Aveva preso una cesta abbastanza grande l’aveva ricoperta con un lenzuolo e una coperta morbida e ci aveva adagiato il piccolo, non prima di avergli dato un bacio sulla fronte, mentre le lacrime le scendevano sulle guance.
Trovò un foglio e una penna e scrisse una veloce lettera:
“Con il cuore a pezzi affido l’amore della mia vita al vostro buon cuore. Il piccolo è l'erede al trono di Androvia. Per me e suo padre, separarci da lui è un dolore immenso, ma non possiamo fare altro. Siamo in pericolo e ciò che posso fare è mettere lui in salvo. Non vi conosco, ma ho visto che siete persone per bene e per questo motivo ho scelto voi per questo compito. Vi prego solo di dire al piccolo da dove proviene al compimento della maggiore età. Avrei voluto avere più tempo per stare con lui, ma purtroppo Dio ha deciso diversamente. Prendetevi cura di lui come se fosse vostro figlio, amatelo e proteggetelo in modo che prima o poi lui possa tornare a rivendicare il posto che gli aspetta! Con il cuore in mano vi saluto e vi ringrazio.”
Beatrix di Androvia
Mise la lettera nella cesta, sistemò la copertina al bambino, si preparò per non essere riconosciuta e a bordo di una carrozza, raggiunse i villaggi parigini, che non distavano molto dal regno in cui abitava.
Quando arrivò scese dalla carrozza con la cesta in mano e la posizionò davanti la porta della famiglia che aveva scelto. Bussò forte e poi si rintanò nella carrozza e la fece allontanare, ma rimase ad osservare, quello che succedeva e restò lì finché la culla non scomparve dallo scalino per poi tornare a palazzo come se niente fosse successe, anche se il suo cuore portava un peso enorme, ma nel pronfondo sapeva di aver fatto la cosa giusta!