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Autore: Clan della rosa    20/07/2018    1 recensioni
Hi guys!
Primo accesso come “ Il Clan della Rosa” e prima storia sulle nostre tartarughe ninja!
Siamo nella città di New York, tutto sembra filare per il verso giusto: le tartarughe sono riuscite a fermare i loschi piani del Clan del Piede e finalmente, dopo un lungo tempo, con Shredder fuori dai piedi, possono godersi un momento di tranquillità conducendo le loro vite come normali ragazzi di 20’anni.
Troppo bello vero? Infatti sono qui a posta per stravolgere ancora una volta il destino dei nostri mutanti!
Le cose tra April e Donatello si incrineranno vertiginosamente a seguito di una rivelazione inaspettata.
Michelangelo scoprirà il mondo dell’autolesionismo a seguito di un incidente costato la vita ad una persona a lui molto cara
Leonardo capirà che, nonostante Shredder sia fuori dai giochi, non tutto è finito, ancora una volta, qualcuno si celerà nell’ombra tramando oscuri piani ( No! Non sono io!)
Casey rivelerà un segreto a Raffaello capace, in poco tempo, di impossessarsi di anima, mente e corpo della tartaruga dalla fascia rossa.
Un ultima cosa? A New York arriverà una squadra di ginnaste per l’annuale competizione regionale, tra di loro vi è una ragazza, il suo nome?Leggete e scopritelo!
Genere: Azione, Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Crack Pairing | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Lui era la, immobile a fissarla. La schiena contro un muro le mani nelle tasche dei jeans. Lida era pietrificata da quella visione: non poteva essere realmente lui, stava sognando era l’unica spiegazione logica. Si trattava di una visione, forse si era stressata troppo per la gara e ora ne sentiva gli effetti, si, doveva essere per forza così.
Casey affondò lo sguardo negli occhi di ghiaccio della sorella e quest’ultima ebbe un sussulto, smise di respirare. Cosa fare ora? Scappare? Parlare? Cosa… cosa dannazione COSA?
Dominik era troppo lontana per venirla a salvare. Erano passati 10 anni dall’ultima volta in cui si lasciarono e ora, quel ragazzo davanti a lei le appariva più come un fantasma, un frammento dei suoi ricordi di bambina.
Casey si staccò dal muro e avanzò verso di lei, solo quando si trovò a una decina di passi si fermò. Lidia deglutì, ora che le era più vicino notò che fosse più alto di lei, di almeno due spanne.
-Ciao, Lidia-
Al suona della sua voce chiuse gli occhi istintivamente per poi riaprirli, sentì le lacrime. Ciao Lidia? Era tutto quello che riusciva a dire? Ciao?
-Sono passati molti anni da quando… da quando te ne sei andata-
-Me ne sono andata a causa tua!-
Trovò la forza di parlare e lei stessa si stupì della rabbia con qui pronunciò quelle poche parole. Casey non mosse un muscolo.
-So che sei in collera con me, ma ora sono qui per dirti che mi dispiace-
No, questo era troppo, dopo 10 anni si presentava da lei come niente fosse a dirle “ mi dispiace?” serrò i pugni e la mascella.
-Dopo 10 anni tu ti presenti da me e l’unica cosa che sai dire è “mi dispiace”? le cose non funzionano così Casey!-
-E cos’altro dovrei dire?-
-Tu mi hai accusato della morte dei nostri genitori! Casey! Come hai potuto? Ero così piccola…-
Le lacrime iniziarono a scenderle dal viso copiosamente e non avevano intenzione di fermarsi
-Mi hai… quando me ne fui andata mi hai mai contattato? Mi hai mai cercato? Ti sei mai chiesto cosa mi fosse capitato? Hai preferito uccidermi-
Casey indietreggiò di un passo come ad accusare il colpo
-Ero piccolo anch’io Lidia-
-Tu eri mio fratello! Sei sempre stato la mia ancora e sentire quelle cose, uscire dalla tua bocca, mi hanno pugnalato, Casey non puoi sapere quello che ho passato!-
Un lampo di rabbia illuminò gli occhi del ragazzo
-Sei stata tu Lidia! Dannazione se non ti fossi messa in testa di andare al quel fottuto Luna Park i nostri genitori sarebbero ancora vivi!-
Detto questo diede un pugno al muro, Lidia indietreggiò impaurita ma trovò ugualmente la forza di parlare
-Quindi è così, sei venuto da me per infliggermi il colpo di grazia? Quel pugno…-
Guardò la mano di Casey diventata rossa e con qualche taglio sulle nocche
-Quel pugno era rivolto a me?-
Casey abbassò lo sguardo
-Molto bene, sai non ci volevo venire a New York, non volevo incontrarti, a dire la verità cercavo di dimenticarti ed ora tu vieni da me accusandomi un’altra volta?-
-Tu cercavi di dimenticarmi? Hai idea di cos’ho passato io? In tutti questi anni non ho fatto altro che pensare a te!-
-Casey, risparmiati la storiella a lieto fine, non ti credo più… e si ti voglio dimenticare ma tu… tu Casey mi hai ucciso e questa cosa è più dolorosa della morte stessa-
Lidia fece un respiro profondo ricacciando indietro le lacrime, il suo corpo era percosso da spasmi, tanto la presenza del fratello gli infliggeva dolore
-A volte penso che non avrei mai dovuto conoscerti-
-Lidia non dire così-
-Vattene Casey, vattene e non tornare mai più! Che effetto fa? Questo sono esattamente le stesse parole che mi rivolgesti 10 anni or sono, come ti senti?-
-Sai una cosa? Ero venuto qua per riappacificare gli animi ma ora penso di aver fatto una gran cazzata! Io non ho una sorella, quella bimba sorridente è morta-
In quel preciso istante comparve Dominik allarmante dalle urla della sua amica. Trovò Lidia inginocchiata a terra tremante e un ragazzo in piedi davanti a lei. Non ci pensò due volte e intervenne
-Hei tu! Brutto stronzo che le hai fatto?- disse avvicinandosi a Lidia
Dominik aiutò la ragazza a rialzarsi e insieme gli voltarono le spalle, Casey notò una cosa nella gamba destra di Lidia
-Che hai alla gamba?-
-Oh, ora ti preoccupi per me? Sei patetico-
-Che cazzo hai alla gamba!- disse urlando
Dominik stava per intervenire quando fu fermata dal braccio di Lidia
-Sai, non solo tu porti le cicatrici di quella notte figurate o no che siano-
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Quando April finì la chiamata, la sua attenzione fu catturata da della urla che provenivano poco distanti dal punto in cui si trovava, nello constatare che fosse Casey allertò subito le tartarughe che in poco tempo la raggiunsero e cominciarono osservarono la scena nei tetti, nascosti dall’oscurità.
-Casey ha una sorella?-
-Si Michelangelo ma non penso che per lui valga la stessa cosa-
Leonardo guardò il minore, poi spostò l’attenzione su Raph, la tartaruga dalla fascia rossa percepì il messaggio e fece un lieve cenno di consenso con il capo.
April e Donatello osservarono la scena in silenzio, quasi pietrificati.
Non sapevano come muoversi, cosa dire, cosa fare.
-Capisco la rabbia di Casey-
April si girò verso Raffaello sorpresa
-Raph ma cosa dici?-
I pensieri delle tartarughe furono interrotti quando Lidia riuscì a scappare dall’abbraccio di Dominik e a scagliarsi contro il fratello trascinandolo a terra. Una volta che Lidia gli fu sopra cominciò a tempestarlo di graffi e pugni. Più colpiva più piangeva.
-Ti odio Casey Jones! Ti odio! Devi morire! Non sei niente per me!-
Casey non reagiva, cercava solo di difendersi comprendo con le braccia il proprio viso, sapeva che se avesse attaccato le avrebbe fatto molto male.
Dominik intervenne ma prese un pugno sotto al mento che le fece perdere l’equilibrio
 
In alto, nei tetti di New York 5 figure non sapevano come muoversi, osservavano la scena impotenti.
-Ragazzi dobbiamo fare qualcosa-
Donatello intervenne
-Cosa dovremo fare April? Non possiamo farci vedere da loro-
La ragazza dalla chioma rossiccia guardo i 4 fratelli poi aggiunse
-Molto bene, andrò io- detto questo saltò giù e atterrò a pochi metri dai 3
-Basta smettila! Basta ti prego!-
Lidia sentì le urla di quella ragazza, si fermò guardandosi le mani ancora chiuse a pugno ed il viso di suo fratello tumefatto, si alzò pietrificata e scappò via.
-Vai da lei! Non lasciarla andare via-
-No Casey, ora ti riportiamo a casa-
April guardò Dominik ancora sotto shock, aiutò Casey a rialzarsi
-Dovresti andare dalla tua amica, dirle di darsi una calmata-
Dominik avrebbe voluto controbattere ma era ancora sconvolta dalla reazione di Lidia. Si limitò a fare un cenno con la testa. Una volta che la ragazza bionda fu sparita, le tartarughe uscirono dal loro nascondiglio e aiutarono Casey.
-Ragazzi, avrei voluto dirvelo-
Raph lo guardava con sospetto e Casey lo notò
-Scusa Raph tu saresti stato il primo a cui lo avrei detto e…-
-Ti rendi conto della sofferenza che hai dato a quella povera ragazza?-
-Ora quello sofferente sono io, non credi?-
-Ben ti sta! Dopo tutto quello che le hai fatto passare-
-Aspetta ma voi…-
-Si Casey, abbiamo sentito tutto-
Il ragazzo rivolse uno sguardo dispiaciuto a Leonardo. I sei si allontanarono nella notte.
 
   
 
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