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Autore: Nao Yoshikawa    29/07/2018    4 recensioni
“Il suo nome sarà Fiamma. Perché, con la fiamma che arde dentro di lei, un giorno ci salverà tutti”.
Cinque anni dopo la battaglia di Alvarez, una nuova minaccia incombe non solo su Fairy Tail, ma su tutta Earthland. Una maledizione verrà scagliata, mandando i nostri eroi in un mondo senza magia e impedendo loro anche solo di ricordare delle loro storie e dei loro legami.
La loro unica salvezza risiede in una bambina appena nata.
Fiamma ha dodici anni, è orfana ed è sempre stata convinta di non essere niente di speciale. Un giorno, però, le cose cambiano drasticamente quando incontra Happy.
Sarà allora che inizierà il viaggio verso la scoperta delle sue origini. Perché solo lei è la Salvatrice che potrà salvare la sua famiglia.
Genere: Avventura, Fantasy, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Acnologia, Human!Acnologia, Natsu, Natsu/Lucy, Nuovo personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!, Triangolo
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- Questa storia fa parte della serie 'Fairy Tail Next Generation'
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25 - Zeref e Mavis



Per Fiamma era strano trovarsi lì. Davanti a sé aveva il mondo “normale”, quello in cui era cresciuta. Adesso non poteva fare a meno di sentirsi a disagio, come se avesse sempre vissuto a Magnolia. Dello stesso pensiero era Igneel, non aveva dei bei ricordi legati alla sua infanzia piena di stenti. Lucy e Natsu erano totalmente sorpresi. Ad Earthland era tutto diverso e, sebbene da dodici anni vivessero nella modernità, quella città così vasta li confondeva. Happy e August erano gli unici che si trovavano a proprio agio. Anzi, più che sentirsi a poco agio quest’ultimo si sentiva semplicemente seccato e impaziente. Doveva tornare a Magnolia prima che Acnologia scoprisse cosa stava combinando insieme a quelli che tecnicamente erano i nemici.
“Ma da che parte andiamo?”, domandò Neel guardandosi intorno. “Bella roba, potrebbero essere ovunque”
“Se devi lamentarti, puoi anche rimanertene qui buono buono a non fare nulla”, sbottò seccato August.
“Senti un po’ tu, perché non ti rilassi?”
“Ringrazia che non posso usare la mia magia, tu brutto...”. Prontamente Natsu li colpì alla testa.
“Finitela tutti e due, non abbiamo tempo da perdere. Iniziamo a cercare”.
August si massaggiò il punto colpito. Una volta tornati a Magnolia li avrebbe tutti conciati per le feste.
“Fiamma, qui vicino c’è l’orfanotrofio in cui sei cresciuta, non è vero?”, chiese l’Exceed.
“Sì, è vero”
“Non ci sarebbe nulla di strano se tu avessi già conosciuto Zeref e Mavis senza saperlo”, affermò sua madre che adesso le stava tenendo la mano.
Le fece spallucce.
“Io ho conosciuto tanta gente. Se magari aveste una foto...”
“Scusa se mi sono dimenticato di fare un album di famiglia, eh!”, sbottò seccato August, ma subito Natsu lo rimbeccò.
“Non fa niente, Fiamma. Separiamoci. Io, Neel e Happy e Fiamma, Lucy e August. E trattale bene”, il Dragon Slayer lanciò un’occhiataccia al giovane. Come se poi avesse potuto fare qualcosa, bloccato per come si trovava.
Gli toccava quindi seguire quelle due. La vicinanza con Fiamma non gli piaceva, quella bambina aveva una strana influenza su di lui, era sempre stato così. Lei era quella che aveva risvegliato la sua parte più umana, quella che credeva di aver perduto. E la cosa gli faceva paura. Cosa ne sarebbe stato adesso di lui? Se avesse ritrovato la sua famiglia per davvero, ciò avrebbe reso vana e insensata tutta la questione della maledizione. Avrebbe rovinato tante vite per niente!
Stava rimuginando su questo, quando Fiamma e Lucy si fermarono. La bambina chinò il capo di lato nel vedere la stessa struttura che per anni l’aveva ospitata. Probabilmente rimanere lì nei paraggi non doveva essere una buona idea, considerando che era scappata. Ma proprio non riusciva a muoversi.
“Fiamma? Stai bene?”, domandò Lucy.
“Eh? Sì, credo di sì. Stavo solo ricordando. Insieme a Yuki qui ho tanti ricordi. Alcuni felici, ma molti un po’ meno”.
August scostò lo sguardo. Cos’era quello? Forse senso di colpa? Non ci sarebbe stato nulla di strano. Aveva tolto a Fiamma per tanto tempo ciò che anche a lui era stato tolto, come avrebbe potuto non capirla?
La Salvatrice assottigliò lo sguardo. Sulla scalinata che conduceva all’orfanotrofio, era comparsa la figura di una giovane donna dai capelli biondi. La osservò per qualche istante, per poi sorridere.
“Non ci posso credere!”, esclamò staccandosi dalla presa della madre.
“Fiamma?”.
Lucy e August la seguirono con lo sguardo. La bambina raggiunse la donna, felice ed emozionata.
“Non ci posso credere! Ti ricordi di me?”.
La diretta interessata spalancò leggermente gli occhi verdi.
“Fiamma?”.
Il suo cuore si riempì di gioia.

“SI! Sono io! Sono così felice di rivederti, Mio!”, esclamò felice, abbracciandola.
“Fiamma, ma cosa sta succedendo?”, chiese Lucy raggiungendola. Il respiro le mancò letteralmente in gola: quella che sua figlia stava stringendo era Mavis Vermillion, prima master della gilda e madre di August. Era lei, non aveva alcun dubbio.
La sua espressione cambiò drasticamente.
“Lei è…?”
“Oh, scusate, non vi ho ancora presentato!”, disse Fiamma. “Mio, lei è la mia mamma”
“Tua madre?”, domandò lei. “Ma è così giovane… complimenti!”
“Mio è stata la mia insegnante per qualche anno. Veniva in orfanotrofio ed era gentile con tutti noi, ci portava sempre un sacco di regali. Lei era una delle poche cose belle...”
“Su, Fiamma… così mi fai arrossire”.
Lucy tuttavia non aveva ancora avuto il coraggio di proferire parola. Mavis era lì, l’avevano trovata… e non potevano assolutamente perderla!
Subito si avvicinò, cingendole le spalle.
“Mavis!”, esclamò. Nel sentire quel nome, sia Fiamma che August sgranarono gli occhi.
“S-scusa? Io veramente mi chiamo Mio”
“Non ci posso credere, sei davvero tu!”, la bionda continuò ad ignorarla. “Allora eri davvero più vicina di quanto pensassimo!”.
Fiamma si portò una mano sul viso, capendo immediatamente la situazione. Quella donna era la madre di August. E l’aveva sempre avuta vicina senza però esserne a conoscenza. Immediatamente guardò il cugino, il quale sembrava non essere neanche più in grado di respirare. Quella era la stessa persona che lo aveva messo al mondo? La stessa persona di cui aveva bramato un abbraccio?
L’abbraccio che non c’era mai stato.

C’erano tante cose che avrebbe voluto fare e allo stesso tempo aveva perso la forza per compiere anche la più semplice delle azioni. Lucy si staccò lentamente da Mavis, era doveroso mantenere la calma.
“Io… ecco… mi dispiace. Non sono pazza, è solo che… ci sono delle cose che devo dirti e spiegarti”.
Mio la ascoltò. Poi però il suo sguardo si posò su quel ragazzo silenzioso che non aveva ancora parlato. Per lei fu naturale avvicinarsi.
“Oh, salve...”, salutò. “Tu mi sei familiare. Non è che per caso ci siamo già incontrati?”.
August sentì un nodo alla gola. E per la prima volta dopo tanto tempo sentì anche il bisogno di piangere. Quella era sua madre. Lei era viva. Sforzò un sorriso, tentando di trattenere il tremore della sua voce.
“Chissà… forse sì”.
La donna sorrise, rivolgendosi poi a Lucy.
“Cos’è che dovete spiegarmi?”.

Del tutto ignari. Natsu, Happy in forma umana e Neel stavano continuando a cercare. Il Dragon Slayer avrebbe riconosciuto suo fratello tra mille, il problema era prima il riuscire a scorgerlo.
“Non lo troveremo mai”, si lamentò l’adolescente. “Ma l’indicazione di August non poteva essere un po’ più precisa?”
“Farai meglio a non farti sentire da lui”, suggerì saldamente l’Exceed.
Natsu stava ignorando le lamentele di suo figlio e stava invece utilizzando il suo olfatto da drago per tentare di captare l’odore del fratello. Si trovavano in una zona molto affollata, quindi doveva fare attenzione e concentrarsi.
“Perché questo casino?”, chiese ad un tratto Neel, indicando un gruppo di persone. “Sono curioso. Happy, andiamo a vedere!”
“Cosa?! Neel, aspetta! Maledizione”, sbuffò il Dragon Slayer.
Il biondo allora si insinuò in mezzo alla folla insieme all’Exceed. Non riusciva a capire cosa stesse succedendo.
“Ehi, ma che è successo?”, domandò a gran voce.
“C’è stata una rapina. La strada è chiusa e ci sono poliziotti e giornalisti”, spiegò un passante.
“Una rapina? Forte!”
“Non c’è niente di forte!”, gli fece notare Happy, con il risultato di essere ignorato. Igneel, curioso, si fece avanti, raggiungendo le transenne. Vide alcune volanti della polizia. E poi vide un giovane uomo davanti ad una videocamera e con un microfono in mano che stava parlando. Fu in quel momento che ad Happy mancò il respiro. E di ciò il ragazzo se ne accorse.
“Perché fai quella faccia?”, domandò.
Qualche istante dopo, sentì la mano di Natsu poggiarsi sulla sua spalla.
“La devi smettere di allontanarti così da me!”
“N-Natsu!”, esclamò Happy.
“Cosa?”.
Dopodiché sollevò lo sguardo. E lì capì perfettamente lo sgomento dell’amico. Quello che sembrava un comune giornalista non era altro che lui. Non era altro che Zeref, in carne ed ossa. I primi istanti furono di shock totale.
E, data la sua impulsività, rimanersene fermo e pensare ad un piano per agire sarebbe stato impossibile. Indietreggiò e poi saltò oltre le transenne.
“Papà, ma dove stai andando?!”, domandò Neel, che in tutto ciò non aveva ancora capito.
Il Dragon Slayer, senza alcun timore, si avvicinò al giornalista. Quest’ultimo aveva appena finito di fare una telecronaca e si stava adesso allontanando.
Natsu si fermò a qualche metro da lui.
“Ehi, tu!”, chiamò a gran voce. L’altro allora si voltò, non sembrava sorpreso.
“Sì…?”
“Devi venire con me, subito”
“Cosa? Ma tu chi saresti?”
“Chi sono io non ha importanza”, affermò afferrandolo con forza per un polso. “C’è un casino che devi risolvere”
“Faresti meglio a lasciarmi stare, cosa sei, un maniaco?”.
Happy e Neel allora convennero che fosse arrivato il momento di intervenire.
“Ehi, fermo!”, gridò il ragazzo. “Ma che stai facendo?”
“Lui è Zeref”, dichiarò il Dragon Slayer senza troppi giri di parole.
“Lui è… lui è Zeref?!”.
Il diretto interessato intanto sembrava più confuso che altro.
“Zeref? Veramente io mi chiamo Arius, e sono un giornalista molto impegnato, quindi, se non vi dispiace...”
“Tu non vai da nessuna parte, devi venire con noi!”
“Natsu, non sono sicuro che questo sia l’approccio migliore”, suggerì saggiamente Happy.
Lui allora sbuffò impaziente.
“E va bene, d’accordo. Stammi a sentire tu. Il tuo vero nome è Zeref, sei uno dei più grandi maghi mai esistiti, ma i tuoi ricordi sono stati cancellati. Ah, c’è anche il fatto che io sono tuo fratello e che veniamo da un altro mondo, ma siamo finiti qui per colpa di un sortilegio. Adesso, per favore, vuoi venire con noi?”.
Ovviamente anche quell’approccio si rivelò essere disastroso, poiché Zeref lo stava guardando come se davanti avesse avuto un matto.

“Voi siete completamente pazzi. E voglio essere lasciato in pace!”
“Aspetta, ti prego”, lo supplicò Neel cambiando approccio. “Lo so che tutto può sembrarti assurdo, ma mi devi credere quando ti dico che la tua famiglia ha bisogno di te”
“Famiglia? Io non ho una famiglia. Ho solo una ragazza”
“Una ragazza?”, fece Natsu. “Per caso è bassina, ha gli occhi verdi e lunghi capelli biondi?”
“Sì… tu conosci Mio?”
“Sì che la conosco! Puoi portarci da lei?”.
Zeref inarcò un sopracciglio. Quei tre erano piombati all’improvviso e avevano iniziato a dire una serie di cose strane.
“Voi mi fate paura… ma d’accordo. E spero per voi che non facciate cose bizzarre o chiamo la polizia”.
Natsu lo rassicurò. Forse le cose stavano finalmente iniziando ad andare nel verso giusto.

Lucy, Fiamma e August invece si erano fermati poco distante dall’orfanotrofio e avevano preso a parlare con Mavis. Anzi, in verità era quest’ultima che stava tanto parlando e raccontando di sé.
“Anche se adesso insegno in una scuola pubblica, mi piace ogni tanto tornare e venire a trovare i bambini. Ero sorpresa quando mi hanno detto che eri scappata, temevo ti fosse successo qualcosa, Fiamma!”, poi guardò Lucy. “Quindi… tu sei sua madre? Intendo la sua vera madre?”
“Sono io. Per una serie di motivi complicati, Fiamma si è ritrovata in quel posto. Ma in verità ha una famiglia che la ama”
“Oh, meno male”, sospirò. “Ho sempre avuto in grande istinto materno, ma non ho figli. Ironica come cosa, vero?”.
August si era perso a guardarla. Non riusciva a credere di avere davanti proprio sua madre. Ed era così triste il fatto di non poter abbracciarla e dirle chiaramente lui chi era e di quanto aveva sofferto.
“Mi dai l’idea di una che sarebbe una brava madre”, sussurrò.
“Davvero? Lo sai, sei davvero un ragazzo gentile, mi piaci. E poi mi ricordi troppo qualcuno. Comunque sia, cos’è che dovevate dirmi? Avete le espressioni di qualcuno che è stato in un mare di guai”.
Lucy allora sospirò.
“Non è facile, dato che hai perso la memoria. I tuoi ricordi sono andati perduti, ma forse August potrà aiutarti”
“Io sono fuori gioco, ti ricordo che non posso usare la magia”
“Magia? Ma di cosa state parlando?”, domandò una confusa Mavis.
“Te l’avevo detto che era difficile. Allora, forse dovresti venire con noi a Magnolia”
“Non ho mai sentito dire questo nome. Ma non posso. Insomma, io non vi conosco neanche, per quanto ne so potreste essere pericolosi. Anche perché io qui ho una vita, un lavoro, un fidanzato...”.
Alla parola “fidanzato”, gli altri tre sollevarono lo sguardo. E a quel punto accadde una cosa curiosa. Natsu, Happy e Neel attirarono la loro attenzione. Ma con loro c’era anche una quarta persona.
“Lucy, ragazzi!”, esclamò il Dragon Slayer. “Eccomi siamo qui, siamo...”, le parole gli morirono in gola alla vista della prima master che li osservava con curiosità. Ad August invece si fermò letteralmente il cuore. Davanti a lui c’era il padre che lo aveva cresciuto inconsapevolmente, che gli aveva dato un nome e che aveva servito e per cui aveva combattuto. Adesso non riusciva a muovere un singolo muscolo. Fiamma si accorse di questo suo sgomento, così si avvicinò e gli sussurrò qualcosa.
“August? Lui è…?”
“Lui è Zeref. Mio padre”, rispose lui lentamente. La rosata batté le palpebre, sconvolta. Effettivamente quel mago somigliava molto ad August.
“Natsu?”, sussurrò Lucy.
“Lucy! Prima master! Cioè, voglio dire… questa è proprio una bella notizia, li abbiamo trovati”.
“Arius, conosci queste persone?”
“No, Mio. Però mi hanno sequestrato per motivi a me sconosciuti”
“Cosa?! Un momento, voi due vi conoscete?!”
“Lei è la mia fidanzata”, sbuffò Zeref infastidito. Lucy e Natsu si guardarono, sorpresi. A quanto pare quei due erano rimasti uniti nonostante tutto, ma era meglio così. C’erano già abbastanza cose da spiegare.
“Vi spiegheremo tutto al momento opportuno. Vi prego, dovete venire con noi, è troppo importante!”, supplicò Lucy.
Mavis fece una smorfia. Effettivamente le veniva molto difficile non fidarsi, malgrado non avesse mai visto quelle persone.
“Arius, forse dovremmo ascoltarli...”
“Io invece dico di no. Non è che mi fido della prima persona che passa, soprattutto non dopo che mi ha preso di forza. Mio, è meglio se ce ne andiamo”
“Senti tu, brutto...”, Natsu fece per rispondere malamente, ma non ce ne fu alcun bisogno. Fu August a farsi avanti e ad afferrarlo.
“Aspetta, ti prego! Io sono tuo figlio!”.
Era stata una mossa avventata, ma magari quella frase avrebbe risvegliato qualche ricordo. Mavis batté le palpebre, rimanendo in silenzio. Zeref invece lo allontanò bruscamente da lui.
“Io non ho figli”, sussurrò freddamente. August allora indietreggiò, avvertendo una morsa al cuore. Non sapeva niente di lui, questo era ovvio, ma faceva comunque un male atroce. Fiamma gli si avvicinò, stringendogli una mano.
“August…?”
“Lasciami stare”, fece lui scostandosi, osservando le due figure che si allontanavano.
“Questo non va bene!”, disse Neel. “Dobbiamo fare qualcosa! Non possiamo usare la magia?”
“Non ce ne sarà alcun bisogno. C’è qualcosa che non mi convince”, disse Natsu.
Effettivamente la sua espressione era strana, Lucy stessa se n’era accorta, suo marito doveva aver scorto qualcosa di cui gli altri non si erano resi conto.
“August, non puoi preparare una pozione che faccia loro recuperare i ricordi?”, azzardò Fiamma.
“Prima di tutto: scusa, ma sai, ho dimenticato di portarmi dietro il kit dell’allegro maghetto. E poi, anche se fosse, non abbiamo alcuna certezza che funzioni. Certe cose possono essere spezzate soltanto dal Bacio del Vero Amore, per quanto mi scocci ammetterlo”, August era agitato. “Come mi ha guardato… non ci posso pensare!”
“Su, amico!”, tentò di tranquillizzarlo Neel. “Non sa chi sei, non devi sorprenderti. Ma vedrai che ti accetterà ben volentieri!”
“Tu sta zitto”
“Okay, adesso basta. Mi sa che dovremmo fermarci per la notte da qualche parte”, suggerì a quel punto il Dragon Slayer. Lucy gli si avvicinò, era chiaro che stesse tramando qualcosa.
“Che hai in mente?”, sussurrò.
“C’è una cosa che devo capire. Voi andate… torno presto, sta tranquilla”.

Mavis e Zeref erano riusciti a sfuggire dalle “grinfie” di quelle persone strane. Era una bella giornata, quindi la ragazza aveva insisto per andare al parco più grande e bello della città. Si avvicinò alla fontana per sciacquarsi il viso accaldato, mentre l’altro la aspettava poggiato ad una ringhiera. I posti affollati non gli erano mai piaciuti. E poi, come se non bastasse, l’incontro con quei tipi lo aveva turbato. Non riusciva a non provare nervosismo. Si sarebbe rovinato tutto, e questo non poteva permetterlo.
Dopo tutti quegli anni… si era messo finalmente il cuore in pace. Eppure non era stato abbastanza attento.
Natsu, grazie al suo super olfatto, riuscì a seguire la scia del suo profumo Quando lo trovo, decise di avvicinarsi con disinvoltura, dopotutto erano in mezzo a tanta gente. Senza dir nulla gli si posizionò accanto. Zeref alzò lo sguardo.
“Ancora tu?! Sei uno stalker?”
“Zeref, smettila di fingere”
“Che cosa? Fingere di fare che cosa?”
“La frase che hai detto. “Io non ho figli”, te l’ho già sentita dire. Stesso tono, stesso sguardo gelido. Ma ancora una volta ti sei sbagliato. Qualcosa mi dice che la tua è tutta una recita. Allora… è vero o proprio no?”.
Il Dragon Slayer vide l’espressione dell’altro cambiare drasticamente. Zeref passò dall’essere serio a quasi arrabbiato. Probabilmente doveva immaginare che Natsu capisse tutto, era sempre stato in gamba e scaltro.
Poi prese a sghignazzare.
“Dopo tutti questi anni è un piacere rivederti, Natsu...”
“Cazzo, lo sapevo! Stavi fingendo! Ma perché?!”
“La risposta è molto semplice. Anche io ho bisogno di una seconda possibilità, non pensi? Mavis ha davvero perso i suoi ricordi. Ma io no. E pensavo che fosse una buona occasione per ricominciare. Per rifare tutto da capo. Ma tu dovevi per forza venire qui e rovinare tutto?”
“Sai almeno perché ci troviamo qui in questo mondo senza magia?!”.
Zeref non rispose. Effettivamente, un giorno si erano ritrovati spazzati da un’altra parte. Ciò non si era rivelato essere un problema. Anzi, in un mondo lontano dalla magia, sarebbero stati felici e lontani dai guai.
“Tu e la tua gilda di matti avete combinato qualcosa?”
“No! È stato tuo figlio! Stava cercando voi!”
“Ancora con questa storia del figlio? Io non ho...”
“Il nome August ti dice niente?”.
A Zeref mancò il respiro. August era il nome che lui stesso aveva dato ad un bambino, molto tempo prima. Un bambino che aveva cresciuto e allenato costantemente. Ma quello che lui diceva non aveva alcun senso.
“Questo… non è possibile. Non è logico”
“Lascia perdere la logicità delle cose. Conosci questo nome, non è vero?”
“Sì, lo conosco, ebbene? Cosa c’entra con me?”
“August ha lanciato un sortilegio e ci ha mandati in questo mondo senza magia per vendicare la vostra morte. Ma voi non siete mai morti, dovete tornare a casa, per lui”
“Questa è casa mia, oramai”
“Zeref, maledizione… si è alleato con Acnologia!”.
Nell’udire quelle parole, il mago si immobilizzò. Stava venendo a sapere troppe cose una dietro l’altra, tutte sconvolgenti. August era suo figlio e aveva lanciato un sortilegio per vendicarli. E si era alleato con il peggio del peggio. Gli sarebbe tanto piaciuto voltargli le spalle e fingere che ciò non lo riguardasse, ma quegli anni insieme a Mavis lo avevano cambiato, avevano fatto uscire la parte migliore di sé. E poi, quella era anche la sua famiglia, che gli piacesse o meno.
Quindi si voltò a guardare il fratello, serio come non mai.
“Portami da lui”.




NDA
Ancora una volta, Zeref dimostra non avere un grande istinto paterno. Quando Natsu gli dice di August, è lì per lì per andarsene... soltanto il sapere di Acnologia lo convince a restare! Il povero August non ha avuto una reunion felice. Si è scoperto inoltre che Zeref non ha mai perso la memoria, perché lui è troppo PRO, quindi non può perderla XD
Nel prossimo capitolo torneremo a Magnolia, dove arriverà... un personaggio. Non un personaggio nuovo, ma uno che già conoscete. Porterà belle o cattive notizie?
   
 
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