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Autore: JAPAN_LOVER    26/07/2018    1 recensioni
AVVERTENZE: Questo è il sequel crossover di "Che sia ormai tempo di cogliere la mela?" e "Catturato nei suoi occhi".
*
Dopo 10 mesi dalla conclusone dell'ultimo caso, L, Haruka, Matsuda Quillsh e Ayumi partono per un week-end rilassante a Karuizawa. In Hotel incontrano Conan Ran e Goro, ma anche Eri Kisaki e i suoi colleghi. Quella che doveva essere una tranquilla vacanza all'insegna di relax, viene sconvolta da un nuovo caso di omicidio.
Inoltre, c'è qualcosa che turba Haruka e che sembra mettere nuovamente in dubbio l'amore tra lei e il detective migliore del mondo.
Riusciranno a uscirne tutti indenni anche questa volta?
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: L, Nuovo personaggio, Tota Matsuda
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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GORO SOSPETTATO

(Prima parte)


Un silenzio attonito era calato nella camera di Ritsuko Usui.
Quando Goro era sbucato da sotto le lenzuola di Ristuko, Eri aveva perso un battito. In realtà, tutti quanti erano rimasti impietriti nello scoprire la presenza del famoso detective nella stanza del delitto.
Il corpo esanime della giovane avvocatessa era riverso a terra con un segno rosso intorno al collo, mentre Goro – ancora spaesato e stordito dell'alcol - si accarezzava la nuca e scrutava con i suoi occhi neri gli amici davanti al letto.
Goro coprì con la mano un lungo sbadiglio, scostò le coperte dalle sue gambe e cercò di tirarsi su. L'investigatore privato portava ancora i pantaloncini e la camicia hawaiana gialla che aveva indossato durante la cena.
"Allora, cosa c'é? – domandò nuovamente il detective con i baffi – volete dirmi cosa succede?"
"Signor Mouri, stia attento!" quello di L fu quasi un urlo, che fece sobbalzare Goro, il quale aveva appena messo un piede fuori dal letto.
"Goro, non calpestarlo! Con tutta probabilità, quel cavo telefonico è l'arma del delitto" osservò il piccolo Conan.
"Del delitto?" fece eco il detective con i baffi.
Con cautela, Goro cercò di aggirare il corpo del reato ovvero il filo sul pavimento che apparteneva chiaramente al telefono fisso posto sul comodino.
Eri rimase in silenzio. Ribolliva di rabbia e, allo stesso tempo, era incredula:
Goro...perché sei qui? continuava a chiedersi.
Cos'era successo in quella camera nelle ultime ore? La porta era chiusa dall'interno con la catenella; anche la finestra collocata comunque al 4° piano era chiusa; all'interno della stanza, insieme alla vittima, c'era una sola persona: Goro dormiente.
"Vedete quella riga sottile intorno al collo? – spiegò placidamente L – probabilmente la signorina Usui è stata strangolata con quel filo telefonico!"
Ancora intontito, Goro raggiunse barcollando i suoi amici e solo in quel momento si accorse del corpo senza vita di Ristuko.
"Ma cosa ci fa lì per terra? – domandò, grattandosi la testa, poi trasalì e sgranò gli occhi – strangolata avete detto? Ma chi è stato?"
"Signor Goro, lei è l'unico che può averla uccisa!" gli rispose Teru, visibilmente indignato.
"Già, si può sapere perché lo ha fatto?" lo incalzò Matsuda, per la verità ancora incredulo.
"Aspettate ad accusarlo, sono sicura che c'é una spiegazione - intervenne Ran, in difesa di suo padre - mio padre non farebbe del male ad una mosca, non è così mamma?"
Incrociando le braccia, Eri aveva assistito passivamente alle accuse rivolte al suo ex-marito. Questa volta fu l'avvocato Kisaki a parlare:
"Articolo 499 del Codice penale: la condanna per omicidio prevede l'ergastolo e nella peggiore delle ipotesi…– rammentò lei, sistemandosi gli occhiali sul naso, prima di puntare il dito contro il suo maritino – addirittura...la pena di morte!"
Goro strabuzzò gli occhi, scioccato.
"Stai scherzando?" sussultò il detective accusato.
"Ma che dici mamma?" replicò la ragazza dai lunghi capelli castani, altrettanto incredula.
"Ran, che cosa stai aspettando? – la esortò severamente Eri – chiama subito la polizia!"
'Hey, ma fa sul serio?' sospirò Conan, rimasto perplesso anche lui.
Questa volta sembrava proprio che Eri avesse mal digerito la condotta di suo marito.

Nonostante fosse ancora notte fonda, la polizia giunse subito sul luogo, effettuò i rilievi e portò via il corpo della povera Ristuko. Dopo aver ascoltato tutti i presenti, il detective Yamamura – un uomo dall'aria svampita, piuttosto esile e bassino – riepilogò velocemente i fatti:
"Dunque, dunque - cominciò rivolgendosi a Eri, picchiettando la penna sul taccuino degli appunti - suo marito non si trovava, così avete pensato che potesse essere in questa camera. Lo ha chiamato al suo telefono cellulare e, come sospettava, ha sentito il cellulare suonare all'interno di questa stanza. Poi, quando finalmente si è fatta aprire la porta con il passepartout ha notato che era chiusa anche con la catenella e ha visto la vittima sul pavimento, attraverso la porta socchiusa. Quando il suo collega ha sfondato la porta, avete trovato la vittima senza vita mentre suo marito dormiva in questo letto. È esatto?"
"Si, è andata esattamente così!" confermò Eri, con decisione.
Il detective della polizia, visibilmente costernato, si grattò la testa con il dorso della penna e sentenziò:
" Allora sono spiacente di doverle comunicare che l'assassino è proprio suo marito!"
"Questa è davvero un'ingiustizia! – protestò Ran, non potendo tollerare quella situazione – papà non startene lì impalato, dì qualcosa!"
Haruka circondò con il braccio le spalle di una Ran ormai provata, che a sua volta si strinse a lei. La sua amica, altrettanto preoccupata, sembrava volerle assicurare che tutto si sarebbe concluso per il meglio.
Gli occhi di Yamamura si illuminarono all'improvviso, quando si posarono sul detective con i baffi:
"Ma io la conosco, lei è il famoso detective Mouri! Che fortuna! - esclamò pieno di meraviglia, raggiungendo Goro con ampie falcate – molto bene, con un detective privato famoso e infallibile come lei questo caso sarà presto risolto! La prego, perché non mi delucida con le sue impressioni?"
Eri rise di gusto.
"Giusto, ha ragione! – esclamò la donna dai capelli ambrati, con un ghigno soddisfatto – Goro, perché non gli racconti cos'è successo in questa stanza mentre tu dormivi come un ghiro? È arrivato il tuo momento! Fatti onore, infallibile investigatore privato!"
Goro lanciò un'occhiataccia alla sua mogliettina, si stava divertendo fin troppo con le sue stoccate.
"M... ma quindi lei è il marito in questione? - balbettò Yamamura, cercando di mettere i tasselli nel giusto ordine con una certa fatica – a...allora questo significa.. che..che l'omicida è proprio lei! No...non ci credo...non posso crederci! Che fine faranno le sue celebri risoluzioni dei casi in stato di trans?"
"Non lo so!" sbottò bruscamente Goro, stringendo i pugni.
Il sospettato cominciava seriamente a innervosirsi.
L alzò gli occhi al cielo. Non riusciva a credere che la gente era convinta che quell'ubriacone da strapazzo fosse un grande detective. Tuttavia, sapeva perfettamente che Goro, nonostante tutti i suoi difetti, non era affatto un assassino.
A quel punto intervenne uno dei due poliziotti rimasti sulla scena del delitto, insieme a Yamamura e tutti i testimoni coinvolti:
"Detective Yamamura, mi scusi – disse l'agente – vuole che conduca il signor Mouri alla centrale per procedere all'interrogatorio?"
Il detective Yahamamura ebbe un momento di esitazione e poi rispose con un certo timore reverenziale:
"Certo... se al signor Goro non dispiace!"
Il detective Goro si strinse nelle spalle e, senza farselo ripetere una seconda volta, affondò le mani nelle tasche e si incamminò verso la porta, scortato dai due agenti.
"Eri, immagino che sarai tu a seguire tuo marito in questa fase!" suppose Teru.
Dal momento che il sospettato ha il pieno diritto di essere assistito da un legale, durante l'interrogatorio, a garanzia della propria incolumità, Teru aveva dato per scontato che sarebbe stata Eri a seguire il suo ex-marito, almeno nella prima fase processuale.
"Mi dispiace, ma io rinuncio – rispose Eri, incrociando le braccia – non intendo difendere, in caso un di omicidio, un sospettato se so già dal principio che è colpevole. Non voglio in alcun modo rovinare una carriera piena di successi!"
Goro increspò le labbra in un sorriso appena accennato, si fermò sulla porta e lanciò un'occhiata alla sua ex-moglie. I loro occhi – che esprimevano molto più di quanto le parole non erano in grado di dire – si incrociarono, come se avessero ritrovato improvvisamente l'antica complicità.
"Comunque non mi sarei mai rivolto a te – biascicò in risposta il detective con i baffi, con un ghigno – e non farti vedere in commissariato, altrimenti te ne pentirai!"
"Ora basta! – intervenne Ran, seriamente preoccupata per la sorte di suo padre – mamma, ti prego, fa qualcosa!"
"D'accordo! – sopraggiunse Saku, facendosi avanti – allora vorrà dire che me ne occuperò io, anche perché sono convinto che il signor Goro sia del tutto estraneo ai fatti!"
Tirando un sospiro di sollievo, Ran si rivolse al collega di sua madre, facendo un inchino pieno di gratitudine:
"Grazie infinite, signor avvocato!"
Saku seguì Goro in centrale, dove li attendeva una lunga notte.
"Eri, detective Yamamura – disse il povero Teru, con gli occhi provati dalla stanchezza – vi spiace se mi ritiro per qualche ora? Domani mi aspetta un lungo viaggio e come ben sai, Eri, lunedì mattina ho un'udienza!"
"M...ma certo, lei é stato già interrogato – rispose Yamamura – l'importante é che non lasci l'albergo prima di nuovi ordini!"
"Non preoccuparti, Teru – lo rassicurò Eri comprensiva, dando l'occhiata dall'orologio che segnava già le 3: 16 AM – é già molto tardi, vai pure a riposarti!"
"Matsuda, puoi andare a dare un'occhiata ai bambini?" chiese Haruka al suo amico.
Temeva che l’arrivo della polizia, sebbene piuttosto discreto, avesse potuto svegliarli.
Il poliziotto annuì con decisione.
"Ma certo – rispose lui – vado a controllare e torno immediatamente!"
Teru e Matsuda lasciarono la stanza per poi scendere insieme al 3° piano. Ancora provati per l'accaduto, continuavano a chiedersi chi potesse aver fatto del male alla bella Ristuko.
L tirò uno sbadiglio e, affondando le mani all’interno delle tasche e si incamminò con noncuranza verso la porta.
"Amore, dove stai andando?” lo chiamò Haruka, perplessa.
“Me ne torno a letto anch’io!” rispose semplicemente il detective dai capelli corvini tutti arruffati.
“L! – bisbigliò lei arrabbiata, andandogli vicino – come puoi tornare a dormire tranquillamente in una situazione del genere? Il signor Goro rischia di venire incriminato ingiustamente per omicidio!”
“Ma ci sono già dei validi investigatori all’opera per tirarlo fuori dai guai!” rispose piattamente L.
“Eh?” mormorò lei.
Il detective dalla carnagione pallida e dalle occhiaie pronunciate fece un cenno con il capo, indicando la scena davanti a loro:
Eri aveva indossato dei guanti di lattice, gentilmente prestatele dal detective Yamamura, e insieme al piccolo Conan si era messa all'opera alla ricerca di ulteriori indizi.
Ran osservava sua madre con occhi interrogativi. Eri aveva dato addosso a Goro senza pietà, eppure era la prima a essersi mobilitata nelle indagini.
“Mamma, si può sapere cosa hai intenzione di fare?” domandò la liceale perplessa.
"Ci sono tre elementi che non tornano – spiegò Eri, posandosi le mani sui fianchi – la prima è il cavo telefonico utilizzato per strangolare Ristuko. Se l'assassino avesse ucciso in preda all'alcol e senza premeditazione avrebbe strappato il cavo, invece l'apparecchio é al suo posto, sul comodino, senza traccia del cavo rimosso con forza in un impeto di rabbia."
"Il secondo elemento é il telefono cellulare – osservò il piccolo Conan, indicando il prisma sul pavimento posizionato al posto del cellulare di Goro – ho l'impressione che sia stato lasciato volutamente accanto alla porta, affinché noi da fuori potessimo sentirlo squillare".
"Il terzo elemento sono le sue mani – soggiunse L, adocchiando il bambino sveglio – sono trascorse poche ore dal momento del delitto fino al ritrovamento del corpo. Se Goro l'avesse strangolata ci sarebbero ancora dei segni sulle sue mani, a meno che non indossasse dei guanti di pelle o qualcosa di simile, ma invece non c'é traccia di nulla del genere."
Conan restituì a Ryuzaki un sorriso enigmatico. Era raro e stimolante trovare qualcuno con cui poter confrontare le proprie capacità.
"Caspita, Conan – esclamò Haruka – sei così sveglio e intelligente!"
"Vero!" annuì Ran, orgogliosa.
L aveva quasi dimenticato che Haruka non fosse al corrente della vera identità di quel bambino. Al tempo, quando era arrivato alla conclusione che Conan Edogawa fosse Shinichi Kudo, Haruka aveva appena lasciato la polizia, quindi L non aveva ritenuto necessario doverla mettere al corrente di una verità così incredibile.
“Ma allora non sei andata in commissariato ad assistere papà perché volevi rimanere qui a trovare prove che lo scagionassero!” esclamò Ran emozianata, battendo le mani dalla felicità.
Adesso si che riconosceva sua madre: nonostante le provocazioni, lo amava e credeva nella sua innocenza.
“Certo cara! – ammise Eri – conosco bene tuo padre e da molto più tempo di te. Non fraintendere, all’inizio ero arrabbiata, ma so meglio di chiunque altro che non sarebbe capace di far del male a una mosca!”
“Così, quando papà ha detto che non voleva che ti presentassi alla polizia in realtà ti stava suggerendo di restare qui a cercare le prove che potessero scagionarlo!” domandò Ran, così orgogliosa dei suoi genitori.
Eri non era così sicura di questo.
“Non lo so – ammise Eri, esaminando distrattamente l’abatjour sopra il comodino – forse non ha davvero voglia di vedermi!”
Ran lanciò un’occhiata piena di speranza ad Haruka, la quale annuì compiaciuta: tra Eri e Goro c’era ancora una grande complicità.
***
***
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CIAO,
SPERO CHE QUESTO CAPITOLO VI SIA PIACIUTO, IO MI SONO DIVERTITA MOLTO A SCRIVERLO. L VOLEVA TORNARE TRANQUILLAMENTE A DORMIRE, NONOSTANTE UN CASO DI OMICIDIO. BEH, A MIO PARERE, QUESTO TRATTO E’ ABBASTANZA IC: NON E’ FORSE VERO CHE IL GRANDE L NON SI MOBILITA MAI SE NON PER CASI MOLTO COMPLESSI? NONOSTANTE SI TRATTI DI UN OMICIDIO CON PORTE CHIUSE DALL’INTERNO E’ UN CASO MOLTO SEMPLICE ANCHE PER CONAN.
NEL PROSSIMO CAPITOLO METTERO’ IN EVIDENZA ULTERIORI INDIZI…
GRAZIE ANCORA PER CONTINUARE A SEGUIRE LE MIE STORIE, MI FA DAVVERO UN SACCO PIACERE!
A PRESTOO,
JAPAN_LOVER < 3
   
 
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