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Autore: TheManiae    21/07/2018    1 recensioni
Twilight era destinata a diventare la Principessa dell'Amicizia.
Era destinata a regnare, a governare Equestria.
Ma un destino simile può essere veramente orribile, e lei non intende esserne schiava.
A qualsiasi costo.
Genere: Dark, Fantasy, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Le sei protagoniste, Princess Celestia, Twilight Sparkle, Un po' tutti
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Contenuti forti
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Capitolo 4: I Limiti di una Dea

 

Celestia gliel'aveva detto molte volte. Un alicorno deve affrontare molte avversità nella propria vita. Mostri, guerre, rivolte, pestilenze e tutti i problemi di chi governa un regno. Eppure esisteva un nemico che non poteva essere sconfitto, questo perché era legato indissolubilmente all'essere alicorni: l'Immortalità.

La vita degli alicorni non aveva limite, o almeno, nessuno ne aveva mai trovato uno. Celestia e Luna erano vecchie di più di mille anni, e non si sapeva nemmeno che età avessero realmente. Alcuni credevano fossero le prime creature viventi ad essere state create all'inizio del tempo.

Tuttavia era questa immortalità la causa dei più grandi dolori. Guardare tutte le persone che amavi svanire davanti a te e diventare polvere, mentre tu rimanevi indifferente al trascorrere del tempo per l'eternità.

Celestia aveva detto questo a Twilight molte volte dopo la sua trasformazione, e anche se lentamente, aveva accettato il destino impostole. Un giorno sarebbe stata costretta a vedere le sue amiche svanire dalla sua vita. Credeva che l'avrebbe sopportato.

Quel momento era giunto prima di quanto chiunque credesse. E non riusciva a sopportarlo.

Le cinque pony erano radunate nella stessa stanza d'ospedale, i lettini disposti uno accanto all'altro. Erano tutte prive di sensi, collegate a macchinari che controllavano il battito cardiaco, sacche di liquidi nelle flebo e a respiratori artificiali. Le lenzuola bianche si alzavano e abbassavano regolarmente, eppure così piano da sembrare sbagliato.

Stavano morendo, e Twilight lo sapeva. Tutti lo sapevano. Le famiglie delle pony erano tutte presenti, circondando i letti delle loro figlie e sorelle e piangendo insieme. Twilight le osservava da dietro il vetro del corridoio. Non aveva il diritto di invadere l'intimità del capezzale di quelle famiglie, non lei, le cui parole avevano convinto le sue amiche a lanciarsi in una missione tanto pericolosa e i cui risultati erano stati i peggiori immaginabili.

Il veleno del basilisco aveva investito le amiche, e non esisteva una cura. Il semplice tocco disattivava le zone coscienti del cervello, mandando le vittime in un coma nel quale le tossine bloccavano il corpo sempre di più fino alla morte. Una lenta e orribile dipartita, quella che le sue stesse amiche stavano vivendo.

Una lacrima le sfuggì e scivolò lungo la guancia. Era colpa sua, e lo sapeva. Lei aveva insistito per continuare, contando sulle sue capacità. E per la sua arroganza le sue amiche stavano morendo, e lei invece, grazie alla sua natura da alicorno, era riuscita a battere il veleno e a sopravvivere. Che razza di giustizia era quella?

Spike singhiozzò accanto a lei, un disastro di lacrime e muco che piangeva da ore, proprio come lei. Twilight non avrebbe voluto portarlo, era solo un bambino, ma sapeva che per quanto orribile, era la cosa giusta da fare. Non poteva togliergli il diritto di vedere le sue amiche un'ultima volta. Di vedere Rarity un'ultima volta.

La sentì arrivare prima ancora che le porte si aprissero. I cori dei saluti sussurrati rimbombavano dentro quei corridoi vuoti.

«Twilight.» Celestia la chiamò, la criniera arcobaleno ondeggiava nell'aria, come sempre. Quella stessa criniera che portava meraviglia a chiunque la vedesse. In quel momento Twilight vide solo una criniera ridicolmente colorata e del tutto inadatta per quel luogo, quasi offensiva. «Mi dispiace tanto per le tue amiche.»

La co-regnante di Equestria si avvicinò per abbracciare l'ex studentessa, ma Twilight si ritrasse. Lo sguardo confuso di Celestia fu ricambiato da occhi furenti.

«Salvatele.»

Celestia sospirò. Sperava che quella questione arrivasse più tardi, o meglio ancora mai. Una vana speranza.

«Twilight, non posso.»

«Si che potete! Siete la creatura più potente al mondo! Potete sollevare il sole a vostro piacimento!»

«Questo è diverso Twilight. Il veleno di basilisco è qualcosa di mortale per ogni cosa vivente. Niente può sopravvivere, eccetto un alicorno.»

«Allora rendetele degli alicorni.»

Silenzio.

Una richiesta stupida, una richiesta folle, una richiesta che Celestia sperava non avvenisse mai. Ma il dolore ci porta a fare follie.

«Twiligh, sai che non posso farlo.»

«Potete invece! L'avete fatto con me!» Spalancò le ali, quelle ali che lei in persona le ha dato.

«Non posso giocare a creare esseri così potenti ogni volta che voglio. Le conseguenze sarebbero terrificanti.»

«Però con me l'avete fatto.»

«Tu sei stata addestrata per anni, amtche se non lo sapevi. Sottoporle a un simile potere potrebbe distruggerle mentalmente e fisicamente.»

Twilight si voltò a guardare le amiche. «Come potete permettere che coloro che hanno difeso Equestria da ogni pericolo muoiano così? Non hai un minimo di gratitudine per loro?»

«Non immagini nemmeno quanto sia grata a tutte voi, per tutto quello che avete fatto.» Ripensò a Luna. «Ma non posso sconvolgere l'ordine naturale solo per questo.»

«Noi siamo alicorni!» Twilight batté lo zoccolo a terra con forza, creando diverse crepe nel terreno. La voce usciva diversa, profonda e rabbiosa. «Siamo le divinità di questo mondo! Siamo noi a decidere l'ordine naturale delle cose! »

L'aria attorno alle due si fece visivamente tesa. Venti comparsi dal nulla cominciano a roteare intorno a loro, mentre guardie e dottori nelle vicinanze arretrano intimiditi. Lo sguardo di Celestia non era più gentile e comprensivo.

«Twilight Sparkle, non osare mai più sopraelevarti sopra la legge di questo mondo per scopi personali! Io ho perduto mia sorella, tutti i miei amici, solo per l'equilibrio del mondo e di Equestria! Non provare a parlarmi di dolore come se non lo conoscessi, Sparkle!»

L'aria era calda attorno a loro. Letteralmente. Con un respiro, la diarca solare riprense il controllo di se, le fiammelle dorate accesesi sulla criniera si spensero, tornando normali.

«Non intendo aggiungere altro.» E senza nemmeno un cenno, un saluto, Celestia entrò nella stanza a salutare le famiglie delle vittime.

Twilight la osservò con rabbia, digrigna i denti. Come poteva avere la possibilità di aiutare eppure dire a quei pony in lacrime che non c'è nulla da fare. Al suo fianco anche Spike era furente, due scie di fumo uscivano nalle narici.

La porta si spalancò. Tre figure si tuffarono addosso a Twilight, in lacrime.

«Twilight... ti prego...»

«Princess Celestia... lei dice che non si può fare nulla per loro...»

«Sta mentendo vero? Dev'esserci qualcosa che possiamo fare!»

Twilight osservò le tre puledrine. Applebloom e Sweetie Belle piangevano senza controllo. Scootaloo tentava di controllarsi, di essere forte come avrebbe voluto Rainbow, ma non basterebbe la forza di un titano a fermare le lacrime.

Celestia era una bugiarda. Lei no.

Le strinse in un abbraccio assieme a Spike. Lacrime le bagnarono il manto, sue e delle puledre. «Non temete. Salverò le vostre sorelle e le mie amiche.»

Tre piccole pony e un cucciolo di drago si strinsero a lei, ringraziando tra le lacrime.

   
 
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