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Autore: Wilhermo    20/07/2018    3 recensioni
Qualunque dibattito ha un valore intrinseco: il valore del confronto con una nuova realtà. Tuttavia talvolta il desiderio arrogante e prepotente di predominare il punto di vista dell'altro assoggettandolo alle proprie convinzioni porta a fratture importanti. Da un episodio del genere, nel quale ho vissuto uno scontro a senso unico con un punto di vista sublimato dal proprietario a verità assoluta, è venuta fuori questa breve poesia che parla di ragione e ràgone: la prima propriamente detta, la seconda scritta senza la "i" e con la "a" accentata per qualche strano motivo (mi andava, e a meno che qualcuno non segnali il post, rimarrà lì nella sua unica e meravigliosa imperfezione).
Genere: Introspettivo, Poesia | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Nonsense | Avvertimenti: nessuno
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Dal piccolo buco d'una bottiglia, 
l'acqua vi rotola come una biglia,
tanto il destin di dover scivolare
quanto per l'uomo il voler ragionare.

Con cellule gonfie d'impulsi vissuti,
rigetta sentenze, giudizi taciuti,
e come una sarta ricama il bottone,
quell'uomo s'annoda a cercar la ragione.
Ma quale quell'ago che muove i suoi fili,
finor così spenti, finor così ostili?
La genuinità d'una ricamatrice
si perde del tutto in qualcuno che dice:
"Voi, plebe ai miei piedi, seguite il cervello,
voi tutti sbagliate!". Ma quale flagello
s'abbatte sul muso di chi sa sognare
senza spaghi nè fili, senza pensare.
                                                        2/5/18
   
 
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