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Autore: Akune_Niives    25/07/2018    2 recensioni
Ispirata a "When you wish upon a star" di Louis Armstrong, narra di un piccolo Stiles senza amici, isolato a causa della sua iperattività, e della dolcezza con la quale il bambino chiede ad una stella di esprimere un suo desiderio.
E' una slice of life dove vengono raccontati momenti della vita di Stiles, di come incontra Derek, di come stringe una solida amicizia con Cora (che gli farà conoscere Scott) e di come le loro vite sono destinate a cambiare per sempre.
Sterek AU!Tutti umani, brotp!Stora, brotp!Sciles.
Genere: Sentimentale, Slice of life, Song-fic | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Cora Hale, Derek Hale, Scott McCall, Stiles Stilinski
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Lo so, lo so.

Mi dispiace!!
Mi sto pian piano riprendendo da quel che è successo ultimamente ma nel frattempo ho trovato lavoro e gli orari di una barista non sempre vanno d'accordo con quelli della scrittrice nottambula!
So..
Mi spiace, ma ce l'ho fatta!
Ho scritto questo capitolo in nemmeno due ore, non è stato revisionato ma non mi interessa. L'ho scritto di getto perché è esattamente quello che stavo provando in queste ore e avevo bisogno di scrivere.
Spero che vi piaccia questa cosetta piastricciata.


A.
























































È quasi passato un mese ma finalmente Stiles può dire addio a quella solitaria e sterile stanza di ospedale e può finalmente tornare a rifugiarsi nel suo letto.

Non riesce ancora a camminare bene senza un appoggio, quindi deve fare le scale con John che quasi tiene tutto il peso del figlio. Aveva provato a salire le scale con le stampelle ma aveva rischiato di scivolare almeno tre volte con il rischio di fratturarsi nuovamente qualche osso.

Appena si era seduto sul suo letto si era sentito subito molto meno stanco, data la comodità del suo materasso in confronto a quello del lettino dell’ospedale.

Gli era mancato.

Gli era mancata anche la sua tv, il suo portatile, i suoi film, i suoi fumetti, i suoi videogiochi, il profumo di casa sua, la luce del tramonto che colora la sua stanza d’arancio, la sua libertà.

Era come tornare a casa dopo un viaggio lunghissimo.

Naturalmente non erano mancate le visite di Scott, che accompagnava spesso sua madre quando doveva andare a controllare come procedessero le cure che Stiles doveva fare a casa e che rimaneva con il ragazzo per fargli compagnia, e le visite della famiglia Hale.
All’appello manca solo Derek.

«È arrabbiato con te» gli dice un giorno Laura, dopo la seduta di fisioterapia.

Stiles si volta verso di lei, rivolgendole uno sguardo assente.

«Derek, intendo... Dice che sei stato troppo avventato e che poteva andarti peggio di com’è andata realmente... Non ti biasimo, anche io l’avrei fatto. Si tratta comunque di Cora e...»

«Aspetta... È venuta fuori tutta la storia?!»

«Pensavi sarebbe rimasta segreta? Con una madre avvocato? Andiamo, Stiles!»

Stiles abbassa lo sguardo, colpevole.

«Volevo solo provare a risolvere le cose...»

«Lo capisco, ma non sono cose da fare da solo. Ci hai fatti spaventare.»

«Mi dispiace...»

Laura non riesce a nascondere un sorriso intenerito.

«Lo so, non preoccuparti. Adesso finisci di ripetere Chimica o saranno guai!»

Stiles annuisce e torna a chinarsi sui libri ma un pensiero continua a ronzargli in testa: deve parlare con Derek.
 
 
 
 
 
 
 



 
Pochi giorni dopo
 
 
 





 
 
 
 
Stiles sta osservando il suo riflesso nello specchio.

È ancora pieno di lividi violacei che sfumano verso il marrone, le fratture fanno male a giorni alterni ma i suoi genitori non vogliono dargli antidolorifici troppo forti perché hanno paura che possano contrastare gli effetti dell’Adderal.

Quindi ormai ha imparato a convivere con le fitte quotidiane, sopperendole con blandi antidolorifici e pasticche per proteggere lo stomaco.

Nonostante tutto, Stiles vede qualcosa in quello specchio.

Qualcosa di brutto, qualcosa di sbagliato. Qualcosa che non dovrebbe essere lì.

È in quel momento che nella sua stanza entra la persona che lo ha evitato in tutte quelle settimane.

Derek.

Lo sta fissando dalla porta semi aperta.

Stiles se ne accorge ma sembra non importargli.

«Ti ho portato i compiti della settimana. Cora ha l’influenza, Laura è impegnata nel tirocinio e Scott ha gli allenamenti di lacrosse.» dice guardandolo sottecchi.

Stiles nemmeno gli risponde.

Derek lo osserva per qualche secondo con sguardo corrucciato.

Stiles continua a guardarsi allo specchio, con occhi lucidi e con un’espressione di disgusto sul volto.

«Che diavolo stai facendo?» chiede dopo un po’.

Stiles, per tutta risposta, alza semplicemente le spalle senza mutare espressione.

«Adesso nemmeno parli? Ti ricordo che sono io quello che è furioso con te e che non dovrebbe parlarti per l’immensa cazzata che hai fatto...»

 «Se per te difendere tua sorella è stata un’immensa cazzata allora dovresti rivedere le tue priorità.» sussurra il ragazzino.

Derek alza un sopracciglio.

«Almeno io avrei avuto il buonsenso di non andare da solo contro ragazzi più grossi di me se fossi stato così...»

«Gracile? Debole? Inutile?» lo interrompe Stiles.

«...desideroso di porre fine a quella storia. Mio Dio, ma che ti prende adesso?!» prosegue Derek, non sapendo se indietreggiare per difesa o porsi in avanti per fronteggiare il ragazzo.

«Mi prende che avrei potuto fare di più e invece sono solo un ammasso di inutilità.» sputa Stiles, senza nemmeno metterci troppa rabbia. Sembra quasi rassegnato a non poter far niente per risolvere il casino che si sente dentro.

«Credevo che le crisi adolescenziali le avessero solo le femmine e speravo di esserne uscito con Cora. Ma va bene. Se la pensi così...» borbotta Derek, sistemandosi la giacca.

Poi, così com’era arrivato, gira i tacchi ed esce dalla porta.

A quella scena, nel cuore di Stiles si apre una voragine.

Sei inutile.

Sei orribile.

Anche Derek te lo sta dicendo.

Se n’è andato invece di aiutarti.

Ti reputa inutile.

Perché lo sei, Stiles.

Sei inutile.

Sei gracile.

Semplicemente, fai schifo.

Un mantra che si ripete nella sua mente.

Chiude gli occhi e si lascia soffocare da quelle parole.

Cade a terra, in ginocchio.

Nemmeno sente il dolore.

Non gli importa di niente, non gli importa di nessuno.

Vuole solo sparire.

Vuole solo...
 


I suoi pensieri vengono interrotti da un paio di braccia che lo voltano e un paio di mani che gli circondano il volto.

Apre gli occhi e si scontra in quelli verdi e preoccupati di Derek.

«Non ti posso lasciare da solo nemmeno il tempo di arrivare a casa mia e tornare indietro. E menomale che abito dall’altra parte della strada!» mormora, scuotendolo per farlo rinvenire.

Stiles è pallido e ha il respiro irregolare.

Ha paura.

Sente il peso del mondo sul suo stomaco e gli occhi si riempiono di stelline colorate. Ancora.

In un attimo riacquista lucidità e si aggrappa alle braccia di Derek come se fossero un salvagente.

«Calmati. Non smettere di fissarmi. Respira con me, Stiles. Respira con me.»

E Stiles ci prova.

Si immerge nel verde foresta e cerca di regolarizzare il respiro seguendo il movimento delle spalle di Derek.

Non sanno per quanto tempo rimangono in quella posizione, ma finalmente Stiles riesce a riprendersi.

Ricaccia indietro le lacrime e si asciuga il volto con la manica della felpa.

Derek continua ad osservarlo, come per assicurarsi che stia veramente bene.

Poi si stacca dal ragazzino e gli lancia qualcosa vicino.

Stiles sposta lo sguardo e osserva l’oggetto.

Un dvd.

«Guardalo. Può aiutarti.»

«Lo conosco. È quello che racconta di come è stato creato il circo. Molto divertente.»

«L’hai visto?»

«No...»

«Allora fallo. E non farmi altri scherzi o stavolta ti ammazzo con le mie mani.»

Stiles annuisce, un minuscolo sorriso gli spunta sul volto.

Derek lo osserva per qualche altro minuto e poi esce dalla stanza.

Stiles prende il dvd e se lo gira tra le mani un paio di volte.

“Chissà cos’avrà mai di speciale questo film” si ritrova a pensare.

Lievemente scettico, si alza e, traballando, si avvicina al letto, si siede e prende il pc.

Mentre inserisce il disco, si volta verso la finestra.

Vede la camera di Derek che si illumina e vede il ragazzo passare di fretta davanti alla finestra mentre si toglie la giacca e la lancia sul letto.

Sposta gli occhi in alto e la vede.

La stella più luminosa di tutto il cielo.

Le sorride e la ringrazia con lo sguardo per averle mandato Derek.
   
 
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