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Autore: MatsuFla    21/07/2018    1 recensioni
Ho sempre avuto scolpito nella testa un mio personale film su come siano andate "realmente" le cose tra Cam e Noel dietro le quinte di Shameless. Forse perché non riesco ad accettare che la foooorte chimica che c'è tra di loro dipenda solo dalla loro bravura come attori. Ho preso da internet vari spunti, delle loro interviste e tweet etc. e ci ho ricamato intorno. Questa è la mia versione della storia... ma non escludo che sia potuta accadere davvero! ;)
Genere: Angst, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Ian Gallagher, Mickey Milkovich, Sorpresa
Note: What if? | Avvertimenti: Triangolo
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Era l'alba quando Noel fece ritorno al suo appartamento, fu davvero dura per lui ma rimase piacevolmente sorpreso di non trovarci nessuno. Nelle settimane successive vari impegni lavorativi lo tennero spesso lontano da casa ma anche quando ci tornava e Layla era presente non c'era il minimo contatto tra loro, vagavano come due fantasmi che infestavano lo stesso luogo senza incontrarsi mai.
Una sera rincasando vide due grandi valigie vicino la porta, a Noel venne in mente che la ragazza doveva partire per l'Afghanistan, città in cui era nata, per il cortometraggio al quale stava lavorando. Preso dalla situazione se ne era completamente dimenticato, fino a quel momento non gli era mai successo di scordarsi di qualsiasi cosa la riguardasse.
"Mi fermerò qualche giorno in più, ne approfitto per andare a trovare dei parenti che non vedo da anni." Disse rovistando freneticamente in un cassetto nell'ingresso.
"Poi tornando rimarrò un paio di settimane a Vancouver dalla mia famiglia. Le condizioni di Baba* sono peggiorate ancora..." Finalmente trovò quello che cercava "Prima di partire per Chicago non scordarti di Sushi e Spartacus."
Era raro che entrambi lasciassero contemporaneamente la casa per mesi interi ma quando succedeva chiedevano a qualche parente di accudire i loro gatti fino al ritorno di uno dei due.
"A quello che è successo ci pensiamo quando torno. Lasciamo la stampa fuori da tutto questo per ora." La ragazza teneva lo sguardo fisso sulle sue mani che stringevano il passaporto e un biglietto aereo.
"Tu riflettici, pensa bene a quello che vuoi fare, okay? Io accetterò qualsiasi tua decisione. Ma devi decidere!" Disse lei con lo sguardo triste.
Noel annuì in silenzio mentre sentirono il clacson del taxi che annunciava il suo arrivo.
"Se vuoi stare con lui, fallo. Ma se decidi di tornare con me è ovvio che con lui devi chiudere in maniera definitiva, perché non sono disposta a perdonarti un'altra volta." Layla lo raggiunse sulla soglia della porta, si fermò accanto a lui e posandogli una mano sulla spalla continuò.
"Ti amo." Posò un bacio sulla guancia del suo ragazzo e uscì di casa.
Noel portò fuori una valigia mentre il tassista si occupò dell'altra e caricatele nel taxi lo guardò allontanarsi.
Rimase immobile nel freddo gelido per qualche minuto a ripensare a quanto era successo, ma solo una cosa continuava ad echeggiargli nella testa...
'Se vuoi stare con lui, fallo.'

Noel era ridotto in uno stato pietoso, prendersi del tempo per riflettere non stava dando nessun beneficio, nessuna illuminazione divina, anzi, lo stava facendo precipitare in una voragine di solitudine e sensi di colpa.
La sua unica tattica adoperata fino a quel momento, ovvero quella di scappare da Cam, non aveva risolto nulla, inoltre mancava solo una settimana prima dell'inizio delle riprese della quinta serie quindi scappare non era più possibile. Così era arrivato alla conclusione di non poter continuare in quel modo, era giunto il momento di chiedere aiuto. Da quando tutta quella storia era iniziata aveva pensato spesso di parlarne con qualcuno per chiedere un consiglio o semplicemente per sfogarsi, però, data la particolare situazione, non sapeva a chi rivolgersi.
D'un tratto un'immagine chiara gli comparve davanti agli occhi e si sentì sicuro di aver trovato la persona giusta. Uscì di casa con l’intenzione di non tornarci prima di aver risolto quella situazione che lo stava uccidendo.
Arrivò a destinazione e suonò il campanello senza avere la minima idea di quello che avrebbe detto, non sapeva come iniziare un discorso così delicato. Quando la porta si aprì non riuscì a pensare più a nulla, così optò per la bruta sincerità.
"Sono andato a letto con Cameron!"
Incredulo di aver davvero pronunciato quelle parole, Noel rimase pietrificato mentre il suo amico Steve lo guardava dall'alto del suo 1,92m. Ci fu un silenzio imbarazzante, accompagnato da un lungo sguardo reciproco.
"Dai entra, ci vuole una birra." Disse dopo aver fatto una smorfia.



Entrando Noel notò un po' di disordine in giro per la casa.
"C'è un po' di caos, Sarah ha portando William** ad una festa e io ne stavo approfittando per preparare la valigia. Tra pochi giorni si parte, amico, non vedo l'ora!"
"Si, scusa il disturbo. Non mi tratterrò a lungo."
"Nessun problema, avevo bisogno di una pausa."
Steve lo fece accomodare sul divano e gli mise una birra tra le mani, poi si sedette sulla poltrona di fronte a lui con uno sguardo interrogativo.
"Quindi... tu e Cam, uh?" Gli chiese dopo un attimo di incertezza.
"Non sembri troppo sorpreso."
"No, non lo sono. Ho sempre pensato che la chimica tra di voi fosse molto forte... cioè, tu lo fissi, lui ti fissa, state sempre appiccicati. E poi Cam non sta con una ragazza da mesi ed è decisamente strano per uno come lui, visto che potrebbe avere chiunque..."
Nella foga del momento Steve non si accorse dell'espressione imbarazzata di Noel che alzò gli occhi al cielo, perciò continuò il suo monologo.
"Certo, non immaginavo che sarebbe accaduto davvero ma credo che tutti, almeno una volta, abbiano pensato che ci fosse della vera attrazione tra voi e non... semplice bravura nel recitare."
Noel tracannò metà birra con un solo sorso, nella speranza di sciogliere il nodo enorme che aveva alla bocca dello stomaco. 
"Tutti chi?" Sbuffò nervoso.
"Chiunque, in realtà. In particolare i fan, amico. Non per niente i Gallavich sono una delle coppie più popolari di sempre, voglio dire, la gente queste cose le percepisce. Andrebbero fuori di testa se sapessero quello che è successo! Te lo immagini?!" Disse euforico mimando l'esplosione della testa con le mani.
"Già..." Sospirò Noel con un espressione a metà tra la felicità per l'immenso amore dimostratogli dai fan e l'ansia per la consapevolezza del grande guaio in cui si era cacciato.
"Allora... tu..." Iniziò Steve ma subito si interruppe per dargli modo di parlare. 
"Io cosa?" Lo guardò strabuzzando gli occhi.
"Non lo so, devi dirmelo tu, è per questo che sei qui, no?"
Noel annuì ma poi rimasero di nuovo in silenzio, per minuti interi, tanto che entrambi finirono le loro birre.
"Ti... ti è piaciuto?" Azzardò rompendo il silenzio.
"È stato fottutamente fantastico!" Arrossì dicendolo, poi si morse il labbro e si passò una mano sul viso.
"Allora?" 
"Allora?" Ripeté Noel con tono canzonatorio prima di continuare.
"Steve io ho una ragazza! Anzi, una futura moglie! Quello che ho fatto è sbagliato, lo è nei suoi confronti almeno, non avrei dovuto permettere che accadesse. Invece è successo! Ho fatto l’amore con Cameron e non solo non me ne pento affatto ma vorrei che non dovessimo smettere di farlo... mai!" Si tirò i capelli all'indietro per il nervoso e l'imbarazzo di essersi esposto fino a quel punto.
Steve annuì facendogli intendere di aver capito. E lo aveva fatto davvero, aveva capito anche più di Noel che invece non si rendeva conto di quanto fossero già chiare le sue stesse parole, ma il suo amico preferì non farglielo notare.
"Noel..." Lo interruppe.
"Sei innamorato di uno o dell'altra... o credi di amare entrambi?"
I due trovarono estremamente diretta quella domanda, ma non c'era un altro modo di porla e non aveva senso girarci intorno. Il ragazzone stava solo cercando di dargli una scossa. Noel aveva ancora gli occhi bassi e le guance rosse per l’imbarazzo, ma non poteva tirarsi indietro a quel punto, erano mesi che ci rifletteva. Quando pensava a Layla vedeva il suo sorriso luminoso, i suoi occhi grandi, la sua forza di volontà nel voler andare avanti nonostante l'avesse ferita. Lei chiedeva solo di essere desiderata e amata da lui. Ma più Noel ci pensava, più si rendeva conto che non c’era amore in quello che provava per lei, nessun trasporto, solo un’immensa ammirazione. Si era accorto che con Cam era diverso, lo era sempre stato, ma aveva creduto che si trattasse più di una forte amicizia o un amore fraterno, ma ora gli era tutto chiaro.
Quella testarossa era incredibilmente bello e divertente e Noel adorava il modo in cui lo guardava, Cam gli donava fiducia e sicurezza con un solo sguardo e a volte sembrava che non riuscisse a guardare nessun altro se non lui. Solo a pensarlo, Noel sentiva ribollire il sangue nelle vene, la voglia di essere toccato, il formicolio al basso ventre e desiderava stare al suo fianco, tenergli le mani e baciarlo.
Lo amava.
"In ogni caso, che hai intenzione di fare?" Vedendolo perso nei suoi pensieri Steve decise di fare un altro tentativo.
"Non voglio giudicare o farti pressioni, lo sai, ma credo che sarebbe meglio se prendessi una decisione. Non intendo in questo preciso momento... prenditi i tuoi tempi per capire cosa provi e decidere cosa vuoi, solo... non metterci troppo."
L'altro continuava a scuotere la testa e starsene in silenzio.
"Anche se... amico, credo che tu sappia già la risposta, ho l'impressione che tu abbia solo paura di ammetterlo."
Noel alzò la testa di scatto e lo guardò con i suoi grandi occhioni blu, lucidi e spalancati, poi riprese un'espressione preoccupata.
"Non ne sei convinto, vero?"
"No, anche se continuo a pensarci e ripensarci non mi sembra la cosa giusta."
"La cosa giusta per chi?"
"Per nessuno. Verremmo travolti da una valanga di chiacchiere e poi Layla... ne rimarrebbe distrutta e non se lo merita."
"No... no amico, lei è forte, sopravviverebbe. Come tutti." Si scambiarono un sorriso triste ma molto dolce.
"Ti va un'altra birra?"
"No, grazie. Devo andare. Mi dispiace averti coinvolto in questa storia." Disse mentre si avvicinava alla porta.
"Scherzi?! È a questo che servono gli amici, sono felice che tu mi abbia ritenuto all'altezza della situazione." 
"Oooh lo sei stato eccome!" Risero.
Noel era già fuori quando si voltò verso l'amico.
"Grazie, Steve."
"Salutami Cam!" Disse con un sorriso d'intesa.
Noel ricambiò il sorriso e andò via.
Era iniziata come una cotta, ma ora era molto di più. I suoi sentimenti erano reali, non poteva più fingere che non lo fossero, non poteva più reprimerli. Forse era per quello che soffriva tanto. Sentì il suo cuore stringersi, aveva passato quasi metà della sua vita ad amare Layla, ma ormai era tutto passato. I ricordi sarebbero rimasti, l’affetto anche, ma l’amore... quello era svanito nel momento in cui aveva conosciuto Cameron, ed ora era pronto ad ammetterlo.

Salì di corsa nell'auto e in un attimo fu un'altra volta davanti a quella casa.
"Non ci posso credere! E adesso cosa vuole?!" Sussurrò tra se e se Cameron guardando incredulo il videocitofono. Non rispose ma si limitò ad aprire il portone senza dire nulla.
Noel fece un respiro profondo ed entrò, salì le scale chiedendosi quante altre volte l’avrebbe fatto in futuro, magari, se fossero riusciti ad avere una relazione stabile, quella sarebbe diventata la sua casa e avrebbe potuto fare con Cam tutte quelle cose che fino a quel momento aveva solo immaginato. Voleva riabbracciarlo, sentire di nuovo il suo calore, il suo odore, si sentiva così felice ed eccitato che al solo pensiero non riusciva a smettere di sorridere. Esitò un attimo ripensando alla loro ultima conversazione... il rosso gli aveva detto che non era la persona con cui voleva stare ma Noel era quasi certo che erano solo parole dettate dalla rabbia, non lo pensava veramente. Così decise di buttarsi, in ogni caso non sarebbe potuta andare peggio dell'ultima volta. 
Mentre si apriva la porta poté già sentire la voce in tono polemico di Cam.
"Se sei venuto ancora a scocciarmi con le tue scempiaggini, ti avverto, non è proprio giornata! Non ho intenzione di ascoltar-"
Noel lo interruppe bruscamente afferrandogli il viso lentiginoso e attirandolo in un bacio morbido e caldo.
"E questo che significa?" Chiese il rosso quando le sue labbra furono libere.
"Era la verità quando mi hai detto che non sono la persona con cui vuoi stare?" Domandò Noel tenendo ancora il viso pallido tra le mani.
"Sei stato tu a dirlo... che non sei giusto per me, e che non puoi darmi quello che voglio."
Cam lo guardava incredulo, voleva baciarlo ancora e farci l’amore all'istante senza pensare alle conseguenze. Ma cosa sarebbe accaduto dopo?
Non avrebbe potuto sopportare di essere abbandonato di nuovo, doveva essere sicuro che questa volta Noel sarebbe rimasto. 
"Ora puoi farlo? Puoi darmi quello che voglio?" Gli chiese a muso duro.
"Lo so che non me lo merito, ma vorrei provarci. Mi sento solo senza di te e non voglio più sentirmi in questo modo, non ne posso più. Sono venuto per te, non voglio più rinunciare a te." Anche se era consapevole di meritare un netto rifiuto provò un senso liberatorio nel dire quelle parole, come se gli fosse stato tolto un peso enorme dallo stomaco e si sentì bene con se stesso.
Cam arrossì e sentì il cuore battere forte nel petto, aveva desiderato quel momento per mesi. Noel lo stava guardando esattamente come lui desiderava essere guardato. Gettò le sue lunghe braccia attorno alla vita del biondo e stringendolo a se lo baciò violentemente.
Senza mai staccare le loro labbra si spintonarono l'un l'altro fino a raggiungere la camera da letto. Noel fece sedere il rosso sul letto, subito si inginocchiò ricurvo davanti a lui e gli slacciò i pantaloni sotto lo sguardo allibito dell'altro.
"Noel, cosa..."
Il biondo lo zittì baciandolo e con un sorriso malizioso sulle labbra lo fece stendere sulla schiena con uno spintone. Cam si mise le mani sugli occhi quando sentì i pantaloni e i boxer scivolare giù fino alle caviglie, il respiro gli si fece pesante quando avvertì le mani di Noel divaricargli le cosce stringendole forte e smise definitivamente di respirare quando la bocca del biondo arrivò finalmente tra le sue gambe dopo aver percorso l'interno coscia con un fitto alternarsi di morsi e baci.
Mise le mani tra i morbidi capelli dorati assecondando dolcemente i movimenti della testa sotto le sue dita fin quando, non riuscendo più a resistere, lo afferrò per le braccia e lo sollevò sopra di se fino ad avere quei bellissimi occhi blu alla stessa altezza dei suoi.
Si guardarono senza fiatare con gli occhi pieni di desiderio e l’attimo dopo si stavano liberando dei vestiti, delle barriere, dei divieti, dei dubbi, da tutto. C’erano solo loro e le loro pelli a contatto, qualcosa dentro il petto che li spingeva l’uno verso l’altro, il desiderio di fondersi per non doversi più separare, toccarsi e stringersi fino a mescolarsi e non capire più dove finiva uno e dove iniziava l’altro. 
Pronto ad invertire le posizioni Cam fece per alzarsi ma il biondo lo trattenne delicatamente giù mettendogli una mano sul petto. Con occhi pieni di meraviglia il rosso guardò Noel mettersi a cavalcioni sul suo corpo. Lo vide sollevarsi e poi lentamente abbassarsi su di lui facendolo entrare con un solo affondo, gettando indietro la testa appena fu completamente seduto.
Cameron respirò profondamente, trattenendo un gemito tra i denti e afferrando saldamente i fianchi di Noel gli lasciò prendere il suo tempo. Iniziò ad alzare il bacino per incontrare i movimenti del ragazzo sopra di lui, lo aiutò mettendogli le mani sotto le cosce mentre l'altro si sollevava spingendo con le mani sul suo petto. Il rosso si trattenne dall'urlare mentre gli si spinse dentro con più forza.
Dio, era tutto fottutamente fantastico.
Profondi gemiti riempivano la stanza. La vista del fantastico corpo di Noel in cima al suo unita a quegli incredibili piccoli suoni che faceva mordendosi le labbra ad ogni nuova spinta fecero andare il rosso in estasi, sarebbe rimasto a guardarlo così per sempre.
Cameron era felice.
Noel sporgendosi in avanti gli catturò le labbra in un bacio sanguigno mentre il più giovane fece scivolare una mano tra le gambe dell'altro a sollecitare la parte più sensibile di Noel, ora schiacciato contro il suo addome.
La doppia stimolazione spinse il biondo oltre il limite e Cam, sentendo gemere il compagno sopra di lui, lo seguì poco dopo ansimando pesantemente nel suo collo. Per un momento si crogiolarono nella loro estasi, dimenticando tutto ciò che li circondava. Erano soli in un mondo senza tempo e responsabilità, in una bolla che avevano creato solo per loro. 
Noel gli cinse il collo con un braccio, Cam gli strinse una coscia e le altre mani si intrecciarono, le labbra si unirono, le lingue si toccarono, i battiti si sincronizzarono.
Fecero l’amore, quello vero, quello in cui i cuori entrano in contatto.
Noel inclinò la testa per guardare l'altro negli occhi e gli sorrise.
"Mi sei mancato." Gli sussurrò appena, ma Cam lo sentì come se fosse stato urlato. Gli strinse forte la mano e si lasciò abbracciare, sentendo ogni problema svanire, la rabbia evaporare, trovando la sua pace interiore in quel corpo, con quelle parole sussurrate.
Si scambiarono un bacio, tenero e dolce, come se entrambi fossero fatti di vetro pronto a frantumarsi se avessero spinto troppo.
All'improvviso Cam rotolò su Noel e afferrandogli i polsi li portò verso l'alto bloccandoli delicatamente contro il materasso, poi fece scivolare le dita lungo le braccia bianche e il collo, fino ad afferrargli il volto a coppa tra le mani. 
"Noel..." Disse mentre gli passò il pollice sulle labbra.
I due si guardarono l'un l'altro per alcuni momenti prima che Cameron ricominciasse a parlare.
"Non ho ancora finito con te, ci sono alcune cose che voglio fare!" Gli sorrise molto, ma molto maliziosamente.
Dapprima Noel sobbalzò stupito chiedendosi cosa avesse in mente, ma poi pensò che tutte le cose nuove che avevano sperimentato insieme erano state incredibili ed eccitanti. Quindi sì, era pronto a concedergli tutto ciò che avrebbe voluto. Non aveva nemmeno bisogno di sapere di cosa si trattasse. Sentiva che il suo corpo apparteneva a Cameron da quel momento.
"Posso fidarmi?"
Il rosso gli beccò un bacio sulle labbra prima di rivolgergli una smorfia poco rassicurante.
"Ok, ma smettila di fare quella faccia da Jerome Valeska!" Annuì esitante, permettendo a Cameron di andare avanti.
Un piccolo sorriso tirò all'angolo della bocca di Cam e sentì il suo cuore pulsare nelle orecchie.
Continuarono per tutta la notte finché stremati non crollarono uno sull'altro, ridacchiando rimasero uniti per un po' a godersi il calore dei loro corpi. Dopo aver ripulito il disordine che avevano fatto tornarono a coccolarsi finché non si addormentarono.

Noel fu svegliato dal suo telefono che squillava insistentemente, tenendo ancora un occhio chiuso diede un'occhiata al display ma sospirando lo lasciò suonare senza rispondere.
Guardandosi intorno ancora un po' stordito dal sonno si accorse di essere solo nel letto, allungò un braccio verso il posto vuoto accanto a se e chiuse gli occhi concedendosi ancora qualche minuto di pace che però fu subito interrotto da un lieve rumore di pentole proveniente dalla cucina. Dopo aver percorso il corridoio si fermò sulla soglia dove poté godersi la vista di Cam in piedi davanti ai fornelli intento a preparare la colazione con i soli boxer addosso.
Il ragazzo, che gli dava le spalle, sembrava non essersi accorto della sua presenza così, con passo felpato, lo raggiunse e da dietro avvolse le sue braccia intorno alla sua vita.
"Buongiorno." Gli disse con un sorriso assonnato ma felice sulle labbra.
"Hey, preparo la colazione. Pancakes, uova e bacon." Cam si piegò sulle ginocchia per la differenza di altezza e lasciò cadere la testa sulla spalla del più basso, poi ricambiò il sorriso prima di stampargli un blando bacio.
"Mmmmmh... mi piace." Gli mormorò nell'orecchio prima che l'altro si rimettesse dritto per mescolare le uova.
"Perché non sei rimasto a dormire un altro po'? Ti ho svegliato io?"
"Non tu... quello stupido telefono!" Disse mentre continuava a baciargli la pelle pallida lungo tutte le spalle.
"Dio... sarà così per sempre? Perché mi ci posso totalmente abituare!" Chiuse gli occhi e respirò profondamente dimenticandosi per un momento delle uova.
"Meglio che sia così!" Ridacchiò il biondo schiaffeggiandoli il sedere, poi iniziò a preparare i piatti sulla tavola.
Noel guardandolo non riusciva a smettere di sorridere beato, si sentiva in pace con se stesso in quel momento, tutti i pensieri negativi e le preoccupazioni erano spariti, come se Cameron fosse riuscito a tirarglieli via dal petto, ma non poteva ancora ritenersi del tutto sereno, i suoi dubbi erano ancora là, sopiti ma presenti, e non se ne sarebbero andati fino a che non avesse sistemato le cose con Layla.
"Hai dormito bene?" Chiese il padrone di casa.
"Mh mh..." Annuì "Vuoi del caffè?"
"Si, grazie."
Noel versò il caffè in entrambe le loro tazze e prese posto davanti al piatto.
"Spero non ti dispiaccia se te lo chiedo, ma devo farlo..." Disse Cam mentre serviva la colazione.
"Cosa?" Sapeva già cosa stava per chiedergli.
"Ho bisogno di sapere come stanno le cose tra di noi. Cosa hai intenzione di fare con me... o con la tua ragaz-"
"È finita, ok? Cioè, non ne abbiamo parlato ma lei mi ha detto che avrebbe accettato qualsiasi mia decisione... e io ho deciso, solo che lei ancora non lo sa. È partita per lavoro e starà via per un po'... non intendo dirglielo per telefono o per messaggio, aspetterò per parlarle di persona e poi... sarà ufficiale." Tenne gli occhi bassi sul piatto giocherellando con le uova.
"Avrei voluto chiudere con lei prima di correre da te e invece... non ho resistito neanche due giorni. Sono una merda!"
"No che non lo sei." Disse prontamente.
"Era lei al telefono?" Chiese Cam temendo la risposta. 
"No, era Paul***, sono giorni che non rispondo alle sue chiamate."
"Sarà preoccupato."
"Si, beh... non voglio parlare con lui, di sicuro non approverà tutta questa storia."
"Già, io sono nella stessa situazione."
Cam fece il giro del tavolo, lo abbracciò e Noel si sentì al sicuro avvolto dal suo calore. Entrambi avevano paura, quello che li aspettava sarebbe stato difficile, gli ostacoli sarebbero stati molteplici, ma il fatto di essere insieme li rendeva più forti. Forse potevano farcela, forse sarebbero riusciti a far funzionare le cose.
"Ora cosa facciamo?" Chiese Noel.
"Non lo so, tu cosa vuoi fare?" Gli rispose Cam tirando su col naso.
"Io non lo so, tu cosa vuoi fare?"
I due ragazzi scoppiarono a ridere e si scambiarono un bacio.
"Ok, ho capito, iniziamo facendo colazione per adesso." Ridacchiò Noel.
Il rosso si fece spazio tra le gambe di Noel e gli prese il viso tra le mani.
"Poi potremmo fare la doccia insieme, vuoi che ti insaponi la schiena?"
"Ancora?! Stai lontano da me ninfomane che non sei altro! Mi hai già distrutto! Avrò bisogno di una settimana per riprendermi dalla scorsa notte, cazzo, non riesco nemmeno a camminare!" Noel lo spinse via sorridendo e l'altro andò a sedersi al suo posto.
"Forse è vero che sei troppo vecchio per me!" Disse rubandogli il bacon dal piatto.
"Chiudi il becco, Monaghan!" Non riuscì a trattenere una risata, poi continuò.
"Possiamo mangiare ora, impiastro? Devo tornare a casa a prendere dei vestiti puliti."
"Scordatelo, Fisher!" Farfugliò con la bocca piena.
"Non ti lascerò uscire da qui finché non sarà il momento di partire per Chicago!" Disse facendogli un sorriso sfacciato.
Cameron voleva renderlo felice, era l'unica cosa che voleva fare nella sua vita, per vedere sempre quel bellissimo sorriso sul suo volto. Avrebbe potuto guardarlo per sempre.


*Baba (papà) è come Layla chiama suo padre
**Moglie e figlio di Steve Howey
***Noel è rappresentato dalla United Talent Agency, Industry Entertainment e un certo Paul è il suo manager.


Note dell'autrice:
Ringrazio di cuore chi segue la mia storia!
   
 
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