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Autore: devil_may_cry_wrath_92m    23/07/2018    1 recensioni
La fine di un lavoro l'inizio di qualcosa di molto più pericoloso, un viaggio che segnerà profondamente Revy e Rock
Genere: Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Revy, Rock
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Contenuti forti
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Revy si diresse all’ingresso della casa e aprì la porta scorrevole. Appena la porta si aprì, un proiettile la sfiorò provocandole un taglio sulla guancia sinistra “Allora Two hands vuoi uscire da quel buco o vuoi farti pregare?” La pistolera della lagoon company uscì e si trovò davanti a tre uomini, due di loro erano vestiti in maglietta e jeans e dal modo in cui tenevano le pistole era chiaro che erano due teppisti di poco conto, “niente di cui preoccuparsi” si disse Revy ma l’uomo a cui apparteneva la voce, quello la lasciò sorpresa anche se soltanto per pochi istanti, i capelli biondi pieni di gel, il completo firmato e quel sorriso da schiaffi non poteva essere lui: quello yakuza che aveva rapito quella ragazzina del clan Washimine. Revy disse con un ghigno: “Ma guarda un pò , abbiamo un immortale tra noi! Jumbo doveva tagliarti la testa invece che le mani visto che ti sono ricresciute!” L’uomo a quelle parole urlò: “Taci, stronza! Quello era mio fratello, per colpa tua sono dovuto andare a identificarlo all’obitorio” “ Colpa mia?! Guarda che è stato quel bestione con la spada ad ucciderlo” “Ma tu eri con lui e non provare a negarlo! Il tizio che era all’ingresso mi ha fatto una descrizione perfetta della donna che gli ha puntato una pistola in faccia” “Cazzo, avrei dovuto ucciderlo invece che lasciarlo andare. Me lo ricorderò per la prossima volta” “Non ci sarà una prossima volta!” “Sai ogni volta che parli mi ricordi quell’idiota di tuo fratello” A quelle parole l’uomo fece per mettere la mano sotto la giacca per prendere la pistola ma prima che potesse farlo i due uomini che erano con lui caddero a terra morti e lui si ritrovò con in ginocchio con una pallottola nella gamba, prima che potesse fare qualcosa, Revy lo aveva buttato a terra con una ginocchiata in pieno volto e gli puntava la pistola in mezzo alla fronte. “Stupido come il fratello, pensavi davvero che quei due coglioni e tu potevate uccidermi?” Lo yakuza cominciò a ridere “Che cosa c’è di divertente?” “Niente, almeno per te” Il rumore di una pistola che sparava e del proiettile che la colpiva nella gamba ferita facendola cadere riversa accanto allo yakuza fu quello che fece capire a Revy quanto fosse stata ingenua. Era una trappola; quel tizio doveva attirarla allo scoperto mentre qualcun altro nascosto lì intorno la doveva prendere di sorpresa, se fosse stata in perfetta forma se ne sarebbe accorta subito, invece si era fatta giocare come una novellina alle prime armi. Lo yakuza prese la pistola di Revy e disse: “Ottimo lavoro amico, certo che però potevi farlo un po’ prima” “vero ma volevo godermi il momento” rispose un tipo che usciva da sotto la pedana che correva intorno alla casa “Il momento in cui questa stronza fosse stata in mio potere” Revy lo riconobbe immediatamente appena lo vide, a parte l’occhio destro lattiginoso non era cambiato per niente “Come va Luak? E’ da un po’ che non ci si vede” “Già da quando mi hai fatto saltare per aria con le mie navi e i miei uomini, ma il diavolo mi ha risparmiato e adesso sono qui” “Il diavolo non centra, semplicemente quando sparo ai cani rabbiosi sono sempre distratta e non miro bene anche se ho un lanciagranate” Il calcio in faccia dello yakuza la zittì. Luak rinfoderò la pistola e mise sulla mano destra un tirapugni, afferrò Revy per i capelli e la tirò su. “Guarda Kenji, la grande Revy Two Hands, ridotta a una povera zoppa che non riesce neanche a reggersi in piedi. Patetica!” Revy, mormorò “S-sei morto Luak te lo giuro” per tutta risposta, il criminale la colpì con il tirapugni alla altezza della bocca dello stomaco, lasciandole contemporaneamente i capelli e facendola così, cadere a terra in ginocchio. Revy non poteva mentire a se stessa, Luak gli aveva fatto male; non cerano sicuramente danni agli organi interni, ma almeno un paio di costole erano incrinate se non rotte o si inventava qualcosa o era morta. “Lasciatela!” una voce che la mercenaria riconobbe immediatamente , la fece sobbalzare, Haruka era a pochi passi da Luak e da Kanji e aveva in mano una pietra che scagliò contro l’ex pirata, il quale la evitò facilmente ma quell’attimo di distrazione bastò per Revy. La mercenaria si gettò di lato e afferrò la pistola caduta a uno dei due criminali che aveva ucciso prima e che adesso era lì accanto a lei. La pistola era una Tokarev un’arma a cui Revy non piaceva ma non era il caso di fare troppo gli schizzinosi in quel momento; alzò l’arma e tirò il grilletto facendo saltare la testa a Kanji. Luak vedendo la mala parata corse verso Haruka l’afferrò e le puntò la pistola alla tempia. La pistola era la cutlass di Revy, allora era lui che ha sparato prima pensò la mercenaria. “Haruka!” urlò Yasuke uscito in quel momento dalla casa, dietro di lui c’era anche Rock. Il criminale disse: “E questa mocciosa chi è Revy? Una tua nuova amichetta?! Se non vuoi che le faccia saltare la testa metti giù quella pistola” “Pensi di spaventarmi Luak? Se l’ammazzi sei morto” Haruka non piangeva, tratteneva con forza le lacrime e cercava di rimanere ferma il più possibile ma nonostante la sua forza d’animo era comunque una bambina e non riusciva a trattenere frasi come “Mi lasci andare” Luak continuò a indietreggiare fino alle scale e lì cominciò a scendere “Se vuoi questa mocciosa ancora intera Two hands vieni domani al numero 65 di Shibusawa” “Cosa vuoi che mi importi di quella marmocchietta di merda?” “Niente, ma però se ti interessasse riavere questa” disse mostrando la cutlass “Ti conviene fare come ti ho detto” Luak continuò a scendere i gradini fino ad arrivare in strada, lì salì su una macchina e questa, appena l’uomo chiuse la portiera partì. Rock, Yasuke e Revy osservarono la macchina allontanarsi, Yasuke era la paura personificata, Rock più padrone di sé strinse i pugni e si allontanò Revy invece estrasse un pacchetto di sigarette dalla giacca che indossava e dopo essersela accesa si sedette sui gradini e osservò il suo compagno. Yasuke domandò: “Che devo fare?” “Non è a me che devi chiederlo monaco ma è a lui” disse Revy “ Sta sicuramente progettando qualcosa per riportarti quella marmocchietta tutta intera”
   
 
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