Qualunque dibattito ha un valore intrinseco: il valore del confronto con una nuova realtà. Tuttavia talvolta il desiderio arrogante e prepotente di predominare il punto di vista dell'altro assoggettandolo alle proprie convinzioni porta a fratture importanti. Da un episodio del genere, nel quale ho vissuto uno scontro a senso unico con un punto di vista sublimato dal proprietario a verità assoluta, è venuta fuori questa breve poesia che parla di ragione e ràgone: la prima propriamente detta, la seconda scritta senza la "i" e con la "a" accentata per qualche strano motivo (mi andava, e a meno che qualcuno non segnali il post, rimarrà lì nella sua unica e meravigliosa imperfezione).