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Autore: yuki rain    18/07/2018    1 recensioni
Il primo amore è sempre il più bello e il più difficile lo scoprirà bene Lucy, figlia di una ricca famiglia, quando si ritroverà incastrata in una relazione con Natsu, un ragazzo scalmanato e ribelle dal passato misterioso.
I due dal non conoscersi finiranno per passare ogni giorno insieme ma chissà se il loro amore sarà in grado di superare il passato oscuro del ragazzo e di reggere a tutte le sfide dell'adolescenza.
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Lucy Heartphilia, Natsu, Natsu/Lucy, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“Grazie per il passaggio” disse Natsu saltando in macchina del fratello “Tranquillo stavo passando di qua ma avevamo fatto un patto. Io ti lasciavo fare quello che vuoi e tu frequentavi le lezioni di scuola guida, on ti ho ancora visto aprire il libro”
“Tranquillo Zeref stasera inizio” disse prendendo il telefono dalla tasca

“Non devi andare al cinema con Lucy e gli altri a vedere quel film suoi dinosauri?”
“Cazzo è vero” disse portando la testa all'indietro.

“E stai attento allo studio, Mavis ha detto che i tuoi voti stanno calando”

Natsu si mise le mani sul volto sospirando.

“Si vede che sei stanco”
“No sto bene”
“Dovresti parlare con Sherry, digli di rallentare il ritmo” consigliò.

“Va benissimo così”
“Così? Natsu torni tardi quasi tutte le sere, e durante i fine settimana sei sempre in giro, gli allenamenti la scuola … sono troppe cose”
“Dovrei mollare la scuola?” scherzò

“Non pensarci neanche”
Natsu guardò il telefono fino a che Zeref non lo mollò nelle vicinanze di casa, dannazione si era dimenticato dello sciopero ed era rimasto alla fermata come un idiota finché un tipo che passava di lì non lo aveva informato.

Entrò in casa lasciando il borsone per terra, diede da mangiare a Happy e gli cambiò la lettiera, recuperò i libri di scuola e si buttò a peso morto sl divano.

Accese la tv su un canale a caso e aprì il libro di storia, suo fratello aveva ragione doveva recuperare le lezioni che aveva perso per il basket.

Iniziò a leggere il libro estremamente concentrato finché il sonno prese il possesso del suo corpo e finì per addormentarsi col libro sul petto.

Si svegliò diverse ore dopo per il continuo vibrare del telefono e il suono del campanello.

Si alzò sbadigliando ignorando il libro poggiato sul petto che cadde per terra, massaggiandosi i capelli si diresse alla porta.

Quando la spalancò si ritrovò davanti Lucy con le braccia conserte e un espressione innervosita.

“Cucciola?”
“No” disse entrando.

“Si può sapere che fine hai fatto?” chiese appena il rosato chiuse la porta.

“Di che stai parlando? Aspetta che ore sono?” chiese guardando l'orologio.

“Sono le dieci, dovevamo vederci alle otto” disse voltata di spalle.

Natsu guardò il telefono: 5 chiamate da Lucy, 4 da Gray, 1 da Gerard, 50 messaggi di cui uno di suo fratello che diceva che non sarebbe tornato per la notte.

“Lucy mi disp-” il telefono vibrò di nuovo, era Sherry.

“Pronto?” Lucy sbuffò sedendosi sul divano.

“Natsu non hai letto i miei messaggi? C'è ex-giocatore dei mondiali a un pub qui a Magnolia ho organizzato un incontro per stasera.
“Stasera?”

“Dì di no” disse Lucy sottovoce.

“In realtà io-”

“Questa è un occasione unica, un ora basterà”
“Se è solo un ora …”

“Passa una macchina a casa a prenderti tra mezz'ora”

Natsu mise via il telefono guardando la ragazza davanti a lei.

“Chiamala e dille che non ci vai”

“Lucy è importante”

“Per lei è tutto importante”

“Non fare così” disse avvicinandosi e abbracciandola.

“Io sono ancora importante per te?” la domanda uscì spontanea, quasi senza rendersene conto. Non aveva idea di che risposta avrebbe voluto ottenere da una parte voleva che le dicesse di no e una scusante per la sua assenza, ma dall'altra voleva sentirlo in dubbio per compensare il suo senso di colpa per aver mantenuto i contatti con Jackal.
“Ceto che lo sei, perché credi questo?”
“Perché da quando è arrivata Sherry a malapena ci rivolgiamo parola”

“Te l'ho già detto … mi dispiace ma lo sto facendo per il basket”

“Devi pensare un po' anche a noi” disse guardandolo.

Natsu la osservò indossava degli stivaletti in pelle nera con un tacco spesso, le gambe erano avvolte nelle calze a rete che si perdevano sotto la gonna a scacchi nera e bianca che le arrivava poco sopra il ginocchio. La maglia nera era coperta da una giacca di jeans di una taglia più grande ricca di finte toppe con scritte e disegni diversi.

Era bellissima, più di quanto sarebbe mai riuscito ad arrivare, decisamente troppo per uno come lui e aveva avuto il fegato di dimenticarsene.

Natsu prese il telefono dalla tasca per chiamare Sherry gli avrebbe detto di stare poco bene e di non potersi muovere, cosa non tanto distante dalla realtà visto che si sentiva come uno zombie.

Non fece in tempo a chiamare il numero che il campanello suonò per l'ennesima volta, e pochi attimi dopo Sherry fece la sua entrata.

“Ho interrotto qualcosa?”
“No” disse Lucy.

“Meglio così, volevo assicurarmi che il tuo outfit andasse bene … non sei pronto vero?”

Lucy sbuffò di nuovo, la innervosiva quella donna non gli piaceva per nulla. Toccava e guardava troppo per i suoi gusti.
“No, però io non mi sento molto bene in realtà” Sherry si mise una mano sul cuore preoccupata.
“Non è vero, solo che era la nostra serata” disse Lucy “Ma non importa vai pure”

“Sicura?”

“Non ci sono molte soluzioni”

“Ci sarà anche la moglie di questo giocatore e ha una ditta di modelle sembravi molto interessata quando abbiamo parlato l'ultima volta.”

Dieci minuti dopo Natsu era vestito di tutto punto in macchina in attesa di arrivare al locale, uno dei bar più rinomato di Magnolia.

Lucy lo osservò indossava degli insoliti pantaloni aderenti e una camicia che metteva in mostra il suo fisico e una giacca elegante.

Non era abituata a vederlo vestito così, indubbiamente gli stavano bene quei vestiti ma lo preferiva con i solito pantaloni della tuta e felpe enormi colorate.

Posto in un attico in un edificio di un edificio storico era frequentato da diverse celebrità e persone importanti, suo fratello ci aveva festeggiato il diciottesimo compleanno.

Il gruppetto venne fermato all'entrata ma bastò la vista di Sherry perché l'uomo si ritrasse e gli permettesse di entrare augurandogli un buon proseguimento.

L'uomo era sulla quarantina con i capelli corti marroni e la barba, vestito in modo informale; insieme lui c'era una donna bellissima più o meno della stessa età dai lunghi capelli neri mossi il viso non del tutto naturale coperto dal trucco, indossava un attillato vestito rosso e dei notevoli tacchi.

Vennero invitati a unirsi a loro a bere qualcosa ai tavolini, Lucy si sfilò la giacca per il caldo ricevendo i complimenti dalla donna.

“Lui si chiama Marck mentre lei è sua moglie Syra” sussurrò la rosata avvicinandosi al tavolo.

La serata stava andando anche abbastanza bene finché una persone salutò Natsu abbracciandolo per le spalle.

“Amico, anche tu frequenti questo posto?” Lucy lo guardò con la bocca semi spalancata.

“Jackal?” domandò il rosato sorpreso di vederlo così amichevole con lui.

Si presentò ai alla coppia con una veloce stretta di mano e si unì al tavolo sedendosi in parte a Lucy.

“Quindi giocate nella stessa squadra?” chiese ex giocatore.

“Si, sono il capitano di Fiore”
Jackal e il castano iniziarono un arguta conversazione, Natsu cercò di tenere un espressione allegra anche se nella sua mente c'erano dei poemi che stavano cercando via d'uscita.

Jackal era un ottimo oratore e sapeva conquistare tutti col suo carisma, lo detestava per questo. Sherry lo notò ancora prima di Natsu e per quanto cercasse di deviare il discorso lui era sempre pronto in prima linea.

“Mi interessa il tuo modo di pensare”
“Non è molto diverso da quelli degli altri” disse sorridendo, senza farsi notare poggiò una mano sul ginocchio di Lucy.

Natsu lo notò subito e anche lui senza far notare nulla allungò la mano afferrando il polso di Jackal e scansandolo.

I due si scambiarono uno sguardo di fuoco dietro Lucy che si preparò per inventare la scusa del dover andare in bagno per poter respirare un attimo.

“Il prossimo te lo offro io” disse ex giocatore finendo lo shock nel bicchiere “Vieni” lui e Jackal si spostarono verso il bar.

“Finalmente” disse la donna.

“Amo mio marito ma non il basket” rise sorseggiando il suo drink

“A te piace il basket?”
“Sono nella squadra delle cheerleader e anche mio fratello ha giocato a basket fin fa sempre. Ci sono cresciuta con questo sport”
“Io sarei impazzita.” aggiunse “Dubito che ti piacerà ancora tra qualche anno, se sarete ancora insieme è certo”
“Cosa intende dire?”
“Siete giovani, non avete ancora visto nulla della vita”

“Bè direi che è ora di andare” disse Sherry recuperando la borsa.

“Aspettate, voi mi piacete molto insieme” li osservò “Avete un contatto da darmi?” Sherry scattò, dopo essersi scambiati i numeri d'ufficio i tre lasciarono il locale risalendo sulla macchina.

“SI!” esultò la donna appena l'auto fu in movimento “E' andata benissimo”

“Ma se Jackal ha conquistato Marck ...”
“ A chi interessa? Syra era il nostro obbiettivo”
“Syra?”

“Si è lei che guadagna Marck da quando ha mollato il basket vive di rendita, ha consumato tutti i suoi soldi in viaggi e auto sportive.” “E non spende nulla se non ha il consenso della moglie, per questo sono in crisi”

Lucy sorrise poggiandosi alla spalla del ragazzo guardando fuori dal finestrino.

 

Il giorno seguente Natsu dopo glia allenamenti si face la doccia, per fortuna anche senza aver studiato era riuscito a cavarsela nell'interrogazione e anche la verifica di scienza era andata bene.

Tornò nello spogliatoi avvolto nell'accappatoio sedendosi sula panca vicino al suo borsone, da esso prese la sigaretta elettronica e fece un tiro buttando fuori una piccola nube di fumo bianco.

“Ti sei divertito ieri?” chiese Jackal a petto nudo con la sua solita aria arrogante.

“Abbastanza, non ti facevo così bravo a leccare il culo alla gente”

“Io direi di più fruttare la situazione, a differenza tua io sono stato invitato a cena con alcuni amici di Marck”

Natsu trattenne una risata rivestendosi, che venne notata dal biondo chiedendogli il perché della sua reazione.

“Parlando di cose serie” disse il rosato avvicinandosi “Puoi leccare il culo a chi vuoi ma tocca ancora una volta la mia ragazza e ti spacco una a una le dita”

“Sono accuse gravi queste”
“Mai quanto le tue sul fatto di -dover fallire il test-”

I due si squadrarono “Vedi di abbassare la cresta, io sono il capitano e tu l'eterno secondo, tu non sei altro che la mia ombra. Ricordatelo”

i due si spintonarono Jackal se ne andò mentre il rosato sistemò il borsone, Tempesta si avvicinò a lui “Stai attento” lo avvertì

“Come?”
“Jackal non fartelo come nemico”

“Non lo sopporto”
“Lo so, ma sta attento … è pronto a romperti le ginocchia se provi a mettergli troppe volte i piedi in testa”

“Sai quante persone hanno provato a rompermi le ginocchia? Lui non è diverso dagli altri”

Natsu uscì dalla struttura incamminandosi verso la fermata del pullman quando il telefono iniziò a suonare.

“Gray cosa c'è?”
“Sei nei paraggi?
“In zona perché?”
“Vieni qui ho bisogno di aiuto!” gli mise chiuse il telefono in faccia.

Natsu mise il telefono in tasca, si sistemò il borsone sulle spalle e corse a casa dell'amico, trovandolo da stracci, bavaglie e altre cose per neonato con Urrutia in braccio in preda a un attacco di pianto.

“Menomale che sei qui!”
“Che aiuto ti serve?” disse entrando.
“Non noti?”

“Io sono più preparato per ladri, assassini … quelle cose lì” disse posando il borsone e sfilandosi la giacca di pelle.
“Juvia è uscita e le voglio dimostrare che so badare a nostra figlia”

“A me non sembra”
Gray lo fulminò con sguardo “Va bene va bene, ma non osare lasciarmi da solo con quella”

 

Lucy stava tornando a casa dopo un pomeriggio insieme alle sue amiche Juvia, Levy e Erza; Continuava a pensare alla sera prima e alle parole di Natsu e Sherry e specialmente della discussione avuta a casa sua.

Sapeva quanto Natsu ci teneva ma sentiva che stava diventando come un muro tra di loro.

Sospirò in attesa del pullman quando una macchina accostò sul marciapiede vicino a lei abbassando il finestrino,

“Serve una mano?”

“Jackal? Ma sei ovunque!”

“Vivo in centro e questa è la strada che fanno tutti per il centro, fatto shopping?” chiese notando le borse oltre gli occhiali scuri.

“Pomeriggio tra donne”
“E ora dove sei diretta?”
“A casa” disse fredda.

“Ti do un passaggio”

“Scordatelo, vado col pullman”
“Con quelle borse di marca? Non sembri una ragazza da Gucci”
Lucy sospirò guardando la fermata, indecisa quando in lontananza si sentì un tuono.

“Direi che questo è un segno” disse Jackal sfilandosi gli occhiali da sole.

“Non fare nulla di strano” disse aprendo la portiera dietro e lasciando il suo e lasciando tutte le varie borse.

Si sedette al posto del conducente allacciandosi la cintura senza guardare il biondo in volto.

“E' pronta lady?”
“Evita ti prego” disse guardando fuori dal finestrino.

Jackal ripartì dopo aver chiesto dove vivesse la ragazza, inevitabilmente i due avevano iniziato a parlare di Natsu, del loro rapporto e di altre cose. Stava riaccadendo la stessa cosa al locale, Jackal era bravo a usare le parole e provocare la gente per ribattere e dare inizio a una conversazione che poteva portare avanti anche per ore.

Lucy si fece scappare anche una risata a una battuta che aveva fatto intravedendo la pubblicità del nuovo fast food.

“Grazie” disse Lucy quando si fermò vicino a casa.

“Vedi non è stato così traumatico ricevere un passaggio”
“Di solito nn si danno passaggi agli sconosciti”

“Ma tu non sei una sconosciuta”
“Tu non non mi conosci, non sai proprio nulla di me” disse irritata voltandosi verso di lui osservandogli gli zigomi macchiati dalle lentiggini e gli occhi marrone chiaro tenenti quasi al color ambra.

“So che ti chiami Lucy heartfilia, che hai sedici anni e stai insieme a un ragazzo di diciotto che ti trascura perché a malapena sa prendersi cura di se stesso.”

“So che ti piace ballare il reggeton in discoteca e che …” prese una piccola busta “Ti piace tanto lo shopping”

Lucy rise “Ok, forse qualcosa di me conosci”

I due si guardarono per una manciata di secondi, Jackal avvicinò il viso a quello di Lucy facendo quasi sfiorare i loro nasi per poi poggiare le labbra su quelle della ragazza che non lo rifiutò.

Fu un semplice bacio ma appena Lucy realizzò accaduto saltò giù dalla macchina rimproverando il biondo prendendo i suoi acquisti e dirigendosi verso casa.

Jackal ripartì dopo che la vide entrare in casa.

Lucy mollò le buste per terra sedendosi con la schiena contro la porta portandosi le ginocchia al petto.

Era da un po' di tempo che non sentiva il cuore battere così forte.

Ia suoneria del suo telefono partì dalla sua borsa, guardò il numero sconosciuto sullo schermo.

“Pronto” disse sistemandosi una ciocca di capelli.

“Sono Sherry … ho una proposta da farti riesci a venire nel mio ufficio domani con uno dei tuoi genitori?”
“Certo ...” disse debolmente, in quel momento non riusciva a pensare ad altro oltre alla sensazione delle labbra di jackal sulle sue.

 

   
 
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