Film > Frozen - Il Regno di Ghiaccio
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Autore: lmpaoli94    20/07/2018    1 recensioni
Elsa viveva da sola in un piccolo paesino posto in mezzo ad un lago nel nord d’Italia.
Sola e triste, passava le sue giornate a curare la casa e a pensare a continuamente ai suoi problemi.
Sua sorella Anna, in primis, continuava a cercarla in lungo e in largo per tutta l’Europa, senza però riuscire a trovarla.
Ma perché Elsa rimaneva nascosta in quel piccolo paesino lontano da tutto e da tutti?
Perché non riusciva a ritornare felice?
Che cos’è che poteva affliggerla?
Genere: Avventura, Drammatico, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Anna, Elsa, Hans, Kristoff, Nuovo personaggio
Note: Movieverse | Avvertimenti: nessuno
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Il lungo viaggio che conduceva fino al piccolo borgo del nord d’Italia, fu molto più veloce del previsto.
Anna, accompagnata da Kristoff, non aveva riposato nemmeno una notte.
Era riuscita a raggiungere il territorio italiano in soli tre giorni.
«Ora che abbiamo superato le Alpi, dove dobbiamo andare?» domandò Kristoff ad un Anna stanchissima e affaticata.
«Mancano un centinaio di chilometri. Tra poco ci saremo» replicò la donna tra uno sbadiglio e l’altro.
Kristoff aveva notato che la giovane ragazza non era al massimo delle forze.
«Anna, secondo me ti dovresti riposare un po’.»
«Non se ne parla nemmeno» rispose Anna con determinazione «E’ da più di un mese che non aspetto altro che ritrovare mia sorella. E adesso che sono vicina, non posso fermarmi sul più bello.»
«Lo so Anna, ma sei molto stanca…»
«Non ti preoccupare Kristoff. Sto bene.»
Camminando ancora in groppa sulla renna di Kristoff, Anna e l’uomo arrivarono dinanzi ad un lago alquanto speciale.
«Eccoci arrivati» disse Anna entusiasta «E’ là che si trova Elsa.»
«Su quell’isola?» domandò Kristoff affascinato.
«Esatto.»
Kristoff non aveva mai visto niente di simile prima d’ora.
«Un isolotto in mezzo al lago… Davvero incredibile.»
«Forza. Adesso dobbiamo recarci su quel piccolo borgo e raggiungere Elsa.»
Ma la giovane ragazza, rimasta senza energie, stramazzò a terra dalla stanchezza.
«Anna, tutto bene?»
Ma la giovane donna non rispose subito.
«Sei stanca… Immaginavo che prima o poi saresti crollata…»
«Faccio solo un pisolino. Svegliami tra un po’, va bene?»
L’uomo si limitò a fare un cenno d’assenso con la testa e a distenderla sulla riva del fiume in attesa che avesse recuperato le forze.
 
 
Anna aveva lo sguardo perso nel vuoto.
Dinanzi a lei era circondata da altissime colonne di ghiaccio.
Era come se fosse stata imprigionata.
“Ma dove mi trovo?” pensò mentre l’angoscia la stava attanagliando.
Ma nessuno rispose.
Sembrava che fosse stata abbandonata a sé stessa
«Aiuto! Aiuto!» gridò.
Ad un certo punto però, qualcuno sbucò dalle grandissime colonne di ghiaccio.
«Elsa… sei davvero tu?»
Sua sorella maggiore la fissava con sguardo rancoroso.
«Sono felicissima di averti ritrovato» replicò Anna abbracciandola e scaraventandosi verso di lei.
Ma Elsa non batteva un ciglio.
Era rimasta immobile.
Ma Anna non notò che c’era qualcosa che non andava in sua sorella.
«Ti ho cercato per più di un mese. Ma dov’eri finita? Perché sei scappata?»
Dopo aver girato lo sguardo verso sua sorella minore, Elsa la guardava con disprezzo.
«Per stare lontano da te…»
«Come scusa?»
«Ne ho avuto abbastanza di rimanere bloccata in quelle mura oppresse del mio castello… Volevo essere libera. Libera da tutto e da tutti… Libera da te.»
«No. Non è possibile…»
«Credici perché è la verità… Io non ti ho mai voluto bene, Anna. Per me non sei più mia sorella.»
Sentendo quelle parole, Anna cominciò a piangere dallo sconforto.
«Elsa, perché dici così? Che cosa ti ho fatto?»
«Vattene immediatamente da qui e non farti più vedere, altrimenti assaggerai la mia furia.»
«No, Elsa… Non puoi chiedermi questo. Io sono tua sorella!»
«Allora non mi hai sentito… Io non ho una sorella!» replicò Elsa dandogli uno schiaffo.
Anna stramazzò a terra con le lacrime che gli stavano inondando il viso.
«Elsa! No!»
«Anna, svegliati!» la scrollò Kristoff per fargli aprire gli occhi.
«Ma cosa…»
Anna aveva lo sguardo scombussolato.
«Anna, adesso calmati e respira. È stato solo un incubo.»
«Un incubo? Sembrava tutto così reale… Ho ritrovato mia sorella dopo tanto tempo… Ero felicissima di rincontrarla… Ma lei ha iniziato a dirmi parole brutte e senza senso come ad esempio che non dovevo farmi più vedere da lei e che non ero più sua sorella…»
Anna si accoccolò tra le braccia forte di Kristoff per cercare un po’ di quiete che da molto tempo a questa parte gli mancava.
«Kristoff, ho paura di rincontrare Elsa…»
«Non devi pensare la tuo incubo… La mente ti sta giocando brutti scherzi.»
«Ma se invece fosse un incubo premonitore? Se fosse un avvertimento? Non potrei mai sopportarlo.»
«L’hai appena detto tu, Anna… Non puoi arrenderti adesso. Non ora che sei vicina a riabbracciarla… Vedrai che non succederà niente di tutto ciò.»
«Spero che tu abbia ragione.»
Nel mentre Anna cercò di richiudere gli occhi per ritrovare pace e serenità, la mattina stava facendo spazio alla sera.
«Credo che oggi sarà una giornata molto soleggiata» fece Kristoff sorridendo alla giovane donna «Un ottimo giorno per coronare la nostra pazza avventura.»
 
 
Elsa era impegnata a sistemare la sua camera da letto.
Dopo molti giorni di neve e di cielo scuro, il sole stava facendo capolino ad giorno meraviglioso.
Aprì la finestra della sua camera, ed era come se l’autunno avesse fatto spazio alla primavera.
«E’ davvero una bella giornata. Non trovi, Johan?»
«Sì. Devo dire che di questo periodo non si vedono giornate come queste.»
«Ieri ci siamo divertiti a fare pallate di neve. Che ne dici se oggi andiamo a fare una passeggiata per il borgo?»
«Come vuoi tu.»
«Sistemo la camera e poi usciamo insieme, va bene?»
«D’accordo. Ti devo aiutare?»
«Perché no? Così insieme faremo molto prima.»
Dopo aver risistemato casa, Elsa e Johan uscirono per strada.
Alcuni bambini del posto si stavano ancora divertendo a tirarsi a vicenda palle di neve.
«Questi bambini devono stare molto attenti con la neve che tirano… Rischiano di farsi del male se è completamente ghiacciata.»
«Credo che lo sanno… Ma dimmi la verità: vorresti giocare insieme a loro?»
Elsa fissava Johan con sguardo malizioso e divertito.
«Mi piacerebbe… Ma oggi mi accontenterò di passeggiare con te.»
«Ah sì? Dovrei essere onorato?» domandò l’uomo prendendola in giro.
«Certo che sì! Non tutti hanno questa possibilità, sai?»
«Ahahah, certo.»
Dopo aver percorso i viottoli che costituiscono la piccola cittadina, essi si ritrovarono sulle sponde del lago a contemplare i raggi solari che venivano riflessi sull’acqua.
«Sarebbe anche un’ottima giornata per pescare, sai Elsa?»
«Può darsi. Ma non so fare questo genere di cose.»
«Potresti sempre imparare.»
«Allora perché non mi insegni?»
«Con molto piacere. Però prima dovrei risistemare le canne da pesca… Spero tanto che non siano da buttare.»
Mentre Elsa e Johan si stavano godendo la giornata, la giovane donna vide una piccola imbarcazione dirigersi verso la riva.
Appena si avvicinò a terra, Elsa rimase allibita vedendo chi fosse sull’imbarcazione.
«No. Non è possibile…»
Lo sguardo di Elsa incrociò quello di Kristoff e della sua renna.
«Elsa! Finalmente ti abbiamo trovato!> fece l’uomo piombando su di lei e abbracciarla con vigore.
«Kristoff… che cosa ci fai tu qui insieme ad Anna?»
«Siamo partiti da Arendelle per cercarti. È stato un viaggio molto lungo ma finalmente siamo riusciti a rintracciarti grazie ad un dipinto che Anna ha trovato in camera sua.»
Ma Elsa non gli interessava questo genere di spiegazioni.
Era troppo concentrata a vedere sua sorella che stava dormendo sommessamente sulla barca.
«Come sta Anna?»
«E’ molto stanca, Elsa. Pensa che appena siamo giunti sulle rive di questo lago, è crollata dal sonno. Era da un paio di giorni che non riposava.»
«Credo che sarebbe meglio portarla al coperto. Qui fuori sta calando la temperatura.»
«Hai ragione… Ma tu dove alloggi?»
«Da un mio amico di vecchia data… Johan, ti presento Kristoff.»
I due uomini si strinsero la mano con vigore.
«E’ questo il bambino che era raffigurato in foto!» esclamò Kristoff sorpreso.
«Più tardi mi spiegherai meglio come avete fatto a trovarmi… Ma adesso Anna ha bisogno di assoluto riposo in un letto caldo prima che si ammali irrimediabilmente. Johan, puoi aiutarmi a portarla a casa?»
«Certo. Lascia fare a me» fece l’uomo caricandosela in spalla mentre Elsa rimase a conversare ancora un po’ con Kristoff.
   
 
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