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Autore: Ellygattina    26/07/2018    3 recensioni
So bene di avere in sospeso un numero impressionante di storie, ma leggendo i bellissimi prompt della Nalu Week di quest'anno, non ho proprio saputo resistere alla tentazione di scriverci sopra qualcosa. Ragion per cui sono di nuovo qui per raccontarvi, tra Edolas, Earthland e qualche AU, le tante avventure di Natsu e Lucy alle prese con i loro sentimenti e il loro essere sempre, in qualunque mondo e tempo, del tutto opposti ma in fondo uguali. Buon divertimento!
Bonus day 1: Drive
Day 1: Fascination / Apathy
Day 2: Sanctum / Squalor
Day 3: Bedtime / Waking
Day 4: Virtuous / Wicked
Day 5: Blessing / Omen
Day 6: Sensation / Numb
Day 7: Freedom / Chained
Bonus day 2: 100 Year Quest
Attenzione: spoiler in alcune storie per chi non avesse letto la fine del manga e contenuti leggermente erotici in altre (niente comunque di troppo particolareggiato), ma vi avvertirò sempre con una nota a inizio capitolo. Mi scuso per il disagio e spero che il resto possa piacervi. :)
Genere: Comico, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Edo Lucy, Edo Natsu, Lucy Heartphilia, Natsu, Natsu/Lucy
Note: AU, OOC, What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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Attenzione: in questa storia sono presenti scene leggermente erotiche. Non ci sono descrizioni troppo dettagliate, visto il rating che ho preferito mantenere, ma vi invito comunque a non leggere se non vi piace il genere. Scusate per il disagio e buona lettura a tutti coloro che decideranno invece di dare un'occhiata. Ci vediamo in fondo! :)


Day 1: Fascination / Apathy

Stava calando la sera su un piccolo regno ai margini del deserto e in un lussuoso palazzo una giovane donna con lunghi capelli biondi e un'espressione malinconica nei grandi occhi marroni stava finendo di prepararsi al meglio di fronte a uno specchio. Un'ancella l'aveva informata che quella notte il principe Natsu avrebbe gradito la sua compagnia e la ragazza, volente o nolente, doveva obbedire. Purtroppo per lei, infatti, aveva perduto la libertà mesi prima, quando il carro su cui viaggiava era stato attaccato da una banda di briganti che l'avevano poi venduta come schiava non appena si erano accorti della sua grazia e bellezza. In realtà sapeva di essere stata ancora fortunata, soprattutto perchè a comprarla era stato uno degli uomini del principe, ma non poteva comunque fare a meno di rimpiangere i bei tempi in cui aveva la facoltà di decidere da sola almeno una minima parte di ciò che la riguardava. Essendo nata in una famiglia nobile, aveva avuto ben poche libertà nella sua vita, soprattutto dopo la prematura morte della madre, eppure non c'era proprio paragone con il suo triste presente. Se soltanto si fosse resa conto prima della sua enorme fortuna rispetto a tante altre ragazze, molto probabilmente non avrebbe mai intrapreso quel viaggio che le era costato tutto ciò che aveva, eppure Lucy, questo era il suo nome, non se la sentiva di dipingere la sua attuale situazione a tinte troppo fosche. Certo le pesava dover giacere per obbligo con un uomo che presto o tardi si sarebbe inevitabilmente stufato di lei limitandosi a sostituirla senza alcuna remora, ma se non altro lui la trattava bene e aveva anche tante altre qualità che la aiutavano a sopportare meglio ciò che era costretta a subire in silenzio, permettendole così, dopo alcuni mesi, di iniziare quasi ad apprezzare, in un certo senso, persino quei momenti di intimità forzata che le prime volte erano state per lei la peggiore delle torture. Fortunatamente, però, una notte si era accorta dello sguardo intenso che il principe le stava riservando e della sua espressione stranamente raggiante -così diversa da quella apatica che aveva di solito-, che non l'aveva più lasciato per tutto il tempo in cui era rimasta nella sua stanza per poi ripresentarsi puntualmente a ogni successivo incontro tra le lenzuola, e da allora il suo cuore aveva deciso di andarsene in una direzione che non avrebbe mai creduto possibile.
Un cortese bussare alla porta la riscosse dai suoi pensieri e la bionda si voltò giusto in tempo per veder entrare un'anziana ancella che dopo averle dato un ultimo ritocco a capelli e vestiti, la accompagnò in silenzio lungo gli immensi corridoi fino alla stanza del principe.
Arrivate in prossimità della loro meta, la donna si congedò e Lucy proseguì da sola con il cuore che le batteva sempre più forte per l'emozione.

Avanti” le rispose un'annoiata voce maschile non appena la ragazza si riprese abbastanza da riuscire a bussare, e questa obbedì scivolando rapida nella stanza con gli occhi bassi per poi alzare timidamente lo sguardo e incrociare così quello del giovane sovrano, che di colpo sembrò come illuminarsi al solo vederla diventando improvvisamente di una bellezza mozzafiato.
Come sempre di fronte all'incredibile cambiamento che mesi prima le aveva permesso con grande ritardo di cominciare lentamente ad apprezzarlo, la fanciulla si sentì invadere da strane sensazioni che cercò subito di accantonare in un angolo della sua mente per evitare il più a lungo possibile di dare un nome a ciò che sentiva da qualche tempo in sua presenza, visto che farlo avrebbe solo aumentato le sue sofferenze. Sapeva bene infatti che il principe non sarebbe mai stato suo, così iniziò a lasciar vagare lo sguardo intorno a sé nel vano tentativo di distrarsi, per poi riportarlo inevitabilmente su colui che di lì a poco avrebbe dovuto compiacere.
Il giovane la stava ancora osservando come se avesse davanti chissà quale meraviglia e la bionda, rabbrividendo impercettibilmente per il calore che questi sembrava emanare, iniziò a fantasticare suo malgrado sui suoi morbidi capelli rosa e sul suo corpo perfetto mentre lo accarezzava idealmente a propria volta. Per quale motivo doveva sempre guardarla in quel modo, dandole così la dolce illusione di essere speciale ai suoi occhi quando era solo una delle sue molte schiave?

Vieni qui, Lucy. Ti stavo aspettando” le ordinò infine dolcemente dopo averla rimirata per un tempo indefinito, soffermandosi in particolare sulle sue forme a malapena coperte dagli abiti che era costretta a indossare.
La ragazza si sentì mancare il fiato nell'udire quel tono basso e sensuale che peggiorò ulteriormente le sue già precarie condizioni mentali, ma si affrettò a obbedire raggiungendo docilmente il posto vuoto accanto a lui su quell'enorme letto pieno di cuscini colorati in attesa della sua prossima mossa.
Come si aspettava, il giovane si sporse subito verso di lei per coinvolgerla in un bacio dolce e appassionato, costringendola poi a toccarlo e a lasciarsi toccare in maniera sempre più intima finchè i loro corpi non divennero uno solo in un coro di gemiti e sospiri.
Le ore passarono scandite da intense ondate di piacere che le fecero perdere presto la cognizione del tempo lasciandola stordita a tal punto che quando il principe la congedò per andare a dormire, dovette guardarsi intorno per qualche secondo prima di capire dove si trovasse e perchè, mentre il suo solito “Puoi andare adesso” le risuonava nella mente in modo strano.
Il suo sguardo si rabbuiò come sempre in risposta a quelle parole tanto dure e fredde, pronunciate oltretutto con quell'espressione indifferente che non gli si addiceva affatto, ma non disse nulla, limitandosi a rivestirsi in silenzio per poi augurargli la buonanotte e uscire dalla stanza senza più essere degnata di uno sguardo.
Una volta fuori nel corridoio, la bionda decise di fermarsi qualche minuto per respirare a pieni polmoni l'aria fresca della notte nel tentativo di riprendersi, godendosi nel frattempo il panorama sulle dune sabbiose illuminate dalla luna offerto da una delle grandi finestre davanti a lei.
Appoggiata al muro con la schiena, chiuse gli occhi per un attimo lasciando andare un sospiro triste, ma subito il volto del principe le apparve di nuovo davanti costringendola a riaprirli di scatto. Com'era possibile che negli ultimi tempi non riuscisse a toglierselo dalla testa? Eppure tra loro non era mai successo nulla di così particolare da giustificare un simile attaccamento nei suoi confronti...
Fece appena in tempo a pensarlo, però, che il suo stesso cervello la smentì subito ricordandole il magico momento che le aveva fatto perdere la testa.
Inizialmente quella le era sembrata una notte di dolore e umiliazione come tante altre, ma a un certo punto, alzando gli occhi pieni di lacrime sul focoso amante che la sovrastava, ne aveva visto l'espressione insolitamente serena e soddisfatta, concentrata su ciò che stava vivendo, mentre si spingeva in lei fluido e potente, e l'impressione che aveva avuto, complice anche la luce alle sue spalle che ne faceva brillare il corpo sudato per quel momento di intensa passione, era stata quella di trovarsi tra le braccia di un dio. Un dio forte e stranamente gentile che vedendola piangere, si era chinato appena per asciugarle le guance con i pollici sussurrandole un complimento e fermandosi addirittura per qualche istante mentre riprendeva a baciarle il collo per farla rilassare. Il trucco aveva funzionato fin troppo bene e poco dopo la ragazza, improvvisamente dimentica dei tristi pensieri che la tormentavano giorno e notte, aveva iniziato a gemere di goduria per le sue attenzioni, scoprendo da allora, poco per volta, che il suo padrone non era in realtà così terribile come aveva creduto quando era stata comprata e portata al suo cospetto. Allora, quando lui l'aveva guardata appena con freddezza dall'alto del suo trono mentre lei tremava di paura ai suoi piedi, l'aveva creduto, a dispetto dell'innegabile bellezza fisica, un essere orribile e senza anima che di sicuro le avrebbe fatto passare l'inferno per il resto della sua vita, ma quella notte la stessa persona l'aveva fatta addirittura sentire bene per la prima volta dopo mesi.
Finalmente in grado di guardarlo con occhi nuovi, di lì a poco aveva scoperto con grande sorpresa che il principe Natsu, a differenza della maggior parte dei nobili, sapeva essere molto attento e tollerante persino con loro che erano davvero gli ultimi della società, e ben presto si era ritrovata a cedere, senza volerlo, al suo indiscutibile fascino che all'inizio non aveva avuto la benchè minima presa su di lei.
Notte dopo notte, aveva anche notato che quell'espressione meravigliosa che l'aveva tanto colpita era sempre lì fin da quando entrava nella sua stanza, facendole rivivere ogni volta le medesime emozioni che non avrebbe mai pensato di poter provare insieme a lui. In qualsiasi altra occasione in cui le fosse capitato di vederlo, infatti, era apatico e freddo, come se niente riuscisse a interessarlo, ma ormai era chiaro che non fosse affatto così. Per quale motivo allora si mostrava sempre in quel modo? Ma soprattutto, era solo con lei che si illuminava o anche le altre schiave avevano un simile piacere tutte le volte che gli facevano compagnia nel suo letto? Ovviamente non aveva mai osato chiedere a nessuna di loro, eppure le sarebbe piaciuto sapere se era riuscita a conquistarsi almeno un piccolo posto nel suo cuore. Non che questo le avrebbe in qualche modo cambiato la vita, visto che non poteva certo aspettarsi che il principe decidesse un giorno di ridarle la libertà e farne sua moglie, ma sarebbe stato bello avere la consapevolezza di essere l'unica in grado di farlo sorridere. Chissà se quell'espressione era ancora visibile sul suo volto anche mentre dormiva dopo i loro incontri? Quanto avrebbe voluto poter restare in quella stanza con lui per verificarlo con i suoi occhi e coccolarlo amorevolmente stringendolo a sé per scacciare ogni più piccola ombra dal suo cammino...
Resasi conto di ciò che aveva appena pensato, trattenne a fatica un gridolino imbarazzato per una simile audacia che non credeva di possedere, ma un attimo dopo si chiese a cosa fosse dovuto un simile desiderio. Lei dopotutto era solo una schiava, non poteva aspettarsi che il suo padrone si abbassasse a tanto in sua presenza, permettendole addirittura di abbracciarlo nel sonno come se fosse un bambino... Una cosa del genere sarebbe spettata alla sua futura moglie, e stranamente Lucy si ritrovò a chiedersi, con un pizzico di gelosia, se questa donna sarebbe riuscita a farlo sentire meglio. Nel tempo, si era infatti resa conto che negli occhi del principe, apparentemente così vuoti e indifferenti, era sempre possibile scorgere un fondo di tristezza di cui spesso si domandava la ragione senza mai trovare una risposta. Per quanto si sforzasse, nella sua vita non vedeva nulla che potesse giustificarla, ma era sempre più sicura che ci fosse invece qualcosa che lo faceva soffrire parecchio, e le sarebbe piaciuto poter essere lei a confortarlo. Come avrebbe potuto però se il suo ruolo in quel palazzo era quello di una semplice serva, incaricata il più delle volte di dargli piacere a letto? Quei pochi momenti che passavano insieme non sarebbero mai serviti a risolvere il problema, qualunque esso fosse, ma come avrebbe potuto lei cambiare le cose?
Triste e pensierosa, la ragazza abbassò gli occhi stringendo le labbra in cerca di una soluzione impossibile, finchè non realizzò che le sarebbe convenuto avviarsi verso la sua stanza per dormire a sua volta almeno qualche ora. Nonostante la sera fosse spesso impegnata con il principe, infatti, non le era concesso di alzarsi più tardi la mattina dopo e non voleva rischiare di essere punita nel malaugurato caso in cui la stanchezza le avesse impedito di svolgere al meglio il suo lavoro.
Con un sonoro sospiro distolse quindi lo sguardo dal cielo stellato per poi avviarsi in silenzio verso la propria camera senza smettere un solo istante, durante il tragitto, di rimuginare su Natsu e il suo misterioso problema che la faceva sentire triste a sua volta, tentando infine, una volta giunta alla sua meta e raggomitolatasi tra le lenzola, di non immaginarlo mentre dormiva sereno, si augurava, dopo aver fatto l'amore con lei.
Non poteva sapere che l'oggetto dei suoi pensieri, dopo averla congedata, si stava invece rigirando nel letto senza riuscire a prendere sonno...
Il giovane principe si sentiva stanco e spossato, ma ogni volta che provava a chiudere gli occhi, rivedeva davanti a sé il volto estatico di quella bellissima schiava bionda che ultimamente era la sola a cui concedeva l'onore di fargli compagnia. Gli era piaciuta fin dalla prima volta in cui l'aveva vista, tremante e sull'orlo delle lacrime, nella sala del trono, e con il tempo la stava apprezzando sempre di più. Se solo fosse stata di nobile rango, con ogni probabilità si sarebbe già messo in contatto con suo padre per prenderla come moglie, ma il suo stato sociale la escludeva a priori per questo ruolo tanto ambito... Per quale motivo allora non riusciva a togliersela dalla testa come aveva sempre fatto con tutte le altre che l'avevano preceduta?
Nel buio della sua stanza, gli venne naturale chiedersi cosa gli piacesse tanto di lei e visualizzandola davanti a sé con estrema chiarezza mentre svolgeva i suoi compiti quotidiani, si rese conto che oltre ad avere un corpo da favola, quella ragazza possedeva anche una grazia a dir poco rara per una donna di così umili origini. Dove aveva imparato a muoversi e parlare in quel modo tanto signorile? La cosa più probabile era che il suo precedente padrone gliel'avesse insegnato per farne magari la schiava personale della figlia, ma gli sembrava strano che una simile perla fosse stata poi venduta al mercato senza nemmeno un sovrapprezzo. A meno che Lucy non fosse fuggita per chissà quale motivo dalla sua dimora venendo in seguito catturata da qualcuno che non l'aveva riconosciuta, ma gli sembrava tutto troppo assurdo per essere vero. Se la sua situazione era stata davvero quella, doveva essersela passata molto meglio rispetto a tante altre schiave, quindi non avrebbe avuto senso scappare... In quale altro modo però avrebbe potuto spiegare il mistero?
Infastidito da quegli strani pensieri che non gli si addicevano, Natsu scosse la testa con un sonoro sbuffo. Non gli sarebbe servito a molto continuare a fare congetture sul passato della ragazza quando avrebbe potuto saperlo con sicurezza chiedendoglielo direttamente e si ripromise di farlo quanto prima, per curiosità personale ma anche per prudenza. Per quanto il suo cuore fosse più che certo che la bionda non potesse costituire un pericolo, infatti, era comunque necessario accertarsi della sua reale identità. Che lei lo volesse o meno, avrebbe quindi scoperto come fosse finita al mercato quel giorno, a costo di costringerla a dirgli la verità se avesse deciso di rifiutarsi. Se le sue ipotesi si fossero rivelate corrette, per quanto assurde, non sarebbe poi cambiato molto nel loro rapporto, visto che la sua condizione sociale gli avrebbe lo stesso impedito di sposarla, ma di certo avrebbe potuto godere maggiormente della sua compagnia in totale tranquillità portandola con sé persino ai banchetti e ad alcune occasioni mondane, per esempio, in modo da sfruttare anche le sue abilità più nascoste, oltre alla sua innegabile bravura a letto... La cosa avrebbe potuto rivelarsi molto utile sotto diversi punti di vista, e il giovane principe, senza volerlo, cominciò subito a pregustarne i benefici. Il pensiero delle sue mani e della sua bocca che lo avrebbero vezzeggiato per molto più tempo, però, arrivatogli spontaneo dopo simili considerazioni, rischiò di risvegliare in lui il pericoloso desiderio di godere ancora del suo corpo perfetto, costringendolo a cercare in fretta qualcos'altro su cui concentrarsi prima che la situazione si aggravasse ulteriormente. Sarebbe stato bello infatti poterla richiamare nella sua stanza e riprendere immediatamente da dove si erano interrotti come gli sarebbe piaciuto fare fin da quando si era obbligato a congedarla, ma era ormai notte fonda e il giorno successivo avrebbe avuto impegni importanti per i quali era assolutamente necessario che fosse fresco e riposato.
Sbuffando di nuovo per la frustrazione, si girò allora verso il cielo stellato al di là della finestra nella speranza di calmare i bollenti spiriti e poter prendere finalmente sonno, ma il trucco funzionò solo a metà. Ben presto infatti, nel totale silenzio di quella stanza troppo vuota, il giovane si sentì avvolgere da una strana malinconia che lo fece sospirare tristemente. Negli ultimi tempi succedeva sempre più spesso e l'unica in grado di mandarla via sembrava essere Lucy, il cui volto dolce e malinconico riapparve subito davanti ai suoi occhi facendogli desiderare di nuovo di averla lì con sé. Era incredibile come la ragazza riuscisse ad attirarlo senza aver mai fatto nulla per richiamare la sua attenzione e sull'onda di quel pensiero, con sua enorme sorpresa, gli sembrò addirittura di sentire la sua voce chiamarlo e le sue braccia stringerlo dolcemente provocandogli un intenso brivido lungo tutta la schiena. In risposta il principe deglutì e trattenne il respiro cercando allo stesso tempo di bloccare quell'assurda fantasia, ma non potè comunque impedirsi di immaginare le sue mani accarezzarlo lente e sensuali e il suo seno prosperoso aderire alla sua schiena. Ansimò appena di fronte a simili sensazioni e in un ultimo lampo di lucidità, tentò di nuovo disperatamente di tornare al mondo reale avvertendo intanto il desiderio crescere sempre di più mentre riviveva, senza volerlo, gli intensi rapporti di poco prima.
Una volta calmatosi, il giovane si scoprì poi a riflettere su quanto sarebbe stato bello addormentarsi ogni notte con quella splendida ragazza che lo coccolava e lo stringeva a sé dopo simili attimi di passione e quell'immagine idilliaca gli fece provare uno strano senso di pace e serenità che lo riportò col pensiero a tempi più felici.
Si lasciò sfuggire di nuovo un sonoro sospiro sotto il peso di quei ricordi dolci e tristi allo stesso tempo, ma il volto sorridente di Lucy e l'illusione delle sue carezze lo salvarono ancora permettendogli pian piano di rilassarsi e cedere al sonno con un lieve sorriso sulle labbra mentre anche la bionda, dall'altra parte del palazzo, faceva altrettanto ripensando a sua volta agli intensi rapporti appena consumati con il giovane principe che le aveva rubato il cuore.



Angolo autrice:
Ciao a tutti e grazie per essere arrivati fin qui! Spero che questo mio piccolo esperimento vi sia piaciuto e di non aver deluso le vostre aspettative. Immagino che molti di voi avrebbero preferito una lemon vera e propria, ma se può consolarvi, sappiate che la fic è in realtà una sorta di estratto di una probabile long a rating rosso che ho intenzione di scrivere appena possibile. Per ovvi motivi quindi ho lasciato molto sul vago certi particolari importanti della trama, ma mi auguro di aver reso comunque la storia comprensibile e piacevole da leggere.
Mi scuso per aver pubblicato solo oggi (se non altro ce l'ho fatta per il Nalu Day! XD), ma purtroppo ho pochissimo tempo per scrivere, motivo per cui preferisco non sbilanciarmi con una data precisa per la pubblicazione della one-shot successiva. Prometto che cercherò comunque di non far passare troppi giorni tra una e l'altra. Se avete tempo e voglia, fatemi sapere che ne pensate di questa fic che fa sempre piacere. ;)
Sperando di poter conoscere presto le vostre opinioni, ringrazio intanto di cuore The Rosablue91 e krystal86 per aver recensito la one-shot precedente, ma un grazie speciale spetta anche a tutti coloro che hanno inserito la raccolta tra le seguite/preferite/ricordate o che l'hanno semplicemente letta (siete davvero tantissimi! *-*).
Prima di togliere il disturbo (?), volevo ricordarvi di aver fondato tempo fa un gruppo facebook su Fairy Tail e sugli anime e manga in generale (Edens Zero compreso), che ora sto cercando di seguire molto più di prima. Siamo ancora in pochi ma saremo felicissimi di accogliervi a questo indirizzo: https://www.facebook.com/groups/1510227842609212/. Vi aspettiamo numerosi! ;)
Penso di non avere altro da dire, per ora, quindi non mi resta che darvi appuntamento alla prossima fic. Grazie ancora per il tempo che mi avete dedicato e buonanotte per dopo.
Bacioni,
Ellygattina

  
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