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Autore: nes95    08/07/2009    2 recensioni
Ad un tratto la porta rossa si aprì, e così successe. Le ragazze gli corsero incontro urlando e lui le accolse con aria da super star. Io rimasi ferma lì. Mi sembrava che il tempo di fosse fermato; mi sembrava che niente, da quel momento in poi, avesse potuto cambiare il mio umore. Lui era di fronte a me. Tra tutte quelle ragazze che gli sparavano decine di flash sul viso e gli mettevano davanti foglietti bianchi e diari, e mi guardava. Sì, mi guardava. Ero ipnotizzata. Quella massa di fan urlanti continuava a fargli firmare autografi ed allungavano il braccio per farsi foto con lui. Io però, guardavo ancora lui. Il suo sguardo cadeva curioso su di me. Io, che rimanevo ferma immobile, incapace di compiere qulasiasi azione, ero in grado solo di sostenere quello sguardo. Prima long fic con protagonista il malizioso Nick Jonas, dedicata a tutte le persone che l'hanno resa possibile e a voi ragazzi che mi sostenete!
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nick Jonas, Nuovo personaggio
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Amy e Nick <3'
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La sveglia suonò puntuale come sempre.

Anche troppo puntuale!

"Ehi bruna!" Alex si fiondò sul mio letto, cadendo a peso morto sul mio povero corpo, già debole di suo.

"Luce..." borbottai alla finestra aperta, grazie alla quale numerosi raggi di sole facevano capolino nella stanza. "Già, l'ha inventata Dio insieme a all'acqua e alla donna" sorrise sarcastica la mia migliore amica.

Grugnii e mi tirai le coperte fin sopra alla testa.

"Intendevo dire che ce n'è troppa" spiegai dal mio nascondiglio caldo e soprattutto BUiO.

"E io intendevo dire che non me ne importa niente perchè le frittelle di Linda si raffreddano" Linda era la mia tata e mamma in seconda, da quando la mia lavora 355 giorni all'anno.

"E vai allora"

"Certo che ci vado, prima però voglio assicurarmi che tu ti alzi e ti fai una doccia, hai una faccia..." e sorrise ironica.

"Sai com'è, ho una migliore amica pazza che mi fa partecipare a tre feste a serata" ribattei io sarcastica. "Davvero? Devi farmela conoscere" la guardai male "Ora vado, se quando torno non sei pronta ti lincio" e stavolta fu il suo turno di guardarmi male.

Poi uscì richiamata dalle frittelle della tata. Mi alzai e mi diressi a passo incerto al grande specchio della mia camera.

Oh, dio, sono orribile! pensai, poi strascicando i piedi mi diressi sotto la doccia.

"Meno male!" esclamarono Max e Devon vedendoci davanti scuola "Pensavamo vi fosse perse" disse Devon. "E con ciò voleva dire che speravamo vi foste perse" scherzò Max, io gli feci una linguaccia e Alex gli tirò un "amichevole" schiaffo dietro la nuca.

Entrammo nell'istituto ancora ridendo.

"Bruna sei ridotta maluccio" disse Max avvicinandosi a me e notando le occhiaie sotto gli occhi. Sbuffai e Tutti risero.

"Non reggo bene le poche ore di sonno" mi difesi debolmente. Devon affiancò il suo migliore amico e insieme perlustrarono il mio viso fino al suono della campanella, quando i due corsero in classe per la verifica di spagnolo.

"Scommessa" disse Alex avvicinandosi a me nel corridoio ormai deserto.

"Spara" le dissi stancamente soffocando uno sbadiglio.

"Una corsa fino all'aula di letteratura, se vinci ti lascio stare con feste e annessi fino alla settimana prossima"

"E se perdo! chiesi cauta.

"Stasera c'è una festa a casa di Jhonny" disse semplicemente, considerai l'idea per un po'.

Poi presi a correre urlando "Via!" e insieme raggiungemmo l'aula .

"Ciao Sam" dissi allegra e mio malgrado completamente sveglia dopo la corsa mattutina. Il ragazzo in questione alzò gli occhi dal quaderno degli appunti e diede un bacio sia a me che a Alex.

"Ho provato una canzone che è la fine del mondo, ma credo ci sia bisogno del pianofor..."

"Signor Fredet al suo posto" lo richiamò la professoressa, lui mimò un "Poi ti spiego" e tornò al suo posto.

La giornata passò normalmente, tra scherzi, lamentele sui prof. e tanta musica.

"Direi di andare in conservatori a provare questa tua grande idea" disse Alex a pranzo, tutti ci dichiarammo d’accordo e dopo le lezioni ci ritrovammo all'entrata dell'istituto.

"Non possiamo prendere la macchina" annunciò Sam venendoci in contro. Mi strinsi nella giacca a vento e sistemai la sciarpa.

"E perchè mai?" chiese Devon mettendo le chiavi della sua auto in tasca.

"C'è un concerto sta sera nel teatro vicino al conservatorio e hanno bloccato tutte le strade, a quanto pare è un tipo grosso" spiegò. Scoppiai a ridere”

"Si, Elvis" dissi ironica facendo ridere tutti.

"Scusate ma io sto congelando, direi di andare, se no non arriviamo più" si lamentò la mia migliore amica stringendosi anche lei nella giacca. I ragazzi si dimostrarono d1accordo e insieme ci avviammo verso la sala prove.

"Wow" disse Devon quando arrivammo nei pressi del conservatorio, Elvis era un eufemismo in confronto, strade sbarrate, omoni vestiti di nero e fiordi di ragazze urlanti caratterizzavano tutta la zona.

"Ma che succede?" chiese saggiamente Alex avvicinandosi ad un gruppo di ragazzine poco più piccole di noi.

"Non lo sapete?" chiese a sua volta la ragazza che sembrava più grande.

"No" risposi io semplicemente.

"Oggi si esibisce qui Nick Jonas!" urlò un'altra, bassina e fuori forma.

"Ok, ora anche in Birmania lo sanno"

disse sarcastico Sam per l'urlo della ragazza. Devon accennò un sorriso mentre Max si stava tenendo la pancia dalle risate.

Tornammo a guardare la scena, tutte le ragazze guardavano ed acclamavano una porta rossa con al fianco due guardie del corpo.

Poi successe.

La porta si aprì e le ragazze gli corsero incontro urlando.

Le accolse con aria da super star, con quel sorriso strafottente e malizioso.

Io rimasi ferma lì.

Mi sembrava che il tempo di fosse fermato; mi sembrava che niente, da quel momento in poi, avesse potuto cambiare il mio umore. Lui era di fronte a me. Tra tutte quelle ragazze che gli sparavano decine di flash sul viso e gli mettevano davanti foglietti bianchi e diari, e mi guardava.

Sì, mi guardava.

Ero ipnotizzata. Quella massa di fan urlanti continuava a fargli firmare autografi ed allungavano il braccio per farsi foto con lui. Io però, guardavo ancora lui. Il suo sguardo cadeva curioso su di me. Io, che rimanevo ferma immobile, incapace di compiere qualsiasi azione, ero in grado solo di sostenere quello sguardo.

Rimasi in trance fino a quando Sam non mi tirò per un braccio.

“Andiamo, ho accumulato abbastanza nausea per oggi” disse sprezzante. Mi ripresi all’istante e mi unii alla sua ristata.

Mi mise un braccio intorno alle spalle e insieme entrammo nella sala prove.

 

Salve a tutte. Posto un altro capitolo oggi perchè mi sono resa conto che non ho parlato poi molto di chi sono veramente i nostri protagonisti, spero solo che avendo qualche informazione in più voi possiate recensire, anche negativamente. le critiche daltronde servono a crescere no?

comunque un grazie a Ada12 e noemi___lovelovelove per aver messo la storie tra le preferite,

un bacio

Nes

  
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