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Autore: MaryFangirl    18/07/2018    2 recensioni
La nuova cliente di Ryo e Kaori è apparentemente il solito stereotipo: una bellissima modella che si trova a Tokyo per lavoro e ha bisogno di essere protetta dai fan troppo seccanti. Ma c'è di più e questa volta l'abilità di Ryo Saeba potrebbe non essere sufficiente.
Genere: Azione, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kaori Makimura, Nuovo personaggio, Ryo Saeba
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: City Hunter
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Anche l'albergo era stato organizzato impeccabilmente, il salone dove si tenne la festa era enorme e luminoso, e Kaori scorse subito il banchetto con il buffet. Si accorse che effettivamente aveva fame, ma non voleva rischiare di riempirsi di briciole o di rovinarsi il trucco, né tantomeno di finire con del cibo tra i denti! Si arrese all'idea che avrebbe fatto uno spuntino quando fosse tornata a casa, magari con del gelato o con latte e biscotti – a differenza di Mahoko, che come extra si concedeva solo una barretta ai cereali, 'La magia ha sempre un prezzo', le aveva detto riferendosi al suo lavoro che le dava sicuramente tantissimi vantaggi, eccetto quello di farsi un'abbuffata come si deve una volta tanto-. 
Ryo non si fece il minimo problema e andò a riempirsi un piatto con tutto il possibile, ricevendo occhiatacce dagli altri invitati; Kaori sospirò rassegnata, limitandosi a un succo alla pesca, rigorosamente analcolico. 
All'improvviso, tutte le luci si spensero. Ci fu un insieme di grida da parte degli ospiti della festa, mentre Kaori mise ogni fibra del proprio essere in allerta. Redford. 
Una voce rimbombò ovunque, attraverso le casse presenti sul soffitto.
"City Hunter, so che sapevi che questo momento sarebbe arrivato...i gentili ospiti sono pregati di evacuare immediatamente prima che mi metta a sparare all'impazzata" disse il killer con tono divertito, e le urla si accentuarono.
"Kaori, cosa succede?! Chi è questo pazzo?!" urlò Eriko.
Kaori scorse gli occhi di Mahoko nel buio, e si indirizzò ad Eriko con calma. "Eriko, fai come ha detto. Esci e dì a tutti quanti di fare lo stesso"
"Noi vi aiuteremo!" intervenne Miki risoluta, quando c'era Saeba di mezzo, non si stupiva di niente.
"No, non è necessario" disse Kaori continuando a fissare Mahoko, che sembrava comunicarle con lo sguardo quello che doveva dire. "Questa volta non è un killer come gli altri. Utilizzerà metodi che non conosciamo."
Kaori guardò Falcon, sapendo che avrebbe capito. L'uomo annuì, posando le mani sulle spalle di Miki. 
"Kaori ha ragione. Questo non è il solito tizio che sfiderà Saeba in un duello..." gli risultava ancora difficile accettare che quel tizio avesse dei dannati poteri magici, ma era la verità, e per quanto faticasse ad ammettere di non poter fare nulla per aiutare Ryo e Kaori, doveva farsene una ragione. 
"Che cosa?!" fece Miki, rendendosi conto che chiaramente qualcuno non le aveva detto qualcosa di importante.
"Ti dirò tutto, Miki, ma dobbiamo uscire..." disse Falcon con un sospiro, sapendo che sua moglie avrebbe preteso di sapere tutto.
"E dovremmo lasciare qui Kaori e Ryo da soli?!" continuò lei imperterrita, non c'era cosa che odiasse di più che sentirsi inutile. La voce ferma di Mahoko le arrivò alle orecchie. 
"Non saranno da soli. So come poter fermare Redford, ma non possiamo permetterci di avere distrazioni. Uscite e mettetevi al sicuro"
Miki sembrava ancora intenzionata a rimanere, ma sia Falcon che Kasumi la spinsero ad uscire, e lei fu costretta ad obbedire, anche se lanciò un'occhiata carica di preoccupazione a Kaori.
"Stai tranquilla, Miki, andrà tutto bene" le disse Kaori con un sorriso debole, doveva convincersene anche lei...
La folla corse fuori impanicata, e Kaori fece in tempo a scorgere gli occhi sbarrati di Eriko prima che sparissero fuori. Ora, la sala era deserta, c'erano solo loro tre. Le luci si riaccesero.
"Sento una forte componente di magia oscura...è sicuramente vicino!" disse Mahoko, concentrata.
All'improvviso, Mahoko si sentì tirare da una forza invisibile, e cercò di resistere, ma a quanto pare il tizio ne aveva, di forza. Tentò di divincolarsi più volte, non voleva arrivare a usare la magia.
"Lasciami, maledetto!" esclamò, sapendo che però le parole non sarebbero servite. Ryo aveva già estratto la Python ed era pronto a sparare, ma non sapeva dove diamine guardare, né da dove sarebbe giunto il pericolo! E se quel Redford avesse avuto complici, o altri cecchini? Kaori recuperò la pistola che aveva infilato nella pochette, e Ryo se ne stupì. 
Ad un certo punto, Mahoko non ce la fece più tirò una manata che sembrò essere rivolta all'aria, ma un tonfo e un gemito rivelarono che aveva colpito qualcuno. 
"Tu...ti nascondi dietro l'invisibilità...fatti vedere!" 
La coltre invisibile sparì e Mahoko rimase stupita. Era solo un ragazzotto, muscoloso e robusto, e stava tossendo per l'urto contro il muro. Il tizio sollevò lo sguardo e le sorrise con aria perversa.
"Mia bella, finalmente sei mia..."
"Cosa?! Tu sei Redford?!" fece lei stupita.
Il ragazzo si limitò a rimanere fermo e a sorridere. Mahoko non capiva, ma quando una nuvola viola apparve in mezzo al salone, vicino a Ryo, tutto le fu chiaro. Allora quello che era protetto dall'invisibilità non era Redford, ma solo un diversivo! 
"Ahahah!" rise l'uomo che uscì fuori dalla nuvola viola, afferrando il braccio di Ryo e piazzandogli un coltello all'altezza della gola. 
"Ryo!" esclamò Kaori, sollevando la pistola, ma una forza invisibile gliela fece volare dalle mani.
"Non servono quei giocattoli contro di me, non lo avete capito? Eppure...mi sembra di aver capito che qui io non sia l'unico a sapere qualcosa in fatto di magia...la signorina risulta di saperla masticare!" ghignò. "Ma non importa, avverto che i tuoi poteri non sono niente paragonati ai miei!"
Mahoko era così focalizzata su Redford che non si accorse che il ragazzo nel frattempo si era alzato e all'improvviso la intrappolò da dietro, stringendola con vigore.
"Ah! Lasciami!"
"No, tesoro, il patto era chiaro...io aiutavo Redford a tenervi d'occhio e a distrarvi così che lui potesse avere Saeba...e in cambio io avrò te...non sai da quanto tempo aspettavo questo momento" le sussurrò all'orecchio, facendola rabbrividire. 
"Beh, io ho cose più interessanti di cui occuparmi. Divertiti, Shito!" Redford sparì di nuovo della sua nuvola viola, e Kaori rimase atterrita quando vide che si era portato via Ryo. 
"Cosa?! Dov'è andato?"
"A uccidere Saeba, bambola...e tu te ne starai buona qui mentre io uscirò con la mia dolce Mahoko..." sibilò Ken, stringendo Mahoko con sempre più forza.
"Lasciami" disse Mahoko, Kaori avvertì il suo tono farsi glaciale.
"Non ci penso neanche, ora sarai mia"
"Ti ho detto di lasciarmi" ribadì Mahoko con la voce che si abbassava di tono, sempre più gelida. Kaori vide i suoi occhi diventare vitrei, stava facendo di tutto per non servirsi della magia, ma era giunta al limite.
Ken si limitò a ridacchiare e a sollevare una mano in direzione del suo seno. Mahoko serrò gli occhi.
"Ho detto basta!" gridò all'improvviso, e in una frazione di secondo Ken venne scaraventato contro il muro, con molta più potenza rispetto alla prima volta. L'impatto fu micidiale, e Kaori seppe che aveva perso i sensi.
"È...?" chiese timorosa, ma Mahoko scosse il capo.
"No, non l'ho ucciso. È solo un pesce piccolo. Ha stretto un accordo con Redford...è solo un ridicolo stalker, ma il vero pericolo è Redford. Non so dove abbia portato Ryo, ha ragione nel dire che i suoi poteri sono forti...sento che si trova in questo albergo, ma è enorme!" con un agile movimento, Mahoko creò una corda intorno al corpo inerme di Ken. "Di lui non dobbiamo più preoccuparci, la polizia sarà felice di avere questo bel pacco...ma dobbiamo trovare Redford e Saeba"
"Come facciamo?" chiese Kaori già in panico, l'unica esperta di magia lì era Mahoko, non poteva fare altro che affidarsi a lei!
"Potremmo trovarlo se...Kaori, hai per caso un oggetto che appartiene a Ryo?"
"No, io non..." Kaori si interruppe, ricordandosi di qualcosa. Aprì la borsetta e ne tirò fuori un fazzoletto di stoffa. Ne aveva preso uno dal cassetto di Ryo, preferendo quello ai fazzoletti di carta, e l'aveva infilato nella pochette senza pensarci due volte. Ora ringraziò se stessa per averlo fatto.
"Posso creare un incantesimo di localizzazione. Questo oggetto potrà condurci da Ryo"
Kaori vide Mahoko concentrarsi sul fazzoletto, muovendo le dita come se stesse tirando i fili di un burattino. Il fazzoletto venne circondato da un alone blu e rimase sospeso da solo. Iniziò a muoversi, sotto gli occhi basiti di Kaori.
"Seguiamolo!" disse Mahoko, e Kaori si sbrigò a correre insieme a lei.


Ryo si ritrovò in un altro salone, sentendo che la testa gli girava leggermente. 
"Dove siamo?"
"Siamo al piano più alto di questo albergo, nell'altro salone gemello di quello al piano terra...ma stai tranquillo, nessuno ci troverà" fece Redford con l'aria più tranquilla del mondo, come se gli stesse dando il tempo di ambientarsi.
Ryo digrignò i denti e alzò la Python, puntandogliela addosso. "Ancora? Ti ho già detto che quella roba non ha effetto su di me. Potrei sciogliere il proiettile molto prima che mi raggiunga", la pistola venne scagliata lontano dalle mani di Ryo, che per la prima volta nella sua vita si sentì spaventato, una sensazione che odiava con tutto se stesso.
"So che detesti questa situazione. Il grande City Hunter alla mercé di un volgare killer come tanti altri...ma io sono diverso. Ho sempre saputo che non avrei potuto batterti in un duello con la pistola, la tua abilità è nota anche fuori da questo pianeta. Mi sono avvicinato al mondo della magia diversi anni fa, e ho accresciuto il mio potere fino al punto da ritenere di poterti finalmente far fuori. Non hai modo di sconfiggermi" spiegò Redford, passeggiando avanti e indietro con la mano nella tasca dei pantaloni che componevano il suo elegante completo scuro. 
Ryo lo guardò stringendo gli occhi, pensando a qualsiasi modo per poter avere la meglio. Non ne trovò alcuno.
"Quello che ho in mente per te, è qualcosa di diverso dalla morte. Peggiore, e se mi chiedi il perché, sono semplicemente uno che si diverte a fare queste cose" continuò, sotto lo sguardo di Ryo che non lo perdeva un istante. "Ho intenzione di farti cadere nell'incantesimo del sonno. In questo modo, non sarai davvero morto, ma lo sembrerai a tutti gli effetti. Da fuori, non ti si vedrà respirare né muovere un muscolo. Dentro però, sarai vivo, e tormentato da incubi. Non te ne potrai liberare, è questa la cosa divertente. Addirittura desidererai essere davvero morto. Non è spassoso?" il suo tono aumentò, rivelando la sua follia. 
Ryo non fece in tempo a replicare, con un gesto della mano Redford creò dal nulla una mela. Una mela rossa come il sangue.
"Tutto quello che devi fare, è dare un morso a questa mela avvelenata"
Ryo non poté fare a meno di sorridere con sarcasmo. "Mi sono svegliato nella fiaba di Biancaneve?"
Redford alzò le spalle. "Cosa posso dire, mi piacciono i classici"
"C'è solo un problema. Come intendi farmi mordere una mela dopo avermi rivelato che è avvelenata?" chiese Ryo, sapendo che qualcosa decisamente gli sfuggiva. Infatti, Redford lo guardò come se stesse per dire la cosa più ovvia del mondo, come se stesse parlando a un ritardato.
"Oh, ma è semplice. Se non lo farai, ucciderò la tua partner"
Il sangue di Ryo si ghiacciò, e il sorriso di Redford gli comunicò che lo sapeva.
"Lo sanno tutti che il tuo punto debole è quella donna, visto che l'ami. Ma non ho commesso l'errore di tutti gli altri, cioè rapirla e aspettare che tu venissi a salvarla, cosa che hai sempre fatto. Ho deciso di sfruttare il tuo amore per lei in modo diverso...tu morderai questa mela per salvarle la vita"
"Oh certo...e chi mi assicura che non la ucciderai lo stesso?" chiese Ryo, ora più teso che mai.
Ancora una volta, uno sguardo di completa sufficienza. "Te lo assicuro io. Farò di più, lo metterò per iscritto. Tu, Ryo Saeba, morderai questa mela cadendo nell'incantesimo del sonno, in cambio la tua partner rimarrà viva. Non solo, sono anche disposto a farle dimenticare di te e a donarle dei ricordi fasulli, in modo che non soffra per la tua perdita. Sono un uomo ragionevole. Mi interessa fare fuori te e suscitare timore nel nostro mondo, non guadagno assolutamente niente nell'uccidere lei. È una bella ragazza, con tutta la vita davanti..."
Ryo rimase zitto per diversi istanti, poi Redford si fece comparire in mano una pergamena. Era dorata, e incise sopra sembravano esserci le condizioni dell'accordo che gli aveva appena proposto. Ryo si prese tempo per leggere ogni riga, ed era scritto tutto. Lo spazio vacante in basso a destra aspettava soltanto una firma. La sua. Redford gli fece apparire in mano una piuma nera.
"Firma questo contratto. È valido, indistruttibile." disse con aria paziente.
Ryo lo fissò negli occhi. "Quindi tu me lo giuri sulla tua vita. Io mi addormento, lei vive la sua vita come merita...dimenticandosi del nostro mondo" 
"Sì" Redford era sincero. Ryo lo sapeva, era sincero! Strinse la piuma nella sua grande mano e l'avvicinò alla pergamena dorata.
Firmò. 
Redford si allargò in un ghigno indescrivibile, pronto a scoppiare in una risata macabra. Ma doveva vederlo con i suoi occhi. Allungò la mela a Ryo, che l'afferrò scoprendo che gli tremavano le mani.
"Che incredibile debolezza l'amore..." disse Redford, che con occhi sbarrati attendeva soltanto che Ryo posasse la bocca su quel frutto.
Ryo lo guardò pieno d'odio, ma l'accordo era stato stretto. Avvicinò la mela alle labbra e la morse.
Redford osservò con un piacere sadico Ryo che sembrò soffocare, poi il suo corpo possente si accasciò sul pavimento.
"Sì! Sì! Ho sconfitto City Hunter! Ho sconfitto City Hunter! Sono il migliore!" esclamò, e finalmente si lasciò andare nella risata tremenda che aveva aspettato tutta la sera per esplodere.
  
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