GRANDINE
Grandine invocarono
e grandine fu;
chiesero il buio
e il buio venne;
perché non c’è giorno in cui
il Sole non segue la Luna,
nella loro danza eterna,
nell’incarnazione di un balletto
ancestrale.
I tempi del male
sono ancora qui,
ma non ci fermeranno;
ho il diritto di credere,
di crederci fino all’ultimo,
di crederci per davvero,
e non lasciarmi sempre andare
al mio destino portatore di amare
novelle.
Ogni mattina,
a ogni risveglio
è come dover deglutire un amaro
sciroppo;
anche se ho il lavoro
a un tiro di schioppo
e faccio tutto per me stesso,
faccio ugualmente fatica.
E penso che no,
non ne ho voglia,
nulla che io desideri di più
se non la pace;
sarà che faccio troppe cose,
o taccio troppe volte,
ma ho sempre il timore
che questo silenzio che mi avvolge
possa tramutarsi in grandine e in
tempesta.
Ho paura dei forti venti
che spazzano i tetti delle case,
che schiacciano le fragili piantine
nei campi,
ma io sono come la natura mi ha fatto
e infatti non so proteggermi da essi.
Avevano chiesto grandine,
per porre fine ad ogni cosa
e grandine hanno avuto,
ma adesso c’è chi piange
ed io non voglio sentire più nulla.
Ciò che avevano desiderato e chiesto
l’hanno ricevuto;
ora sta a me mantenere il controllo
e sperare di non rimetterci a mia
volta il collo.
NOTA DELL’AUTORE
Grazie per essere giunti fino a qui ^^