Anime & Manga > City Hunter/Angel Heart
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Autore: MaryFangirl    25/07/2018    2 recensioni
La nuova cliente di Ryo e Kaori è apparentemente il solito stereotipo: una bellissima modella che si trova a Tokyo per lavoro e ha bisogno di essere protetta dai fan troppo seccanti. Ma c'è di più e questa volta l'abilità di Ryo Saeba potrebbe non essere sufficiente.
Genere: Azione, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kaori Makimura, Nuovo personaggio, Ryo Saeba
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: City Hunter
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Kaori si bloccò di colpo, ansimando pesantemente. Era da diversi minuti che lei e Mahoko stavano correndo dietro al fazzoletto, che sembrava voler dire loro di sbrigarsi. Redford aveva bloccato tutti gli ascensori e loro erano state costrette a salire tutte le scale, mentre l'angoscia prendeva possesso della giovane sweeper. Aveva un'orribile sensazione.
"Kaori, che c'è? Stai male?" le chiese Mahoko, apprensiva, sapendo che però dovevano davvero muoversi. L'albergo era enorme e con infinite stanze ad ogni piano...era stata una vera fortuna che Kaori avesse quel fazzoletto nella borsetta, altrimenti avrebbero potuto impiegare tutta la notte.
"Ryo...gli è successo qualcosa. Lo sento" disse Kaori con voce strozzata. Mahoko sapeva che toccava a lei essere lucida e risoluta. "Non c'è tempo da perdere, il fazzoletto ci sta guidando senza esitazioni, Redford ha sicuramente portato Ryo in una delle stanze di questo hotel"
Vedendola bianca come un cencio, Mahoko la prese per mano e la scosse leggermente.
"Kaori, forza!"
Kaori si ridestò dal suo baratro e annuì, dandosi della sciocca. Era sempre Ryo a correre in lungo e in largo per salvarla...adesso toccava a lei e non poteva arrendersi, lui non l'avrebbe fatto.
Corsero ancora a lungo, Kaori sentiva i propri muscoli bruciare e chiedere pietà, ma fermarsi non era tra le alternative. I piedi le facevano un po' male, ma ringraziò mentalmente Mahoko per averle dato scarpe non troppo alte. Giunsero all'ultimo piano, il diciottesimo, stravolte e con la lingua quasi di fuori per lo sforzo. 
Mahoko avanzò lungo il corridoio; il fazzoletto si fermò di fronte a una grande porta bianca, che era chiusa.
"Sono qui...sento l'oscurità di Redford nitidamente!" affermò senza dubbi. Kaori non attese oltre e si avvicinò pronta a mettere la mano sulla maniglia della porta, ma in un baleno venne respinta e si ritrovò a sbattere contro il muro.
"Cosa...?!"
"Ah...ha creato un incantesimo di protezione..." confermò Mahoko studiando la porta, e muovendo la mano come a tastare quanto appena detto. "Proverò ad annullarlo"
Kaori vide Mahoko assumere un'espressione serissima e concentrata, poi allungò entrambe le mani: si sprigionò un'abbagliante scia, diretta verso la porta. Kaori ebbe la sensazione che trascorressero intere ore, e il viso di Mahoko risultò frustrato. Dopo alcuni minuti di tentativo, abbassò le mani.
"È potentissimo...la magia oscura gli ha permesso di creare un incantesimo di protezione estremamente resistente!"
"Ti prego, Mahoko, riprovaci!" la supplicò Kaori, disperata. Non sapeva niente di magia, ma aveva la certezza che Ryo fosse lì dentro e che Redford gli avesse fatto qualcosa di brutto. Mahoko annuì, dispiaciuta per non essere riuscita la prima volta, ma ritentò. Si soffermò più a lungo, digrignando i denti, ma anche il secondo tentativo fu un buco nell'acqua.
"Riprova!" ripeté Kaori, il tono sempre più alto e preoccupato.
Mahoko obbedì. Una terza, una quarta, una quinta volta. Alla sesta, si mise perfino a gridare come se questo potesse accentuare i suoi poteri, ma fu inutile. 
"Non ci riesco...dannazione..."
"Non possiamo abbandonarlo lì! Ryo ha bisogno del nostro aiuto!" con gli occhi già pieni di lacrime, Kaori appoggiò la mano sul braccio di Mahoko. Quest'ultima si sentì pervadere da una scarica elettrica, e fissò Kaori con gli occhi sgranati. 
-E se...- non finì di formulare il pensiero, non ce n'era tempo. Guardò Kaori come se avesse ritrovato fiducia, e le parlò quasi scandendo ogni parola: "Kaori, farò un altro tentativo. Tu però tieni la mano sul mio braccio. Non lasciarlo, capito? Cerca...cerca di infondermi tutta la tua energia."
Kaori annuì, disorientata.
Mahoko fece un profondo respiro, tornando a guardare la porta come se fosse quella il mostro da combattere.
Kaori lasciò la mano sul suo braccio, stringendole lievemente la pelle. 
"Aaaaah!" gridò Mahoko, tornando a gettare la sua scia di luce. Kaori serrò gli occhi, sentendosi al tempo stesso terrorizzata ma desiderosa più che mai che quella dannata porta venisse abbattuta. Pensò soltanto a Ryo e al fatto che doveva aiutarlo. Pochi istanti, o forse un'eternità dopo, sentì il braccio di Mahoko rilassarci, e subito dopo un suo sospiro di entusiasmo. "Kaori, ce l'abbiamo fatta! Abbiamo annullato l'incantesimo di protezione!"
Kaori riaprì gli occhi, guardando Mahoko esterrefatta, come se le avesse parlato in una lingua sconosciuta. Con un attimo di ritardo, comprese quello che le aveva detto, ma non ebbe la forza di sorridere, il pericolo non era ancora stato sconfitto. Rimise la mano sulla maniglia della porta e l'aprì, senza emettere un fiato.
Kaori era ignara di come Mahoko la stava guardando, intensamente e teneramente.
-Questa ragazza...anche lei ha il dono della magia...non me ne sono accorta fino ad ora...il suo amore per Ryo è così forte da aver rivelato la sua energia più nascosta.-
Kaori notò subito l'enorme scalinata presente nella stanza. Alla fine della scalinata, c'era una specie di altare, come quelli antichi che venivano usati per i sacrifici...un singhiozzo le uscì dalla gola. Sopra l'altare, c'era sdraiato Ryo. Immobile, con le braccia lungo i fianchi, il suo petto non si alzava, il viso era fermo. Mortalmente fermo. 
Kaori stava per gridare, lasciandosi andare alla disperazione, ma una risata malvagia attirò la sua attenzione.
"Ah, care fanciulle! Avevo capito che tu avevi a che fare con la magia, ma non sapevo che avessi dei poteri così notevoli...beh, comunque siete arrivate tardi. Il caro City Hunter è morto." fu l'affermazione spietata di Redford, che si avvicinò a loro con le mani unite e l'aria tranquilla. 
Kaori stava per cedere sulle ginocchia, poi il suo sguardo andò sul volto di Redford. Per la prima volta in vita sua, avvertì una furia cieca invadere il proprio essere. Non aveva mai provato tanto odio per qualcuno, nemmeno contro Kaibara, nemmeno contro tutti gli idioti che l'avevano rapita per uccidere Ryo, per nessuno, mai. Si sarebbe abbandonata in seguito al dolore, ma ora non sentiva altro che un odio raggelante farsi strada in ogni osso, in ogni muscolo. 
Alzò il braccio e, con una potenza che non sapeva di avere, lo agitò, e al tempo stesso scaraventò Redford contro il muro. Non aveva idea di come avesse fatto, aveva soltanto sentito una scarica nel proprio sangue. Sentiva di avere la forza di cento fulmini, sentiva che avrebbe potuto spaccare una montagna o rivoluzionare il moto degli oceani, e quel verme di Redford era alla sua mercè.
Redford rimase senza fiato, e senza parole.
Mahoko osservò il tutto silenziosamente, pensando in maniera vorticosa a quello che Redford aveva fatto a Saeba. Non avvertiva l'alito pesante della morte, e per quanto fosse potente l'oscurità di Redford, un omicidio l'avrebbe accentuata ulteriormente...sbarrò gli occhi, arrivando alla soluzione.
"Kaori!" esclamò, e in quel preciso istante Kaori sollevò la mano, avvicinando pollice e indice. Allo stesso tempo, Redford cominciò a tossire, come se stesse soffocando, e si portò le mani alla gola. Quella donna lo stava strangolando...e stava usando la magia! Come poteva essere?!
"Kaori! Kaori, Ryo non è morto!" gridò Mahoko, ma Kaori sembrava sorda. Mahoko la guardò con paura. Non era la dolce ragazza che aveva imparato a conoscere, non era la timida e allegra sweeper...ora era un essere così pieno d'odio che avrebbe potuto distruggere qualsiasi cosa. Mahoko intravide, con spavento, una punta di oscurità farsi strada nel suo cuore. Doveva assolutamente fermarla.
"Kaori, Ryo non è morto" ripeté, sforzandosi di parlare con calma ma in modo che le sue parole giungessero al cuore di Kaori. "È vittima dell'incantesimo del sonno. Questo vuol dire che può essere risvegliato..."
"Sta' zitta!" mugugnò Redford, ma la presa di Kaori si fece più ferrea sulla sua gola. Mahoko si lasciò sfuggire un sorrisetto. "Hai utilizzato un metodo del genere sperando che l'antidoto non si sarebbe fatto vivo? Kaori, ascoltami! Non puoi ucciderlo. E non per magnanimità nei suoi confronti...ma per te stessa! Se lo uccidi, ti riempirai di oscurità, e presto ne verrai risucchiata! Non fare come Achillea...non cedere! Il modo per salvare Ryo c'è!"
Kaori sembrò essere leggermente colpita dalle sue parole, ridestata dal suo stato di ira che l'aveva come ipnotizzata.
"Qual è? Qual è il modo per salvarlo?"
Mahoko stava per rispondere, ma la presa di Kaori su Redford si era nel contempo allentata, e lui ne approfittò per teletrasportarsi sulla scalinata, vicino Ryo. Dal nulla fece comparire un enorme coltello, e lo posò vicino al collo di Ryo.
"Non potrai salvarlo. Adesso lo ucciderò, e per davvero. Non avrai modo di tornare indietro. Nemmeno la magia può nulla contro la morte..." 
Kaori stava per corrergli incontro, ma Mahoko la precedette, compiendo un balzo che nulla aveva di umano per finire davanti a Redford.
"Adesso basta, Redford! Mi hai sottovalutata ora, ma forse potresti ricrederti...ti va venire in mente qualcosa il nome Kaede Shiratori?" gli chiese, concedendosi un lieve ghigno. L'espressione sul volto di Redford le fece capire che ne aveva ragione. 
"Cosa? La donna che ha scritto il più importante libro di incantesimi...cosa sai di lei?" finalmente sembrava prendere sul serio la figura di Mahoko, che approfittò della sua distrazione per disintegrare il coltello che aveva in mano con un semplice cenno del capo.
"Era mia nonna, una delle creature più potenti di sempre. È stata lei a ridefinire le regole della magia e a scrivere quel libro, dal quale tu hai imparato quello che sai. Non c'è segreto né trucco che io non conosca...ma non è stato facile conoscere ogni dettaglio di quel libro, mia nonna mi fece sudare la sua fiducia, e ne aveva ragione; anche se ero sangue del suo sangue, non poteva confidarmi ogni cosa senza avere la certezza che io ne fossi all'altezza...mi svelò tutto quanto c'era da sapere. Compreso un incantesimo che non ha mai trascritto sul suo libro, e che tu certamente non conosci"
Redford ora era sbiancato, la donna che aveva di fronte parlava con enorme sicurezza di sé, non stava bluffando. Cosa c'era che lui non sapeva? Cos'aveva in mente?
Mahoko distese la mano e sopra il palmo apparve un semplice polsino nero. Redford la guardò ancora più confuso, non aveva idea di cosa fosse.
"Poco prima di morire, mi insegnò l'ultimo incantesimo che aveva creato...quello che aveva usato per fermare Achillea"
Kaori osservava la scena con ansia, moriva dalla voglia di raggiungere Ryo, ma allo stesso tempo sapeva di doversi fidare di Mahoko...era una sua alleata, e Redford sembrava quasi spacciato. Non avrebbe certo cantato vittoria, specialmente finché non avesse capito come poter risvegliare Ryo, ma dentro di lei si sentì meno terrorizzata.
In un lampo, il polsino passò dalla mano di Mahoko e si stampò sul polso di Redford. Questi guardò l'oggetto sconvolto, non aveva percepito nulla ma non gli sembrava niente di buono. Provò ad agitare la mano verso Mahoko, per spingerla via, ma lei rimase lì ferma. A sorridere vittoriosa.
"Questo polsino ti impedisce di usare poteri magici. La nonna ha speso mesi a perfezionare l'incantesimo, rendendolo indistruttibile. La tua magia è completamente bloccata. Come ho detto, l'incantesimo non è trascritto da nessuna parte, e non c'è soluzione per rimuoverlo. Verrai consegnato alla polizia, e in carcere non avrai certo la possibilità di leggere libri di magia..."
Redford stava per gridare, umiliato e impotente, ma dal suolo spuntarono delle enormi radici, dall'aria incredibilmente resistente. Si avvinghiarono intorno a lui, serrandolo in una morsa da cui era impossibile liberarsi, e Mahoko con un sorriso applicò anche un bel pezzo di nastro adesivo sulla sua bocca. 
"Tu e quello stalker di Shito avete finito di dare fastidio alla società" aggiunse poi con tono scuro.
Mahoko si girò, guardando Kaori che era ancora in mezzo al salone, smarrita e in attesa. La raggiunse con lo stesso balzo che aveva spiccato in precedenza.
Guardandola intensamente negli occhi, iniziò a parlare: "Kaori, una sola cosa può spezzare l'incantesimo del sonno. È il bacio del vero amore."
  
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