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Autore: Sel Dolce    29/07/2018    6 recensioni
[Omega!Verse|Sterek|Rating Arancione|Slash|Possibile Mpreg]
Beacon Hills è divisa in sette zone, ognuna delle quali ha una famiglia fondatrice. Nel sedicesimo anno di vita, dopo l'equinozio di primavera, i giovani abitanti di Beacon Hills si recano al Nemeton per scoprire la loro natura e gli alpha si fanno avanti per decidere quale omega corteggiare.
Quando Stiles si rivela un omega con grande disappunto del nonno e nessuno sembra interessato a lui, non può che rimanerci male. Curioso invece come Derek Hale dopo la cerimonia si sieda accanto a lui regalandogli un portachiave, con la promessa di corteggiarlo anche se problematico in quanto membri importanti di clan diversi.
Dal capitolo nove:
Camminò lungo il corridoio buio, sentendo dei passi dietro di lui, il suo naso lo avvertiva che alle sue spalle vi era il suo alpha. Sorrise svoltando a sinistra, salendo le scale in marmo che portavano al piano superiore dove nessuno li avrebbe trovati. Fece i gradini due a due fino ad arrivare in cima e guardare in basso, dove Derek lo stava fissando con gli occhi illuminati di rosso macchiati di giallo. Stiles trattenne il respiro per l’intensità dello sguardo [...]
Genere: Fluff, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Derek Hale, Derek/Stiles, Stiles Stilinski
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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Capitolo otto

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La campanella suonò decretando l’inizio delle lezioni e Isaac si svegliò, ancora rinchiuso nello stanzino, al freddo e la consapevolezza che una volta tornato a casa nessuno gli avrebbe potuto evitare la punizione che lo aspettava.

Suo padre doveva essere furioso! Forse lo avrebbe anche gettato nella piscina della scuola e lui non sapeva nuotare.

Prese il cellulare dalla tasca, notando con orrore che gli rimaneva solamente il 12% di batteria. La sera prima aveva pensato di chiamare suo padre per farsi venire a liberare, ma sapeva che non lo avrebbe mai fatto. Lo trovava patetico, non perdeva mai l’occasione per dirglielo, tanto valeva fargli credere che fosse da qualche parte a divertirsi invece che vittima dell’ennesimo atto di bullismo.

Scorse la rubrica fino ad arrivare al nome, indeciso se chiamarlo o meno. Si morse il labbro inferiore, indeciso sul da farsi, ma quando vide la percentuale scendere a 10 capì di dover agire in fretta.

Fece partire la chiamata.

♠♠♠

Elias fischiò usando le dita producendo un forte rumore a pochi centimetri dall’orecchio del povero omega ancora addormentato.

Stiles scattò a sedere spaventato, allungando la mano per afferrare la mazza da baseball che teneva tra il letto ed il comodino, pronto a colpire il suo aggressore fino a fargli perdere i sensi, ma venne bloccato da una mano rugosa stretta intorno al collo.

«In piedi, omega.» ordinò suo nonno lasciando andare il collo del nipote con un gesto stizzo, come se lo schifasse toccarlo. Stiles buttò un’occhiata all’orologio vedendo segnato nei classici numeri a neon verdi le 5.12.

Fece per andare in bagno per poterlo usare e rinfrescarsi la faccia, ma Elias lo afferrò per un orecchio tirandolo giù per le scale fino al giardino sul retro. Sul piccolo patio c’erano già tutti gli strumenti necessari per riverniciare l’abitazione e Stiles sentì lo stomaco girargli al solo pensiero di salire la scala ed essere così lontano da terra.

Si portò una mano sullo stomaco sentendo i crampi della fame, ma non provò nemmeno a chiedere al nonno di poter andare a fare colazione ben sapendo che la risposta sarebbe stato un bel secco no.

«La voglio finita prima che tu vada a scuola.» disse prima di semplicemente girare i tacchi e rientrare in casa, lasciandolo solo nella fredda brezza del mattino ancora in pigiama e per di più scalzo.

«Coraggio Stiles, cosa mai potrà accadere? Sali, dipingi e poi fili a scuola a far finta di nulla.» borbottò prendendo la scala sdraiata a terra per posizionarla contro la facciata della casa. Era un lavoretto come gli altri, doveva sopportare ancora per poco le angherie di suo nonno, a costo di fuggire insieme a Derek e nascondersi nella sua camera in college.

♠♠♠

Scott non aveva mai corso così velocemente in vita sua, nonostante la sua natura da licantropo sentiva le gambe farsi troppo pesanti e i polmoni implorare per più aria. Cercò di accelerare per arrivare il prima possibile, il lupo dentro di lui pericolosamente vicino alla superfice.

Entrò nell’edificio senza prestare molta attenzione all’uomo che gli urlò di fermarsi, sentiva il bisogno di raggiungere quella porta nel meno tempo possibile, come se ne valesse della sua stessa vita.

Svoltò quasi scivolando nello stretto corridoio riuscendo a rimanere in piedi per puro miracolo considerando anche lo stato in cui si trovava. Ancora in pigiama e senza scarpe, ma ai piedi dei semplici calzini gialli.

Toccò la maniglia della porta cercando di aprirla, ma si rese conto che fosse chiusa a chiave. Spinse con più forza fino a romperla, trovandosi davanti il ragazzo seduto a terra a gambe incrociate e un’espressione neutra in volto.

«Sei venuto.» disse quasi incredulo il prigioniero di quello stanzino.

Scott sorrise, era ovvio che sarebbe venuto. Per lui sarebbe arrivato fino alla Luna.

♠♠♠

Il Capo Branco osservò il figlio mandare giù un’enorme quantità di cibo durante la colazione, come un vero lupo affamato, ma non questionò preoccupata di ricevere una reazione brusca quanto quella di due giorni prima.

Il marito, seduto al suo fianco, leggeva tranquillamente il giornale con un piccolo sorriso sulle labbra, come se fosse sodisfatto di qualcosa di cui Thalia non era a conoscenza.

Derek prese un paio di muffin ai mirtilli e dei biscotti con gocce di cioccolato fatti in casa e le infilò in un contenitore da mettere nello zaino, pronto a donarli a Stiles per mostrargli che poteva provvedere per lui. Aveva già un paio di idee in mente per continuare il suo corteggiamento, ma avrebbe richiesto la conoscenza da parte di tutta la città nei suoi interessi per Stiles.

Voleva sistemargli la Jeep, fortunatamente suo zio Peter gli aveva insegnato come fare e nei weekend quando non era impregnato con l’attività di famiglia andava a dargli una mano.

«Cora sbrigati o ti lascio a piedi!» disse alzandosi da tavola per andare a salutare i genitori con un bacio sulla guancia, dimostrando palesemente il suo buon umore. Non vedeva l’ora di andare a scuola, godersi la sua pausa pranzo con Stiles e poi vederlo quella sera al Ballo.

La sorella si sbrigò, infilandosi un cornetto nella bocca e prendendo lo zaino dal pavimento, ben consapevole che Derek l’avrebbe lasciata veramente a piedi e non aveva intenzione di farsi accompagnare dal padre o peggio Laura.

Salendo in macchina si accorse di come suo fratello proprio non riuscisse a non smettere di sorridere. Era come se qualcuno si fosse impossessato del suo corpo e la cosa la spaventava leggermente, ma sapeva che doveva esserci un motivo ben preciso per questo.

«Da un po’ di tempo non parliamo, Der. Hai qualcosa da raccontarmi?» domandò sistemando il suo zaino sui sedili posteriori, il cornetto che si teneva ancora miracolosamente in bocca nonostante le mani occupate ed il suo parlare.

«Nulla di interessante Cora, tu piuttosto? Qualche alpha da spaventare a morte per averti infastidita?» rispose cercando di spostare l’attenzione sulla sedicenne. Voleva poter andare al Ballo senza dover sopportare gli sguardi maliziosi della sua sorellina, gli bastavano già quelli più che maliziosi di Laura. Certe volte finiva con il domandarsi come fosse finito in una famiglia di impiccioni maliziosi come la sua, lui non andava in giro come Laura a chiedere i fatti propri alla gente e una parte di lui temeva che quella sera, come chaperone di Stiles lo avrebbe umiliato, raccontando chissà quale aneddoto imbarazzante della sua infanzia. Per esempio quando era rimasto incastrato con la testa tra le sbarre del cancello.

«No, nessuno è così sciocco ben sapendo del mio fratellone!» rise la ragazza facendo arrossire il più grande, leggermente a disagio per la fama che aveva a scuola. Non era vero che era un bruto, semplicemente non sopportava i soprusi. Gente come Jackson Whittermore, per esempio, complete teste di knot a cui serviva una lezione di buona educazione.

«In realtà hanno paura di Laura, vogliamo ricordarci di quando mi presentai come alpha e minacciò tutti di non importunarmi?» disse sorridendo al ricordo di quanto fosse protettiva la loro sorella maggiore. Quasi provava pena per il bambino che sarebbe arrivato in poco tempo, avrebbe avuto una madre veramente troppo asfissiante.

Derek si sentì bene, poter parlare così con la sorella, senza pensare agli altri problemi, era veramente un toccasana per la sua situazione, almeno così non doveva pensare a Matt Deahler che avrebbe messo le sue sudicie mani sul suo Stiles.

♠♠♠

Lydia camminò velocemente lungo il corridoio senza guardare nessuno in faccia, desiderosa di arrivare nell’aula e non parlare con nessuno. Era turbata, parecchio, la consapevolezza di quello che era la spaventava più del necessario.

Sentiva di non poter partecipare al Ballo, soprattutto non con Jackson che già aveva progettato tutto per loro. Sarebbe stata un’enorme delusione per il suo clan e il clan Whittermore.

Si scontrò con un’altra persona, facendogli cadere rovinosamente a terra tutti i suoi averi, ma non si fermò ad aiutarlo continuando la sua marcia.

Appena entrò in aula incontrò il viso famigliare di Allison corrucciato, chiaramente McCall doveva aver fatto qualcosa per innervosirla e non se ne sorprendeva. Era piuttosto incredula all’ostinazione di Allison a volersi Legare con lui, quando chiaramente aveva perso ogni interesse da quando si era presentato. Voleva veramente bene ad Allison, ma era talmente ferma nella sua convinzione da non rendersi conto di quello che stava realmente accadendo e cioè che Scott aveva trovato un altro omega da corteggiare, qualcuno dall’odore giusto.

«Qualcosa ti turba?» domandò cercando di suonare gentile e premurosa, spingendo lontano nella sua mente il suo personale problema. Voleva distrarsi ed il dramma amoroso di Allison era semplicemente perfetto.

«Ho ricevuto l’invito di Scott.» iniziò la mora, guardando con astio la sua penna «Non era minimamente come me l’aspettavo. Era talmente fredda che perfino mio padre ha avuto da ridire.» spiegò stringendo le mani fino a far diventare le nocche bianche per la pressione che stava esercitando.

Lydia annuì, comprendendo perfettamente, anche lei aveva ricevuto delle lettere piuttosto fredde, ma non le interessava più di tanto. Sapeva che la cosa giusta da fare era Legarsi a Jackson e cercare di condurre una vita più normale possibile.

«E non mi ha messo il like alla mia ultima foto di Instagram, Lydia. Ti rendi conto?» sbuffò in modo esageratamente drammatico. Aveva controllato il suo ultimo accesso ed era impossibile che si fosse perso il suo aggiornamento. Aveva semplicemente ignorato la sua foto, saltandola, andando oltre e lei non era assolutamente d’accordo con questo tipo di atteggiamento. Lo aveva aspettato, per la miseria, aveva rifiutato tutti i corteggiatori dell’anno precedente per lui, come minimo doveva fare quelle piccole cose.

La Martin alzò gli occhi al cielo, non comprendendo tanta drammaticità per un ragazzo per cui non ne valeva assolutamente la pena. Sapeva che Allison poteva avere molto di più che un capo clan in rovina, povero quanto un mendicante.

Doveva solamente farglielo capire.

♠♠♠

Il corridoio si svuotò prima che Stiles riuscisse a recuperare tutta la sua roba, Lydia lo aveva scontrato e non aveva avuto nemmeno la decenza di scusarsi.

Era lì lì per prendere l’ultimo quaderno da terra quando qualcuno ci mise il piede sopra, sporcandolo e impedendogli di recuperarlo. Alzò lo sguardo leggermente scocciato, aspettandosi qualche cretino che desiderava fargli perdere del tempo, ma una volta inclinata per bene la testa per vedere il suo disturbatore incontrò il viso di Case Lodge deformato da una smorfia malefica a suo dire.

«Togliti, Lodge, ho Harris in prima ora.» sbuffò cercando di tirare il quaderno da sotto il piede dell’alpha, ma quello semplicemente aumentò la pressione su esso rendendogli impossibile l’operazione senza rischiare di danneggiare gravemente il quaderno.

Casey si abbassò, prendendo lui stesso l’oggetto «Cosa ci fai qui, tutto solo?» domandò sfogliando le pagine, incontrando dei meravigliosi bozzetti di disegni fatti chiaramente dal ragazzo. Ne rimase incantato, ammirando quasi con invidia i dettagli di un paio di mani protese verso l’alto.

Stiles provò a riprenderselo, ma venne brutalmente spintonato «Ridammelo!» disse infastidito che qualcuno vedesse i suoi schizzi, spaventato che potesse notare il ritratto che aveva fatto di Derek e che intendeva regalargli dopo il Ballo.

L’alpha chiuse di scatto il quaderno e spinse Stiles fino a fargli sbattere la schiena contro gli armadietti «Tu non puoi dirmi cosa fare, omega.» grugnì a denti stretti, avvicinando pericolosamente il volto a quello del più giovane «Non vorrei insegnarti qual è il tuo posto.» aggiunse meschino, approfittando del fatto che tutti fossero in classe e nessuno lo avrebbe fermato dall’importunare quel disastro di Stilinski.

Il viso di Stiles divenne rosso di rabbia, le mani che gli tremavano sia per la paura che per l’adrenalina «Vai a farti fottere, Lodge.» disse prima di sputare dritto contro il viso del suo aggressore. Poteva anche essere un omega, ma non avrebbe permesso a nessuno di mettergli i piedi in testa in quel modo. Era vergognoso come alcuni alpha pensassero ancora di avere dei diritti sugli omega, ormai erano liberi, potevano fare come volevano. Era il ventunesimo secolo, per la miseria.

Casey chiuse gli occhi, cercando di non scattare e fare qualcosa per cui si sarebbe pentito a lungo. Sentiva la saliva di Stiles scivolargli lungo il viso e la cosa lo disgustava, sbatté una mano violentemente contro l’armadietto, facendo sobbalzare il povero omega «Dammi un buon motivo per non spezzarti tutte le ossa.» sibilò minaccioso, facendosi pericolosamente vicino, tanto che Stiles riuscì a sentire il fiato dell’alpha contro la guancia.

«Ti consiglio di allontanarti da lui.» una voce calma e pacata arrivò dal loro fianco, sorprendendo entrambi. Casey alzò un sopracciglio senza spostarsi di un millimetro, squadrando dalla testa ai piedi Vernon Boyd che osservava loro qualche metro più in là. Stiles tirò un sospiro di sollievo, contento di vedere uno dei pochi alpha decenti che frequentavano la Beacon Hills High School e in più era il migliore amico di Derek, sapeva di potersi fidare di lui.

«Vatti a fare un giro.» aggiunse facendo un passo avanti e Casey si sentì abbastanza a disagio e intimidito da allontanarsi mormorando un «Non finisce qui.».

Stiles si sistemò la camicia cercando di non mostrare quanto fosse turbato, non gli capitava certo tutti i giorni di essere aggredito in quel modo, soprattutto ora che era un omega e più debole.

Boyd si chinò a raccogliere quello che era rimasto dei suoi averi per terra, porgendoli silenziosamente allo Stilinski «Fai attenzione.» disse semplicemente prima di avviarsi verso la sua classe, lasciando il più giovane da solo nel corridoio.

♠♠♠

Isaac cercò di nascondersi per tutto il giorno, ancora imbarazzato per come quella mattina aveva stretto Scott McCall contro il suo corpo ringraziandolo per essere venuto a salvarlo, come un vero cavaliere.

Sapeva di star sbagliando, andare dietro ad un alpha praticamente già Legato, ma non poteva fare a meno del suo odore. Era come il canto della sirena che chiamava Ulisse e la sua ciurma a lei, semplicemente irresistibile e tremendamente sbagliato.

Giurò di aver sentito odore di eccitazione provenire dall’alpha, ma scansò immediatamente il pensiero, cercando di non farsi illusioni per evitare di farsi troppo male il giorno in cui Scott avrebbe regalato ad Allison il Morso del Legame.

Diede un morso al panino che aveva comprato alla mensa, nascosto nello scantinato della scuola nella speranza che suo padre non lo trovasse. Avrebbe affrontato lui quella sera, mentre tutti i suoi coetanei erano al Ballo a godersi quella serata di danze e promesse per il futuro.

Da lì a poco sarebbe iniziata la settimana dei calori e non sapeva nemmeno se sarebbe rimasto a casa o avrebbe continuato a frequentare la scuola, rischiando molto considerando che nessun alpha aveva posto un reclamo su di lui, lasciandolo alla mercé di chiunque con un knot.

Masticò lentamente, decidendo di saltare l’ora successiva e rimanere lì a rimuginare sul suo amore non corrisposto con Scott e come Allison lo avrebbe massacrato a colpi di frecce se solo si fosse azzardato ad avvicinarsi al suo alpha.

♠♠♠

Stiles passò la palla a Scott, si stavano esercitando per l’imminente partita di lacrosse che si sarebbe tenuta nel campo della squadra avversaria. Stranamente il coach Finstock ancora non lo aveva sbattuto fuori dalla squadra, anche perché non ne avrebbe avuto molto senso considerando che scaldava la panchina, non gli costava praticamente nulla tenerlo e sopportarlo giusto durante gli allenamenti.

«Prova a piegare di più le ginocchia.» suggerì l’alpha rilanciando la palla, mostrando al migliore amico il movimento esatto per avere un lancio migliore. Stiles annuì, provando ad imitarlo, ignorando completamente il fatto che Derek fosse seduto sugli spalti insieme ad Erica facendo finta di osservare Boyd, quando invece il fulcro della sua attenzione era il numero 24.

Tutto sembrava essere tranquillo, si erano divisi in coppie per lavorare e Jackson non aveva ancora infastidito qualcuno con uno dei suoi soliti scherzi di cattivo gusto. Sembrava fin troppo irreale, considerando che solitamente l’alpha lanciava palle a una velocità elevata contro Isaac.

Stiles si guardò intorno notando l’assenza del suddetto ragazzo «Hey Scotty, hai visto Isaac?» domandò, gli faceva certamente piacere sapere di non essere l’unico omega in campo, gli dava in qualche modo un senso di sicurezza.

L’alpha si girò verso la porta dove solitamente si allenava il Lahey, trovando al suo posto Greenberg che dava tanto l’aria di una persona che stava per avere un infarto. Erano una squadra molto particolare, nessuno era particolarmente capace e Finstock sembrava non preoccuparsene.

«No.» mentì, deciso a non raccontare a Stiles dell’improvvisa chiamata d’aiuto ricevuta quella mattina «Non l’ho visto.» aggiunse tornando a guardare il suo migliore amico che nel frattempo si era seduto a terra togliendosi le protezioni.

Lo imitò, decidendo che non sarebbero certo finiti nei guai per una piccola pausa «Questa sera mi concederai un ballo?» provò a scherzare alzando le sopracciglia a scatti e un sorriso ironico stampato in volto.

«Sei scandaloso Scott McCall, chiedere ad un puro e innocente omega un ballo senza la presenza di un chaperone!» squittì falsamente portandosi una mano sopra il petto, le labbra dischiuse in un’espressione di sorpresa. Amava quei momenti leggeri tra di lui ed il suo migliore amico, riuscivano quasi a fargli dimenticare le angherie del nonno.

«Sono sicuro Laura non avrà nulla da ridire.» rispose Scott con tanto di occhiolino, punzecchiando l’omega sul fatto che la sua accompagnatrice fosse la sorella della sua crush «E Matt certamente non potrà dire nulla. Comunque ti ripeto che non mi piace, quel tipo, è sempre a scattare fotografie senza il permesso. Sembra un maniaco.» aggiunse esprimendo per l’ennesima volta la sua opinione sul cavaliere di Stiles.

Matt non piaceva praticamente a nessuno, tutti erano rimasti sinceramente sorpresi alla notizia che si sarebbe presentato al Ballo, per di più con un ragazzo come Stiles che nonostante la lingua lunga era molto dolce e fragile.

Poi, accadde come un fulmine a ciel sereno, Stiles si sentì spingere contro il manto erboso e venir coperto da un altro corpo.

♠♠♠

Erica lo aveva trascinato di pura forza verso il campo da lacrosse per vedere gli allenamenti del suo fidanzato, infischindosene completamente del fatto che l’alpha stesse studiando tranquillamente in biblioteca, riposandosi prima dei suoi allenamenti di basket.

«Guarda quanti bei alpha!» esordì maliziosa la bionda sedendosi sulla in tribuna, i gomiti posati sulle ginocchia mentre osservava tutti i giocatori «E un delizioso omega.» aggiunse leccandosi le labbra, lanciando uno sguardo a Stiles che si stava riscaldando insieme a Scott.

Derek alzò gli occhi al cielo, schiaffando il suo zaino contro Erica «Devo ricordarti che sei Legata?» domandò sbuffando, geloso anche solo del fatto che la ragazza avesse definito delizioso il suo omega.

«Ma Vernon sa che io scherzo, non lo tradirei mai con nessuno.» disse alzando le spalle. L’omega credeva che avendo degli occhi era autorizzata a guardare chiunque lei volesse, sapeva riconoscere la bellezza nelle altre persone e non per questo voleva dire che non amasse abbastanza il suo Vernon. Lei guardava alpha, beta ed omega, se una persona era bella lo era indipendentemente dalla sua natura.

«Piuttosto, questa sera al Ballo hai intenzione di ballare con qualcuno, magari accasarti come gli alpha della tua età?» domandò tirando fuori dalla borsa un lollipop alla fragola. Ormai tutti quelli della loro classe erano Legati e Erica desiderava con tutto il cuore che anche Derek trovasse qualcuno con cui passare dei momenti speciali e mettere su famiglia. Sarebbe diventato l’Alpha e certamente avere una famiglia gli sarebbe stato molto d’aiuto.

Derek scrollò le spalle, tirando fuori il libro che stava leggendo in biblioteca, più che altro per fare scena che per leggerlo. Aveva a pochi passi uno Stiles in pantaloncini, era piuttosto distratto dalle sue gambe.

«Preferisco pensare ai miei studi, ora come ora.» rispose pensando al fatto che in meno di un anno sarebbe andato via da Beacon Hills per studiare Economia in una prestigiosa università di Boston, praticamente dall’altra parte del paese. Sempre meglio di Parigi, doveva aveva studiato sua madre.

La ragazza annuì semplicemente, fischiando sonoramente quando Boyd – per prendere una palla lanciata da Casey Lodge – si esibì in una perfetta capriola all’indietro riuscendo a prendere l’oggetto sferico. Non c’era nulla da dire, Erica era proprio una tifosa da stadio, spesso Derek aveva dovuto chiedere scusa alla gente che circondava loro per l’eccessiva esuberanza dell’omega.

Con la coda dell’occhio buttò uno sguardo verso Stiles che in quel momento effettuava dei passaggi insieme a Scott, ascoltando discretamente l’alpha suggerirgli di piegare di più le ginocchia. Era contento che avesse un amico come Scott, nonostante sembrasse perennemente come un pesce fuori dall’acqua, sapeva relazionarsi in modo adeguato con gli altri, portando rispetto a chi lo meritava e combattendo a spada tratta contro i soprusi. Era un alpha dal cuore d’oro e Derek sapeva che Stiles era al sicuro in sua compagnia.

Gli ascoltò parlare del Ballo, di come Laura sarebbe stata l’accompagnatrice di Stiles e di Scott che pretendeva un ballo, esprimendo la sua opinione su Matt, cosa che Derek condivideva caldamente.

Venne distratto da Erica che gli diede una poderosa gomitata nel costato, indicandogli con un mento Casey che si stava allontanando da Boyd per andare verso Jackson. Quei due insieme portavano solo guai e Derek si domandò chi sarebbe stata la vittima dell’ennesimo scherzo.

«Guarda adesso come tiro questa a Stilinski. Dovranno operarlo d’urgenza alla testa per quanto gli farò male.» sghignazzò l’umano sorridendo malevolo contro il futuro capo clan dei Witthermore. Derek agì d’istinto, appena vide la racchetta alzarsi verso l’alto caricando il colpo, lasciò tutto e usando la sua velocità sovrannaturale si catapultò verso di Stiles. Arrivò appena in tempo, facendogli da scudo con il suo corpo, sentendo un’enorme fitta di dolore all’altezza della spalla mentre cadeva insieme all’omega contro il manto erboso.

Assicurandosi che non si fosse fatto male con una sola occhiata Derek si rialzò in piedi illuminando gli occhi in una sfumatura che vicino all’iride era gialla e all’esterno rossa, segnando il suo status di Beta nel branco e da Alpha di natura.

Lasciò andare un potente ringhio che fece tremare il terreno.

Nessuno doveva osare a fare del male al suo omega.














About Satan, Hell and teste di knot:

Here I am!

So che ci ho messo più tempo del previsto, ma ho dovuto preparare un esame (e fortunatamente ho preso 30) e quindi non ho avuto molto tempo per stare a scrivere, mi dispiace veramente molto, è vergognoso come non riesca a rimettermi in paro con gli aggiornamenti!

Allora, cosa abbiamo qui?

Casey l'ha fatta grossa e io non vorrei essere nei suoi panni perché si ritroverò ben più di un solo alpha alle calcagna. Nope, c'è praticamente un intero squadrone pronto a coprire le spalle del nostro Stiles (tranne quel poco di buono di Elias).

Comunque, per dimostrarvi che non barcollo nel buio vi dirò già cosa accadrà nei prossimi due capitoli.

Nel prossimo vedremo il confronto di Isaac con il padre, Erica che inizia a fare 2+2, il Ballo e un pizzico di isteria da parte di Allison.

In quello dopo ancora invece avremo un salto temporale! Ebbene sì, andremo a sette giorni dopo il Ballo, e – oh guys – questo proprio non posso farvi spoiler.

Stay turned!

Sel



   
 
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