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Autore: ShinyDarkF    08/07/2009    1 recensioni
Bill, non andartene. Vorrei tanto restare, davvero, ma non posso. Perchè? Non posso dirtelo ma noi ci rivedremo e saremo insieme, per sempre.
Genere: Dark | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Tokio Hotel
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Tom era seduto sul divano, dove si trovava anche quando aveva detto addio a Bill per la prima volta. Non mangiava, era pallido, non voleva uscire né parlare con nessuno, si sentiva troppo debole per fare tutto, anche per alzarsi. Georg e Gustav erano preoccupati per lui, venivano a trovarlo spesso ma Tom non voleva parlare con loro. In realtà Tom non voleva parlare con nessuno, nessuno lo avrebbe capito. Nessuno tranne suo fratello naturalmente.
Era sera. Bill aspettava Tom. In realtà non voleva che Tom arrivasse. Ma nel suo cuore c’era sempre suo fratello e per quanto cercasse di fare la cosa giusta, sapeva che non poteva stare così. Non lo avrebbe mai sopportato. Nessuno lo capiva. Ogni tanto veniva qualche vampiro, era sempre un piacere per Bill vedere altri vampiri. Ma nessuno lo faceva stare bene come Tom. In realtà tutti i vampiri erano tristi perché avevano lasciato i loro parenti più cari ma tutti dicevano che era la cosa migliore da fare. Solo un vampiro, si chiamava Andreas, proprio come il suo vecchio migliore amico, lo capiva. Una volta gli aveva detto<< Bill, tu hai fatto la scelta giusta, la scelta migliore, ma ti sei mai chiesto per chi è migliore, e ti sei mai chiesto cosa ha la precedenza, il cuore o la mente?>>. Non tutti gli umani capiscono queste cose, almeno non subito. In realtà neanche tutti i vampiri sono così saggi da capire subito o da formulare frasi come queste. Bill invece aveva capito subito. Aveva capito che “migliore” era soltanto una parola che usavano tutti i vampiri per non far del male ai loro cari, ma Bill avrebbe preferito far male a suo fratello pur di averlo. E sapeva che Tom avrebbe voluto lo stesso. Ma Tom non sarebbe tornato. Non dopo quello che gli aveva detto. Per una volta Bill doveva usare il cuore, non la testa. E così quella sera seguì il suo istinto e uscì.
Arrivò subito. La sua vecchia casa, ormai era così triste, da quando era andato via, la casa sembrava vuota. Bussò alla finestra ma non prima di guardare dentro. Tom dormiva su un vecchio divano. Quello era sempre stato il suo preferito ma ora Tom non era più come prima. Aveva il volto bianco, cadaverico, sembrava ancora più bianco di Bill, era triste, anche se dormiva il suo corpo emanava dolore. Bill sapeva il perché e ne restò molto triste. Tom si svegliò solo quando vide il fratello alla finestra. <> esclamò e andò subito ad aprirlo. Dentro di sé Bill urlava, diceva <> ma neanche lui, così bello e così forte, poteva fermare il destino. Appena Bill entrò abbracciò il fratello, e con un sussurro gli disse nell’orecchio << Tom, mi dispiace davvero tanto>> e gli affondò i denti nel collo. Tom sentì un dolore fortissimo al collo e sentiva il sangue che gli scorreva fino ad andare nella bocca di Bill. Cercò di dimenarsi ma suo fratello lo teneva troppo forte, non lo lasciava andar via. Tom sentiva le lacrime di Bill sulla pelle, sapeva che non voleva farlo ma ormai era troppo tardi. Poi si fermò, si sentiva troppo stanco, ormai aveva quasi perso tutto il sangue, stava per morire. In quel momento suo fratello si fermò. E Tom sentì il sangue nella sua bocca.

Georg e Gustav si trovavano entrambi a casa di Georg, erano passati a casa dei Kaulitz per trovare Tom, ma nessuno era in casa. I due ragazzi stavano parlando di Tom, non sapevano che gli era successo, pensavano che finalmente aveva deciso di abbandonare il fratello morto ma erano lo stesso preoccupati per lui. Accesero la tv. La giornalista parlava e inquadrava la casa dove Bill aveva perso la vita. Diceva che c’era stato un altro incendio e stavolta la vittima era Tom Kaulitz, che per qualche strano scherzo del destino aveva fatto la stessa fine del fratello.
Gustav rimase paralizzato dalla notizia, tanto che non voleva tornare a casa da solo, sembrava che qualcuno volesse annientare i Tokio Hotel per sempre. Georg si offrì di ospitare l’amico.
Era tarda notte, ormai il sole era calato da tempo e Georg e Gustav sentirono bussare alle loro finestre. Si alzarono e videro due ragazzi identici, con gli occhi rossi e i denti spalancati. Avevano canini molto lunghi. Entrambi ridevano, come se non sapessero quale era il loro destino crudele. Erano felici. Erano pallidi, magri…. bellissimi. Erano vampiri. Poi Georg e Gustav li riconobbero…. Erano Bill e Tom Kaulitz.

   
 
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