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Autore: red queen    30/07/2018    4 recensioni
*Evento partecipante al LawKidd's Day indetto dal Forum Fairy Piece*
È una PWP con appena un'ombra di porn e decisamente nessun plot. Vi prego azzerate ogni possibile aspettativa XD Questa one shot si colloca subito dopo la conclusione di Fever, per cui converrebbe leggere prima quella ^^'
Genere: Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Eustass Kidd, Trafalgar Law | Coppie: Eustass Kidd/Trafalgar Law
Note: Lime | Avvertimenti: PWP
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“Non dovresti essere qui, Eustass.”

 

“Non vedo nessun divieto, Trafalgar.”

 

Nuvola Grigia sospirò. Era presto, lui era ancora assonnato e l'aria in strada era fredda e umida. La giornata non iniziava bene. Era un gatto saggio e di grande esperienza, lui, che era stato battezzato con quel nome da certi ragazzini giù al porto e se lo era tenuto perché riteneva che rispecchiasse tanto la sua personalità quanto il suo aspetto. In più suonava abbastanza minaccioso. Nonostante tutta la sua esperienza, però, non aveva idea di come gestire i due umani che aveva adottato temporaneamente e che sembravano già sul piede di guerra a prima mattina. E pensare che la sera prima gli erano sembrati due moribondi.

 

Grazie a loro aveva passato un momentaccio, alla vecchia fabbrica, ma poi era stato ben nutrito, coccolato e aveva persino ottenuto di dormire al caldo, su un letto vero, anche se lo aveva dovuto condividere con l'umano dal pelo fulvo.

 

Quell'altro se n'era andato, ad un certo punto, ma quella mattina lo avevano incontrato per strada e nessuno aveva fatto finta che fosse stato un caso. Una perdita di tempo in meno, a parere di Nuvola Grigia, se solo i due non avessero iniziato a battibeccare immediatamente. Tuttavia ad un certo punto quello col pelo scuro ebbe un'idea geniale.

 

“Io vado a fare colazione, tu fai come ti pare” sentenziò.

 

“Mi stai invitando? Che gentile”

 

“Ti sto suggerendo di andare al diavolo, ci vogliono i sottotitoli?”

 

“Vai a fare in culo, Trafalgar”

 

“Altrettanto, Eustass”

 

Nonostante lo scambio poco amichevole i due si incamminarono insieme e il gatto li seguì. Non gli piacevano particolarmente le persone ma quelli lì avevano qualcosa di strano che lo incuriosiva. Il suo infallibile sesto senso gli comunicava qualcosa di diverso, di insolito, ma finché non costituivano una vera minaccia o non pretendevano di giocare con la sua coda gli potevano andare quasi a genio.

 

L'unico incidente, quella mattina, si era verificato quando il più alto lo aveva preso in braccio senza troppe cerimonie e senza chiedergli il permesso. Un gran maleducato, a parere del felino, ma d'altro canto non lo erano tutti gli umani? Lo aveva graffiato quanto bastava per convincerlo che poteva benissimo camminare da solo, si era beccato un paio di improperi, ma da quel momento in poi tutto era filato liscio.

 

Da quando avevano incontrato l'altro umano nessuno stava più facendo molto caso a lui e per Nuvola Grigia era meglio così. Quei due erano troppo impegnati a girarsi attorno come squali e lui pensò che non fossero molto svegli perché stavano perdendo un sacco di tempo inutilmente. L'aria attorno a loro era piena di feromoni, li sentiva forti e chiari, ma quegli stupidi avevano i sensi così limitati che quasi provava compassione per loro.

 

Non era più facile lasciarsi andare, quando certi istinti prendevano il sopravvento? Un morso sulla collottola e via? Gli umani erano sempre complicati.

 

Gli sfuggì un miagolìo esasperato, ad un certo punto, perché quelli continuavano a bisticciare rallentando di molto il tragitto verso la colazione.

 

Entrambi si girarono verso di lui, allora, come se avessero dimenticato completamente la sua presenza.

 

“Che intendi farci, con questo?” Disse quello che aveva un vago odore di certa roba che le femmine del paese amavano strofinare sui pavimenti e l'aria perennemente diffidente.

 

“Non ho ancora deciso” rispose l'altro.

 

Tsk, pensò il gatto, come se dipendesse da te, bipede arrogante. Ovviamente li stava seguendo solo perché gli conveniva, ma quando ne avesse avuto abbastanza se ne sarebbe semplicemente andato come faceva sempre.

 

“Vuoi portarlo con te?”

 

“Non lo so, potrebbe servire”

 

“Povera bestia, merita di meglio”

 

Lo hai detto, sguatterella di taverna! Pensò il gatto, che aveva stabilito che l'umano dal pelo scuro fosse anche lui uno di quelli che amavano strofinare i pavimenti con il liquido che lo faceva starnutire. Però bestia lo dici al tuo amico. Infatti l'altro umano aveva proprio le brutte maniere e l'atteggiamento di un cane. Troppa esuberanza, zero assoluto in fatto di classe e un odore indecifrabile, un mix di tante cose diverse, come i randagi che ogni tanto aveva la sfortuna di incontrare. Proprio al pari dei cagnacci suoi colleghi, il rosso non doveva essere tanto in gamba, visto che si vedeva da un miglio che stava divorando l'altro con gli occhi ma ancora non si muoveva.

 

“Vuoi prenderlo tu?” Disse infatti con un tono neutrale, ma i suoi occhi stavano squadrando le gambe dell'altro in un modo tale che era impossibile che i suoi pensieri non fossero nei suoi pantaloni.

 

“Ovviamente no. A proposito, come mai non siete ancora ripartiti?”

 

Per qualche motivo a quel punto lo sguardo del rosso si fece più freddo “e voi?”

 

“Non abbiamo fretta”

 

“Neppure noi”

 

Ci fu qualche secondo di silenzio, poi il moro si mise addosso un sorriso strano e continuò “ho sentito che le riparazioni vi porteranno via un po' di tempo, magari poi ci raggiungete.”

 

Nuvola Grigia non capì il perché, ma a quelle parole l'umano più alto sembrò arrabbiarsi. Pensò che forse era solo un po' squilibrato perché afferrò l'altro per il colletto della camicia e gli si avvicinò così tanto che sembrava che stesse per divorargli la bocca, come facevano in genere gli umani quando erano in piena tempesta ormonale. Invece non successe nulla del genere perché i due continuarono a parlare, o più precisamente a discutere di una qualche battaglia navale, di falle, di danni, e di altre cose di cui il gatto non sapeva nulla e nulla voleva sapere.

 

Ciò che sapeva, invece, era che anche l'umano più basso non doveva essere troppo normale perché se le sue parole e la sua voce erano minacciose, nel momento in cui era stato sbattuto contro il muro la sua carica ormonale aveva avuto un'impennata tale che dovevano averla sentita pure i granchi sul fondo del mare.

 

Come se non bastasse, finito di scambiarsi insulti e accuse per un po', dannati i preliminari che piacevano tanto a quelli come loro, il rosso lo aveva finalmente baciato ma lui lo aveva spinto via. Un attimo dopo, però, aveva ceduto poco dignitosamente ad un secondo attacco.

 

Nuvola Grigia che era un gatto di mondo in un porto di mare ne aveva conosciute di gattine riottose, sapeva come funzionava. La domanda da un milione di sardine era, lo sapeva anche l'umano più alto? Non era una cosa scontata, per come stava andando quella mattinata, il gatto era certo che quel tale ne avesse ancora, di cose da imparare sulla vita, però era sulla buona strada.

 

Il felino pensò bene di salire su una botte poco distante. C'era il caso che quei due riuscissero veramente a combinare qualcosa. Lui avrebbe preferito approfittare del loro cibo, ma sapeva cosa succedeva quando l'istinto iniziava a gridare vendetta.

 

I due se ne stavano infatti schiacciati contro il muro e continuavano a tempestarsi di baci e piccoli morsi e quello col pelo nero aveva appena emesso un piccolo verso gutturale che era lo stesso che tante volte sentiva fare alle sue gattine quando finalmente cedevano al suo fascino.

 

Quando il rosso gli infilò le mani sotto la camicia e il moro si lasciò sfuggire pure qualche sospiro Nuvola Grigia iniziò a considerare seriamente dei piani alternativi per procurarsi da mangiare.

 

“Credi di potermi saltare addosso ogni volta che mi vedi?” disse il moro ad un certo punto, sforzandosi di sembrare minaccioso.

 

Il gatto abbassò i suoi grandi occhi gialli sulla coppia umana. Non è così che funziona? Pensò davvero incuriosito.

 

“Non è così che funziona?” Disse l'altro umano con un sorriso divertito. Forse il rosso non era un caso così disperato, si disse il gatto, anche perchè l'altro gli aveva allungato uno scapaccione ma poi lo aveva afferrato per i capelli e lo aveva baciato ancora. Adesso erano in due ad emettere tutta una serie di mugolìì che lasciavano presagire che finalmente stavano arrivando al dunque.

 

Avevano anche iniziato a strapparsi i vestiti di dosso e quando gli umani facevano così voleva dire soltanto una cosa.

 

Il moro si voltò con la faccia verso il muro e l'altro gli tirò giù la camicia scoprendogli le spalle e iniziò a mordicchiargli il collo, a quel punto Nuvola Grigia si sentì quasi fiero. Affamato ma fiero. Ce n'era voluto, ma quei due imbranati finalmente avevano capito come si faceva.

 

Saltò dalla botte su un davanzale più in alto e inizò a scrutare l'orizzonte. Alla fine di quel vicolo stretto si vedeva il blu intenso del mare. Gli umani erano comici quando si accoppiavano e spesso ci mettevano anche un sacco di tempo, lui invece aveva affari importanti a cui badare, mille avventure da vivere e tanto cibo da rubare.

 

“Kidd, datti una mossa” Quello che suonò come un ordine disperato attirò nuovamente l'attenzione del gatto.

 

“Come mai così impaziente, Trafalgar?”

 

“Non ho tutto il giorno da perdere”

 

Bhe, nemmeno io, pensò il felino a quel punto. Notò anche che i due si erano scoperti in tutte le parti utili e spostò di nuovo lo sguardo. Anche se erano solo due poveri bipedi senza coda e senza pelo quelli non erano affari suoi.

 

“Ngh... Eustass...” disse ancora il moro con un sussulto.

 

Qualcosa era successo perché da quel momento una serie di gemiti e lamenti riempirono l'aria.

 

In fondo quei due avevano un qualcosa di temerario che poteva quasi ammirare. Le altre persone tendevano a rinchiudersi da qualche parte per quel genere di faccende o ad aspettare la notte. Loro invece se ne stavano lì in pieno giorno, in mezzo ad una strada, anche se era ancora presto e di gente in giro non ce n'era. Approvava. Si leccò una zampa e se la passò sul muso un paio di volte prendendo finalmente la sua decisione.

 

Con un balzo atletico scese di nuovo in strada e diede un'ultima occhiata ai suoi umani che si erano avvinghiati l'uno all'altro come se fossero un corpo solo, ansimanti e sudati.

 

Il moro se ne stava con la fronte appoggiata al muro e le mani aggrappate ad esso, nemmeno avesse artigli da affilare, mentre il rosso sembrava stringerlo così forte, mentre continuava a mordergli il collo e le spalle, che probabilmente lo avrebbe ucciso per asfissìa.

 

Nuvola Grigia assottigliò gli occhi. I cadaveri non avevano mai un buon odore.

 

Si avviò a passo deciso verso il mare con la coda dritta e senza guardarsi indietro. Rimediava sempre un boccone o due dai pescatori.

 

Le voci dei due lo accompagnarono a lungo. Non che gli facesse chissà quanto piacere quel concerto di gemiti e sospiri, ma ormai che poteva farci?

 

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Well, grazie mille per aver letto questa robina perfettamente inutile XD

Qualche giorno fa Zomi mi ha gentilmente invitata a partecipare al KiddLaw's Day organizzato da Fiery Piece Forum e mi sono detta, perché no? Per una volta tanto che c'è un evento dedicato al mio OTP. Sarebbe stato meglio partecipare con qualcosa di vagamente più intelligente ma a mia discolpa posso dire che a) mi sono divertita molto a scrivere questa sciocchezzina e b) fa molto caldo e il caldo da alla testa. Mi sa che si nota parecchio, in questo caso ^^'

Non me ne vogliate troppo. Consideriamolo solo un divertissment estivo e non parliamone più XD
Buone vacanze a tutti ^,^

 

 

   
 
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