecipa ad un contest in cui dovevano essere scelti sia una citazione che una canzone, la frase iniziale è la citazione scelta da me, mentre le parole in corsivo nel testo sono alcuni versi, naturalmente adattati al contesto, della canzone Goodbye my lover di James Blunt.

Ora che ho detto tutto vi lascio alla storia, spero che possa piacervi.

Buona lettura!

 

 

 

 

 

 

Non lasciarti sgomentare dagli addii. Un addio è necessario prima che ci si possa ritrovare.

 

Sto morendo, e tutto quello a cui riesco a pensare sei tu, Zoisite.

Il tuo volto, il rosso fiammeggiante dei tuoi capelli, il suono cristallino della tua risata, e quelle parole, quelle che mi hai sussurrato con un sorriso triste ma sereno il maledetto giorno in cui ti ho perso.

Continuano a risuonarmi in mente, mentre la lama che avevo scagliato nel mio stesso attacco contro quelle sciocche bambine che si proclamano guerriere di amore e giustizia mi trafigge il cuore e il sangue comincia a spandersi sulla mia divisa.

È buffo come questo dolore sembri tanto superficiale e insignificante, se paragonato a quello che avevo provato in quelle interminabili giornate senza te, quando tutto ciò che riuscivo a vedere era la tua assenza.

Non è passato molto tempo da quando ti ho detto addio, a te che sei sempre stato molto più di un allievo, a te che eri la mia unica luce in un mondo freddo e oscuro, a te che eri il mio unico amico, il mio unico amore.

Ho sempre pensato che i mostri non potessero amare.

Ho sempre creduto che l’amore non potesse esistere nel Regno delle Tenebre. 

Ma se non ti avessi amato non avrei potuto sentire la mia anima scivolare via mentre stringevo il tuo corpo esanime tra le mie braccia per quella che sapevo essere l’ultima volta.

Se non ti avessi amato non avrei avvertito quel dolore lacerante riempirmi il petto alla vista della luce che abbandonava i tuoi occhi.

Se non ti avessi amato non sarei stato travolto dal peso della tua assenza, che rendeva faticoso e quasi insopportabile ogni mio respiro.

L’amore è cieco, e l’ho saputo quando il mio cuore era accecato da te.

Ho diviso con te i tuoi sogni e il tuo letto e sono diventato dipendente da te, al punto che non riuscivo più ad immaginare una vita prima di te, né senza di te.

Forse ti ho sempre amato, Zoisite, ma sono stato troppo codardo per ammetterlo.

Io non ero come te, che non avevi mai avuto paura di esprimere le tue emozioni.

Già, tu sei sempre stato più coraggioso di me, anche mentre esalavi i tuoi ultimi respiri.

L’hai sussurrata con un filo di voce, come un segreto troppo prezioso per essere udito da altri, quella verità che mi ero sempre rifiutato di vedere, prima di chiudere gli occhi per sempre con un sorriso sereno. “Ti ho sempre amato, Kunzite-sama…”  

Le parole sembravano incastrate in gola, ed io, soffocando dal mio gelido contegno, avevo taciuto ancora una volta.

Incapace di proteggerti, incapace di salvarti, incapace di amarti, incapace di continuare a vivere senza la tua presenza.

Non sono stato abbastanza forte per risponderti nemmeno quando non potevi più sentirmi. 

Ma ti amo, giuro che è vero.

Non posso vivere senza di te.

Non avevo niente prima che tu arrivassi e non avevo niente dopo che te ne sei andato. 

Ero così vuoto senza di te.

Questo mondo in cui tu non c’eri era un posto freddo e inospitale in cui non volevo più stare.

D’altronde cosa potevo farmene del mondo, se avevo già conosciuto il meglio che poteva offrirmi e me lo ero visto strappare via dalle mani?

Ed è per questo che non riesco ad essere triste adesso che la vita sta abbandonando il mio corpo e la morte mi reclama nella sua fredda tenebra.

Adesso so che la nostra è stata solo una separazione temporanea.

Ti vedrò di nuovo, ne sono certo.

Non esiste aldilà, che sia Paradiso o Inferno, che possa tenerci separati. 

“Portami da te, Zoisite…”

Le mie ultime parole sono per te.

E in un attimo il mio corpo si dissolve e io non sono più niente.

C'è un posto, oltre questo mondo, dove non esiste oscurità, dove regnano solo pace e felicità, un luogo privo di odio e dolore, un mondo in cui potremo avere il tempo che non abbiamo avuto in questa vita, un mondo in cui potrò essere sicuro che non mi lascerai mai.

Incontriamoci lì, amore mio.

Aspettami lì.

Sto arrivando.

 
  
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