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Autore: Pheronia    25/07/2018    2 recensioni
Come ci fu un tempo prima di Eren Jaeger, così ci sarà un tempo dopo Eren Jaeger. E il mondo andrà avanti lo stesso, e vivrà di tutto ciò per cui tanti hanno combattuto e hanno perso forse molto più di quello che sto per perdere io adesso.
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Ficcina nata in un momento di depressione. Si commenta da sé.
Genere: Angst, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Eren Jaeger, Levi Ackerman
Note: Lime, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Carpe Diem.

 

Non sono mai stato il tipo di persona che dà particolarmente valore al tempo.

Sono dell'idea che il Carpe Diem abbia un senso solo se esiste un attimo che sia veramente significativo e meritevole di essere colto. Certi giorni si trovano sul calendario tanto per riempire un vuoto, sono lì a fare numero, ma non hanno nè valore, nè impatto nelle nostre vite. O almeno nella mia.

Quale senso avrebbe mai il cogliere l'attimo, per un condannato a morte? Ovvio, in un certo senso, andiamo tutti nella stessa direzione, e il sentiero di morte che sto percorrendo io adesso non è diverso da quello di qualunque essere che calpesti questa terra.

Ma permettetemi di essere egoista. Lasciate che mi lamenti della mia condizione, che pianga per la mia sorte, che provi pietà per la persona che risponde al mio nome. Giacchè il tempo che è stato concesso a me lo posso contare sulla punta delle dita, lo sento scivolare via ad ogni mio respiro, ad ogni passo che compio e che mi allontana da tutto quel poco che sono riuscito a costruirmi in questi anni.

Io non posso dare valore al tempo, mi viene impossibile, per la semplice ragione che io non ho prospettiva. Non ho niente, se non qualche cicatrice e tante memorie della mia vita e di quella di altri prima di me.

Come ci fu un tempo prima di Eren Jaeger, così ci sarà un tempo dopo Eren Jaeger. E il mondo andrà avanti lo stesso, e vivrà di tutto ciò per cui tanti hanno combattuto e hanno perso forse molto più di quello che sto per perdere io adesso.

Col senno di poi, vorrei poter dire di aver vissuto appieno ogni momento, di aver assaporato ogni istante di questi 23 anni. Ma purtroppo non posso farlo, perché voi mi conoscete, e sapete quanto io sia sempre stato maledettamente stupido e tremendamente arrabbiato con il mondo intero, per ciò che ha avuto il coraggio di portarmi via.

Tuttavia, anche se il tempo mi è sempre scappato dalle mani come un pugno di sabbia (ve la ricordate quella sabbia bianchissima che trovammo quel giorno all'oceano?), ecco, c'è stato un momento nella mia vita in cui sono riuscito a percepirlo davvero, a dargli valore.

Quasi non me ne accorsi quando accadde. Anzi, potrei dire che non ce ne accorgemmo (scusami Levi, se parlo anche per te). Forse quando si è con qualcuno, il tempo viene percepito in modo differente.

Non ne sono sicuro.

So solo che un giorno x, di un certo mese x, di un altrettanto irrilevante anno x delle nostre vite, smettemmo di essere "Eren" e "Levi", e diventammo "Eren e Levi".

Fu una consapevolezza raggiunta quasi all'unisono, una delle tante notti in cui ci trovammo a fissarci negli occhi più a lungo del solito, stretti l'uno nell'altro come se dovessimo impedirci a vicenda di cadere. Ecco, proprio allora, mi era sembrato quasi che il tempo avesse smesso di scorrere, e che i nostri occhi stessero parlando per tutto quello che le nostre labbra non riuscivano a dirsi.

E da quando siamo diventati "Eren e Levi", una parte di me ha iniziato a dare valore al tempo. Ho colto l'attimo di quando ti ho conosciuto; l'attimo in cui siamo rimasti soli, trovando conforto l'uno nell'altro; l'attimo in cui mi hai baciato per la prima volta (pioveva così forte quella sera, ricordi?); ogni attimo in cui mi sei rimasto accanto nonostante tutto; l'attimo in cui sei venuto a salvarmi a Marley.

Ed ho anche già visto l'attimo in cui mi stringerai tra le tue braccia finchè me ne andrò. Sarà stanotte, domani, tra un mese, tra tre mesi. Vorrei non conoscere la risposta, ma purtroppo la sento fisicamente, grava sul mio corpo come un macigno.

Quando accadrà, lascia che questo condannato a morte sparisca.
Non inseguirlo. Non piangerlo.
Sii risoluto. Sii pratico.
Cogli i meravigliosi attimi che questa vita deciderà di donarti fino a quando morirai. Dà valore a ogni istante, Levi.

Perchè se io potessi tornare indietro, se potessi davvero farlo, passerei ogni istante della mia vita a cercarti e ritrovarti, per seguirti ancora ed amarti di nuovo infinitamente. E non come "Eren", ma come "Eren e Levi", perchè questo è il nome a cui risponderò ogni volta che sentirò la tua voce chiamarmi dall'altra parte.

Ovunque sarò, ti prometto che sentirai la mia risposta.

E ora che pure l'inchiostro sta finendo, mi vedo costretto a concludere queste poche righe che ho scritto per gli altri e per te (anche perchè i miei occhi si stanno facendo dannatamente pesanti).

Mi sporgo leggermente dalla sedia e ti osservo armeggiare con il piccolo bollitore nella nostra cucina. Forse anche un condannato a morte può cogliere l'attimo e godersi l'ultima tazza di tè con la persona che ama.

Quando il tuo sguardo incrocia il mio, capisco che è così. Per questo, per me e per te, per "Eren e Levi", ci sarà sempre tutto tempo del mondo.

 


Note dell'autrice:

Ho scritto questa one-shot un sacco di tempo fa (il mio computer segna Dicembre 2017).
Avevo deciso di non pubblicarla per il semplice motivo che la trovavo davvero troppo deprimente. Eppure ultimamente ho scritto ben di peggio... Motivo per il quale eccola qui xD
Come sempre, vi invito a lasciare un commentino :)

Mi raccomando, seguite la mia Pagina Autore (Pheronia Efp) e il mio profilo privato (Sya Allie Ackerman) su Facebook!

Vostra,
Pheronia

 
   
 
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