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Autore: Evola Who    25/07/2018    1 recensioni
Mentre me ne stavo immobile senza dire niente, il piccolo pubblico sotto di me iniziò a bisbigliare, confuso dal mio inaspettato silenzio, ma non mi importava.
“Leia” dissi a voce bassissima. Quasi un sussurro...
[Star Wars AU]
Genere: Generale, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Han Solo, Principessa Leia Organa
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 2
Lies
 
 
Leia Organa Skywalker. Questo è il nome della ragazza che mi sta fissando e sorridendo, mentre io sono fermo immobile davanti ad un pubblico sul palco come un idiota.
 
Ed è anche la mia ragazza. Quindi, dovrei essere felice di rivederla dopo settimane di lontananza e telefonante.
 
Maledizione, certo che dovrei essere felice di rivederla, ma tutto quello che riesco a pensare è solo: “Ma che cavolo chi fa lei qui? Aveva detto che sarebbe venuta domani mattina a casa mia, non adesso mentre suono!” con uno sguardo irritato.
 
Quando vidi il pubblico sotto di me con aria confusa e stranita da quegli attimi di silenzio, mentre bisbigliavano tra di loro, cominciai a pensare ad una scusa veloce per uscire di scena.
 
“Scusatemi, gente. Ma… per stasera ho finito. Sapete com’è… la natura chiama, ho una vita fuori da questo palco, ho bisogno di una bella sbronza.” dissi davanti al microfono, facendo una ristata nervosa.
 
I clienti risero divertititi, mentre guardavo Leia che aveva gli occhi chiusi, mentre scuoteva la testa sorridendo. Come se non approvasse quella battuta, ma la trovasse divertente allo stesso tempo.
 
Tolsi la chitarra dalle spalle, la appoggiai al muro e scesi dalle scale del palco a passo svelto verso l’ingresso per raggiungerla: “Heeey…” dissi, cercando di sorridere, senza che si accorgesse di quanto fossi forzato davanti a lei.
 
“Han!” mi disse con tono felice e un sorriso luminoso buttandomi le braccia al collo.
 
Cercai di ricambiare l’abbraccio mettendo le mani sui suoi fianchi sottili. E con la coda dell’occhio notai che stava in punta di piedi per raggiugere la mia stessa altezza.
 
“È così bello rivederti, Han!” mi disse con tono dolce.
Quando si sciolse dall’abbraccio mi diede un bacio veloce sulle labbra e ritornò a guardarmi con aria serena.
 
“Leia!” dissi cercando di essere felice. “Che sorpresa! Ma… che ci fai tu qui? Pensavo che stessi studiando per l’esame di domani.”
 
“Infatti” mi rispose convita. “Ma il mio professore ha avuto un imprevisto familiare e quindi l’ha anticipato ad oggi. E visto che ho una settimana libera prima di iniziare a studiare per il prossimo. Ho pensato di venire subito qui!”
 
Cazzo!” pensai irritato “Ma non poteva aspettare lo stesso? Che cosa le costava aspettare ancora un giorno?!”
 
So che dovrei essere felice di vedere la mia ragazza dopo settimane di separazione. E lo sono, ma non qui e non in questo momento.
 
Già il suo abbigliamento casual da “cittadina ricca” è completamente fuori luogo in un bar pieno di lavoratori e non voglio che faccia una brutta figura davanti a me.
 
“Sono davvero contento! È stata una splendida sorpresa inaspettata! Ma… come facevi a spere che fossi qui?” cercavo di dimostrare di essere felice come un fidanzato normale. Anche se il mio sguardo diceva più di quello che volevo far credere.
 
“Beh, prima pensavo che fossi a casa. Ma Luke mi ha ricordato che tu, ogni venerdì sera, suoni in questo locale e mi ha dato l’indirizzo.”
 
Certo, Luke. Quel dannato biondino di suo fratello gemello che non riesce a tener la bocca chiusa con tutti! Ma perché quella volta l’ho portato qui!
 
“Comunque, mi dispiace di averti disturbato. Non volevo che bloccassi il concerto per me. E soprattutto mi spiace non averti sentito cantare” disse Leia con gli occhi bassi e l’aria inespressiva. Dal suo tono si capiva che era triste.
 
“No, no, no. Non mi hai disturbato” cercai di rassicurarla, prendendo le sue mani e stringendole delicatamente. “Anzi, sono davvero felice di rivederti! E non preoccuparti per il concerto, era praticamente finito. E poi, tu mi senti suonare e cantare ogni volta che ci vediamo!” risi. Cercai di ridere per nascondere il mio nervosismo, fingendo di essere veramente contento.

 Mi sento uno schifo a fingere di essere entusiasta della sua presenza. Ma voglio solo portata fuori da qui, prima che faccia una brutta figura da sola. Non sto facendo nulla di male o offensivo nei suoi confronti. Voglio solo uscire insieme a lei da lì. Tutto qui. 
 
“Senti, che ne dici di andare sulla riva del mare? A fare le nostre splendide passeggiate sotto le stelle…” cominciai a dire con un tono un po’ più dolce, accarezzando dolcemente le sue dita nel tentativo di dissuaderla. “Nel frattempo, aspettami due minuti fuori. Giusto il tempo di salutare i miei amici e di farmi pagare da Lobot per il concerto. Okay?”
 
Leia non rispose – e già quello era un brutto segno – tolse le mani dalle mie, si mise a braccia conserte e mi disse con tono serio: “Si può sapere perché mi sembri così agitato?”
 
Merda! Ormai mi consce fin troppo bene!” mi ritrovai a pensare, tra me e me.
Okay, devo solo stare calmo. Basta inventare una scusa convincente e andare via al più presto possibile.
 
“No. Non sono agitato” cercai di dire con tono calmo. “È solo che… sono davvero sorpreso di vederti! Di certo non mi aspettavo di trovati qui. E poi… volevo essere più presentabile davanti a te” guardai in basso con aria dispiaciuta per rendere più credibile la mia scusa.
 
Leia non rispose. Anzi, continuò a guardami con aria sospettosa e occhi interrogativi. Non potevo sapere che cosa stesse pensando delle mie parole. Almeno, speravo di averla convinta.
 
“Nel senso, volvevo essere pronto per il tuo arrivo…” alzai lo sguardo e pian piano mi avvicinai a lei. Parlai con tono basso e profondo, usando il mio charme per distrarla. “Potevo sistemare casa, vestirmi in un modo più decente, portarti fuori a cena o altre cose più interessanti”
 
Leia non rispose, ma girò la testa dall’altra parte con aria inespressiva ma con un leggero rossore sulle guance.
 
“Bingo!” pensai vittorioso. Adesso era persa nella mia voce.
 
“Lo sai che non bisogno di queste cose con me, Han” mi disse senza guardarmi.
 
“Lo so, ma lo voglio fare lo stesso per te.”
 
“Quindi, sono il tuo unico motivo che ti spinge a farti una doccia?” questa volta mi guardò negli occhi con un sorriso ironico.
 
Risi divertito per quella battuta. Ma ora ero vicino al mio obbiettivo.
 
“Allora, puoi aspettarmi fuori per due minuti? Giusto il tempo di salutare qualche amico e farmi pagare, poi andiamo a fare qualcosa di speciale insieme. D’accordo?”
 
Ci pensò un po’, poi vidi il suo sorriso dolce: “D’accordo” mi rispose con aria serena.
 
Finalmente ci sono riuscito! Ora basta fare quello che ho detto, prendere i miei sordi e poi andare a divertirmi con la mia ragazza. Ma prima devo darle un bacio per il nostro incontro.
 
Mi stavo avvicinando alle sue labbra, sodisfatto della mia serata. Ma all’improvviso sento due braccia intorno al mio collo che mi strattonano all’indietro e mi costringono ad allontanarmi da Leia.
 
Sentii una voce stridula che esclamava: “Soletto!” e dopo una risata irritante. Una risata che purtroppo conosco fin troppo bene.
Aphra…

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Note:
Lo so, lo so. Avrei detto di pubblicare un capitolo
ogni domenica. Qundi, perchè questo strabbo alla
regola? Perchè sì. :P 
Comuque, spero che questo capitolo vi sia piacuto
e grazie a tutti per quelli che hanno letto.
Ma perchè Han è così nervoso della presenza di Leia?
Prechè sta mettendo così, ma non con pochi sensi
di colpa? E chi è questa Aphra?
Lo scoprirete domenica! :D 


 

   
 
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