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Autore: Spensieratezza    21/07/2018    2 recensioni
“No. Sei un uomo molto più coraggioso di Igor Karkaroff. Sai, a volte credo che lo Smistamento avvenga troppo presto…"
Disse quelle parole che stordirono ogni piccola parte dei miei organi. Tutto a un tratto era così rigonfio, che non riuscivo a respirare.
Che imperdonabile peccato di sdolcinato sentimentalismo.
Ho sempre odiato tali sdolcinerie
Eppure in bocca a lui, quelle parole
Mi resero FELICE.
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Albus Silente, Severus Piton
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4, II guerra magica/Libri 5-7
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- Questa storia fa parte della serie 'Harry Potter 2.0'
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“Severus…aiutami…”

Severus Snape fissò la professoressa, appesa a testa in giù, cercando di mantenere un’espressione indecifrabile a tutto il resto della platea attorno al tavolo, ma allo stesso tempo, di far breccia nello sguardo della donna, affinchè LEI capisse. Non seppe mai se ci fu riuscito, perché Voldemort la freddò con un Avada Kedavra, senza dargli l’opportunità di lamentarsi una volta di più.

L’adrenalina e la tensione che aveva pervaso Piton in quegli attimi in cui la professoressa lo supplicava – esattamente come aveva fatto Silente -  aveva generato in lui una sorta di strana scossa. Per attimi di inenarrabile follia, potè quasi vedersi, nell’atto di ribellarsi e liberare la donna, sotto lo sguardo basito e interdetto dei presenti, sotto la rabbia cieca di Voldemort, sfidarli tutti, TUTTI.
Ma anche quell’attimo passò, come un sogno, come un incubo.
E un’altra vita era andata persa. Un’altra vita innocente.
 
L’ansia che lo aveva invaso quando quel Yaxley  -“ maledetto” - aveva detto con quella sua vocetta “Mio signore, io ho informazioni diverse!” aveva potuto dissimularla solo grazie al suo spirito da Occlumante naturale.

Parlava di Potter come se nulla gli faceva più piacere che fornire a Voldemort le informazioni per catturarlo. In realtà quello che diceva era vero, in minima parte, ma la sua intenzione non era per niente quella di farlo catturare. Lui sapeva che, se tutto andava come previsto, Potter si sarebbe salvato, così come tutti loro, ma doveva fingere BENE.
 
 

Quando la riunione a villa Malfoy finì, Piton voleva solo scappare nell’unico luogo in cui desiderava stare, ma percorrendo una città babbana, si imbattè in una chiesa.

Sconvolto, dal fatto che qualcos’altro gli impedì di correre subito dove desiderava andare, entrò nella chiesa.

Piton non era tipo da pregare, non lo era mai stato. Non pregò nemmeno per la pover’anima di Lily. Non pregò nemmeno per chiedere a lei il suo perdono.
Quel giorno invece, si inginocchiò e pregò.
E sapendo di non meritarlo, pregò.
Pregò per la pover’anima della professoressa, che l’aveva supplicato con tanta dolcezza, pregò che potesse trovare la pace e che dal cielo potesse perdonarlo.
Pregò che il cielo potesse farlo.
 
 

*

Non resistette nella chiesa un minuto di più.
Subito la lasciò, correndo come se avesse le ali, come se bruciasse.
Corse fino a quando grazie alla magia, non raggiunse la sua vecchia casa.

Quando entrò, si inginocchiò ai piedi di un letto abbastanza grande, matrimoniale e strinse le dita dell’uomo che giaceva sul letto, con riverenza.

“Severus…sei tornato..” disse una voce.

“Sì, sono tornato per te, Albus…te l’avevo detto che sarei tornato..” sorrise Piton dolcemente anche se con l’animo straziato.

“Stai..piangendo..”

“Oh, non è niente, non preoccuparti..” disse Piton, asciugandosi velocemente l’occhio.

“Che cosa ti ha costretto a fare, Voldemort?” gli domandò sospettoso.
“Nulla che non potessi sopportare.” Minimizzò Piton.

Si sedette sul letto e si protese di nuovo davanti all’uomo.

“Lo sai che, tutto quello che faccio, lo faccio per te, vero?” gli disse Piton in una maniera così dolce e ardente, che Silente cominciò a lacrimare.

“Oh, Severus..”

Questa volta fu il moro a prendergli il viso a coppa per baciarlo con passione.
 
Passione, bramosia, amore.
Non credeva di poter amare qualcuno così forte, dopo Lily.
Né che si sarebbe mai sentito bruciare così tanto da tutto quell’amore.

“Severus..Severus…ti amo.”

Sentirglielo dire era come bruciare. Lasciò che Silente lo accarezzasse, prima sopra la toga e poi all’interno, a contatto con il suo torace nudo.

Oh, le mani di Albus. Erano sottili, delicate, capaci.

Soprattutto dopo che quella brutta ferita alla mano era guarita.
Amava farsi toccare da lui, lasciarsi baciare, baciarlo.
Fare l’amore con lui.
Gli apparteneva profondamente. Non avrebbe cambiato nulla di tutto questo.

E se per averlo con lui, doveva sopportare il disprezzo di Potter, degli altri insegnanti, credendolo un vile traditore, così sia.
 
 
 






















Note dell'autrice: 

allora prima di tutto, Silente è vivooooooo xd chissà se qualcuno di voi l'aveva già sospettato xd credo di averlo lasciato intuire nei capitoli del voto infrangibile e forse addirittura in una vecchia introduzione di presentazione alla storia xd ma chissà se vi ricordavate xd 
non potevo lasciarlo morire!! xd

ps ancora non riesco a scrivere una scena di loro due che fanno l'amore, anche se mi piacerebbe DAVVERO TANTO xd
   
 
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