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Autore: DewoftheGalaxy    29/07/2018    1 recensioni
" Ti piace il Sole ? "
" Sì, è bello e raggiante "
" E la Luna ? "
" Anche lei, è la signora della notte, bianca e luminosa "
" E le allodole? "
Le allodole?
Un pomeriggio di Chiara e Francesco, fra papaveri, ulivi e nuovi incontri.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Medioevo
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<< Ti piace il Sole? >>
 

<< Sì, è bello e raggiante. >>
 

<< E la Luna? >>


<< Anche lei, è la signora della notte, casta e luminosa. >>
 

<< E le allodole? >>

 

Le allodole? A Francesco sembrò di aver capito male e si girò verso Chiara, dall’altra parte dell’ulivo. 
La ragazza sembrava una visione in quel caldo pomeriggio di metà luglio, con i capelli biondi che le ricadevano lunghi e soffici sulle spalle come una cascata di luce.

 

<< Come scusa? >>
 

Chiara sorrise. << Ti ho chiesto se ti piacciono le allodole. >>
 

L’allodola. L’uccello araldo del mattino e amante della luce che si crogiolava nei raggi solari cantando allegra. Il ragazzo le vedeva molto spesso volare intorno alla sua casa ed adorava sentirle cinguettare quando lavorava in bottega col padre e col fratello.
Sì, gli piacevano le allodole.

 

<< Sì, mi piacciono tanto le allodole. Le odo spesso cantare. >>
 

Una lieve brezza faceva muovere i papaveri di cui erano circondati.  Erano soli in quel campo di papaveri e ulivi che andava in collina, soli in una silenziosa bellezza, soli a confidarsi.

 

Fino ad un anno prima Francesco non avrebbe mai immaginato che  si sarebbe trovato così in sintonia con quella ragazzina, eppure ora gli sembrava quasi una sorella.
Chiara conosceva un mondo nel quale Francesco cominciava ad addentrarsi, e lei ne era la sua guida.

 

L’amica emise una piccola e gradevole risata. 


<< Lo sai. >> Disse guardandolo negli occhi castani. << Tu non sei pazzo come dicono tutti in città. >>


<< Perché? Che cosa dicono? >>  Sorrise l’altro. Le comari ne facevano spuntare fuori una ogni giorno.
 

<< Beh…dicono che sei pazzo perché stai con i lebbrosi…perché corri dietro alle farfalle, guardi i fiori, sei sempre silenzioso e…., qui cito testualmente ciò che ho sentito dalla pia Madonna Giovanna al fornaio, vaghi per i campi come un’anima in pena. >>
 

<< Un’anima in pena? >>
 

<< Sì. >>
 

Dopo un breve momento di silenzio entrambi scoppiarono in una fragorosa risata.


<< Tu non sei pazzo Francesco, anzi, per me sei molto più sano ora di quanto lo fossi prima. >>


<< Grazie per il parere! >> Rispose lui dandole un amichevole spintarella.


Gli abitanti di Assisi non conoscevano ciò che nascondeva il mondo. Vi era bellezza e la bellezza era originata dall’Amore.
Un Amore alto, sublime e meraviglioso che tutto ricopriva con il suo manto. Un Amore come quello che esprimevano gli occhi del Crocifisso di San Damiano, che aveva detto a Francesco:

 

<< Va’ e ripara la Mia Casa che come vedi è tutta in rovina. >>
 

Quella frase gli rimbombava ancora dentro e sapeva che prima o poi, appena avrebbe trovato i mezzi necessari, la chiesetta sarebbe stata riparata.


Uno scampanellio interruppe l’atmosfera idilliaca. Lo scampanellio della campanella di un lebbroso.

 

Il malato stava passando davanti ai due.

 

<< Aspetta. >> Francesco si alzò ed il lebbroso girò la testa coperta di piaghe.

 

Fino a poco tempo fa il ragazzo temeva a morte i lebbrosi, ma ora non più. Dopo averne incontrato uno qualcosa in lui si era risvegliato.

 

Il lebbroso se ne stava lì fermo immobile ma con negli occhi la paura di essere scacciato o preso a bastonate.

 

<< A-a-allontanati da m-me signore! I-io s-sono la…>>

 

Non riuscì a finire la frase che Francesco gli baciò la mano come fosse un nobile e l’abbracciò. Chiara, dietro di lui, sorrideva.

 

Ecco la carità verso i fratelli, verso coloro che, come il Sole e la Luna e tutto il Creato, erano stati creati dal medesimo Padre.
Coloro che avevano lo stesso corpo, la stessa vita e le stesse emozioni che possedevano anche altri: perché dunque escluderli?

 

Una volta finito l’abbraccio il lebbroso era commosso e lo fu ancora di più quando Chiara gli offrì un pezzo di pane.
Se ne andò benedicendoli.

 

E loro due tornarono alle loro discussioni all’ombra dell’ulivo, con gli steli dei papaveri che si muovevano ad una leggera brezza che portava il profumo della carità.

 

 

 



 

 

Nota Autrice:

Salve carissimi cari (?) ed eccomi tornata con un’altra storia su Francesco e Chiara ( come sempre, tanto per non cambiare tema XD)
Storia di cui mi è venuta l’ispirazione dopo aver visto per la 100000 volta “Fratello Sole Sorella Luna” di Zeffirelli ( Non ci posso fare niente adoro quel film, insieme ad “Amadeus” di Milos Forman è il mio film preferito) e la scena la potete dedurre benissimo anche voi dall’immagine qui sopra che non è mia e va ai suoi rispettivi autori così come il film e tutte le cose ad esso riguardanti.
E vi avrò annoiato sicuramente.
Alla prossima!
Dew.

   
 
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