Serie TV > Teen Wolf
Segui la storia  |       
Autore: GabrielQuietMihawk    22/07/2018    1 recensioni
Un giovane ragazzo di 24 anni che lavora come cameriere in uno squallido locale di Beacon Hills, che cerca di andare avanti con la sua vita con alle spalle un passato tormentato da violenze, droghe e alcool. Finchè un uomo dagli occhi di ghiaccio gli cambierà la vita. Rilassatevi e restate tranquilli, è una storia d'amore.
OC x Peter Hale
Genere: Angst, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi, Slash | Personaggi: Nuovo personaggio, Peter Hale
Note: What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate, Violenza
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
IL MIO PASSATO
Parte 1 


Erano forse da dieci minuti che erano partiti dal Bar J alla ricerca di un buon fast food. Per strada vedevano insegne di ogni tipo di locale, alcuni dei quali erano quelli che aprivano soltanto la sera, come i pub o le discoteche, mentre c'erano altri come i bar , le gelaterie che erano sempre aperti. 

Avevano intenzione di andare ad un Burger King, ma sfortunatamente era chiuso per ristrutturazione, ciò significava che la loro ricerca per un buon posto dove pranzare sarebbe continuata ancora. 

Peter, notando il silenzio di Daryl che era ancora un po imbarazzato di essere là dentro con lui, cercò in un qualche modo di far conversazione col ragazzo, perchè quel silenzio stava diventando troppo imbarazzante anche per lui.

"Dimmi Daryl, come ti trovi a lavoro?" gli chiese sperando che il ragazzo gli desse una risposta che non comprendeva solo un banale 'bene o male', perché questo avrebbe significato soltanto altro silenzio imbarazzante. 

"Bhè... direi che mi ci trovo... voglio dire, ci lavoro da più o meno otto mesi, e ogni giorno è esattamente come quello precedente: stancante e pallosso. Ma diciamo che ha anche i suoi pro e contro."

"Ah si? E quali sarebbero?" chiese Peter, davvero interessato. 

"Bhè, posso sgraffignare sempre qualcosa da bere e da mangiare, anche se trovo che il nostro caffè possa prima o poi ucciderci tutti quanti." rise alla sua stessa battuta. 

Anche Peter ridacchiò, scoprendo che gli piaceva il suono di quella risata. Era dolce, e spontanea. 

"E questi suppongo siano i pro. I contro invece?" gli chiese subito dopo. 

Daryl ci pensò su, odiava restare in quel posto quando arrivava la sera. 

"Sicuramente quando arriva la sera."

Peter era confuso "Che intendi dire?" 

"Diciamo soltanto che dopo le sette di sera quel posto diventa come un saloon di motociclisti arroganti." gli rispose senza aggiungere altro.

"Motociclisti arroganti?" 

"Iniziano ad arrivare stronzi di ogni genere. E' sempre un inferno. Certe volte arriva gente che si ubriaca e che inizia a scazzottarsi a vicenda, e noi dobbiamo cercare di impedire che si ammazzino a vicenda, anche se questo significa che anche noi dipendendi rischiamo di farci male e ad essere coinvolti. Molte volte la polizia ha dovuto fare il suo ingresso per fermare le risse." spiegò. 

Peter non sapendo di tale storie che succedevano in quel locale, gli uscì spontaneo chiedergli "Ti è mai successo qualcosa? Ti sei mai fatto male?"

"Oh no, non a me ma ad un mio collega si. Gli avevano spaccato una bottiglia di birra in testa e il poveretto è dovuto correre in ospedale. E' una fortuna che ci sia Jason, il mio capo, almeno lui riesce a bloccare l'avvenirsi di certe situazioni anche se non sempre." Ricordava ancora quella sera, nè era rimasto scioccato.

"E succede così ogni sera?" gli chiese un po curioso ma anche allarmato.

"Fortunatamente non sempre, spesso arrivano soltanto gruppi di ragazzi, anch'essi insopportabili, ma per lo meno non causano guai, anche se sono restìì a dare la mancia. Una volta un tizio mi aveva proposto di pagarmi in caramelle... Riesce a crederci ?!" gli disse con una smorfia sconcertata ripensandoci.

La risata di Peter a quell'aneddoto lo fece voltare verso la sua direzione. Non solo era affascinante, aveva bei occhi, bei capelli e un bel corpo , ma aveva anche una bellissima risata. Osservandolo meglio e di come sugli angoli degli occhi si formavano quelle piccole rughe, gli iniziò a battere il cuore. Si, Peter Hale era bellissimo anche quando rideva ad una stupida battuta.


------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------


Guidarono l'auto in un parcheggio fuori da una tavola calda. Ad un tratto Peter notò nell'aria l'odore di ansia, e voltandosi verso Daryl dovette chiedergli se stesse bene.

"Ehi, tutto bene?" 

"Si... non è niente, ero solo sovrapensiero." gli rispose distogliendo lo sguardo dall'uomo. "Forza, entriamo."

Scese dall'auto e si incamminò verso l'entrata, aspettando davanti alla soglia in attesa che Peter lo affiancasse.

Una volta dentro, Peter cercò un tavolo libero dove potersi sedere, notandone uno poco lontano da loro. Mentre si avvicinavano al loro posto, notò che il ragazzo dietro di lui teneva il volto verso il basso, come se non volesse farsi vedere da qualcuno. Per il momento decise di ignorare questo suo atteggiamento e di comportarsi come il solito galant'uomo che era.

In attesa che la cameriera passassè a chiedere le loro ordinazioni, Peter decise di fare un po di conversazione col suo nuovo amichetto.

"Allora, Daryl, raccontami un po di te." gli chiese con un tono amichevole.

"Bhe, non c'è molto da dire su di me, niente d'interessante." gli disse timidamente. 

"Oh andiamo, sicuramente avrai qualcosa da raccontare. Non essere timido." gli sorrise come al solito come una sorta d'incoraggiamento, in modo che il ragazzo potesse aprirsi a lui e conoscersi meglio.

"Bhe, mi chiamo Daryl, e questo lo sai, ho 24 anni, faccio il cameriere e la mia vita è un casino." disse sarcasticamente, per nascondere quanto invece tutto quello che diceva fosse la pura verità.

"Perchè dici così? Che succede?" tentò a chiederlo con uno sguardo che poteva sembrare preoccupato sulla situazione del giovane di fronte a lui.

"Bhè... diciamo che la mia vita non è tutta rose e fiori. Non lo è mai stato in realtà. Vivevo con i miei genitori qui a Beacon Hills, sono nato e cresciuto qui. Mia madre faceva la cameriera in un diner, mentre mio padre faceva l'idraulico." comiciò a raccontare la sua storia, con Peter che lo ascoltava attentamente senza distogliere lo sguardo dal suo volto.

"Una sera quando mia madre era nel suo turno serale, mio padre disse che sarebbe uscito un attimo a comprare dei gratta e vinci, come faceva di solito, lasciandomi solo a casa dicendo che sarebbe ritornato presto e di non fare casini durante la sua assenza." Dovette fare una pausa, quel ricordo gli faceva ancora male. "Suppongo abbia vinto, dato che non lo vedo da diciannove anni." disse alla fine con una lieve risata malinconica.

Sentendo quelle parole, Peter sentì anche un forte odore di tristezza, non poteva immaginare che quel ragazzo avesse sofferto dell'abbandono del padre. Lui d'altro canto non ricordava neanche più suo padre o che tipo era, in fondo era passato così tanto tempo ed erano successe così tante cose orribili che la sua mente aveva rimosso alcuni ricordi come quello. 

"Alcune persone...non sono fatte per essere genitori. Mi dispiace, che tu ne abbia dovuto patire, Daryl." cercò di consolarlo anche se sinceramente neanche lui sapeva cosa stava facendo e se avrebbe fatto bene al ragazzo sentire quelle parole. 

"Hai ragione. Per un bel po di anni eravamo solo io e mia madre, cercavamo di andare avanti giorno per giorno, per cui ci trasferimmo in un piccolo appartamento di un condomino che potevamo permetterci, e quindi continuammo così per anni..."

Fece una breve pausa per poi continuare "Poi mia madre, quando avevo più o meno quindici anni, cominciò a vedersi con un tipo, non mi piaceva molto, era divorziato ed era anche un vero stronzo avvolte. Non gli piacevo un granchè, a chi piacciono gli adolescenti incavolati col mondo? E molto spesso, più di quanto si possa immaginare, mia madre non tornava a casa per stare sola con lui, lasciandomi sempre solo con i miei pensieri e i miei problemi da adolescente. Alla fine mi abbandonava a me stesso per stare con quell'uomo che non mi sopportava avermi in torno, e così continuò fino ai miei diciotto anni, mi diplomai e me ne andai di casa, anche se mia madre si era mostrata fortemente contraria su alcuni miei piani, facendo così qualsiasi tipo di lavoro potessi fare per poter vivere. E poi conobbi un ragazzo poco più grande di me e ... bhè non è importante. Che vadano tutti all'inferno." si sforzò di fare un sorriso finto anche se sapeva che l'uomo non avrebbe infierito oltre sulla sua storia. 

Peter, che per tutto il racconto si limitò ad ascoltare la sua storia, cercò di immaginare a quanta fatica avesse dovuto un ragazzo così giovane andare in contro. E così, si ritrovò a pensare ai suoi nipoti dopo l'incendio che aveva distrutto le loro vite, delle giovani vite che si sono dovuti fare strada in un mondo ostile con le proprio forze mentre lui, nonchè vittima della medesima tragedia, fosse obbligato ad essere rinchiuso fra quattro mura in coma mentre la follia lo assaliva giorno dopo giorno, portandolo ad essere  la persona che era oggi.

"Hai avuto una vita durissima. Nessuno merita un bel calcio in faccia dalla vita in questo modo. Mi dispiace tanto, Daryl." cercò di sorridergli mostrandogli solidarietà.

Sorriso che al ragazzo fece scaldare il cuore, facendolo sorridere di rimando all'uomo di fronte a lui. 

"Adesso tocca a lei signor Hale. Mi racconti qualcosa di lei." fece Daryl, che era davvero curioso di conoscere qualcosa della vita di quell'uomo.
Peter ci pensò su, non sapeva se era una buona idea parlare della sua vita, infondo non nè parlava mai con nessuno, tanto meno con qualcuno che aveva appena conosciuto con cui voleva divertirsi. Ma guardando negli occhi del ragazzo, ci lesse qualcosa come fiducia di poter parlare apertamente di lui, omettendo la parte del 'sono un lupo mannaro, una cacciatrice stronza ha ucciso la mia famiglia, mi ha fatto entrare in coma facendomi diventare pazzo, ho ucciso delle persone in passato tra cui anche mia nipote facendomi così detestare da mio nipote più giovane', e quindi optò per giocare un pò con lui.

"D'accordo, facciamo un gioco allora, tu dì delle cose che pensi di me, di quello che faccio nella vita o altro, ed io ti risponderò se fai centro oppure no. Ci stai?" chiese allora.

Daryl ci pensò su. Non pensava che dovesse andare a casaccio per scoprire qualcosa su di lui, ma decise di assecondarlo.

"Va bene, signor Hale. Vediamo..." iniziò a pensare a qualche affermazione dare. 

"Prima di tutto" lo fermò Peter "non chiamarmi più signor Hale, mi fa sentire vecchio, Peter va più che bene." gli ammiccò infine.

Daryl annuì in risposta.

"Allora, Peter, scommetto che... hai più di trentacinque anni..." il quale inarcò lievemente le sopracciglia verso l'alto con un piccolo sorriso " e che quindi sei più o meno vicino alla quarantina, ma li porti così bene che fai invidia a moltissimi uomini." 

Peter annuì per dargli ragione, a quanto pareva la sua età sconosciuta, non disturbava affatto il ragazzo davanti a lui.

"Scommetto che sei un uomo carismatico, e anche un pò misterioso, ma che sa comunque approcciarsi alla gente." Peter gli fece soltanto un sorriso più largo.
"Guardando la tua macchina e il modo in cui ti vesti, scommetto che sei anche pieno di soldi..." disse un pò in imbarazzo per parlare di certi argomenti. 

"Voglio dire, la prima volta che ti ho visto entrare al Bar J eri diverso da qualsiasi altro cliente che fosse mai entrato lì dentro, avresti attirato l'attenzione di chiunque..." disse timidamente.

A quella affermazione Peter si avvicinò di più a lui, lo fissò attentamente negli occhi per poi dirgli con tono basso e caldo e con un sorriso malizioso "Quindi ho attirato anche la tua di attenzione?"

Daryl si sentì arrossire a quella frase. "Come non farlo? Sei un uomo affascinante, chiunque volterebbe il suo sguardo per ammirarti." 

Si guardarono per qualche instante dritto negli occhi, l'azzuro sul celeste, fino a quando il cellulare del ragazzo non iniziò a squillare, distruggendo l'atmosfera che si era creata  in quel frangente di minuti.

Peter notò sullo schermo dell'apparecchio il nome Frank, e alzando lo sguardo vide anche l'espressione arrabbiata di Daryl che osservava quel nome, poco prima che presse sul tasto di rifiuta chiamata. 

"Scusa... di cosa stavamo parlando?" chiese. E prima che Peter potesse rispondere, il cellulare iniziò a squillare ancora una volta.

"Scusami... forse dovrei rispondere... arrivo subito." disse all'uomo che con un gesto della testa gli disse di poter tranquillamente andare a rispondere.

Peter, maledì quel aggeggio più di ogni cosa in quel momento. Si stava incantando in quegli occhi e non gli dispiaceva affatto, e lo stesso sembrava per il ragazzo.


------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------


"Cosa diavolo vuoi? Ti avevo detto di non chiamarmi mai più." disse con tono serio, cercando di essere più deciso che mai.

"Perchè non rispondi ai messaggi?" rispose invece l'altro in risposta.

"Perchè non rispondo ai tuoi messaggi? Forse perché non voglio più avere niente a che fare con te, credo di essere stato abbastanza chiaro negli ultimi due mesi, Frank!" si trovò a sbraidare fuori dal fast food, dove alcune persone che passavano nei paraggi si voltavano verso di lui con uno sguardo confuso per tutto il tranbusto che riusciva a provocare quel ragazzo da solo.

"Mi manchi Daryl, per favore vediamoci adesso. Ho bisogno di vederti e parlarti di persona, per favore." quasi supplicò. 

"No. Vai al quel paese, non voglio più avere niente a che fare con te. Non credo a nessuna delle tue parole, perciò non richiamarmi mai più, è finita." disse sempre serio, ma abbassando il tono di voce. 

"Ti vedi con qualcuno non è così? Come si chiama? Rispondi, forza!" chiese Frank con un tono un pò minaccioso e possessivo.

"Con chi mi vedo io non sono cazzi tuoi, perciò vedi di non rompere le palle con queste stronzate e vai a divertirti col tuo amichetto con cui ti sei divertito quella sera! Addio!" e detto questo chiuse la chiamata, mandando al diavolo il suo ex, per dirigersi nuovamente all'interno e tornare da Peter.

Quest'ultimo, concentrandosi con l'uso del suo udito sviluppato, origliò la chiamata tra il ragazzo e quel presunto Frank. Sapeva che non era una cosa giusta da fare, quella di farsi gli affari degli altri, ma dall'odore che emanava Daryl, poco prima che uscisse per parlare al cellulare, sentì l'odore dell'ansia e della rabbia, e oserebbe dire anche tristezza... 

Ripensando alle parole del ragazzo dette un attimo fa, scoprì che questo Frank era un ex che aveva probabilmente tradito Daryl, ma soprattutto il tono che aveva usato per accusare Daryl, non gli era piaciuto affatto. Era il solito tono di un individuo che non prometteva niente di buono, per quanto disperato sembrasse nel poter vedere e parlare col ragazzo di persona.

Quando Daryl si sedette di nuovo al loro tavolo, venne spontaneo da Peter chiedergli se andasse tutto bene. "Va tutto bene Daryl?"

"Si non preoccuparti, non era nulla di grave." cercò di mentire nonostante non sapesse che Peter sentiva che stava dicendo una bugia.

Il lupo, percependo tutte le emozioni che il giovane stava emanando, fece in modo di eludere il discorso per non fargli pressione. Dopodichè una cameriera, notando i due, si avvicinò per chiedere loro le loro ordinazioni.

"Buongiorno, avete già in mente cosa ordinare?" chiese voltandosi verso Peter.

"Io prendo un menù con doppio cheese burger e una coca, tu Daryl cosa vuoi? chiese l'uomo voltandosi nuovamente verso il ragazzo.

La ragazza, voltandosi a sua volta verso il ragazzo più giovane gli chiese "Ehi, ma noi due ci conosciamo per caso?" 

Daryl sembrò andare nel panico. Sperava che nessuno lo riconoscesse in quel posto, ma la fortuna non era proprio dalla sua parte.

Peter sentendo il battito del cuore del giovane andare in escandescenza, si allarmò, andando subito a posare delicatamente una mano su quella di Daryl. Il quale, al contatto con l'uomo, si voltò verso di lui rosso d'imbarazzo mentre cercava di eludere ancora il contatto visivo con la ragazza lì di fronte a loro.

"No, forse mi hai scambiato per qualcun'altro... prendo lo stesso comunque, grazie." sperando che la ragazza potesse levarsi di mezzo il più presto possibile, e per sua fortuna quella, nonostante fosse un pò stranita dalla situazione, si diresse subito verso il bancone per posare l'ordine. 

Fu allora che Peter parlò con tono dolce senza togliere la mano dalla sua "Ehi... tutto bene Daryl? Che ti succede?" 

In quel momento Daryl non sapeva come uscirsene da quella situazione, si stava comportando in modo molto strano che anche un cieco lo avrebbe notato. Perciò, sbuffando, decise di giocare a carte scoperte e dire una volta per tutte perché si comportava in quel modo. 

"Io...non ti ho raccontato tutta la mia storia." cercò di prendere un grosso respiro, mentre Peter continua a guardarlo negli occhi e teneva al caldo la mano del giovane sotto la sua. Poi, sganciò la bomba.

"Io sono stato licenziato qui, perché ero un tossico dipendente." 






Quinta parte.
Questi due iniziano a conoscersi meglio, iniziando dal raccontare all'altro la propria vita. Sul tortuoso passato di Daryl ho voluto indugiare su alcuni aspetti, perché avrei voluto aggiungere altro, però ho deciso che volevo per un attimo accantonare il discorso sulla sua infanzia e adolescenza per riprenderla in un capitolo prossimo.
Qui ho voluto introdurre ( anche se tramite chiamata) Frank, che penso introdurrò in carne ed ossa ( sempre metaforicamente eh) nel prossimo capitolo. In più trattera anche il passato di droghe e alcool del nostro Daryl, e vi posso dire che ci sarà un pochino di Fluff tra lui e Peter, ma del vero e proprio Fluff !!! :)
Ringrazio coloro che hanno aggiunto la storia tra una delle sezioni preferite, seguite e ricordate, e anche a chi ha recensito e a chi legge e basta. 
Al prossimo capitolo :) 

   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Teen Wolf / Vai alla pagina dell'autore: GabrielQuietMihawk