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Autore: Clan della rosa    24/07/2018    1 recensioni
Hi guys!
Primo accesso come “ Il Clan della Rosa” e prima storia sulle nostre tartarughe ninja!
Siamo nella città di New York, tutto sembra filare per il verso giusto: le tartarughe sono riuscite a fermare i loschi piani del Clan del Piede e finalmente, dopo un lungo tempo, con Shredder fuori dai piedi, possono godersi un momento di tranquillità conducendo le loro vite come normali ragazzi di 20’anni.
Troppo bello vero? Infatti sono qui a posta per stravolgere ancora una volta il destino dei nostri mutanti!
Le cose tra April e Donatello si incrineranno vertiginosamente a seguito di una rivelazione inaspettata.
Michelangelo scoprirà il mondo dell’autolesionismo a seguito di un incidente costato la vita ad una persona a lui molto cara
Leonardo capirà che, nonostante Shredder sia fuori dai giochi, non tutto è finito, ancora una volta, qualcuno si celerà nell’ombra tramando oscuri piani ( No! Non sono io!)
Casey rivelerà un segreto a Raffaello capace, in poco tempo, di impossessarsi di anima, mente e corpo della tartaruga dalla fascia rossa.
Un ultima cosa? A New York arriverà una squadra di ginnaste per l’annuale competizione regionale, tra di loro vi è una ragazza, il suo nome?Leggete e scopritelo!
Genere: Azione, Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Crack Pairing | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Era notte fonda, i newyorkesi dormivano da almeno un paio d’ore, solo pochi erano ancora in piedi.
Lidia, sul tetto dell’hotel dove lei e la sua amica alloggiavano, fissava quel cielo petrolio privo di stelle. Era seduta a terra con il mento appoggiato alle ginocchia e le braccia strette lungo le gambe. Continuava a non darsi pace: non avrebbe voluto aggredire così suo fratello, quell’episodio era stato solo il frutto, segretato troppo a lungo, di una rabbia e di una tristezza incontrollata. Non avrebbe dovuto reagire in quel modo.
Sbuffò, con i ricordi di quella sera a farle compagnia nella mente. Tra pochi giorni sarebbero tornate a casa, avrebbero lasciato New York. Ma qual’era la sua casa? Qui con Casey, con un fratello che l’aveva rinnegata? O con Dominik, l’amica che si era sempre presa cura di lei.
Come se la ragazza avesse avvertito i sentimenti dell’amica la raggiunse sistemandosi accanto a lei
-Brrr, non hai freddo?- disse cercando di scaldarsi le braccia con le mani
-No, a dire la verità a me il freddo piace-
-In ogni caso copriti- disse porgendole una coperta
-Bello o no, il freddo, potrebbe causarti qualche malanno-
Lidia non rispose e rivolse la propria attenzione al cielo
-Devo vederlo-
-Uhm? Vedere chi? Se ti riferisci ad Alex ti avverto io te lo proibi…-
-Casey, mia fratello. Devo vederlo-
Dominik alzò un sopracciglio portandosi una mano alla fronte
-Tuo fratello? Ti devo ricordare cos’è successo dopo la competizione?- -È stata colpa mia e qualunque cosa si successa ormai fa parte del passato, Casey non è mai stato bravo con le parole e c’era un motivo che l’ha mosso a presentarsi da me… solo…-
Lidia strinse gli occhi ricordando l’aggressione
-Solo non gli ho dato il tempo di parlare-
-Vengo con te-
-È fuori questione, per quanto apprezzi il tuo aiuto è una cosa che devo risolvere da sola-
-Ma…-
-No! Ho preso la mia decisione-
Dominik sospirò preferendo non insistere oltre, conosceva bene la testardaggine dell’amica e quando si metteva in mente qualcosa solo un miracolo poteva farle cambiare idea… peccato che lei ne fosse a corto.

-Alex… perché non ti piace?-
-Non lo so, non ci vedo niente di buono in lui-
-Ma se nemmeno ci ha parlato-
-In ogni caso non mi fido… c’è qualcosa… di strano in quel tipo-
Dominik sbadigliò
-Come farai a rintracciarlo? Voglio dire New York non può certo definirsi un piccolo paesino di campagna… come farai a trovarlo?-
-A questo devo ancora pensarci, mi verrà in mente qualcosa-
Le ragazze si alzarono e si diressero all’interno delle loro stanze.
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Poco distante, in una via secondaria, April camminava rapida, accertandosi di non essere seguita.
Arrivò ad un vicolo cieco e in mezzo all’oscurità riuscì a scorgere la figura esile di Donatello.

-Sei in ritardo… hai avuto problemi?-
-Nessuno, solo un piccolo contrattempo-
-Che genere di contrattempo?-
-Una vecchietta mi ha fermato chiedendomi indicazioni e al terzo tentativo ho dovuto accompagnarla-
Don sorrise poi si avvicinò alla ragazza
-Hai parlato con i tuoi fratelli? Lo sanno?-
-No, Casey mi ha preceduto-
-Come preceduto?-
Il tono della ragazza cambiò vistosamente: Casey sapeva qualcosa di loro e della loro relazione.
-Rilassati, April che ti prende?-
-Niente… cos’ha detto-
-La verità…finalmente-
-In che senso?-


Donatello si guardò intorno poi prese la ragazza in braccio
-Andiamo via di qua, potremo essere visti-
*Un paio d’ore più tardi*
-COOOSA?!-
I due avevano lasciato il misero nascondiglio di poco fa per uno più confortevole: erano sotto ad uno dei tanti ponticelli di central park
-Shht! Abbassa la voce ti prego-
-È stato Casey!-
-No, cioè si… voglio dire era un bambino-
-Ma questo non giustifica il fatto che abbia addossato la colpa alla sorella… povera ragazza. Davvero ha cercato di suicidarsi con l’alcool?-
Donatello annuì con il capo

-Deve rimanere un segreto però, oltre a me lo sanno i miei fratelli, Casey non deve mai venire a conoscenza del fatto che anche tu conosci la verità- -Non preoccuparti so tenere la bocca chiusa-

Donatello sorrise accarezzandole le labbra con l’indice -Forse, a volte, troppo chiusa-
Detto questo la baciò ed April si lasciò trasportare dalla felicità e dalle sensazioni che provava in compagnia della sua tartaruga.
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Quella sera il rifugio era stranamente silenzioso: Leonardo e Raffaello dormivano profondamente mentre Michelangelo si preparava ad uscire. Riuscì ad arrivare in superficie con poche difficoltà. Una volta all’aperto si diresse nel punto in cui aveva incontrato la ragazza. Doveva ritrovarla e quello era l’unico indizio dal quale poteva partire.
-Quando vorrei ci fosse qui Don, lui avrebbe già una pista da seguire! Maledizione sono una tartaruga non un segugio!-

Un volta arrivato, si assicurò di non essere visto quindi cominciò a frugare alla ricerca di una qualunque traccia utile a ritrovare Dominik. Dopo diverse ore perse la speranza, tornò indietro quando il suo piede pestò qualcosa: era un piccolo biglietto da visita di una certa palestra. Le parole erano sbiadite per via della pioggia dei giorni scorsi, riuscì comunque a leggere un indirizzo.
-Mmh, interessante. Forse sono ad un svolta-

Aveva già visto la ragazza in tv, nella competizione di ginnastica artistica e ora che ci pensava meglio era la stessa che aveva visto prendere la parti della sorella di Casey.
-Devo andare da lui… forse saprà dirmi qualcosa in più-
 
   
 
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