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Autore: Nao Yoshikawa    20/07/2018    4 recensioni
“Il suo nome sarà Fiamma. Perché, con la fiamma che arde dentro di lei, un giorno ci salverà tutti”.
Cinque anni dopo la battaglia di Alvarez, una nuova minaccia incombe non solo su Fairy Tail, ma su tutta Earthland. Una maledizione verrà scagliata, mandando i nostri eroi in un mondo senza magia e impedendo loro anche solo di ricordare delle loro storie e dei loro legami.
La loro unica salvezza risiede in una bambina appena nata.
Fiamma ha dodici anni, è orfana ed è sempre stata convinta di non essere niente di speciale. Un giorno, però, le cose cambiano drasticamente quando incontra Happy.
Sarà allora che inizierà il viaggio verso la scoperta delle sue origini. Perché solo lei è la Salvatrice che potrà salvare la sua famiglia.
Genere: Avventura, Fantasy, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Acnologia, Human!Acnologia, Natsu, Natsu/Lucy, Nuovo personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!, Triangolo
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- Questa storia fa parte della serie 'Fairy Tail Next Generation'
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23 - Partenza


Un furente Gajeel camminava avanti e indietro, mentre sua moglie tentava di calmarlo.
“Su, caro… non c’è bisogno di agitarsi così”
“C’è bisogno invece!”, si rivolse poi ad Ametyst, la quale sembrava piuttosto annoiata e seccata. “Tu! Tu devi smetterla di buttarti in operazioni suicide. Lo hai fatto per seguire quel fiammifero ambulante, non è vero?”.
L’adolescente si ritrovò ad arrossire. Perché mai tutti doveva mettere in mezzo quella storia?
“Io ho agito così perché era la cosa giusta”
“Perfetto, perché non potrai più fare una cosa del genere per il resto della tua esistenza, Ametyst Redfox!”
“Cosa?! Andiamo, ma sei serio? Non puoi farlo!”
“Posso eccome, invece!”.
Akua guardava con curiosità suo padre e sua sorella litigare, mentre Levy le accarezzava la chioma turchese.
“Gli passerà?”
“Spero di sì”, sospirò sua madre.

Nel mentre, Lucy attendeva impazientemente l’arrivo di Natsu. Se quest’ultimo si fosse trovato nei guai lo avrebbe già capito. Forse era stata una decisione avventata.
Accidenti! Ma perché non aveva nessuna sicurezza?
“Coraggio, Lucy”, la tranquillizzò Erza. “Sono sicura che Natsu tornerà di qui a poco, avrà sicuramente trovato un modo per convincerlo… spero”
“Quello “spero” non mi piace per niente!”.
Mentre le due parlavano, Arya si avvicinò cautamente, tenendo lo sguardo basso come un cane bastonato.
“Mamma, posso...”.
Erza però, per tutta risposta, le lanciò un’occhiataccia che la costrinse a scappare e a nascondersi dietro Gerard, insieme a Luna.
“Te l’avevo detto io di lasciar perdere”, sbuffò quest’ultima.
“Che sia chiaro. Con me non si scherza”, proferì Titania severamente. “Sapete bene cosa significa farmi arrabbiare!”.
Le due gemelle tremarono ancora, stringendosi al padre, il quale non avrebbe però loro dato un aiuto.
“Io non vi difendo. Anche perché se lo faccio, dovrò anche io fronteggiare l'ira di vostra madre”, affermò con naturalezza.
Lucy stava per lasciarsi andare allo sconforto, quando finalmente le sue preghiere vennero esaudite. Calò un silenzio abissale.
Natsu era effettivamente lì, e insieme a lui c’era proprio August. Perché era lui il responsabile della loro infelicità, era lui che aveva fatto del male ai ragazzi, era per colpa sua se genitori e figli erano stati separati.
Per questa serie di motivi, adesso, Fairy Tail fissava l’indesiderato ospite con indignazione. Tutti ovviamente tranne Fiamma, la quale era semplicemente curiosa.
“Lui… qui?”, domandò la bionda.
“Sono riuscito a convincerlo abbastanza facilmente”, spiegò il Dragon Slayer.
August sbuffò a braccia conserte, capendo di trovarsi non poco a disagio.
“Si, va bene… cosa volete da me?”
“Oh, ci sono tante cose che vorremmo da te”, Gajeel sembrava pronto a scattare, ma fortunatamente Levy lo frenò.
Fu Gildarts, in quanto master e suo rivale più rispettato, a parlare.
“Immagino che Natsu ti abbia già spiegato la situazione”
“Sì, me l’ha spiegata. Ma non vedo come io possa essere utile”
“Tu sei bravo con gli incantesimi e le pozioni, non è vero?”, domandò Lucy.
Lui schioccò la lingua.
“Sì, diciamo che me ne intendo abbastanza. Perché?”
“Allora forse puoi creare una sorta di… incantesimo di localizzazione? Almeno così sapremo dove sono Mavis e Zeref. Sempre che siano vivi...”, Lucy diede una gomitata a Natsu.
Il giovane aveva uno sguardo piuttosto circospetto. Per lui non era facile credere al fatto che la sua famiglia potesse essere viva. Non intendeva vivere di illusioni. Ma una parte di lui voleva provare a crederci.
“Beh… senza un oggetto o qualcosa che apparteneva a uno dei due sarà difficile. Ma vedo cosa riesco a fare”
“D’accordo”, asserì Gildarts. “Natsu e Gajeel verranno con te e si assicureranno che tu non faccia cose strane”.
Il Dragon Slayer di ferro a quel punto ghignò.
“Bene, questa cosa mi piace”.

Hikari si guardò intorno con fare confuso. Rogue era sparito già da un po', e non aveva la più pallida idea di dove fosse andato a finire.
“Frosch, hai visto Rogue per caso?”, domandò all’Exceed.
“Frosch non lo sa, mi dispiace. Lui è tanto strano per adesso”
“Più del solito, intendi dire?”, sospirò chiudendo gli occhi. Doveva assolutamente trovare un modo per far accettare a suo padre il fatto che lei e Rogue si amassero e che non c’era niente da fare. Se era riuscita ad accettarlo perfino Minerva, allora non era impossibile.
Una delle porte si aprì, e Rogue fece la sua comparsa.
“Oh, eccoti qua!”, esclamò lei contenta. “Non ti ho visto più, mi sono preoccupata...”.
La ragazza non si era accorta della strana luce negli occhi del fidanzato. Una luce che di solito non gli apparteneva, ma che comunque persisteva.
“Minerva”, mormorò. “Devo andare da Minerva”
“Minerva? È esattamente dove l’hai lasciata”, tentò di spiegare, ma il corvino l’aveva praticamente scavalcata. Decise quindi di andargli dietro.

Minerva stava intanto amabilmente parlando con Yukino e Sting di tutto ciò che in quegli anni era successo.
“Deve essere stato terribile essere rinchiusa in un manicomio. La cosa non ti ha segnato?”, domandò lei.
“Ci vuole una forza ferrea per resistere. Tieni anche di conto che non ricordavo assolutamente niente, né il mio nome, né la mia storia. Non appena la maledizione si è spezzata, mi sono subito liberata”
“Perdonaci se non siamo venuti subito a cercarti. Lo avremmo fatto sicuramente, il fatto è che c’è stato un vero caos e...”
“Ero impegnato a tentare di non uccidere Rogue”, borbottò Sting, ancora con pieni intenti omicidi verso il suo migliore amico.
Fu proprio il soggetto della loro discussione ad avvicinarsi poco dopo, con un’espressione piuttosto strana in viso.
“Rogue”, chiamò Minerva. “Perché mi guardi così?”.
Il corvino non rispose. Semplicemente la afferrò con delicatezza e allora la baciò. La baciò davanti a due sconvolti Yukino e Sting e davanti una ancora più scioccata Hikari, la quale aveva sentito il cuore spezzarsi in quel preciso istante.
Che cosa stava succedendo?
Minerva stessa rimase molto sorpresa da tanta irruenza da parte di Rogue, a quanto pare la pozione stava finalmente facendo effetto. Quando il mago si staccò, la guardò negli occhi.
“Perdonami, Minerva. Ho fatto un errore. Tu sei la donna con cui dovrei stare”.
Quelle parole arrivarono chiare e tonde a Hikari, la quale era semplicemente sconvolta.
“R-Rogue?”, domandò. Lui allora si voltò a guardarla, con uno sguardo piuttosto spento in realtà.
“Oh, Hikari”, disse con noncuranza. “Mi dispiace, ma mi sono reso conto di ciò che è realmente importante”
“Ma che significa? Fino ad un attimo fa non la pensavi così!”.
Minerva si era stretta a Rogue, facendo spallucce.
“Dispiace anche a me, cara. Forse è così che doveva andare”, affermò semplicemente.
La ragazza però continuava a non capire.
“Rogue, pensavo mi amassi, hai già cambiato idea?”, sussurrò con le lacrime agli occhi.
Sting e Yukino a loro volta non riuscivano a capire cosa passasse per la mente del loro amico. Fu proprio il primo a scuoterlo leggermente.
“Ehi! Ma si può sapere che ti prende?”
“Qual è il problema, Sting? Pensavo che non accettassi questa relazione”, intervenne Minerva.
“Infatti è così, ma un minimo di delicatezza no, eh? Ti piace proprio spezzare il cuore alla gente”
“Rogue, io e te dobbiamo parlare!”, insistette Hikari, sempre più furente.
“Mi spiace, ma non ho niente da dire”.
Minerva si sorprese molto. Quel filtro d’amore era stato davvero efficace. Hikari strinse i pugni, allontanandosi prima di scoppiare in lacrime a causa del troppo nervosismo.
“Hikari, aspettami!”, gridò Yukino andandole dietro. Sting, dal canto suo, non riusciva a staccare gli occhi da Rogue. Quel suo modo di fare era in troppo innaturale, probabilmente doveva esserci qualcosa sotto, avrebbe scoperto cosa.

A Natsu e Gajeel era stato affidato l’ingrato compito di controllare che August non facesse strani scherzi. Quest’ultimo avrebbe preferito non avere la scorta mentre lavorava, ma doveva accettare la cosa.
I due Dragon Slayer si guardarono intorno, notando le numerose boccette contenenti liquidi colorati, polveri brillanti ed erbe che non avevano mai visto.
“Non sapevo ti piacesse così tanto creare pozioni”, commentò il rosato.
“In qualche modo la mia creatività dovrò anche sfogarla”
“Quando non lanci maledizioni”, borbottò Gajeel.
Natsu gli fece segno di tacere, avvicinandosi poi al nipote, curioso.
“Che cosa stai facendo?”, chiese. August alzò gli occhi al cielo.
“L'incantesimo di localizzazione”, spiegò. “Ho cercato a lungo, e in un mio vecchio scrigno ho trovato questo”, mostrò un pezzo di stoffa nero. “Un pezzo del vestito di Zeref. Non chiedermi perché l’ho conservato, volevo solo qualche ricordo, anche se esimio, della mia famiglia”
“Oh, capisco. E ora che succede?”
“Succede che davanti a noi c’è una mappa”, spiegò mostrando la cartina che aveva davanti, poggiata sul tavolo. “Di questo mondo ovviamente. Dove questo pezzo di stoffa cadrà, loro saranno. O almeno spero che sia così”.
Anche Gajeel adesso sembrava piuttosto incuriosito da quella faccenda, quel mago ci sapeva fare.
August gettò della polvere azzurrina sulla stoffa. Quest’ultima si sollevò in aria, ricadendo poi su un punto preciso della mappa. I tre allora si chinarono, curiosi.
“Ma non è molto lontano da qui! O sbaglio?”, domandò il Dragon Slayer di fuoco.
“Come facciamo a sapere se è affidabile o no?”, sbuffò Gajeel.
“Andando direttamente lì. Devo ricordarvi che è una vostra idea?”, fece August seccato.
Natsu però sembrava deciso ad andare fino in fondo.
“Non ti preoccupare, andrà bene!”, lo rassicurò, lasciandolo abbastanza perplesso. Adesso, da nemici erano diventati un’allegra famiglia felice?
Non era così che funzionava. O almeno, non per lui.
Dopodiché i tre tornarono al locale, dove gli altri, impazienti li aspettavano.
“Oh, Natsu. Eccoti qui”, sospirò Lucy sollevata. “Allora, avete scoperto qualcosa?”
“Abbiamo scoperto che, a quanto pare, Zeref e Mavis potrebbero essere più vicini di quanto sembra”, spiegò poggiando la mappa sul tavolo.
Curiosa, Fiamma osservò il punto segnato da una grossa X rossa. Come non poter riconoscere lo stesso luogo in cui era praticamente cresciuta?
“Ma io lo conosco!”, esordì. “Qui si trova l’orfanotrofio”
“Fantastico”, August alzò gli occhi al cielo, ironico. Possibile che quella bambina fosse stata a due passi dalla sua famiglia senza che nessuno ne sapesse nulla?
“Già, comunque sia, sarà necessario lasciare Magnolia. Io, Lucy, Happy e August andremo a cercarli”.
A quel punto Neel scattò in piedi.
“Voglio venire anche io”
“E anche io!”, aggiunse Fiamma.
“Dopo quello che avete fatto… VE LO POTETE SCORDARE!”, esclamò Natsu.
Sua figlia però sbuffò.
“Questo non è giusto. In quanto Salvatrice, è una cosa che riguarda anche me”
“E in quanto fratello della Salvatrice, riguarda anche me! E riguarda anche la nostra famiglia nel particolare, quindi io e Fiamma veniamo”, affermò a braccia conserte.
L’Exceed allora decise di andare in loro aiuto.
“Sapete, forse sarebbe meglio portarli con noi. Chissà cosa potrebbero combinare altrimenti...”
“E va bene, d’accordo”, sbuffò.
“Va bene d’accordo?!”, esclamò August. “Cos’è diventata? Una gita di famiglia?!”
“Ehi, in questo caso il leader sono io e si fa quello che dico io!”
“Ragazzi”, intervenne Lucy. “Tutto ciò è fantastico, ma non vi state dimenticando di un dettaglio? Acnologia non ti dirà nulla?”.
August pensò. Certo non poteva dire al suo alleato che stava andando a cercare il resto della sua famiglia insieme ai “nemici”, soprattutto vista la sua posizione un po’ precaria.
“Mi inventerò qualcosa. Allora, quando ce ne andiamo?”
“Domani”, chiari Natsu. “Sempre che tu non voglia cambiare idea”.
Adesso era anche finito a farsi dare ordini. Doveva ammettere però che tutta quella situazione lo entusiasmava non poco. Forse aveva la possibilità di ritrovare finalmente la felicità perduta?
Fiamma osservò August. Avrebbero avuto occasione di passare del tempo insieme, e chissà cosa ne sarebbe venuto fuori.

Hikari era tanto corsa a casa sua e si era rinchiusa in camera. Non voleva vedere nessuno, né parlare con nessuno. Era allibita da quanto successo poco prima. Cos’era, uno scherzo forse? Non riusciva a credere che Rogue dicesse sul serio.
Sapeva di non poter competere e di non avere alcun diritto di arrabbiarsi, ma era più forte di lei.
Lo amava, non avrebbe potuto reagire in maniera diverse.
Si asciugò le lacrime, avvertendo poi dei passi provenire da dietro la porta. Sua madre le era ovviamente venuta dietro per cercare di calmarla.
“Hikari, tesoro...”
“Non dire una parola, ok? Io non sto capendo, mi sento presa in giro! Cosa è quel cambiamento repentino? Non capisco mamma, perché è tutto così difficile?”.
Intenerita dal suo pianto, Yukino si avvicinò e la cinse in un abbraccio.
“Amare alle volte può essere crudele. Deve essere successo qualcosa”
“Ma cosa? Rogue è cambiato da un momento all’altro, non mi ha neanche spiegato il perché”.
Effettivamente Hikari non aveva tutti i torti. C’era qualcosa di fin troppo strano che non sapeva spiegarsi.
Sting raggiunse le due poco dopo, in compagnia di Lector e Frosch. Gli Exceed si fiondarono subito sulla ragazza, tentando di tirarle su il morale.
“Non piangere, Hikari!, fece il primo. “Si aggiusterà tutto!”
“Anche Frosch lo pensa!”
“Ragazzi, siete davvero adorabili...”, commentò lei tirando su con il naso.
Yukino indietreggiò, fino a scontrarsi con Sting.
“Caro...”
“Qualcosa non mi torna”, sussurrò. “Rogue è fin troppo strano. E Minerva è diventata fin troppo gentile”
“Che cosa stai cercando di dire?”
“Sto cercando di dire che probabilmente lei sta tramando qualcosa. Il fatto è che non ne sono sicuro, ma non saprei spiegarmi in altri modi tutto ciò”.
Hikari sollevò lo sguardo in direzione dei genitori, facendo una smorfia.
“Immagino che tu sia contento, non è vero? Non volevi che io e Rogue stessimo insieme e così è stato!”
“Secondo te potrei mai essere felice nel vederti soffrire?”, sbuffò Sting.
“Io, beh… non lo so! Sinceramente per adesso non so nulla!”.
Lui allora si avvicinò, abbracciandola e posandole un bacio sulla fronte.
“Sistemerò le cose”, le promise. Adesso si trovava in una situazione davvero difficile. Da un lato avrebbe preferito mettere la parola fine alla storia d’amore fra sua figlia e Rogue, perché sarebbe stata la cosa più giusta. Ma da un lato, il vederla soffrire in questo modo gli spezzava troppo il cuore. Di conseguenza non poteva rimanersene con le mani in mano.

Chissà cosa avrebbe fatto Acnologia se avesse saputo cosa August stava combinando?
Era una cosa che non doveva assolutamente pensare. E l’unica che poteva aiutarla era anche una delle persone che poteva sopportare di meno.
Ma Minerva poteva coprirlo, quindi doveva assolutamente provare.
La donna era tutta intenta a fare mille moine a Rogue – cose da voltastomaco – ma decise comunque di avvicinarsi con molta calma.
“Amh, amh”, si schiarì la voce. “Chiedo scusa per l’interruzione”
“August!”, sussurrò Minerva. “Il filtro d’amore ha funzionato, sei un genio”
“Sì, okay, è fantastico”, fece sbrigativo. “Senti, ti devo parlare. Ho bisogno che tu mi copra con Acnologia. Non posso dirgli che devo andare a fare ricerche per conto mio, non mi crederebbe e si insospettirebbe, e la mia posizione è già abbastanza delicata. Quindi te lo chiedo per favore”.
Lei allora sorrise.
“Dopo la grande mano che mi hai dato, è ovvio che ti copro volentieri”.
August sospirò. Alla fine a quanto pare il suo essere “gentile e caritatevole” aveva portato qualcosa di buono.
Adesso doveva solo prepararsi psicologicamente al fatto che avrebbe dovuto passare del tempo con quei quattro individui che aveva sempre creduto di odiare…


La partenza era fissata per il giorno dopo. Neel e Fiamma, paradossalmente, conoscevano il mondo fuori da Magnolia, mentre Lucy e Natsu non conoscevano assolutamente niente, quindi sarebbero stati i loro figli a guidarli.
“Mi raccomando, fate attenzione”, si raccomandò Mira. “E tornate presto”
“Andrà tutto bene”, la rassicurò Lucy. “Insomma, abbiamo pur sempre la magia, in caso dovesse andare male!”
“Mi sento tutto un fuoco!”, esultò Neel, che tendeva ad eccitarsi per un nonnulla.
Ametyst si avvicinò a lui, con le guance totalmente arrossate.
“Mi raccomando, non fare cose stupide”
“Quando mai io ho fatto cose stupide?”
“Tipo sempre. Questa è una missione importante, lo sai vero?”.
Igneel sorrise, afferrandole dolcemente una mano.
“Assolutamente sì. Conta su di me!”.
Quel lieve contatto bastò a farla fremere. Ametyst sentì il cuore iniziare a battere forte
Poi sorrise.
“Conto su di te”.
Anche Rayn si stava avvicinando a Fiamma, stretta nell’abbraccio soffocante di Yuki, la quale si era fatta subito indietro non appena aveva visto il fratello.
“Riguardati, ok?”. La piccola rosata annuì.
“Sta tranquillo, Rayn”
“Tranquillo con quello lì che ti gira intorno non posso esserlo”, disse circospetto, poggiandole una mano sulla testa. “Ma so che comunque non ti accadrà niente”.
Fiamma lo vide chinarsi su di sé e poggiarle un bacio su una guancia, un gesto molto dolce che bastò per mandarla letteralmente in brodo di giuggiole.
Tutta quella dolcezza palpabile stava facendo venire la nausea ad August, il quale non vedeva semplicemente l’ora di andar via di lì.
Gildarts gli si avvicinò, dandogli una pacca su una spalla.
“A quanto pare alla fine anche i vecchi nemici possono diventare alleati”
“Io non sono ancora un vostro alleato”, chiarì.
“Giusto. Ma magari lo diventerai presto. E nel frattempo...”.
A quel punto, il master fece una cosa che non si era aspettato. Gli afferrò un braccio e mise al suo polso qualcosa: sembrava un bracciale in ebano, impossibile da togliere.
“Ehi! Che cos’è questa cosa?”
“Bracciale anti-magia”, spiegò Cana a braccia conserte. “Così possiamo stare sicuri che non proverai a fare nulla di strano”
“Non ci posso credere! State davvero facendo una cosa del genere?”, si lamentò provando inutilmente a togliere il bracciale. Alla fine però aveva davvero poco di cui lamentarsi, era ovvio che non si fidassero di lui. Ma il fatto di essere privato della magia lo seccava alquanto.
Natsu allora gli circondò le spalle con un braccio.
“Su, scommetto che questa sarà una buona occasione per noi per legare!”.
August gli lanciò un’occhiataccia.
“Toglimi immediatamente le mani di dosso, perché, anche se non ho più la magia, ho comunque la forza fisica”
“D’accordo, va bene, che caratterino. Allora andiamo, siete pronti ragazzi?”
“Sì!”, esultò Fiamma contenta.
Nessuno di loro aveva idea di cosa quel viaggio avrebbe portato. Magari non avrebbero risolto niente, magari avrebbero aiutato uno di loro a ritrovare la felicità perduta. Fiamma non ne aveva idea, ma sicuramente non vedeva l’ora di scoprirlo.



NDA
Abbiamo appurato che il filtro ha funzionato. Sting però ha capito che qualcosa non quadra.
August invece andrà a fare una bella gita di famiglia, potrebbe accadere di tutto in questo contesto. Come pensate che andrà? ^^
   
 
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