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Autore: AngelCruelty    28/07/2018    0 recensioni
Una donna maledetta.
Il volto dell'amore passato, presente o futuro che si manifesta a chi la guarda.
Centinaia di uomini disposti a dare la vita per lei, o forse ... non per lei.
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Genere: Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Il volto




 
Link Audiolibro su Youtube del quarto episodio:

https://www.youtube.com/watch?v=OSyJ80vg89o

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IL VOLTO
Episodio 4: Polvere

 
La mia testardaggine però, non era ancora svanita. Maledetta? Che sciocchezza era mai questa? Tutti mi avrebbero amata, tutti mi avrebbero venerata. Infondo, questa nuova prospettiva non distava troppo dalla vecchia realtà. Ero già la donna più ambita ovunque andassi … Probabilmente ero solo stata sfortunata nell’incrociare proprio gli uomini più disagiati del quartiere. Mi diedi malata per qualche giorno, ma ben presto decisi di rimettermi in mercato. Dovevo superare la perdita del mio uomo, e come potevo farlo rimanendo chiusa in casa a fissare le pareti immacolate della mia camera da letto? Avrei trasformato quella maledizione in un punto di forza, così come avevo fatto con i miei difetti. Mi munii di cappuccio e raggiunsi la discoteca più vicina, un posto che avevo frequentato di tanto in tanto con le mie amiche dell’università ma che ultimamente avevo dovuto abbandonare per concentrarmi sul lavoro. era un classico locale notturno, pieno zeppo di gente, con puzza di alcol nell’atmosfera, musica penetrante a tutto volume e soprattutto tanti uomini. Bevvi un solo drink e poi mi lasciai andare nella folla, iniziando a muovermi a ritmo di musica, chiudendo gli occhi e lasciandomi trasportare. In pochi minuti mi sentii brilla, anche senza bere nemmeno un altro sorso l’aria di sudore e profumi commerciali riuscirono a inebriarmi. Mi rilassai e saltai insieme a degli sconosciuti per tutto il tempo della canzone. Ad un certo punto, sentii delle mani sul mio corpo, e per me fu del tutto normale voltarmi tranquilla verso lo sconosciuto e abbandonarmi a lui in un ballo divertente. L’avevo fatto altre volte, ballare con un tipo mai visto prima per rompere il ghiaccio e poi diventare amici, più che amici o non rivedersi mai più. Stavolta però, lui non mi incontrò davvero, ma vide il volto del suo amore. Visto che mi chiese il mio nome, immagino si trattasse dell’amore che ancora doveva venire. Continuammo a ballare, prendendoci un po’ in giro a vicenda simpaticamente: “Ma come la muovi quella gamba?”
“Almeno io la so muovere gambadilegno!”
Di tanto in tanto le danze si facevano più sexy, più ravvicinate, e mi lasciavo trasportare dal brivido del rischio, dell’ignoto. Ridevo.
Fino a che … Una mano comparve sulla spalla del mio ‘amico’ e lo strattonò allontanandolo dal mio corpo. Notai che la mano apparteneva ad un uomo, un po’ più vecchio di noi due, ma non troppo in là con l’età, biondo e alto. Non ebbi nemmeno il tempo di dire qualcosa che lanciò un pugno al mio coetaneo, talmente forte da rompergli il setto nasale. Dopodichè, mentre tutti si allontanavano e qualcuno accorreva in suo soccorso, mi guardò in cagnesco e mi rivolse una sola parola: “Troia!”
Detto ciò tentò di rifugiarsi nella folla, ma questa si divise quasi fossero le acque davanti al bastone di Mosè. Incredula, guardai il ragazzo a terra rialzarsi incespicando e massaggiarsi la mandibola. Il cuore mi batteva a mille e non sapevo cosa dire.
Il punto della situazione? Tutti ora pensavano che fossi fidanzata con un uomo manesco e che lo avevo tradito.
L’uomo in questione non avrebbe più perdonato la sua vera anima gemella.
Il ragazzo davanti ai miei occhi avrebbe incontrato la donna della sua vita credendo di averla già vista, in una situazione non troppo piacevole, e chissà se avrebbe quindi deciso di parlarle comunque, o se avrebbe lasciato perdere. Senza sapere che così avrebbe anche rinunciato al vero amore.
Venendo lì avevo corso un rischio. Sapevo che sarebbe potuto accadere, eppure mi sentii ugualmente sconvolta. Per cui corsi via disperata, ricoperta di una vergogna che non mi apparteneva. Mi rifugiai in bagno, arrossendo pensando che adesso avevo preso il posto della patetica Serena. Anche lei era corsa in bagno in preda all’imbarazzo … Solo che in quel caso lei non aveva commesso alcun errore madornale. Lei non aveva incontrato una coppia che si era chiusa, male, nella toilette per dare sfogo alla loro libido.
I due ragazzi si liberarono della stretta all’istante, guardandomi scioccati. Ma io lo ero ancora di più, e adesso? Che sarebbe successo? Lui avrebbe visto una sua ex? O il volto della sua prossima ragazza? O della donna che amava veramente nel profondo del proprio cuore? La risposta non tardò ad arrivare.
“Oh mio Dio!” Fece lui mettendosi le mani nei capelli e poi passando con lo sguardo da me alla sua ragazza: “Oddio devo essere ubriaco! Ti giuro sono ubriaco! Non l’ho fatto apposta!” fece in preda al panico.
“Che vuol dire?” domandò la ragazza, era mora, bassa ma con un corpo davvero grazioso.
“Niente, scusa … è che, mi dispiace sono fidanzato!” disse lui balbettando, sempre più confuso. Continuava a voltarsi verso di lei, e poi verso di me, senza darsi pace.
Allora capii. Quel ragazzo era innamorato della sua donna, e vedeva il suo volto riflesso nel mio. Essendo lei presente però, stava impazzendo. All’improvviso c’erano due donne uguali davanti a lui, qual era la sua ragazza? Con chi stava facendo sesso? Aveva bevuto troppo? Prima che lui potesse seriamente dare di matto scappai di nuovo, facendo dietrofront e tornando sui miei passi. Mentre mi allontanavo sentii il ragazzo che dapprima cercava di seguirmi, e poi resosi conto che la donna che amava era proprio lì con lui, ascoltai le grida iniziali della lite che avevano intrapreso.
“Chi era quella? La conoscevi? Perché le hai detto quelle cose?”
Quante domande, quanti perché. Anche io mi stavo ponendo lo stesso quesito. Perché ero andata? Perché proprio a me era stata scagliata una simile maledizione?
Rientrai nella sala da ballo e ciò che vidi mi terrorizzò a vita. A quanto pareva il tipo con cui avevo ballato si era rialzato e aveva cercato colui che l’aveva picchiato, per difendermi. O meglio, per difendere colei che pensava che io fossi. Si era scatenata una rissa sanguinolenta a cui si erano aggiunti tutti coloro che erano riusciti a intravedere il mio volto durante la serata … Quasi tutti i presenti si stavano tirando calci, pugni e persino bottiglie di vetro, provocando urla, paura, dolore. Mi unii ad un gruppo di ragazze spaventate e corsi con loro verso l’uscita. Mentre loro però si fermarono all’ingresso in attesa della polizia, le cui sirene si sentivano già in lontananza, io continuai a correre anche dopo, fino a chiudermi in casa a doppia mandata. Non mi rilassai una volta sicuro, non tirai un sospiro di sollievo. Scoppiai in un pianto a dirotto che tormentò tutta la mia nottata.
Fu in quel momento che compresi la gravità del maleficio che mi si era scagliato contro. Non sarei stata amata da tutti, sarei rimasta completamente sola. Tutt'ora lo sono, due anni dopo, rinchiusa nel mio appartamento a scrivere questa storia per degli sconosciuti, perché non ho nessun altro con cui parlare. Ho dovuto licenziarmi dal mio vecchio lavoro: non potevo tornare in un ambiente così carico di testosterone. Un canto era essere ammirata, un altro era essere l'anima gemella di tutti i presenti. Da allora ho trasformato il mio blog in un sito di tester e recensioni per marche famose, così da poter guadagnare qualcosina senza uscire di casa. Ho scoperto così che anche le mie foto apparivano agli uomini con il volto del grande amore della loro vita. Acquisto tutto online, e mi nascondo dietro la porta quando il fattorino mi porge un pacco. Non tolgo mai la catenella. Ho fatto sapere in giro che avevo una coinquilina, perché l'intestataria della posta sono sempre io, ma nessuno crederebbe a un cambiamento così radicale e repentino della mia personalità. Inizialmente speravo di risolvere la questione al più presto, per tornare a vivere la mia vecchia vita come niente fosse. Infondo, le maledizioni sono fatte per essere spezzate. Ho fatto così tante ricerche su internet: come spezzare una maledizione, maschere magiche, cigni magici, amore passato, amore presente e amore futuro. Tutto quello che ho trovato sono favole per bambini, truffatori che sperano nella stupidità del prossimo per spillargli qualche centinaia di euro, individui sbarellati che credono alle teorie complottiste. Insomma, mi sento ad un punto di non ritorno. Questa è la mia vita adesso, solitudine, cibo spazzatura, paga da miseria … sarà così per sempre? Cosa potrei mai fare contro qualcosa che non posso comprendere? Ho paura. Sono depressa. La mia identità si è sbriciolata in quella di tutte le anime gemelle di uomini che non mi appartengono, diventando un mucchio di polvere vestito di unicorni, che poi sarei io. Non la me con il tacco 12 e la borsetta firmata, non la donna in carriera che studiava e lavorava, non la donna innamorata di un uomo sposato, ma polvere in pigiama di unicorni.
  
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